sabato 24 aprile 2021

Vivere nell'unità della luce del Divin Volere

Due splendide similitudini - una di Luisa (il mare) e una di Gesù (il sole e la terra) - spiegano egregiamente la differenza tra il vivere nell'unità della luce del Divin Volere e il semplice essere rassegnati alla Divina Volontà. La prima condizione fu vissuta da Adamo prima del peccato originale, la seconda dopo averlo commesso. Gesù e la Madonna vissero ovviamente in questa luce, con la differenza abissale che in Gesù era natura, in Maria grazia. Elogio della grandezza inimitabile e inarrivabile della Divina Maria. Libro di cielo volume 19, 31 Maggio 1926, 8 Settembre 2020

31 Maggio 1926 Differenza tra chi vive nel Voler Divino e chi è rassegnato e sottoposto. La prima è sole, l’altra è terra che vive degli effetti della luce

Discorso in continuità con il brano del 27 maggio (Il prodigio primario) e Gesù continua spiegare sulla sua Dv:

"..ho sempre da dirti e non ti basterà né la breve vita dell’esilio, né tutta l’eternità a farti conoscere la lunga storia della mia Suprema Volontà e a numerarti i grandi prodigi che ci sono in Essa.” Gesù

Non basterà nè la nostra vita terrena nè l'eternità per conoscere la lunga storia della dv. Queste espressioni di Gesù dovrebbero farci fare un'idea di che cosa ci troviamo di fronte, la nostra misera natura non può capirla del tutto. Ne capiamo, assimiliamo molto molto poco. Perchè sono cose più grandi di noi perchè solo sentire Fiat Supremo, Divina Volontà ci lascerebbe solo a bocca aperta.

Due nuovi esempi stupendi:

La luce del Divin Volere continua a involgermi e la mia piccola intelligenza, mentre nuota nel mare immenso di questa luce, può prendere appena qualche goccia di luce e qualche piccola fiammella delle tante verità e conoscenze e felicità che contiene questo mare interminabile dell’Eterno Volere e molte volte non trovo i vocaboli adatti per mettere su carta quel poco di luce, dico poco in confronto a quel tanto che lascio, perché la mia piccola e povera intelligenza prende per quanto basta a riempirmi, il resto devo lasciarlo; succede come ad una persona che si tuffa nel mare, lei resta tutta bagnata, l’acqua le scorre dappertutto, forse fin nelle viscere, ma uscendo dal mare, che cosa porta con sé di tutta l’acqua del mare? Pochissimo e quasi nulla in confronto all’acqua che rimane nel mare; e con l’essere stata nel mare, può dire forse quant’acqua, quante specie di pesci e quantità ci sono nel mare?..." Luisa

Quando esci mica ti porti dietro il mare. Immagine stupenda così come un pò più elevata che usa Gesù per spiegare la differenza tra chi vive nella dv e chi inveve si rassegna oborto collo - coloro che vedendo la situazione - dicono ok, ma se dipendesse da me farei diversamente. Meglio una rassegnazione forzata che il rifiuto, dell'uscire o del ribellarsi.

E' come la Terra illuminata dal sole, la terra gira e adesso c'è il sole (esempio) ma poi c'è la notte.

"..Ora, tale è l’anima che si rassegna e si sottopone alla mia Volontà, vive degli effetti che ci sono in Essa e, non possedendo la luce, non possiede la sorgente degli effetti che nel Sole dell’Eterno Volere ci sono e perciò si vedono quasi come terra, ora ricche di virtù, ora povere e si mutano ad ogni circostanza, molto più che se non sono sempre rassegnate e sottoposte alla mia Volontà, sarebbero come terra che non si vuol far toccare dalla luce del sole, perché se riceve gli effetti è perché si fa toccare dalla sua luce, altrimenti resta squallida, senza produrre un filo d’erba..." Gesù

Delle volte le anime non sempre sono rassegnate e Gesù spiega anche - il don pensa che non ce ne possiamo rendere conto - il passaggio da questa condizione fu la vita d'Adamo.

"..Tale restò Adamo dopo il peccato, lui perdette l’unità della luce e quindi la sorgente dei beni e degli effetti che il Sole della mia Volontà contiene, non sentiva più in se stesso la pienezza del Sole Divino, non scorgeva più in lui quell’unità della luce che il suo Creatore gli aveva messo nel fondo dell’anima sua e che comunicandogli la sua somiglianza faceva di lui una sua copia fedele. Prima di peccare, possedendo la sorgente dell’unità della luce col suo Creatore, ogni suo piccolo atto era raggio di luce, che invadendo la Creazione tutta andava a fissarsi nel centro del suo Creatore, portandogli l’amore ed il contraccambio di tutto ciò che era stato fatto per lui in tutta la Creazione; era lui che armonizzava tutto e formava la nota d’accordo tra il Cielo e la terra, ma come si sottrasse alla mia Volontà, i suoi atti non invadevano più come raggi Cielo e terra, ma si restrinsero quasi come piante e fiori nel piccolo circuito del suo terreno, sicché perdendo l’armonia con tutta la Creazione, diventò la nota scordante di tutto il creato, oh come scese nel basso e pianse amaramente l’unità della luce perduta, che elevandolo sopra a tutte le cose create faceva di Adamo il piccolo dio della terra!..." Gesù

Adamo lo sentiva questa cosa (prima del peccato), il peccato originale non è una cosa solo spirituale e quindi non mi accorgo di nulla. Per noi è così ma per Adamo non fu così. Gesù fa una lezione di teologia alla domanda di Luisa se avessero sofferto anche le Tre Divine Persone:

Ora, mentre Gesù diceva ciò, a me è venuto il dubbio se le Tre Divine Persone avevano sofferto tutte e tre, oppure il solo Verbo e Gesù ha ripreso il suo dire col dirmi: “Figlia mia, il Padre e lo Spirito Santo, perché inseparabili da Me, scesero insieme con Me ed Io restai con Loro nei Cieli, ma il compito di soddisfare, di patire e di redimere l’uomo fu preso da Me, Io, Figlio del Padre, presi la parte di rappacificare Dio con l’uomo. La nostra Divinità era intangibile di poter patire la minima pena, fu la mia Umanità che unita con le Tre Divine Persone in modo inseparabile, dandosi in balia della Divinità pativa pene inaudite, soddisfaceva in modo divino e siccome la mia Umanità non solo possedeva la pienezza della mia Volontà come virtù propria, ma lo stesso Verbo e per conseguenza dell’inseparabilità il Padre e lo Spirito Santo, perciò superò in modo più perfetto tanto Adamo innocente quanto la stessa Mamma mia, perché in Loro era grazia, in Me era natura, loro dovevano attingere da Dio la luce, la grazia, la potenza, la bellezza; in Me c’era la fonte che faceva sorgere luce, bellezza, grazia, eccetera, sicché era tanta la differenza in Me che era natura mentre nella stessa Mamma mia era grazia tanto che Lei restava eclissata innanzi alla mia Umanità...." Gesù

Hanno cooperato le Tre persone divine ma solo il Verbo ha sofferto non anche il Padre. Neanche qua si capisce tutto bene (si incarna solo il Verbo ma ci sono anche le altre Due Persone divine ecc...) noi non abbiamo una comprensione perfettissima, ce l'avremo in Paradiso. Conoscenza vera ma oscura, vediamo i contorni ma non ogni singolo dettaglio. Dopo Luisa è aperto il cammino per recupare questa unità della Luce e Gesù fa l'apologia della Madonna. La Madonna è invocata con l'immagine della Luna, non brilla di luce propria ma di luce riflessa. In Maria tutto è grazia, in Gesù era per natura. A volte per salvaguardare il primato di Gesù qualcuno pensa di sminuire Maria, no. La Madonna va esaltata ma collocata nel suo giusto posto. San Montfort diceva che dinnanzi allo stesso Verbo la Madonna è meno di un'atomo eppure ne canta le lodi. Tra lei e il Verbo c'è un'abisso. E tra tutte le creature e la Madonna c'è un'altro abisso.

".. Lei possedeva tanto amore, che come connaturale poteva amare per tutti, adorare e supplire per tutti, i suoi più piccoli atti fatti nell’unità di questa luce erano superiori ai più grandi atti e a tutti gli atti di tutte le creature insieme, perciò si possono chiamare i sacrifici, le opere, l’amore di tutte le altre creature, piccole fiammelle di fronte al sole, goccioline d’acqua di fronte al mare, al confronto degli atti della Sovrana Regina e perciò Lei, in virtù dell’unità di questa luce del Supremo Volere, trionfò su tutto e vinse il suo stesso Creatore e lo fece prigioniero nel suo materno seno..." Gesù

Nella storia della Chiesa ci sono dei gesti eroici dei santi che nonostante questo sono gocciolini d'acqua rispetto a quelle della Madonna. Se uno legge il martirologio c'è chi è morto in modo allucinante, le torture che si sono inventati per massacrare i cristiani sono state illuminate dal diavolo. Ma nonostante tutto erano piccole gocciole.

".. La mia Celeste Mamma possedeva l’unità di questa luce e perciò più che sole può dare luce a tutti e perciò tra Lei e la Maestà Suprema non ci fu mai notte né ombra alcuna, ma sempre pieno giorno e perciò in ogni istante quest’unità della luce del mio Volere faceva scorrere in Lei tutta la Vita Divina, che le portava mari di luce, di gioie, di felicità, di cognizioni divine, mari di bellezza, di gloria, d’amore e Lei, come in trionfo portava al suo Creatore tutti questi mari come suoi, per attestargli il suo amore, la sua adorazione e per farlo invaghire della sua bellezza e la Divinità faceva scorrere altri mari nuovi più belli. Lei possedeva tanto amore, che come connaturale poteva amare per tutti, adorare e supplire per tutti,.." Gesù

Un punto d'ago della Madonna è più meritorio del martirio di san Lorenzo. Il principio del valore dell'atto non sta nell'atto in sè stesso ma sta nel principio che lo anima. E nel fine per cui si compie.

Quando uno vive nella dv anche gli atti inconsapevoli (tipo il respiro) diventano meritori, fino a quando domina la volontà umana no ma quando ci sta di mezzo la volontà divina sì. Pensiamo un passo compiuto da Gesù, era qualcosa di meraviglioso ma era solo il muoversi di un'arto. Ma era un gesto di Gesù. Le operazioni che vengono poste in essere che sono automatiche, sono atti divini. E pensiamo non gli atti inconsapevoli (il sonno della Madonna era un sonno meritorio come quello di Gesù e per noi no) anche se sappiamo che se ci fondiamo con la dv prima di dormire, quel sonno - misteriosamente - fa bene a noi e a tutti. Non lo percepiamo e non lo vediamo però.

"..Questa Vergine eccelsa, col non fare mai la sua volontà stette sempre diritta e di fronte al Sole Eterno e perciò per Lei fu sempre giorno.." Gesù

"..se questa Vergine Regina soltanto non avesse fatto altro che conservare nel fondo dell’anima sua immacolata l’unità della luce dell’Eterno Volere*, sarebbe bastato per ridarci la gloria di tutti, gli atti di tutti ed il contraccambio dell’amore di tutta la Creazione..." Gesù

* = Quindi senza l'Incarnazione e tutto il resto. Lei da sola ha dato per tutti noi ha dato a Dio ciò che gli dovrebbero dare, non gli hanno dato e non gli daranno.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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