venerdì 5 marzo 2021

Soffrire nella Divina Volontà

Luisa sfoga il suo dolore per le privazioni di Gesù affermando essere questa la pena in assoluto più grande, più delle pene dei dannati e addirittura - sotto certi aspetti - superiore alle pene sofferte da Gesù in persona. Il senso di queste pene. L'intervento di Gesù: quanto è importante soffrire nella Divina Volontà e quali grandi effetti ciò produce. Libro di cielo volume 18, 1 Novembre 1925, 29 Giugno 2020

1 Novembre 1925 La pena della privazione di Gesù supera la stessa pena dell’inferno. La Volontà di Dio si offre in aiuto e tutto il Cielo è rivolto verso l’anima

Luisa avrebbe voluto passare tutto silenzio, per 3/4 del brano parla Luisa e non Gesù; questo significa che le cose che ha scritto, queste esperienze personali sono utili alla nostra santificazione altrimenti non ci sarebbe stata nessuna obbedienza nello scriverle.

Come sempre Luisa sta in pene atroci (sappiamo cosa succede ma non lo possiamo comprendere fino in fondo) per la privazione di Gesù e la prima cosa che fa, è iniziare a paragonare queste pene a quelle dell'inferno.

Ho passato giorni amarissimi priva del mio dolce Gesù, il pensiero di non vederlo più martellava il mio povero cuore, come sull’incudine, a ripetuti colpi crudeli di martello. Ah! Gesù, mi hai messo in un inferno vivente, anzi le mie pene superano le stesse pene infernali;.." Luisa

Non rimane sconvolto da chi non ha mai approfondito (ed è da farsi) le pene dell'inferno che sono qualcosa di orrido, allucinante e non c'è nulla di peggio dell'inferno. Ma la privazione di Gesù, per chi ne ha fatto esperienza sensibile di Gesù. All'inferno la principale pena è la pena del danno cioè la privazione eterna della visione beatifica; ma se i dannati e i demoni vedrebbero il volto di Gesù starebbero ancora più male. E' così. E Luisa invece è tutto il contrario: ama Gesù e non vederlo la fa morire.

"..ahi! i dannati non ti amano e siccome manca il germe dell’amore fuggono da Te, né sospirano il tuo amplesso, le loro pene si rincrudirebbero di più con la tua presenza; un amore odiato non sopporta la presenza della persona che odia, perciò per loro è più sopportabile la tua privazione, ma per me, infelice, è tutto il contrario, io ti amo, sento il germe dell’amore fin nelle mie ossa, nei nervi, nel sangue..." Luisa

A cosa possiamo paragonare queste pene di Luisa? Alle pene del purgatorio, c'è la pena del danno ma a differenza il dolore (lo capiremo quando ci staremo); perchè gli esseri umani che sono sulla terra vivono senza Gesù e non gliele importa nulla e non si sentono come Luisa? Perchè non si rendono conto e non lo conoscono. E' come non andare a Messa alla domenica, i battezzati sono tenuti dalla legge di Dio decodificata dalla Chiesa; se uno crede un pò e vive un pò la Messa non servirebbe nessun comandamento. Durante il lockdown chi ha sofferto è perchè ha iniziato a vivere la bellezza della santa messa e tanto meno ha sofferto meno ha capito. Luisa sta soffrendo le pene del purgatorio sulla terra che è una cosa atroce, con una differenza però: la pena del danno che soffrono le anime purganti (come insegna la Chiesa) non ha nessun merito, - le anime del purgatorio, nel giudizio particolare le anime si rendono perfettamente conto e conoscono Dio per quel tanto necessario per farle morire d'amore / se qualcuno passerà per il Purgatorio e avrà letto gli scritti di Luisa capirà finalmente tutto. In purgatorio questa pena che è molto più grandi di tutte le pene terrene - la pena principale rimane ed è quella del danno cioè un desiderio insaziabile e stuggente di vedere e possedere Dio. Per le anime purganti, il dolore, non è meritorio ma è solo purificazione per quanto non hanno desiderato Dio, per quanto non hanno voluto Dio, non hanno cercato Dio ecc... / Le sofferenze che viviamo sulla terra non soltanto sono purificatrici ma sono anche meritorie, fanno crescere la grazia personale, ottengono grazie a tutti e fanno crescere (l'anima che le patisce) di gloria in Paradiso (ovviamente se santamente vissute ed offerte ndr). Nella parte finale Gesù dice che queste pene erano necessarie anche per l'avvento del regno della divina volontà come Luisa comprende:

"...siccome la pena della sua privazione era tanto grande e aveva un suono misterioso e divino che non hanno le altre pene e un peso che supera il peso di tutte le altre pene insieme, pregavo che per bontà sua accettasse la mia pena ed, in vista di questa, mi desse la grazia più grande: che tutti conoscano la sua Santissima Volontà e col suo suono misterioso e divino risuoni in tutti i cuori e chiami tutti a compiere la Santissima Volontà, schiacciando col suo peso la volontà umana, le passioni, il peccato, affinché tutti ti conoscano, ti amino e comprendano che significa la perdita d’un Dio..." Luisa

Cosa che quasi nessuno comprende in questo mondo (la perdita di un Dio). Luisa ha vissuto la pena più atroce in questo mondo (la pena delle anime purganti) in maniera però meritoria non solo per sè ma per tutti. Gesù, quando appare, non smentisce nulla di quanto Luisa ha scritto, nè che sia la pena più grossa che possa esistere e nemmeno che

"..Gesù non ha un altro Dio che lo possa lasciare, né può averlo, quindi non può soffrire la pena che oltrepassa ogni pena, quella d’essere privo d’un Dio. Invece la mia pena d’essere priva d’un Dio è grande, è infinita, per quanto è grande ed infinito Dio..." Luisa

Gesù non è una pura creatura, sappiamo dalla fede che la Santissima Umanità di Gesù non sussiste indipendentemente e separatamente dalla Persona Divina del Verbo. Gesù è Dio. Anche se dopo l'Incarnazione ha anche una natura umana creata uguale alla nostra. Queste pene non le ha vissute Gesù. Gesù ha sofferto in tutti i modi possibili (lo vediamo negli scritti di Luisa e nelle Ore della Passione, tipo nella 19° ora della Passione). Noi possiamo farci qualche idea ma rendercene bene conto è aldilà della nostra portata.

"..Io son rimasta confusa, aspettavo da Gesù un rimprovero ai miei spropositi, ma nulla e siamo rimasti in perfetta pace. Luisa

Offrire queste pene in unione con la Divina Volontà, pensiamo a che riparazioni possono offrire a Gesù per quanti non se lo filano proprio Gesù e non lo calcolano proprio. Padre Mauro Giuliani, nel 5° mistero gaudioso, la Madonna ha vissuto le stesse cose di Luisa (quando Gesù si è smarrito ed è stato ritrovato nel tempio, nella vita pubblica di Gesù, al momento dell'Ascensione); la Madonna conosce bene questi dolori. In quella meditazione l'autore (Padre Mauro Giuliani) dice che la Madonna ha offerto il suo dolore per coloro che non se lo filano proprio. Per loro vale meno di un biglietto di un tram. Pensiamo a coloro che ci stanno attorno, al don sembra di constatare che per molti Gesù valga meno di un biglietto. Chi ripara per tutto questo? Poi Gesù glielo spiega, noi dobbiamo pensare che le stesse esperienze straordinarie di Luisa non erano soltanto grazie straordinarie per quest'anima che si era data tutta a Dio, ma erano anche per far riparare per tutti con il dolore della sua privazione. E Gesù di fronte all'affermazione di Luisa che gli fa notare che quel dolore Lui non l'ha patito, non la rimprovera e tace quindi acconsente. Anzi, poi dice:

Povera figlia, come ti sei ridotta. Hai ragione, la pena della privazione d’un Dio è la più grande e siccome è grande ci voleva tutta la forza della mia Volontà a sostenerti..." Gesù

"...Ma tu non sai che significa soffrire nella mia Volontà;..." Gesù

Il mondo si salva attraverso la croce, è chiaro che chi vuole vivere nella dv non può vivere senza croce ma si dovrà comprendere che in base alla portata delle nostre spalle, il Signore ci darà delle croci che siano vissute poi nella divina volontà e ampiamente concorrere con le nostre soffererenze non solo alla redenzione del mondo e delle anime, ma all'avvento stesso del regno del voler divino sulla terra.

"..Quindi, le pene dell’anima che vive nella mia Volontà sono la croce di tutti, che soddisfano per tutto e convertono in celeste rugiada il furore della giustizia divina..." Gesù

Qualcuno la deve fare questa cosa. A Luisa fu chiesta in questo modo terrificante, solo chi passerà per il Purgatorio capirà la portata di queste pene o chi vivrà sul serio le pene di Luisa su questa terra - ci sono state delle esperienze autentiche nella storia della Chiesa. L'intensità dell'amore di Luisa per Gesù (da quanto capisce il don) è ancora più intensa, nella dv l'amore per Gesù e altre cose sono delle grazie inedite e non così diffuse e conosciute e questo aumenta le sofferenze quando poi se ne rimane vittima. Cosa significa soffrire nella divina volontà? Quindi quando arriva il dolore, niente lamentele, perchè una mente illuminata deve capire che quelle sono carezze della divina volontà che viene a chiederci cooperazione alla redenzione e aiuto fattivo ed operativo perchè presto la dv venga sulla terra.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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