sabato 18 maggio 2019

La continua Passione di Gesù

Gesù spiega a Luisa come, in tutta la sua vita terrena, sentisse in sé un'ininterrotta Passione dipendente dai peccati degli uomini. L'immagine del respiro di Gesù e dei riverberi che gli derivano dalle creature ingrate. Mai offendere Gesù con la sfiducia e la mancanza di abbandono. Libro di cielo, Volume 12, 2-12 Maggio 1917, 15 Aprile 2019

Effetti dei riverberi che le nostre colpe hanno (oltre su di noi) anche su Gesù. Il maligno diventa nostro padre se compiamo le sue opere (il peccato), le opere di satana sono i peccati.

2 Maggio 1917 Come Gesù moriva a poco a poco

Luisa lamenta il vivere morendo che sperimenta un'anima quando sperimenta la perdita di Gesù e Lui gli dice che questa tua morte continua è una conseguenza del dono che hai ricevuto. Grande dono = grande sacrificio.

Figlia mia, coraggio e fermezza in tutto e poi, non vuoi imitarmi? Anch’Io morivo a poco a poco, come le creature mi offendevano nei passi, Io sentivo lo strappo nei miei piedi, ma con tale acerbità di spasimo, che era atto a darmi morte e, mentre mi sentivo morire, pure non morivo; come mi offendevano con le opere, Io sentivo la morte nelle mie manie, per lo strazio crudele, Io agonizzavo, mi sentivo mancare, ma la Volontà del Padre mi sosteneva, morivo e non morivo; come le voci cattive, le bestemmie orrende delle creature si ripercuotevano nella mia voce, Io mi sentivo soffocare, strozzare la parola, attossicare e sentivo la morte nella mia voce, ma non morivo. Ed il mio straziato cuore? Come palpitava, sentivo nel mio palpito le vite cattive, le anime che si strappavano ed il mio cuore era in continuo strappo e laceramenti; agonizzavo e morivo continuamente in ogni creatura, in ogni offesa, eppure l’amore e il Volere Divino mi costringevano a vivere. Ecco perciò il tuo morire a poco a poco, ti voglio insieme con Me, voglio la tua compagnia nelle mie morti, non sei contenta?

In questa terra non possiamo comprendere molte cose (in modo ordinario), la vita di Gesù è stato un continuo morire (come lo si legge nelle Ore della Passioni), la vita di Gesù è stata una morte lenta in cui ha consumato tutto. Gesù, durante la sua Passione, ha dato al suo corpo umano una resistenza super in modo da reggere il dolore. Gesù è stato crocifisso nelle mani per riparare le opere malvagie (come nei piedi,ecc..); per sè Gesù ha usato la sua Natura Divina non per trarre benefici ma solo per la Gloria di Dio, il bene delle anime e per la resistenza. a Gesù nella Passione gli hanno sputato in bocca e fatto altro. E anche il Cuore di Gesù. Dovremmo pensare a questo e lamentarci delle nostre piccole prove che segnano la nostra vita terrena al confronto di ciò che ha patito Gesù.

10 Maggio 1917 Col suo respiro Gesù dà moto e vita a tutte le creature

Gesù porta la nostra attenzione sul Respiro, il respiro è come la benzina per la nostra macchina; se noi non respirassimo non potremmo vivere. Gesù attraverso il suo respiro vuole santificarci, abbellirci ecc... ma ne riceve come contraccambio un respiro di veleno e di odio.

Figlia mia, la creatura non è altro che il mio respiro. Come respiro così do vita a tutto; tutta la vita sta nel respiro, se manca il respiro il cuore non palpita più, il sangue non circola più, le mani restano inerti, la mente si sente morire l’intelligenza e così di tutto il resto; sicché tutta la vita umana sta nel ricevere e dare questo respiro, ma mentre col mio respiro do vita e moto a tutte le creature e col mio santo respiro le voglio santificare, amare, abbellire, arricchire, ecc., esse, nel darmi il respiro che ricevono, mi mandano offese, ribellioni, ingratitudini, bestemmie, sconoscenze e tutto il resto. Sicché mando il respiro puro e mi viene impuro, lo mando benedicendo e mi viene maledicendo, lo mando tutto amore e mi viene offendendomi fin nell’intimo del mio cuore; ma l’amore mi fa continuare a mandare respiro per mantenere queste macchine di vite umane, altrimenti non funzionerebbero più ed andrebbero a sfascio.Ah! figlia mia, hai sentito come viene mantenuta la vita umana? Dal mio respiro e, quando trovo un’anima che mi ama, com’è dolce il suo respiro, come mi ricrea, mi rinfranca! Tra essa e Me si forma un eco d’armonie, che restano distinte dalle altre creature e saranno distinte anche in Cielo. Figlia mia, non potevo contenere il mio amore ed ho voluto sfogare con te."

Ecco perchè Gesù si respirava a vicenda con Luisa perchè questa operazione era un'esplicitazione di uno stato di vita esistenziale.

12 Maggio 1917 Chi dubita dell’amore di Gesù lo contrista

Ad un certo punto viene a Luisa il pensiero balordo che possa perdere Gesù ma Gesù spiega che questi sono insani pensieri, stranezze da matti. Tema classico della spiritualità, come negli scritti di Santa Faustina, apostola della Misericordia. Dubitare del suo amore e temere di andare perduti - salvo cattive disposizioni - sono offese a Nostro Signore. Gesù ci nutre con le sue carni (Eucarestia), Nostro Signore ci ha creato, ci conserva nell'essere, se siamo infermi ci può guarire con i Sacramenti, abbiamo la Confessione. Gesù si è umiliato pur di salvare Giuda con la lavanda dei piedi, dinnanzi ai gesti di Gesù come facciamo a dubitarne? Ma se noi ci siamo innamorati di qualche altro idolo (quindi sono Io che sfuggo al suo amore) allora questo è un'altro discorso.

Come, ti do le mie carni in cibo, vivi in tutto del mio amore, se sei inferma ti guarisco coi sacramenti, se sei macchiata ti lavo col mio sangue, posso dire che sono quasi a tua disposizione e ne dubiti? Vuoi contristarmi? Ed allora dimmi: “Ami tu qualcun altro? Riconosci per altro padre qualche altro essere? Chi dice che non mi sei figlia? E se questo non c’è, perché vuoi affliggerti e contristarmi, non bastano le amarezze che mi danno gli altri, vuoi anche tu mettere pene nel mio cuore?” Gesù

Se questo non c'è (altro amante o padre) non c'è ragione di affliggerci e di rattristare Gesù anzichè essere grati dei doni dati da Gesù. Non sia mai di perderci dietro qualche amante dal Signore. Restiamo sereni e tranquilli.

VIDEO DELLA CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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