martedì 27 giugno 2023

La rinascita e il ricordo nella Divina Volontà

Gesù spiega come la vita nella Divina Volontà sia percepita e sentita dall'anima. Essa rinasce realmente in essa. Importanza fondamentale del ricordo e del desiderio. Libro di Cielo, Volume 30, 24 Febbraio 1932, Lunedì 21 Novembre 2022

24 Febbraio 1932 Rinascite continue della creatura nella Divina Volontà. Come la creatura diventa protettrice delle opere divine.

Questo brano è una lezione di Gesù sui giri della volontà divina, il don non lo sa se il ciclo di catechesi sul girare nella dv, dove si parla dei giri c'è anche questo ma questo meriterebbe di starci e ci sono delle considerazioni di Gesù su questa forma di preghiera che sono molto importanti. E Gesù insiste tantissimo due verbi: rinascite e ricordo. Sono questi due binari su cui corre il treno dei pensieri di oggi e sono di reminiscenza biblica.

Rinascita: se uno non rinasce dall'alto non può vedere ed entrare nel Regno di Dio, discorso con Nicodemo - vedere ed entrare. Domanda retorica: quello che nel Vangelo si chiama il Regno di Dio, che cos'è? Lo possiamo tranquillamente parafrase con il regno della Divina Volontà, quando Gesù dice a Nicodemo questo, è evidente che in senso proprio ed immediato e letterale, se non c'è il battesimo non c'è possibilità di entrarci e nella vita di grazia e in tutto ciò che Dio ci dona e ci omunica con le forme ordinarie, Dio fa così. Dio si comunica in modo reale e vero ma in modo misterioso. Quello che accade nella nostra vita, bisogna imparare a fare discernimento, a conoscerlo e riconoscerlo, imparare a formare corretti giudizi secondo coscienza, perchè Dio fino a quando siamo qua, per ragioni di giustizia e per il fatto che siamo viatori, per salvaguardia della nostra libertà e della nostra incolumità - un contatto diretto con realtà divine in questo mondo ci causerebbe la morte diretta - ma attenzione questa rinascita battesimale che è un fatto oggettivo ci proietta verso l'altra rinascita e basta ricordare lo scritto che chiude le 24° ore della passione, quando Gesù mette in correlazione la sua Resurrezione con la rinascita di chi vive nella dv, dove si distingue chiaramente il prima e il dopo: chi vive nella dv può dire la mia notte è finita. E' la stessa ma è un'altra. Se noi iniziamo a vivere in questo mondo e Gesù dice che questa è una cosa che si sente:

"..Ecco perciò, figlia mia, Essa mette questa fortunata creatura che vive nella mia Divina Volontà, nel primo atto della sua creazione, sente il suo principio in Dio, la virtù creatrice, vivificatrice e conservatrice del suo alito onnipotente, per cui, se si ritira, ritorna nel suo nulla donde uscì e perciò sente al vivo la sua rinascita continua nelle braccia del suo Creatore e, sentendosi nel suo principio,..." Gesù

E' una cosa che si sente, molte cose che avvengono nella dv si pongono su quello che si chiama il piano spirituale che sta al di sopra di quello sensitivo, e non è neanche necessario che vengano sentite o percepite dalla nostra sensibilità esterna (mai) ed eterna. Ma per accidents può accadere che tipo, dopo una comunione ben fatta e ringraziamento, - le persone che tendono alla santità iniziano ad andare a Messa tutti i giorni ma non è vissuto come un peso, i primi cristiani chiedevano nel pane quotidiano l'eucarestia....cos'è più importante per noi: una giornata senza cibo o una giornata con una comunione? La vita Sacramentale, la vita nella dv si inserisce dentro la vita quotidiana cristiana. E' accidentale sentire qualche cosa dopo la santa comunione ma se una persona si prepara bene e si intrattiene un pochino con Gesù - può accadere che arrivi un'aridità interiore come è accaduto a grandi Santi. Fuori di questi casi, per quello che gli pare di capire il don, gli sembra inverosimile che non si senta mai nulla, non dipende dal sentimento....analogamente se uno vive nella dv uno lo sente. Lo sente, lo percepisce, non cambia qualcosa nella vita esteriore, cambiano gli stati interiori, il modo con cui viviamo e ci approcciamo in tutte le cose. La vita nella dv quando si manifesta nel cuore e nell'anima porta nell'anima ciò che Lei è (i frutti dello Spirito Santo di cui parla san Paolo - sono già percepiti in una vita intensa di grazia ordinaria). Una persona riceve la vita della dv e ricambia Dio con atti divini.

"..Queste rinascite d’ambo le parti, sono vite che si scambiano a vicenda e questo è l’attestato d’amore più grande, l’atto più perfetto, rinascere, scambiarsi la vita a vicenda per potersi dire l’un l’altro: «Vedi quanto ti amo, infatti ti do non atti, ma vita continua.»..." Gesù

Avviene quando giriamo. Nella seconda parte Gesù... bisogna accedendere la macchina e partire. Hai il super giocattolone fantastico ma poi ti devi mettere dentro e guidare. La macchina della dv a cui ti devi unire, e dove ti porta? Chi guida la macchina sei tu. La macchina è perfettissima. Immaginate 33 anni di vita terrena di Gesù, chi fa la comunione potrebbe fare un sacco di giri nella Santissima Umanità di Gesù accelerando assai e sfogandosi

"..Dopo di ciò seguivo il mio giro negli atti della Divina Volontà ed oh! come avrei voluto abbracciare tutto, anche quello che hanno fatto tutti i beati, per dare in ciascun atto un onore e una gloria a Dio ed ai santi e servirmi degli stessi atti fatti da loro stessi per onorarli ed il mio amato Gesù ha soggiunto: «Figlia mia, quando la creatura ricorda, onora, glorifica ciò che ha fatto il suo Creatore per amor suo ed il suo Redentore per metterla in salvo e tutti i santi, diventa protettrice di tutti questi atti..." Gesù

Il giro, è un'operazione d'amore, è una creazione d'amore reciproca tra Dio e l'anima, la più grande Maestra è stata la Madonna, Nostro Signore lo sorprendeva in continuazione, perchè c'era un'amore pazzesco. Nel libro la Vergine Maria nel Regno della Divina Volontà si leggono cose sorprendenti: Maria si metteva a fare gara d'amore con l'Onnipotente. E Gesù a quanto pare ci stava a quel gioco. Perchè Gesù insiste tanto sul ricordo? Fare un giro nell'Umanità di Gesù - io non ho visto nulla della vita terrena di Gesù ma ho tanti racconti - i Vangeli sono qualcosa, vite dei santi e dei mistici che hanno descritto qualcosa in più: come Maria Valtorta, come la vita interna di Gesù di suor Cecilia Bai, è chiaro che leggere non è come assistere ma si forma dentro la nostra testa un'immagine, noi non c'eravamo sulla terra quando Gesù è vissuto e anche gli apostoli non hanno visto tutto e tra l'altro neanche l'interno.

"..7Il sentiero del giusto è diritto, il cammino del giusto tu rendi piano. 8Sì, sul sentiero dei tuoi giudizi, Signore, noi speriamo in te; al tuo nome e al tuo ricordo si volge tutto il nostro desiderio..." Isaia 26

"..al tuo nome e al tuo ricordo si volge tutto il nostro desiderio..."

Quello che noi pensiamo è quello che attiva il nostro desiderio. Chi ha visto il Silenzio degli Innocenti quando lo psichiatra pazzo cerca di instradare questa giovane detective per andare a cercare il serial killer e gli dice: che cosa fa quest'uomo? Lui non uccide le donne, lui desidera e noi desideriamo ciò che vediamo tutti i giorni oppure - leggi Marco Aurelio - un filosofo romano e romano e persecutore dei cristiani - diceva: noi desideriamo quello che vediamo o a quello che a noi pensiamo.

"..9Di notte anela a te l’anima mia, al mattino dentro di me il mio spirito ti cerca..." Isaia 26, ma è un anelare come bramare, ti desidero con tutto il cuore.

Sono dinamiche già conosciute dai maestri di spirito, la meditazione tende a rievocare il ricordo nella memoria e da esso nasce il desiderio, c'è l'aspetto della riflessione, ma la meditazione culmina nel dialogo con cuore a cuore con Dio. Appena parte questo dialogo segui la spinta, l'unione con Dio si verifica negli affetti e desideri nostri umani. Espressi, con Gesù non abbiamo contatto reale se non con l'Eucarestia che però dura poco. L'ostia non la devo masticare ma la devo lasciarla sciogliersi delicatamente. Ogni volta che si applica in qualche giro, tutte queste cose esplodono.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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