giovedì 25 marzo 2021

Parola e silenzio

Luisa vorrebbe avere maggiore riservatezza e silenzio, come la Madonna nella sua vita terrena. Gesù le spiega che ciò è certamente possibile, non però (come del resto fu anche per la Madonna) riguardo le cose che è necessario raccontare e far conoscere perché la Divina Volontà possa essere desiderata e instaurare il suo regno. Considerazioni sulla parola e sul silenzio. Libro di cielo volume 19, 2 e 6 Marzo 1926, 22 Luglio 2020

Polarità che collega i brani, tra il silenzio e la parola, due dimensioni fondamentali all'interno delle quali trovare il santo equilibrio - che è necessario nella vita di fede - non è operazione semplice. E' un'argomento molto ampio di meditazione.

2 Marzo 1926 Il silenzio per ciò che riguarda le verità del Voler Divino forma la tomba a queste verità, mentre la parola forma la resurrezione

Luisa desidera liberarsi dallo sforzo di dire e raccontare. E Gesù la risponde:

Figlia mia, vorresti tu seppellire la luce, la grazia, la verità e così preparare la tomba al tuo Gesù? Il silenzio su tutto ciò che è verità forma la sepoltura della verità, mentre la parola forma la resurrezione della verità, fa risorgere la luce, la grazia, il bene,.." Gesù

Il silenzio di Luisa su ciò che sta conoscendo non è solo per lei ma anche per altri.

"..In questo mentre si è aperto il Cielo e ho sentito che tutti in coro dicevano: “Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto.” E non so come, a me è toccato di rispondere: “Sicut erat in principio et nunc et semper et in saecula saeculorum, amen.” Ma chi può dire ciò che succedeva? Nella parola “Patri” si vedeva la potenza creatrice che scorreva ovunque, conservava tutto, dava vita a tutto, il solo fiato di essa bastava a mantenere integro, bello e sempre nuovo tutto ciò che aveva creato. Nella parola “Filio” si vedevano tutte le opere del Verbo rinnovate, ordinate e tutto in atto di riempire Cielo e terra per darsi a bene delle creature. Nella parola “Spiritui Sancto” si vedeva investire tutte le cose d’un amore parlante, operante e vivificante. ..." Luisa

"..“Figlia mia, sai tu perché è toccata a te la seconda parte del Gloria? Stando in te la mia Volontà, conviene a te portare la terra al Cielo per dare a nome di tutti, insieme con la corte celeste, quella gloria che non avrà mai fine per tutti i secoli dei secoli. Le cose eterne che non hanno mai fine si trovano solo nella mia Volontà e chi la possiede si trova in comunicazione col Cielo e di ciò che fanno nelle regioni celesti essa prende parte a tutto e si trova come in atto insieme coi comprensori celesti.” Gesù

6 Marzo 1926 Come della Mamma Celeste si seppe la cosa più importante, che il Figlio di Dio era figlio suo, così sarà della figlia della Divina Volontà, si saprà solo che la cosa più importante è far conoscere Essa. Il bene non conosciuto non ha vie per comunicarsi

Luisa torna alla carica dicendo che la Madonna era riservatissima e che nessuno sa niente di Lei.

Amor mio e vita mia, Gesù, tempo fa Tu mi hai detto che volevi fare di me una copia della Mamma mia Celeste, eppure di Lei quasi nulla si seppe di tanti mari di grazia con i quali ad ogni istante Tu la inondavi. Non disse nulla a nessuno, tenne tutto per Sé, né il vangelo dice nulla, si sa solo che fu la Mamma tua e che diede al mondo Te, Verbo Eterno, ma tutto ciò che passò tra Te e Lei, favori e grazia, tenne tutto per Sé. Per me poi, vuoi il contrario, vuoi che manifesti ciò che mi dici, non vuoi il segreto di ciò che passa tra me e Te. Io sono dolente di ciò, dove è dunque la copia che vuoi fare tra me e la Mamma mia?” Luisa

Nessuno sa cosa avveniva nell'intimo di Maria se non Dio solo e solo quei pochissimi che riescono nel corso del tempo a dare manifestazioni di fedeltà. Conoscere qualcosa del suo mondo è grazia a coloro che viene data a coloro che si dispongono per riceverla e a seconda del grado di gloria ognuno conoscerà qualcosa sulla sua vita.

Gesù vuole che sia scritto cosa succede tra Lui e Luisa perchè, vedendo cosa succede ad un'anima che viva nelal dv, una persona ne possa venire attratta e far nascere il desiderio di viverci. Gesù poi però la tranquilizza..della Madonna si è saputo ciò che era necessario per realizzare l'Opera della Redenzione

Figlia mia, coraggio, non temere, come fu della Mamma mia, della quale non si seppe altro che ciò che fu necessario sapere che Io ero il figlio suo e che per suo mezzo venni a redimere le generazioni e che fu Lei la prima in cui Io ebbi il mio primo campo d’azioni divine nell’anima sua, invece tutto il resto, i favori, i mari di grazie che ricevette, restò nel sacrario dei segreti divini, si seppe la cosa più importante, più grande, più santa, che il Figlio di Dio era Figlio suo, questo per Lei era l’onore più grande che l’innalzava al disopra di tutte le creature; quindi, sapendosi il più della mia Mamma, il meno non era necessario...." Gesù

Dopo Adamo ed Eva, le parentesi della vita di Gesù e della Madonna, la dv abitante in un membro della razza umana senza condizioni di privilegio. Una persona normale (secondo il nostro vocabolario) con il peccato originale e senza niente di particolare non c'era stata nella dv. E questa è stata Luisa perchè tutto ciò era necessario per far vedere cosa succederà. Dobbiamo desiderarlo e disporsi a ricevere una grazia così grande, tutte queste meditazioni dovrebbe essere un processo continuo volto a togliere tutti gli ostacoli dentro di noi alla dv. Significa sempre meno volontà umana e più divina, sempre meno umani e più divini.

Detto questo, per noi il campo d'azione è silenzio e parola. Alcuni principi generali: riguardo alla parola, le lettere di san Giacomo Apostolo (capitoli 3-4) spiega tutti i mali che può produrre una lingua incontrollata, c'è anche on line (non si riesce a reperire bene) un libretto di Padre Tomaselli chiamato i peccati di lingua (qua un post), ne individua intorno ad una decina specie differenti uno peggio dell'altro (bestemmia, maldicenza, millanteria, ecc... ) con la parola si può peccare tantissimo. Impariamone a farne un'uso buono (tolti i peccati di lingua - fatti volontariamente); il don non vuole apparire rigido e severo: anche una piccola bugia di scusa è un peccato formale perchè è una trasgressione diretta all'8 comandamento non è compatibile di vivere nella dv. Uno non si toglie un vizio dall'oggi al domani (può anche succedere) ma non si può dire: una bugia ogni tanto la si può raccontare perchè che sarà mai? Le paroleccie non si dicono mai e per nessuno motivo. Noi dobbiamo entrare dentro l'uso buono e dentro di esso, ci sono delle regole: nel parlare quando è necessario e non più del necessario, quando è utile, quando ciò che è utile all'edificazione del prossimo o serve per carità con una persona. Qual'è la motivazione del parlare? Dire al momento opportuno perchè a volte si parla fuori luogo oltre che a sproposito, con un tono di voce pacato e con un timbro che sia una carezza, evitare la concitazione, l'urlo e anche di parlare troppo velocemente e con troppa enfasi perchè chi mi ascolta deve capirmi. Regole essenziali del parlare.

Nella dv (ma anche nella vita cristiana) quanti sono capaci di fare silenzio? Per discernere ciò che Dio vuole, per fare qualche atto, preghiera profonda ecc.. ma come fai a farlo se non stai in silenzio? Non può essere eccessivo il silenzio. Se uno va in monastero e in convento è un conto, ma se noi stiamo nel mondo (anche se non siamo del mondo), anche un sacerdote diocesano deve stare in mezzo alla gente e non può chiudersi dentro in casa. Dobbiamo ritagliarci dei momenti di silenzio compatibili coi nostri stati di vita e che non tolgano spazio ai nostri doveri, quando non è possibile stare in silenzio, fare come Santa Caterina da Siena di farsi quella celletta interiore anche se non posso custodire il silenzio io non perda del tutto il contatto con Dio e di ascoltare e di vigiliare su noi stessi per non fare stupidaggini. Tante tentazioni di stare da solo, perchè si pecca con le tante parole ma si può peccare con tanto silenzio.

Il silenzio in certi rapporti interpersonali è peccato perchè è un silenzio dovuto ad un litigio, il silenzi può essere anche un disinteressamento e il non farsi presenti di chi potrebbe avere bisogno di noi, o può essere usato il silenzio come strumento di guerra o modo di evadere. Voglio starmene in pace, mi voglio sottrarre all'affrontamento dei problemi anche con me stesso rifugiandomi in un silenzio sterile. Il silenzio fecono ci mette in contatto con Dio e ci fa entrare in contatto con noi stessi e purtroppo non si trovano gradevoli sorprese. Però dobbiamo affrontare questo silenzio. Non deve essere però una fuga.

La parola è una cosa buona, Dio con una parola ha creato l'Universo

"..La parola ebbe il suo campo divino quando nella Creazione, con la parola “Fiat”, feci uscire fuori tutta la Creazione, potevo crearla anche col tacere, ma volli servirmi della parola Fiat per fare che anche la parola avesse l’origine divino, perché contenendo essa la potenza creatrice, chi se ne serve per manifestare ciò che a Me appartiene, avesse la potenza di comunicare quelle verità a chi ha la fortuna di ascoltarla...." Gesù

In Chiesa si fa silenzio assoluto, si parla solo per necessità o per carità e sottovoce. Dopo che si è fatta la comunione si parla con Gesù. Oggi il problema grande è la montagna di chiacchere di cui siamo sommersi e l'assenza di silenzio nella vita dei fedeli. Quanto e come parlo e se e come quanto sto stare il silenzio? Cosa traggo dai momenti di silenzio?

"..Il bene non conosciuto, per quanto grande, non ha vie per comunicare il bene che possiede..." Gesù

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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