venerdì 6 novembre 2020

Per chi fa la Divina Volontà è sempre Natale

Gesù spiega a Luisa che, per chi fa davvero la Divina Volontà, è sempre Natale ed è sempre Pasqua, ossia Egli nasce e sorge in maniera continuata e ininterrotta come vita di ogni atto della creatura. Per arrivare a questo, occorre passare attraverso il torchio della Divina Volontà, che faccia incessantemente morire il nostro volere umano. Non esiste offerta e sacrificio più grande di chi si dà in balia di questo torchio divino. Libro di cielo volume 16, 26 Dicembre 1923, 30 Marzo 2020

26 Dicembre 1923 Il morire continuo di Gesù ed il morire continuo di Luisa nella Divina Volontà

La meditazione è stata tenuta durante l'ultima settimana di quaresima. Ci sono un paio di slogan ed effetto grande: "..“Figlia mia, per chi fa la mia Volontà è sempre natale;..." e il torchio divino. La scelta di vivere nella dv comporta la scelta di morire di continuo è impegnativo (poi ci saranno degli esempi). Quando una persona non voglia rimangiarsi quello che ha detto - ecco perchè bisogna fare ben discernimento su ciò che si dice: ci sono alcune anime che corrono un pò troppo ed iniziano fare gesti - consacrazione Totus Tuus, chi si consacra alla dv e chi addirittura si offre come vittima. Questi gesti qua che sono auspicabili (perchè è il tendere alla perfezione) ma prima bisogna ponderarli; Gesù dice nel Vangelo che prima bisogna mettersi seduti (chi di voi che vuol costruire una torre non calcola se ha i soldi e mezzi per poter portare a termine l'impresa? vangelo di san Luca). Noi non possiamo tentare Dio (io faccio quest'offerta o consacrazione poi mi aiuterà Lui a cuor leggero), è evidente che noi non possiamo fare nulla da noi stessi e quindi se ci manca il suo aiuto, però ci vuole anche un certo grado di crescita e maturazione. Spirituale ed anche umana che ti dia la responsabilità di assumerti la propria responsabilitè e questo dev'essere provato.

A qualche donna o ragazza che voleva consacrarsi Totus Tuus il don gli ha fatto fare una prova: prova ad incomincare a vestirti come si vestirebbe la Madonna, per una donna di oggi può comportare dei sacrifici non indifferenti ma le cose esteriore sembrano difficili però tutto sommato e basta che io decida e via. Poi ci abituiamo e basta.

E Gesù: “Figlia mia, le croci, i dolori, le pene, sono come il torchio all’anima; e siccome il torchio all’uva serve per frangere e sbucciare l’uva, in modo che il vino resta da una parte e le bucce dall’altra, così le croci, le pene, come torchio sbucciano l’anima dalla superbia, dall’amor proprio, dalle passioni e da tutto ciò che è umano e vi lasciano il vino puro delle virtù e le mie verità trovano la via per comunicarsi e distendersi nell’anima come su tela bianchissima con caratteri incancellabili...."

Una volontò che muore continuamente, essere schiavi della Madonna. Il decreto del governo con l'epidemia ci sta privando di alcune libertà costituzionali - io non posso uscire per andare a trovare un mio parente stretto -. Questa libertà in questo momento mi viene per forza maggiore limitata, se entri in questi mondi tu ti limiti da libertà da solo; e lo scegli di fare per amore. Farsi schiave d'amore (come dice San Luigi Monfort) vuol dire che non puoi far nulla di testa tua. Esempio: La Madonna ha detto di fare il Rosario intero tutti i giorni non solo a Medjugorie ma anche a Lourdes e a Fatima. Se uno è schiavo, dovresti stare in prima linea, se non te la senti non la fare, non succede nulla.

"..Bada, figlia mia, non badare agli altri, né agli altri miei santi, né al modo come mi sono comportato con loro, che ti fa suscitare meraviglia il modo come mi diporto con te. Per quelli Io volevo fare una cosa, per te è tutt’altro.” Gesù

Non si tratta di andare all'inferno o in Paradiso, quelli sono Santi canonizzati. Ci sono tante vie ma questa è un'altra cosa e se vuoi entrare in questi schemi, devi uscire da altri schemi fatti dagli altri Santi. Perchè questa è un'altra cosa. Se ci vuoi entrare devi entrare in altri orizzonti. Es: ma io voglio fare come mi pare (parlando dell'esempio della ragazza che vuole consacrarsi): voglio mettermi i pantaloni, voglio truccarmi ecc... le libertà il Signore ce le dona tutte quante certamente non la libertà di peccare. La decenza nel vestire la deve sempre osservare che sia donna o uomo. Il modo di fare la Santa Comunione è una scelta di coscienza che devi farla te, un'anima che vuole essere mariana si dovrà chiedere: la Madonna come si accostava all'Eucarestia e come partecipava alla santa Messa interiormente ed esteriormente? Non posso andare sempre in giro a chiedere consigli - cosa faccio o cosa non faccio - noi dobbiamo imparare a fare noi discernimento in base ai nostri parametri e alle nostre priorità. Perchè se la Chiesa dice se questa cosa (la Comunione in mano) è lecito farla, allora il problema è già risolto, poi bisogna vedere se quella cosa lecita è ciò che Dio chiede a te. Se è lecito andare al cinema, non è detto che al cinema io ci debba andare per forza, posso fare la scelta di non andarci perchè voglio offrire al Signore un sacrificio. Qua, quando si entra nella dv, che ci ha detto Gesù? Un morire continuo.

Figlia diletta del mio Volere, guarda dentro di Me come la mia Volontà Suprema non concesse neppure un respiro di vita alla volontà della mia Umanità, sebbene fosse santa, neppure mi fu concesso, dovevo stare sotto la pressione, più che torchio d’una Volontà Divina, infinita, interminabile, che si costituiva vita di ogni mio palpito, parola e atto e la mia piccola volontà umana moriva in ogni palpito, respiro, atto, parola, ecc., ma moriva in realtà, sentiva di fatto la morte, perché mai ebbe vita, avevo la mia volontà umana solo per farla morire continuamente e anche se questo fu grande onore per la mia Umanità, fu il più grande dei portenti: ogni morte della mia volontà umana, era sostituita da una Vita di Volontà Divina, ma il morire di continuo fu il più grande, il più duro, il più acerbo e doloroso martirio della mia Umanità...." Gesù

Questa non è un modo di dire, sentiva la morte perchè mai ebbe vita. In questo orizzonte tutte le cose che il Signore ci manda in continuazione: gli eventi sgradevoli, i fastidi, gli inconvenienti, i cambi di programma, la cafonaggine delle persone che ci girano intorno, gli insulti, le mortificazioni, le umiliazioni, ecc...; noi dobbiamo giungere fino al livello in cui ci metteremo in ginocchio a ringraziare perchè il Signore con questo ci dice: la tua volontà vorrebbe fare X, ma Io adesso ti chiedo Y, la tua volontà vorrebbe stare in pace? E io adesso ti mando il pungolo di questa persona, la tua volontà vorrebbe starsene tranquilla? Ti mando una persona che ti mortifica ed umilia. I Santi vedevano in queste croci la Divina Volontò che ti sta torchiando. Il torchio è torchio. Non ci sta niente da fare, se non arrivano queste torchiate la dv non la faremo mai, non c'è la possibilità di uscita. Anizchè lamentarci come tutti gli altri, dovremmo vederli come atti di tenerissimo amore di Dio, perchè Dio guarda il fine per le quali le manda: che tu sia torchiato non perchè ti vuole far soffrire ma perchè esca questo vino puro che altrimenti non esce.

Vivere nella dv è un continuo morire (non come il cattivo ladrone che non ha fatto altro che ribellarsi ed insultare per la sofferenza che stava provando), ma se muori come Gesù con le braccia distese. Nelle Ore della Passione ad un certo punto gli ordinano di distendersi sulla croce e Lui tranquillamente si stende. Buono e tranquillo ed obbediendo ai carnefici senza fiatare. Vuoi entrare nella dv? Che Dio ti benedica perchè ti fai il regalo più grande della tua vita - non è detto che ci riusciamo e ci confessiamo tutte le settimane - la nostra volontà umana è dura da morire ed è una fatica. Ma quello che la Chiesa ci fa vivere nella quaresima è l'immagine della nostra vita terrena perchè quaggiù non è possibile sfuggire ai dolori perchè altriemnti rimaniamo sempre gli stessi, uva selvatica. Non ci fai nulla con l'uva selvatica nonci puoi fare il vino e non la puoi mangiare,e come sono - purtroppo - molte persone? Sono villani, maleducati, violenti, lussuriosi, improponibili, superbi, ecc... La superbia è diffusissima a parere del don.

Generalmente i talk-show sono teatrini di umane volontà, si strillano, si interrompono, ecc.... il don ha sentito una testimonianza di una persona della Curia Romana e questa persona ha detto che ci sono delle cose che nel mondo ancora non ci vedono. Quando ci sono delle riunioni, nessuno interrompe, nessuno urla, nessuno parla dietro, ecc.. Quando ti arriva una mortificazione, capisci allora che il Signore ti sta limando un pò la superbia (che ce la portiamo tutti quanti dietro e che muore 30 secondi dopo il nostro corpo), si toglie la superbia col torchio. Capisco che vivere nella dv consiste a non avere una volontà mia? Es: Quando finirà questa epidemia? Quando Dio vuole, per quanto tempo dovremo restare agli arresti domiciliari? Quanto Dio vuole, Che succederà? Quello che Dio vuole. Non sono cose facili ma questo significa vivere nella dv, ci vuoel l'atto continuo non ad intermittenza. Se aspettiamo di arrivare a questo livello prima di scegliere di vivere nella dv non la faremo mai, però dobbiamo avere chiaro che questo è l'obbiettivo. Questa è la meta e il fine e ci dobbiamo mettere in testa che ci sarà da soffrire: ogni volta che tu farai un salto di qualità nella dv, sarà preceduto da sofferenze più intense. Se prima di conoscere la dv abbiamo conosciuto situazioni di grand eprova e sofferenza? E vedendole sotto questo punto di vista possiamo chiederci: non è che il Signore mi stava preparando a ricevere questo dono attraverso queste sofferenze e prove che mi ha fatto passare? ecco lo sguardo soprannaturale che bisogna avere sulle vicende che ci accadono.

Un fare e morire continuo, perchè se non c'è questo non c'è perfetta gloria al Padre e nè Redenzione che si possa estendere a tutti

Non guardiamo agli altri santi, qua stiamo in un'orizzonte distinto. Gesù vuole portarci ad avere dentro di noi questa vita divina con il suo atto continuo, fino al livello in cui la nostra volontà umana si mette in condizione di non vivere più. Di non avere un suo atto proprio e personale, questa è la meta di chi vuol vivere così deve orizzontarsi e ci si arriva piano piano.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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