mercoledì 5 febbraio 2020

Il sonno e il freddo di Gesù. Il gelo dell’ingratitudine

Gesù spiega a Luisa che solo l’anima che vuole vivere nel Divin Volere gli consente di darle tutte le grazie e i beni, mentre le altre creature incessantemente le respingono. Parla del suo sonno, del suo freddo e delle sue lacrime di Bambino e ne spiega il significato. Squarcia orizzonti divini sul rapporto tra il tempo e l’eternità. Libro di Cielo, Volume 13, 23-25 Dicembre 1921, Venerdì 13 Settembre 2019

Alcuni aspetti della vita terrena (infante) di Gesù, del sonno di Gesù e del suo gelo che soffrì col pianto che versò e poi la parte conclusiva ci mostra una cosa molto bella: ci manda degli squarci di luce in quel rapporto difficilmente sondabile tra il tempo e l'eternità (nel divin volere) che riguarda non Luisa ma coloro che vivono nella DV (Gesù dice che teneva Luisa nella mangiatoia e questo riguarda anche noi - tipo la recita delle Ore della Passione che ci rendono presenti 2000 anni fa e come se ci fossimo stati questo fa anche comprendere qualcosa della grandezza di questo immenso ordine in cui siamo immersi. Qui si tratta di alcuni sguardi contemplativi nella consapevolezza che è molto di più ciò che non comprendiamo che di quello comprendiamo).

23 Dicembre 1921 Chi opera e vive nel Divin Volere dà il campo a Gesù per far uscire nuove opere, nuovo amore ed nuova potenza. Effetti del sonno di Gesù

Figlia del mio Volere, come operi e vivi nel mio Volere così fai uscire dalla mia Volontà altri atti nuovi! Da dentro di Essa, mi dai il campo a nuove opere, a nuovo amore ed a nuova potenza; come mi sento felice che la creatura, vivendo nel mio Volere, mi dà il campo di agire! Invece, chi non vive nella mia Volontà, mi piega le mani e rende inutile il mio Volere per lei, mentre il mio Essere è portato dalla forza irresistibile del mio amore al moto, all’opera e solo chi vive nella mia Volontà mi dà libero il campo ed Io animo anche i più piccoli atti del mio Voler Divino, non disdegno di mettere l’impronta di virtù divina, anche nelle cose più basse. Ecco perciò amo tanto chi vive nel mio Volere, circondo ogni suo atto di tanta grazia, di tale dignità e decoro, perché voglio l’onore, la gloria del mio operato divino, perciò sii attenta e pensaci bene che se non fai nella mia Volontà tutto ciò che fai, darai l’inutilità al tuo Gesù. Ah! se sapessi quanto mi pesa l’ozio, come mi contrista, staresti più attenta, non è vero?” Gesù

Felicità di Gesù che consiste semplicemente che la creatura viva nel suo Volere dandogli il campo d'agire. Quindi noi dobbiamo sempre pensare che Gesù vorrebbe fare tante cose per noi, darci tanti doni per noi, portarci alla perfezione ecc...ma a quale condizioni? E poi c'è la tristezza di Dio a cui la creatura piega le mani contristandolo (non capiamo in che senso perchè Dio non lo tocca nessuno - e anche nelle vite dei Santi Lui soffre in qualche modo nel nostro respingere le sue Grazie e la sua sollecitudine che ha per noi). Gesù bugie non le dice e l'infelicità di Dio è un tema classico e diffusissimo. E dov'è il massimo campo d'agire? In chi vuole vivere nel DV, è cammino ma anche se hai un cammino imperfetto - però chi sta in questa dimensione

"..Ecco perciò amo tanto chi vive nel mio Volere, circondo ogni suo atto di tanta grazia, di tale dignità e decoro, perché voglio l’onore, la gloria del mio operato divino.." Gesù

E con molti altri Gesù deve starsene in ozio. E poi inizia a parlare del sonno - si dorme nella DV, chiamiamo la DV nel nostro sonno

Anche il mio sonno nel tuo Volere, anzi, il mio respiro si trasformi nel tuo, affinché ciò che facevi Tu quando dormivi, faccia pure io. E poi, veramente o mio Gesù, Tu dormivi?” (Luisa)

La bellezza di un sonno nella dv. Il sonno era brevissimo come tutti i santi, si dorme il necessario - non esistono santi poltroni e dormiglioni, noi non possiamo dormire senza un'ordine e con disciplina -

Figlia mia, brevissimo era il mio sonno, ma dormivo, ma non dormivo per Me ma per le creature, Io come capo rappresentavo tutta l’umana famiglia e dovevo stendere la mia Umanità su tutti, per dare loro riposo. Io vedevo tutte le creature coperte d’un manto di turbamenti, di lotte, di irrequietezze; chi cadeva nella colpa e restava triste, chi, dominato da tiranniche passioni, voleva vincere e restava turbato, chi voleva far il bene e lottava per farlo, insomma, pace non vi era, perché la vera pace si possiede quando la volontà della creatura ritorna nella Volontà del suo Creatore, donde uscì l’anima; fuori dal centro, spostata dal principio, non ha pace. Onde la mia Umanità, dormendo, si stendeva su tutti, avvolgendoli come in un manto, come la gallina quando chiama i suoi pulcini sotto le ali materne per farli dormire, così stendendomi su tutti, chiamavo tutti i miei figli sotto le mie ali per dare: a chi il perdono della colpa, a chi la vittoria sulle passioni, a chi la forza nella lotta, per dare a tutti la pace ed il riposo e per non dare loro timore ma coraggio lo facevo dormendo, chi teme una persona che dorme? Ora il mondo non è cambiato, anzi più che mai è in lotta e perciò voglio chi dorma nel mio Volere, per poter ripetere gli effetti del sonno della mia Umanità.” Gesù

Gesù nel suo dormire spiega quello che faceva. Gesù ci dice che ci darà riposo, Lui ha dormito per noi, ha conquistato il riposo per tutte le anime. Spesso vogliamo fare il bene e caschiamo e non c'era la pace e cosa fa Gesù? Gesù piange su Gerusalemme (Vangelo) perchè non ha voluto riposare sotto le sue ali. Dobbiamo pensare che quando dormiamo nella dv, Gesù continua nel nostro sonno queste operazioni salvifiche divine che faceva.

25 Dicembre 1921 L’Umanità di Gesù fu alimentata dal suo Volere. Chi vive nella Divina Volontà è la più immediata a Gesù

Trovandomi nel solito mio stato, il mio dolce Gesù si è fatto vedere bambinello, tutto intirizzito dal freddo e gettandosi nelle mie braccia mi ha detto: “Che freddo, che freddo, riscaldami per pietà, non mi lasciare più gelare.” Io l’ho stretto al cuore dicendogli: “Nel mio cuore posseggo il tuo Volere, sicché il calore di Esso è più che sufficiente per riscaldarti.”

Gesù parte da questo per fare un dialogo.

"..Ma credi tu che fu il freddo dell’aria che mi gelò? Ah! no, fu il freddo dei cuori che m’intirizzì e l’ingratitudine che al primo uscire alla luce mi fece piangere amaramente. Ma la mia diletta Madre mi quietò il pianto, sebbene pianse anch’Essa e le nostre lacrime si mescolarono insieme e dandoci i primi baci ci sfogammo in amore. Ma la nostra vita doveva essere il dolore ed il pianto e mi feci mettere nella mangiatoia per ritornare al pianto e chiamare, coi miei singhiozzi e con le mie lacrime, i miei figli, volevo intenerirli con le mie lacrime e coi miei gemiti per farmi ascoltare; ma sai tu chi fu la prima dopo la mia Mamma che chiamai con le mie lacrime a Me vicino nella stessa mangiatoia per sfogarmi in amore? Fosti tu, la piccola figlia del mio Volere, tu eri tanto piccola che superasti la mia cara Mamma nella piccolezza, tanto, che ti potetti tenere a Me vicina nella stessa mia mangiatoia e potetti versare le mie lacrime nel tuo cuore, ma queste lacrime suggellarono in te il mio Volere e ti costituivano figlia legittima della mia Volontà. Il mio cuore gioì, vedendo ritornare in te, integro nella mia Volontà, ciò che nella Creazione il mio Volere aveva messo fuori, ciò per Me era importante ed indispensabile; dovevo innanzitutto uscire alla luce di questo mondo, rinsaldare i diritti della Creazione e ricevere la gloria come se la creatura mai si fosse partita dal mio Volere. Onde a te fu il primo bacio ed i primi doni della mia infantile età.” Gesù

L'ingratitudine è una cosa brutta, se non l'abbiamo sperimentata in forma pesante pensiamo a cosa ha sentito Gesù. La Madonna gli quietò il pianto non troppo. Alcune volte il Signore ci dona delle consolazioni però non dobbiamo cercare queste in questo mondo perchè "..beati voi che piangete..." e poi Gesù dice che insieme alla Madonna c'era Luisa - com'è possibile? Atto Unico del Fiat Supremo o Punto Unico.

Ed io (Luisa): “Amor mio, come poteva essere ciò, se io non esistevo allora?” E Gesù: “Nella mia Volontà tutto esisteva e tutte le cose erano per Me un punto solo, ti vedevo allora come ti vedo tuttora e tutte le grazie che ti ho dato non sono altro che conferma di ciò che ab eterno ti era stato dato e non solo vedevo te, ma vedevo in te la mia piccola famiglia che sarebbe vissuta nel mio Volere. Come ne fui contento, questi mi quietavano il pianto, mi riscaldavano e, facendomi corona intorno, mi difendevano dalla perfidia delle altre creature.” Io sono rimasta pensierosa e dubbiosa. E Gesù: “Come, ne dubiti? Io non ti ho detto niente ancora dei rapporti che ci sono tra Me e l’anima che vive nel mio Volere. Ti dirò per ora che la mia Umanità viveva del continuo sbocco della Volontà Divina, se facessi un solo respiro che non fosse animato dal Voler Divino, sarebbe come degradarmi, snobilitarmi. Ora, chi vive nella mia Volontà è la più immediata a Me, è la prima fra tutti a ricevere i frutti di tutto ciò che fece e soffrì la mia Umanità, e gli effetti che Essa contiene.”

Punto Unico che è un concetto per noi trascendente, nella DV esiste anche quello che accadrà sulla terra tra 2000 anni ed è in atto. Se una persona tra 1000 sulla terra farà le Ore della Passione è stata presente o sarà presente durante la Passione fisica di Gesù 3000 anni fa (dal suo punto di vista). Tutte le cose erano per Gesù erano un punto solo.

"..ma vedevo in te la mia piccola famiglia che sarebbe vissuta nel mio Volere. Come ne fui contento,.." se noi ci proviamo a vivere nella dv facciamo contento Gesù; basta questo pensiero per provarci. Chi di noi vorrebbe consolare Gesù nel suo freddo?

".. Ora, chi vive nella mia Volontà è la più immediata a Me, è la prima fra tutti a ricevere i frutti di tutto ciò che fece e soffrì la mia Umanità, e gli effetti che Essa contiene.” Gesù

"..“Nella mia Volontà tutto esisteva e tutte le cose erano per Me un punto solo, ti vedevo allora come ti vedo tuttora e tutte le grazie che ti ho dato non sono altro che conferma di ciò che ab eterno ti era stato dato.." Gesù

Contempliamo queste frasi.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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