mercoledì 28 aprile 2021

E ti pare poco?...

In alcuni casi, per la maggior gloria di Dio, occorre raccontare la propria testimonianza, come fece Luisa tante volte su indicazione di Gesù. Grandezza degli atti nel Divin Volere e importanza delle conoscenze. Il ruolo fondamentale dei sacerdoti. Libro di cielo volume 19, 15 Giugno 1926, 10 Settembre 2020

15 Giugno 1926 Come la conoscenza diede vita ai frutti della Redenzione, così darà vita ai frutti della Divina Volontà

Situazione di difficoltà di Luisa - già denunciata in altre parti degli scritti, di scrivere in generale e le cose inerenti le sue esperienze initme personali (tra lei e Gesù) e noi sappiamo che questa era un'operazione necessarie perchè le esperienze intime sono cose segrete - i santi dicono che i segreti del Re - cioè i nostri rapporti personali con Dio - ce li teniamo con noi - anche san Paolo racconta (anche se cerca di dirlo in forma anonima) la sua esperienza mistica. Fui rapito al terzo cielo ecc... /. San Paolo venne istruito da Gesù direttamente nel deserto, è stata un'esperienza personale e racconta questa cosa perchè c'era la concorrenza sleale che si spacciavano come apostoli che andavano a dire in giro eresie e che fossero molto bravi e persuasivi. San Paolo racconta queste cose per l'esperienza mistica per contrastare questi apostoli e le sue fatiche, sappiate che tutto quello caratterizza un'apostolo san Paolo l'ha avuto. In quella circostanza si rendeva necessario dare testimonianza per il bene delle anime e non per una mancanza di umiltà. Era necessario dirlo per impedire che le anime fossero rapite da questi falsi profeti.

Gesù vuole che Luisa mostri che una figlia d'Adamo vive delle cose fantastiche che dipendono dal vivere nel divin volere e sono (e Gesù lo spiega) degli allettamenti perchè tutti quanti noi, elevatissima santità che porta ad un'unione con Dio ecc.. - Ordinariamente queste cose non accadono a tutti, queste cose accadono se si vive nel dv. Altra obiezione: mi sento un nulla

(Luisa) “Gesù, vita mia, abbi pietà di me, guardami come sono piena di difetti e quanta cattiveria c’è in me.” E Lui, tutto bontà e tenerezza, mi ha detto: “Figlia mia, non temere, ci sono Io che ti vigilo e sto a custodia dell’anima tua, affinché il peccato, anche minimo, non entri nell’anima tua e dove tu o altri vedono difetti e cattiverie in te, Io non ne trovo, piuttosto vedo che il tuo nulla sente il peso del Tutto, perché quanto più ti elevo intimamente a Me e ti faccio conoscere ciò che vuol fare il Tutto del tuo nulla, tanto più tu senti la tua nullità e, quasi spaventata, schiacciata sotto il Tutto vorresti sfuggire dal manifestare e molto meno dallo scrivere su carta ciò che il Tutto vuol fare di questo nulla, molto più che per quanta ritrosia tu senti, Io vinco sempre e ti faccio fare quello che voglio. Ciò successe anche alla mia Mamma Celeste quando le fu detto: “Ti saluto Maria, piena di grazia, tu concepirai il Figlio di Dio.” Essa nel sentire ciò, si spaventò, tremò e disse: “Come può avvenire ciò?” Ma finì col dire: “Fiat Mihi secundum verbum tuum.” Lei sentì tutto il peso del Tutto sul suo nulla e naturalmente si spaventò. Sicché quando ti manifesto ciò che voglio fare di te ed il tuo nulla si spaventa, vedo ripetere lo spavento della Sovrana Regina ed Io, compatendoti, sollevo il tuo nulla, lo rafforzo, affinché possa resistere a sostenere il Tutto. Perciò non ti dar pensiero di ciò, ma pensa piuttosto a far operare il Tutto in te.”

C'è sempre questa dinamica o scarto dell'occhio di Dio che si posa sulla creatura e magari gli dà una missione anche importante e la creatura si spaventa. Buon segno, perchè se non accadesse ci sarebbe da pensare. Nel piccolo questo può e dovrebbe riguardare ciascuno di noi, perchè nella vocazione fondamentale di adempiere i divini voleri e compiere tutto quello che Dio ci mette davani nel quotidiano. Il Fiat non deve risuonare sulle nostre labbra come un vezzo.

"..Ora, chi può dire come son rimasta confusa a questo parlare di Gesù? Son rimasta muta e dal fondo del mio cuore ripetevo Fiat, Fiat, Fiat. Luisa

Dire Fiat specie quando ciò comporta una morte all'umana volontà, atteggiamento sempre presente nonostante la difficoltà a cose a cui la dv potrebbe porci di fronte. Poi Gesù fa un'elogio degli atti nella dv:

Figlia mia, amo tanto gli atti fatti nel mio Volere, che Io stesso prendo l’impegno di custodirli nell’unità della mia luce suprema, in modo da renderli inseparabili da Me e dagli stessi atti miei. Se tu sapessi come sono geloso di questi atti, come mi glorificano in modo tutto divino, si può dire che ciascuno di questi atti è una nuova festa che s’inizia in tutta la Creazione ed in tutta la Patria Celeste; dovunque si trova la mia Volontà, questi atti, scorrendo in Essa come raggio di luce, portano nuove gioie, feste e felicità, questi atti sono le gioie, la festa e la felicità che forma la creatura nella Volontà del suo Creatore e ti par poco che la creatura possa formare e portare la festa, la gioia, la felicità al suo Creatore e dovunque possa regnare la nostra Volontà?..." Gesù

Nel Paradiso la dv

".. tanto è vero, che la Divinità, quando sprigiona gli atti della beatitudine per felicitare tutta la Patria Celeste, sprigiona insieme tutti gli atti della Mamma Celeste, sicché tutti i santi si sentono investiti non solo delle nostre gioie e beatitudini, ma restano anche investiti dell’amore materno della Madre loro, della gloria della loro Regina e di tutti i suoi atti convertiti in gioie per tutta la Celeste Gerusalemme, sicché tutte le fibre del suo cuore materno amano con amore di madre tutti i figli della Patria Celeste e fa parte a tutti le gioie di Madre e la gloria di Regina..." Gesù

Gli atti fatti nella dv, specialmente quelli della Madonna, concorrono a questa produzione perchè sono atti tutti fatti nella dv e gli atti nella dv, oltre che a dare gioia dare al Signore portano gioia anche ai beati. Un'atto rimbomba nel Paradiso e sui suoi comprensori. Seppur a un livello subordinato ed inferiore anche tutti gli altri atti producono questo effetto.

Quarto punto: Gesù spiega qualcosa dell'economia della Salvezza: il trionfo della dv è connesso alla Creazione e alla Redenzione e il fine ultimo della redenzione è portare le persone nella dv. Infine l'importanza delle conoscenze e che esse raggiungano i sacerdoti. Principio generale: ciò che ci muove ad agire è ciò che conosciamo, io conosco qualcosa, la desidero e mi adopero ciò che desidero. Se uno non sa cos'è la dv e quali gioie, potenze, capacità di farci vivere il mistero dell'amore di Dio, quanti diletti ci può procurare (non senza croci) in questo mondo, ecc... che succede? L'anima ne resta allettata e sedotta e si determina a vivere in essa.

Gesù conclude che se il suo scopo non fosse stato far conoscere la dv, la storia di Luisa e di Gesù sarebbe stata vissuta in privato come è accaduto, accade e accadrà, cosa che non saprà mai nessuno (operazioni e grazie straordinarie e che rimarranno perle preziose e cose del tutto singolari), ma qua non è un fatto personale ma un fatto singolare ma è un fatto mondiale ed espressione di ciò che Dio vuole con tutto il cuore e queste cose devono essere rivelate.

"..E siccome insieme con Me e con la Mamma mia scelsi san Giuseppe insieme con Noi, come nostro cooperatore, tutore e vigile sentinella di Me e della Sovrana Regina, così ho messo vicino a te la vigile assistenza dei miei ministri come cooperatori, tutori e depositari delle conoscenze, dei beni e dei prodigi che ci sono nella mia Volontà; e come Essa vuol stabilire il suo Regno in mezzo ai popoli, voglio per mezzo tuo deporre nei miei ministri questa dottrina celeste come nuovi apostoli, affinché prima formi con loro l’anello di congiunzione con la mia Volontà e poi la trasmettano in mezzo ai popoli. Se ciò non fosse o non dovesse essere, non avrei tanto insistito nel farti scrivere, né avrei permesso la venuta giornaliera del sacerdote, ma avrei lasciato tutto il mio operato tra Me e te. Perciò sii attenta e lasciami libero in te di fare quello che voglio.” Gesù

San Giuseppe era oggettivamente il più piccolo di tutti nella Santa Famiglia, cosa faceva? Custodiva, faceva da sentinella, come i sacerdoti. I pastori rappresentano Gesù ma non sono Gesù, la Chiesa che è simboleggiata a livello individuale da Maria, la Chiesa è più grande dei pastori e i pastori stanno sottomessi alla Chiesa e che non possono manipolare. Si comprende anche il ruolo fondamentale che hanno i sacerdoti e il Signore rispetta l'ordine da Lui voluto. Non è che un laico non può parlare di queste cose, i laici hanno il diritto e dovere di testimoniare di partecipare all'opera evangelizzatrice ma sono i sacerdoti che hanno il dovere di farlo. Si parte dai sacerdoti e loro stessi devono comprendere e far comprendere che tutto questo è la quintessenza della vita della Chiesa. E' uno sbocco naturale ed ovvio della vita cristiana nella sua pienezza. Sono loro principalmente di fare questo. Tutti possono contribuire alla diffusione del dono del divin volere.

".. e ti par poco che la creatura possa formare e portare la festa, la gioia, la felicità al suo Creatore e dovunque possa regnare la nostra Volontà?.." Gesù

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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