sabato 11 novembre 2023

L'abbandono è la virtù più grande

Spettacolare lezione di Gesù sul valore dell'abbandono, da Lui definito come la virtù più grande. Solo chi si abbandona perfettamente, vive la divina Volontà in pienezza e smette di operare con volontà umana. Libro di Cielo, Volume 32, 23 Aprile 1933, Martedì 14 Marzo 2023

23 Aprile 1933 Come la vita di Gesù fu un continuo abbandono nelle mani del Padre. Chi vive nella Divina Volontà non interrompe mai il suo cammino. Esempio dell'orologio. Prende il Cielo in pugno e d'assalto.

Tema importantissimo e basilare e sopratutto ma non solo per la vita nella dv, è il tema dell'abbandono.

"Figlia mia benedetta, la mia vita quaggiù come incominciò, così finì, dal primo istante del mio concepimento fu un mio atto continuato, posso dire che in ogni istante mi mettevo nelle mani del mio Padre Celeste, era l'omaggio più bello che gli dava il suo Figlio, l'adorazione più profonda, il sacrificio più eroico e completo, l'amore più intenso di figliolanza che dava il mio pieno abbandono nelle sue mani,...." Gesù

San Paolo diceva che la prima cosa più importante è la Carità - cioè l'amore verso Dio (in primis) e poi verso il prossimo. Ma non c'è carità senza abbandono. La virtù più grande è l'abbandono, altri dicono che è l'umiltà non l'abbandono (Santa Caterina da Siena e Madonna), ma solo le anime umili si abbandonano. Tutto parte dalla contemplazione contingente di Luisa che sta girando nei misteri della Redenzione e in particolare nell'ultimo anelito di Gesù.

(Luisa)"Continuo a pensare alle pene del mio appassionato Gesù e, giunta all'ultimo anelito della sua vita, mi son sentita risuonare nel fondo del mio cuore: “nelle tue mani Padre raccomando lo spirito mio”; era la più sublime lezione per me, il richiamo di tutto l'essere mio nelle mani di Dio, il pieno abbandono nelle sue braccia Paterne e mentre la mia mente si perdeva in tante riflessioni,...."

E Gesù fa la sua lezione. La sua vita è stata sembre un'abbandono nelle mani del Padre.

"...era l'omaggio più bello che gli dava il suo Figlio, l'adorazione più profonda, il sacrificio più eroico e completo,..." Gesù

La meditazione è stata fatta in quaresima. Qual'è la penitenza più grande e sacrificio più eroico? L'abbandono. Se facciamo qualche piccolo esempio, iniziamo con i religiosi: ti capita dentro un superiore che ti fa passare la voglia di stare dentro quel convento o monastero. E te ne passare di ogni tipo, insopportabile o ti prende di mira ed inizia a darti il tormento. Abbandonarsi alla volontà di Dio, è dire: me l'hai messo davanti Te, quanto ci starà? 6 o 12 anni? Va bene. Me ne farà un sacco e d'asporto? Fiat e chiuso. Poi ci sta un'altra voce (ognuno dice quale sia): si può cambiare convento o monastero. Non ci sarebbe nulla di male, non c'è nulla di male formalmente parlando. Un prete? Un prete potrebbe avere problemi analoghi con un vescovo e che facciamo? Ci abbandoniamo o ci ribelliamo? Laico: una coppia sposata, che cosa vogliamo fare con la questione dei figli? Ci abbandoniamo alla volontà di Dio o li facciamo con il contagoccie...uno al massimo due? Si possono usare metodi naturali ecc... riflettiamo e pensiamoci bene. Domanda: una coppia che vive in questo modo si può dire che sta vivendo la virtù dell'abbandono? Vuol dire che lasciare altri dispongano di te. E' come essere portati dalla corrente non si sa dove...se io scelgo di abbandonarmi,....cosa succederà? Se mi arriva il 4 figlio? Siamo sicuri ed opportuno che le figlie di Dio - fermo restando che i padri di famiglia lavorino - lavorino? Che sia una cosa buona al 100%? Uno può dire che la vita è cambiata e ci sta un sacco di cose da pagare.....il don non è il Signore. Ma sarà d'accordo Dio con questo ragionamento? Ad occhio e croce il don non è del tutto d'accordo ma potrebbe sbagliarsi. Un laico non sposato: supponiamo che sia un giovanotto, che voglia sposarsi....e non posso andare troppo per il sottile e mi toccherà una trovare una soluzione perchè altrimenti non mi sposo. Ma posso trovare una soluzione infrangendo la legge di Dio? Abbandonarsi in Dio significa: voglio sposarmi, ma me lo sono messo in testa io che mi devo sposare o perchè accolgo un'eventuale disegno di Dio e quindi è solo questione di tempo.... e se non c'è, quando andrai in Paradiso ringrazierai per tutta l'eternità il Signore che non hai fatto un matrimonio che era meglio non fare. Tutte le vite disastrate - il don parla della sua esperienza, anche se non è infallibile - e dice tutti quanti i mali, nessuno escluso derivano dal fatto che non si è vissuta una vita non abbandonata.

Vivere nella dv, vuol dire che tu, alla tua volontà propria, a tutto ciò che ti frulla per la testa in quanto te senza confrontarti con quello che Dio vuole, ci rinunci. Non è obbligatorio. Si deve rinunciare a quelle manifestazioni di volontà umana che vanno formalmente contro la legge di Dio (il peccato). Il resto siamo liberi. Il Signore ti rispetta. Libere scelte. Ma cosa conviene?

"..La virtù dell'abbandono è la virtù più grande, è impegnare Dio che si prenda cura dell'abbandonata nelle sue braccia, l'abbandono dice a Dio: io non voglio saper nulla di me stesso, questa mia vita è tua, non mia e la tua è mia...." Gesù

"...io non voglio saper nulla di me stesso,...." Gesù / vai davanti al Santissimo e pensa a tutte le cose che potrebbero succedere nella tua vita. Tu dici a Dio: carta bianca, non voglio sapere nulla. Se ti venisse diagnosticato un tumore mortale...tutto tranquillo? La SLA...tutto tranquillo? C'è una persona a cui sei tanto attaccato...se il Signore ti chiedesse il sacrificio di quella persona, tu che fai? Chiunque essa sia. Se tu potessi risolvere qualcosa ma il Signore te lo proibisse? Hai trovato un bel posto nella vita e se il Signore ti chiedesse di andare verso ignota destinazione...che facciamo? Devo mettere da parte un pò di soldi, non si sa mai cosa potrebbe accadere....ordinariamente va bene (capiamo bene). C'è il Vangelo dell'abbandono (san Matteo 6...che lavoro fanno gli uccelli del cielo che mangiano?). Fanno nulla, stanno solo dal mattino alla sera a cantare le lodi all'Altissimo. I vestiti? I re vestivano benissimo...ma Gesù diceva che erano più belli i gigli dei campi....ma da chi prendono i vestiti? Ma queste sono pazzie caro don (ipotetica risposta).

A scanso di equivoci: non è che uno si licenza dall'oggi al domani, si mette con la pancia all'aria e non fa nulla dicendo: mi veste il Signore con i gigli del campo. Non è che uno deve cavarsi un'occhio fisico per entare in Paradiso o tagliarsi un piede o quando qualcuno si è reso enuco per il Regno di Dio tagliandosi qualcosa. Non si tratta di lavorare, di non pagare i contributi ecc.... ma come sta la tua vita? Immaginiamoci una macchina, chi guida? Te o Lui? Quando una persona guida bene, conosce la strada ecc.... se va in macchina con una persona che non è capace come lui inizia a pensare male dei suoi errori. Chi guida? Chi sta al timone? Io non posso naufragare se il timone della mia vita c'è Gesù. La vita dell'abbandono si confonde con la vita nella dv, è la quintessenza, perchè uno può invocare la dv in tutto ma poi magari decidi sempre te secondo i tuoi personali criteri. E' una cosa che il Signore ci ha dato la libertà, non si può fare quando questa cosa deborda nel peccato - e ci porta alla morte dell'anima - ma tocca a noi.

"..Anzi tu devi sapere che la mia Volontà dà la corda all'anima ed essa si presta a riceverla, in questa corda vengono prese tutte le nostre opere ed essa seguendo la corda, segue e si mette a giorno di tutte le opere nostre. Succede come all'orologio, se si dà la corda muove le rotelle, segna i minuti, le ore e chi lo possiede ha il bene di conoscere tutte le ore del giorno, ma se non si dà la corda, l'orologio nulla segna, è come se non avesse vita e chi lo possiede non ha il bene di conoscere le ore distinte della giornata. Ora possiamo chiamare la creatura che fa regnare la nostra Volontà, il nostro orologio, dandole la corda essa segna i minuti e le ore delle opere nostre ed ha il bene di stare a conoscenza delle ore del giorno della nostra Divina Volontà. Ora, se si dà la corda, l'orologio cammina fino a corda finita, né interrompe il suo cammino, così l'anima se riceve la corda della mia Volontà deve fare il suo cammino e se si vuol fermare non può, perché la corda muove le rotelle dell'anima sua e la fa andare avanti nel gran giorno delle ore delle opere nostre. Perciò sii attenta a ricevere il bene di questa corda Divina, se vuoi conoscere le ore del giorno del Fiat Supremo...." Gesù

Noi siamo come un'orologio a Cucù, chi ci dà la corda a noi? Ce la diamo da soli? O lasciamo che sia la Volontà divina a darci la corda?

"..Perciò se vuoi ottenere tutto, se mi vuoi amare davvero, vivi abbandonata nelle mie braccia, fammi sentire l'eco della mia vita in ogni istante: “nelle tue mani tutta mi abbandono”; ed io ti porterò nelle mie braccia come la più cara delle mie figlie." Gesù

E deve poter dire:

"...Chi opera nella nostra Volontà deve poter dire: prendo il Cielo in pugno, prendo il Cielo d'assalto e lo chiudo nell'atto mio." Gesù

La persona che vive in questo modo se ne accorge. Tu queste cose le vivi e te ne accorgi. Nella dv c'è un corso simile a quello delle lingue, si parte da zero A1, che dice forse buongiorno e buonasera, c'è A2 che ha preso i primi rudimenti ecc.. a poco a poco si avanza. Ci stanno i principianti, i proficenti e poi ci sono i perfetti. Quando si arriva al terzo stadio queste cose si vivono.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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