giovedì 21 marzo 2024

La più grande pena di Gesù: aspettarci

Gesù manifesta la sua più grande pena che mai cessa: aspettare la creatura. Il peccatore che si converta, il giusto e il santo che corrispondano alle grazie e ricambino l'amore, le visite a Lui sacramentato, la venuta del regno della Divina Volontà per poter comunicare a tutti la sua stessa felicità. Libro di Cielo, Volume 33, 21 Luglio 1935, Lunedì 10 Luglio 2023

21 Luglio 1935 Le pene più intime e più dolorose di Gesù sono le attese. Sue invenzioni, deliri, ritrovati d’amore.

C'è una bellissima canzone di Fabio Concato che è intitolata: non cesso d'aspettarti. E' un pò drammatico e doloroso il testo di oggi perchè se torniamo a riflettere sulle pene d'amore di Luisa, perchè quella è l'introduzione. Però è più doloroso riflettere sulle pene di Gesù, chi è che può rimanere indifferente? Nello Stabat Mater, sui dolori della Madonna, qual'è l'uomo che non piange nel vedere la Madonna in quel supplizio? San Paolo dice che una delle proprietà dei pagani è di essere senza cuore e senza affetto. Il cuore tenero che non è un cuore debole. Ottimo segno (cuore tenero) di essere incamminati nelle vie del Cielo. Gesù ci ha presentato un'estratto abbastanza toccante del suo cuore. E non si dovrebbero sentire queste cose.

«Figlia mia, coraggio, anche il tuo Gesù soffre e le pene che Mi danno più dolore sono le pene intime, che Mi fanno versare Sangue e fiamme, ma la mia pena maggiore è la continua attesa, i miei sguardi sono sempre fissi sulle anime, se vedo che una creatura è caduta nel peccato aspetto e riaspetto il suo ritorno al mio Cuore, per perdonarla e, non vedendola venire, aspetto col perdono nelle mie mani, quell’aspettare Mi fa rinverdire la pena e Mi forma un tale tormento, da farmi versare Sangue e fiamme dal mio trafitto Cuore, le ore, i giorni che aspetto Mi sembrano anni, oh, come è duro aspettare!..." Gesù

Se dovessimo scoprire di essere anche noi causa, in qualche modo, dei dolori di Gesù diamoci un taglio perchè non si possono sentire queste cose.

Quando ci troveremo un giorno al giudizio particolare, cosa proveremo se il Signore ci dovesse dire: quanto ti ho aspettato? Quante pene prima di trovarti?

Gesù, dopo aver affermato, anzichè a Luisa dire che c'è la sua divina volontà ed è più importante la mia presenza visibile.

"..voglio disfarmi di me, della stessa Divina Volontà che mi tiene imprigionata su questa terra e, con rapido volo vorrei andarmene al Cielo,..." Luisa

Tutti quanti dovremmo desiderare di partire adesso, magari adesso dovremmo farci anni e anni di Purgatorio ma se il Signore ci purificasse per andarlo a vedere in Paradiso...come reagiremmo? Il desiderio di riunirsi di Gesù è una forma altissima di preghiera. Un compito del Purgatorio o una sezione ha questo scopo: a quelli di cui non gli è importanto nulla di Gesù, magari sono andati a Messa e hanno biascicato qualche preghiera ma belli abarbicati alla terra e se si parla di morte la vedono come uno spauracchio. E prendono per matto coloro che dicono: io non sono d'accordo con questa cosa. Noi cristiani cattolici amiamo la pienezza della vita e tutto quello che ci dona ogni giorno. E Gesù inizia:

"..se vedo che una creatura è caduta nel peccato aspetto e riaspetto il suo ritorno al mio Cuore, per perdonarla e, non vedendola venire, aspetto col perdono nelle mie mani, quell’aspettare Mi fa rinverdire la pena e Mi forma un tale tormento, da farmi versare Sangue e fiamme dal mio trafitto Cuore, le ore, i giorni che aspetto Mi sembrano anni, oh, come è duro aspettare!..." Gesù

Quanta gente sono decenni che non vanno più a Messa e poi vanno alla fine all'inferno. Abbiamo fatto aspettare anche noi Gesù? E magari nella nostra preghiera personale sarebbe da dirgli qualcosa. Poi parliamo delle anime buone che devono fare gli atti d'amore...cioè tipo: Gesù ti amo o Maria ti amo.

"..Passiamo avanti, il mio amore ama tanto la creatura che nel metterla alla luce del giorno, stabilisco quanti atti d’amore deve farmi, quante preghiere, quante opere buone deve fare e questo per darle il diritto che Io l’ami sempre, che le conceda le grazie, gli aiuti per bene operare, ma le creature se ne servono per formarmi la pena d’aspettare. Oh, quante attese da un atto d’amore all’altro, se pure Me lo fanno! Quanta lentezza nell’operare il bene, nel pregare, se pure lo fanno ed Io aspetto, aspetto, sento l’irrequietezza del mio amore che Mi dà il delirio, le smanie e Mi dà tale pena intima che se fossi soggetto a morire, sarei morto tante volte, per quante volte non sono amato dalle creature..." Gesù

Libro di Cielo, volume 12

28 Marzo 1917 Il “ti amo” di Gesù. L’atto immediato con Lui.

("...E Gesù, come se mi alitasse, ha soggiunto: “Ti amo.” Ma in quel “ti amo” pareva che tutti e tutte le cose ricevessero nuova vita, ed io ho ripetuto: “Gesù, dì un altra parola ancora.” E Lui: “Parola più bella di un “ti amo” non potrei dirti e questo mio “ti amo” riempie Cielo e terra, circola nei santi che ricevono nuova gloria; scende nei cuori dei viatori e, chi riceve grazia di conversione e chi di santificazione; penetra in Purgatorio e, come benefica rugiada, piove sulle anime che ne sentono refrigerio; gli stessi elementi si sentono investire di nuova vita nel fecondare, nel crescere, sicché tutti avvertono il “ti amo” del tuo Gesù. E sai quando l’anima si attira un mio “ti amo”? Quando, fondendosi in Me, prende l’attitudine divina e, sperdendosi in Me, fa tutto ciò che faccio Io.” Gesù )

Il don, in più di qualche predica ai fedeli, ha detto: glielo avete detto Ti Amo a Gesù? Molti pensano che siano cose da sdolcinati.

"..Quanta lentezza nell’operare il bene, nel pregare, se pure lo fanno ed Io aspetto, aspetto, sento l’irrequietezza del mio amore che Mi dà il delirio, le smanie e Mi dà tale pena intima che se fossi soggetto a morire, sarei morto tante volte, per quante volte non sono amato dalle creature..." Gesù

Non si possono sentire queste cose. Non posso cambiare la storia ecc... ma però - una persona potrebbe dire - con me queste cose non devono succedere. Poi c'è ancora il dolore di Gesù nel Sacramento dell'Eucarestia. Quante Chiese dove ci sono le Ostie...almeno gli angeli ci stanno loro ad adorare il Signore nei Tabernacoli...e però noi no.

"..Oltre a ciò vi è la lunga attesa nel Sacramento del mio amore, Io aspetto tutti, giungo a contare i minuti, macché, molti li aspetto invano, altri vengono con una freddezza glaciale, da mettermi al colmo del duro martirio delle mie attese, pochi sono quelli con i quali ci aspettiamo a vicenda e solo in questi Mi rinfranco, Mi sento come rimpatriato nel loro cuori, sfogo il mio amore e trovo un ristoro al duro martirio del mio continuo aspettare, a certi sembra che sia nulla questa pena, invece è la massima che costituisce il più duro martirio e tu puoi dire quanto ti costa l’aspettarmi, tanto che se Io non venissi a mettere termine ed a sostenerti, non avresti potuto continuare...." Gesù

Magari uno va dall'ostia ma con una freddezza glaciale ma sembra quasi una beffa per Gesù. I Santi.... quando facevano la comunione non capivano più nulla, e aspettavano con ansia la prossima. Oggi una persona fa la comunione quando gli pare....la storia dell'arte di crearsi per non avvelenarsi continue illusione...(la storia dei parroci). Perchè se appena finisce la Messa e vedi la gente che parte, inizia a chiaccherare...uno pensa che avrà fatto un ringraziamento super. Sapete quante volte il don ha detto che dopo la comunione bisogna fare il ringraziamento ecc...? Ma non gliene frega quasi a nessuno. Noi dobbiamo fare a gara a chi aspetta di più.

"..a certi sembra che sia nulla questa pena, invece è la massima che costituisce il più duro martirio e tu puoi dire quanto ti costa l’aspettarmi, tanto che se Io non venissi a mettere termine ed a sostenerti, non avresti potuto continuare...." Gesù

Quando si ha un'esperienza soprannaturale è terrificante - le esperienze mistiche soprannaturali non si devono chiedere o desiderare - perchè grandi grazie chiedono grandi croci ed è superbia desiderle. L'unico motivo potrebbe essere così conosco cosa significa aspettarsi. E poi Gesù chiude con l'ultima e la motivazione che ne dà.

"...E poi vi è un’altra attesa più dolorosa ancora, il sospiro, il desiderio ardente, le lunghe ansie del Regno della mia Divina Volontà, sono circa seimila anni che aspetto che la creatura rientri in Essa, l’amo tanto che voglio, sospiro di vederla felice, ma per ottenere ciò dobbiamo vivere d’una sola Volontà, sicché ogni atto opposto alla mia è un chiodo che Mi trafigge. Ma sai perché? Perché Mi rende la creatura maggiormente infelice e dissimile da Me ed Io, vedendomi nel pelago immenso delle mie felicità mentre i miei figli sono infelici, oh, come soffro!..." Gesù

Sono passati 89 anni ma il regno della divina volontà non si vede ancora. Guarda in giro che spettacoli negativi, che mostri o zombi circolano con certe faccie che se te le sogni di notte caschi dal letto. Il don conosce persone che si portano dietro un mezzo inferno assoluto... e di fronte a queste situazione tu cosa gli dici? Il don dice che - nelle situazioni più tragiche - lui ritiene che riesci a fare entrare la dv in quello che hai vissuto si scioglie come neve al sole. Bisogna arrivare qua. E Gesù conclude:

"..le altre pene Mi danno qualche tregua, ma la pena di aspettare non cessa mai per Me, Mi tiene sempre in sentinella, Mi fa usare i ritrovati più grandi, Mi fa formare le invenzioni d’amore, da fare strabiliare Cieli e terra, Mi fa giungere a pregare la creatura, a supplicarla che non Mi faccia più aspettare, perché non ne posso più, Mi pesa troppo...." Gesù

Il soggetto che fa queste cose è lo stesso che se fa un mezzo atto di Volontà si muove l'Universo. Ma si possono sentire queste cose?

"...Mi fa giungere a pregare la creatura, a supplicarla che non Mi faccia più aspettare, perché non ne posso più, Mi pesa troppo...." Gesù

Non si possono sentire queste cose. Non sia mai che da Gesù si debba sentire: troppo a lungo ti ho aspettato.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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