giovedì 23 dicembre 2021

Meditazione 6 - 25° giorno Ter

Meditazione 6 - 25° giorno Ter

La Regina del Cielo nel Regno della Divina Volontà sulla terra. Regina delle famiglie, Regina dei miracoli. Vincolo di sposalizio tra il Fiat e la creatura. Le nozze di Cana.

Lezione della Regina del Cielo:

Figlia mia carissima, il mio cuore è gonfio d'amore e sentivo il bisogno di dirti la causa, il perché insieme col Figlio mio Gesù volli assistere a questo sposalizio delle nozze di Cana. Tu credi che fosse per una cerimonia qualsiasi? No, figlia, ci sono profondi misteri; prestami attenzione e ti dirò cose nuove e come il mio amore di Madre sfoggiò in modo incredibile e l'amor di mio Figlio diede veri segni di paternità e di regalità per le creature. Ora ascoltami. Mio Figlio era ritornato dal deserto e si preparava alla vita pubblica, ma prima volle assistere a questo sposalizio e perciò permise che fosse invitato. Ci andammo, non per festeggiare, ma per operare cose grandi a pro delle umane generazioni. Mio Figlio prendeva il posto di Padre e di Re nelle famiglie, io prendevo il posto di Madre e Regina. Con la nostra presenza rinnovammo la santità, la bellezza, l'ordine dello sposalizio formato da Dio nell'Eden, cioè di Adamo ed Eva, sposati dall'Ente Supremo per popolare la terra e per moltiplicare e crescere le future generazioni. Il matrimonio è la sostanza dove sorge la vita delle generazioni; si può chiamare il tronco dal quale viene popolata la terra. I sacerdoti, i religiosi, sono rami; se non fosse per il tronco, neppure i rami avrebbero vita. Quindi col peccato, col sottrarsi dalla Divina Volontà, Adamo ed Eva fecero perdere la santità, la bellezza, l'ordine della famiglia; ed io, la Mamma tua, la novella Eva innocente, insieme col mio Figlio, andammo per riordinare ciò che Dio fece nell'Eden, e mi costituivo Regina delle famiglie ed impetravo [la] grazia che il Fiat Divino regnasse in esse, per avere le famiglie che mi appartenessero, ed io tenessi il posto di Regina in mezzo a loro. Ma non è tutto, figlia mia; il nostro amore ardeva, e volevamo far conoscere quanto le amavamo, e dar loro la più sublime delle lezioni. Ed ecco come: nel più bello del pranzo mancò il vino ed il mio Cuore di Madre si sentì consumare d'amore, che volle prestare aiuto; e sapendo che mio Figlio tutto poteva, con accenti supplichevoli, ma certa che mi avrebbe ascoltata, Gli dico: “Figlio mio, gli sposi non hanno più vino”. E Lui mi risponde: “Non è giunta l'ora mia, di far miracoli”. Ed io, sapendo certo che non mi avrebbe negato ciò che Gli chiedeva la sua Mamma, dico a quelli che servivano la tavola: “Fate ciò che vi dice mio Figlio, ed avrete ciò che volete, anzi avrete il di più e sovrabbondante”. Figlia mia, in queste poche parole io davo una lezione, la più utile, necessaria e sublime alla creatura. Io parlavo col Cuore di Madre e dicevo: “Figli miei, volete essere santi? Fate la Volontà di mio Figlio; non vi spostate da ciò che Lui vi dice ed avrete la sua somiglianza, la sua Santità in vostro potere. Volete che tutti i mali vi cessino? Fate ciò che vi dice mio Figlio. Volete qualunque grazia, anche difficile? Fate ciò che vi dice e vuole. Volete anche le cose necessarie della vita naturale? Fate ciò che dice mio Figlio. Perché nelle sue parole, in ciò che vi dice e vuole, tiene racchiusa tale Potenza, che come parla, la sua parola racchiude ciò che chiedete e fa sorgere nelle anime vostre le grazie che volete. Quanti si vedono pieni di passioni, deboli, afflitti, sventurati, miserabili; eppure pregano e pregano, ma perché non fanno ciò che dice mio Figlio nulla ottengono, il Cielo pare chiuso per loro. Questo è un dolore per la tua Mamma, perché vedo che mentre pregano, si allontanano dalla fonte dove risiedono tutti i beni, qual [è] la Volontà di mio Figlio. Ora, i servienti fecero appunto ciò che loro disse mio Figlio, cioè: “Riempite i vasi d'acqua e portateli a tavola”. Il mio caro Gesù benedisse quell'acqua e si convertì in vino squisito. Oh, mille volte beato chi fa ciò che Lui dice e vuole! Con ciò mio Figlio mi dava l'onore più grande, mi costituiva Regina dei miracoli; perciò volle la mia unione e preghiera nel fare il primo miracolo. Lui mi amava troppo, tanto, che volle darmi il primo posto di Regina anche nei miracoli, e coi fatti diceva, non con le parole: “Se volete grazie, miracoli, venite alla mia Madre; Io non le negherò mai nulla di ciò che essa vuole”. Oltre di ciò, figlia mia, con l'avere assistito a questo sposalizio, io guardavo i secoli futuri, vedevo il Regno della Divina Volontà sulla terra, guardavo le famiglie, ed impetravo a loro che simboleggiassero l'Amore della Trinità Sacrosanta, per fare che il suo Regno fosse in pieno vigore e con i miei diritti di Madre e Regina, prendevo a petto mio il regime di esso, e possedendone la fonte, mettevo a disposizione delle creature tutte le grazie, gli aiuti, la santità che ci vuole per vivere in un Regno sì santo. E perciò vado ripetendo: “Fate ciò che vi dice mio Figlio”. Figlia mia, ascoltami: non cercare altro se vuoi tutto in tuo potere e dammi il contento che possa fare di te la vera figlia mia e della Divina Volontà. Ed allora io prenderò l'impegno di formare lo sposalizio tra te ed il Fiat, e facendoti da vera Madre, vincolerò lo sposalizio col darti per dote la stessa Vita di mio Figlio e per dono la mia maternità e tutte le mie virtù.

L'anima:

Mamma Celeste, quanto ti devo ringraziare del grande amore che mi porti, e come, in tutto ciò che fai, hai sempre un pensiero per me e mi prepari e dai tali grazie, che insieme con me Cieli e terra ne restano commossi e rapiti e tutti ti diciamo: “Grazie! Grazie!” Deh, Mamma santa, scolpisci nel mio cuore le tue sante parole: “Fa’ ciò che ti dice mio Figlio”, affinché generi in me la vita della Divina Volontà, che tanto sospiro e voglio; e tu suggellami la mia volontà, affinché sia sempre sottoposta alla Divina.

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