mercoledì 8 settembre 2021

Alle fonti della felicità

Gesù ricorda che la Divina Volontà è la causa prima e assoluta di ogni beatitudine. Essa lo è nella Santissima Trinità, ma lo è anche nella creazione, dove si è "bloccata" disseminando infinite scintille di felicità che l'uomo deve imparare a conoscere, riconoscere e accogliere per poterne godere. Tanto più si cresce in questa operazione, più si gusterà il Paradiso anticipato. Molto meglio occuparsi in questi santi esercizi che abbeverare mente e cuore a fonti di negatività e di distruzione. Libro di cielo volume 20, 19 Dicembre 1926, 2 Gennaio 2021

19 Dicembre 1926 Come nella Creazione la Divinità bilocò la sua Volontà; natura di Essa (è) la felicità. Come si costituì atto di tutto. Possesso che vuol dare alla creatura

Ci sono alcuni passaggi che disgraziatamente sono formati in un'italiano non agevole. Il don si chiede: dipende da Luisa o da chi ne ha curato l'edizione? Gli argomenti di oggi sono importantissimi e basilari per comprendere alcune verità del vivere nel dv. Il don fa fatica a percepirne il messaggio contenuto tra le righe.

Il don prova a decodificare il messaggio fondamentale: La volontà di Dio in sè stessa è un'atto Unico ed Eterno che è la fonte della stessa vita intrinitaria ed è il primo Atto di tutti gli atti divini. La Volontà divina è uscita fuori di sè nella Creazione, Redenzione e Santificazione. Gesù dice:

Figlia mia, la Divinità nel mettere fuori la Creazione bilocò la sua Volontà ed una rimase dentro di loro per il loro regime, gioia, felicità, contenti e beatitudini innumerevoli ed infinite che possediamo perché la nostra Volontà ha il primo posto in tutti gli atti nostri, l’altra nostra Volontà bilocata andò fuori di noi nella Creazione per darci anche esternamente onori e gloria divina, felicità e gioie innumerevoli...." Gesù

La dv restò dentro la Trinità perchè è la fonte delle gioie e della vita Trinitaria ed è fonte di gioie infinite ed è sempre in atto di produrre nuove gioie senza finire mai, questo è il Paradiso. Nella bilocazione è la stessa realtà presente in due luoghi differenti. Padre Pio rimaneva uno solo, stava in confessionale e nel medesimo momento stava con il suo corpo a Milano...sono diventati due Padre Pii, in Paradiso saremo dei piccolo dei per partecipiazione e avremo anche noi la bilocazione.

"..Perché per la nostra Volontà, le gioie, le felicità, le beatitudini che possiede come doti proprie, sono proprie della sua natura e se non mettesse fuori di sé queste beatitudini e contenti innumerevoli che possiede, sarebbe per Essa una cosa contro sua natura..." Gesù

Dio vide che era cosa buona (nella Creazione), Dio gode della sua Creazione e questa creazione gli ritorna (la gloria accidentale) dipende dalle perfezioni che Dio stesso ha sparso nelle cose create. Questa bilocazione comporta che..

".. Ora tutte queste proprietà uscite da noi, mentre ci glorificavano dandoci la gloria di tanti atti continui e Divini per quante cose create uscirono alla luce, erano stabilite come proprietà delle creature, che unificando la loro volontà alla nostra, avrebbero dovuto avere il loro atto in ciascun atto di Essa, in modo che come loro avrebbero avuto l’atto Divino della nostra Volontà in ciascuna cosa creata, Noi avremmo avuto l’atto della creatura, trasfuso come se fosse uno solo..." Gesù

Ecco perchè vivere nella dv comporta quel particolare modo di pregare, il giro è andare a cogliere o cercare quella particolare sfumatura che la dv ha posto in qualche cosa creata e di questo ne fanno esperienza gli usurpatori.

"..gli atti Divini che ci sono in tutta la Creazione, per le creature sono inoperose e senza vita e se qualcosa ricevono, non è come proprietà ma come effetto della Bontà Suprema che da sempre dà del suo come elemosina anche a chi non ha diritto di possesso, altri poi li prendono come usurpazioni..." Gesù

Usurpatori, cioè ne godono non solo senza capirci dell'atto della dv ma manco ringraziano genericamente il Signore che ha fatto quella cosa. Esempio: una persona che gusta un particolare vino entra in contatto con una peculiare proprietà della dv, chi odora un buon fiore sta entrando in contatto con una proprietà particolare della dv ecc... a tutto quello che si vede in giro. Perchè alle persone piace andare in vacanza? Perchè lì si godono alcune bellezze create (senza ringraziare il Signore nella maggior parte dei casi). Basta accostarsi a queste cose per vivere nella dv? Quando una persona - e questo lo dicevano già nella Chiesa i santi - una persona si attacca ad una cosa creata dimenticando che non ne trarrà beneficio ma peccherà (se ne farà un'uso distorto ecc...) ciò nonostante tutte le felicità ed atti divini rimangono nella creazione.

Per possederli, tutte le creature percepiscono gli effetti della dv, anche il più grande dei peccatori, percepisce la bellezza o l'effetto della dv che è bilocato in quella cosa, ma non ne possiede la fonte e l'origine, ma avrà un rapido contatto ma che non gli farà nè caldo nè freddo. Ma se io vivo nella dv, io possedio il bene che Dio ha messo nella rosa (o altra cosa)..se io volgo il mio pensiero a Dio (mi fondo) e dico: metto il mio ti amo in questo bellissimo fiore (esempio) scelto dalla Madonna come sua immagine - diciamo il Rosario - ecc... questa è la differenza tra chi cerca di vivere nella dv e no. Quando io possedio gli effetti che Dio ha messo in quella cosa, tutti gli effetti di beatitudine che Dio ha messo in quella cosa, io non mi attaccherò disordinatamente e non solo non mi farà nessun male ma causerà una grossa impennata della vita di grazia presente nella mia anima.

"..Perché per possedere questi beni che il Padre Celeste ha messo fuori nella Creazione, la creatura deve fare la sua vita, deve elevarsi all’unione di quella Volontà Divina, per lavorarci insieme, fare i medesimi atti, conoscerli per farli in modo da poter dire: “ciò che fa Essa faccio io”, con ciò acquista il diritto di possesso in tutti gli atti, di questa Suprema Volontà; e quando due volontà formano una sola, il mio ed il tuo non esiste più, ma con diritto ciò che è mio è tuo e ciò che è tuo è mio..." Gesù

Ecco perchè San Paolo dice che tutto è nostro, ma noi siamo di Gesù e Gesù è di Dio. Non attacchiamoci a nulla e di essere sempre nell'atteggiamento di fruitori senza nessun attaccamento. Quando c'è questo Dio ce ne dà il possesso inteso come la capacità di prendere da quella particolare cosa creata che il dv ha messo in quella cosa. Cosa c'è dietro questo? Lo stesso principio fondamentale e cuore della rivelazione: Dio è sommamente felice, quello che vuole è partecipare e comunicare la sua stessa felicità alle creature. Dio ci ha creato per farci felici.

La sofferenza che su questa terra dobbiamo abbracciare con amore, non è come cosa fine a sè stessa, la sofferenza è la conseguenza dell'ingresso del peccato nel mondo ed è la via per ricondurci al nostro principio. Gesù dice beati i poveri perchè di essi è il regno dei Cieli, nell'avere un'indigenza quale felicità ci può essere? Quale felicità c'è per il fatto di stare in croce? Una persona soffre. E se una persona è povera è triste, ma allora.....la povertùà è la condizione per giungere alla felicità, perchè il ricco ha già la sua consolazione, il ricco non va a prendersi la vita nella dv disseminata nel creato perchè pensa di non averne bisogno. Pensa che è lui che deve procurarsi la felicità da solo, perchè se non si fa felice non la trova. Fa un sacco di soldi per godersi tutti i piaceri della vita, ma per accedere alla felicità divina devi andarla a cercare, sarai facilitato se lasci perdere contemplamente le fonti che ti mettono in contatto con le effimere felicità terrene. La Croce è diventata necessaria perchè siamo impregnati, impastati con il male generato dal peccato e per distruggere quel male ci vuole la Croce perchè altrimenti il Signore non ce la darebbe. Non è che il Verbo si è incarnato per Redimerci, ma sarebbe diventato carne lo stesso, ma sarebbe stato meglio. Dio in un certo senso è dispiaciuto di vederci in croce, in Paradiso non ci sarà nè croce e sofferenza. Ma ciò nonostante tutto il mare di felicità ha sparso per il Creato sta ancora lì, entrare nella dv vuol dire entrare nell'anticamera del Paradiso ora possiamo andare a respirare un pò.

Ecco perchè non possiamo passare il tempo a pensieri negativi, distruttivi ecc..., pensiamo a quanto ci fa male stando troppo in contatto con social, network, ecc... vediamo sempre cose brutte e notizie angosciose...uno limita l'informazione allo stretto necessario. Se uno si abbevera a fonti avvelenate (se uno è bombardato da messaggi distruttivi ed angoscianti) come fai a vivere nella dv? Te l'ha ordinato il medicio di seguire i social network? I pesci stanno dentro l'oceano ma se tu anzichè metterti a pescare, inizia a vedere il post di tizio, quella notizia brutta ecc...ma sei tu che stai decidendo di avvelenarti la vita. La stessa cosa vale per i pensieri, chi ti ordina di avere un pensiero negativo/di giudizio/ di mormorazione ecc... sul prossimo? Guarda le cose belle del prossimo, non guardare i difetti. Nella vita nella dv se uno capisce alcune cose c'è un modo diverso di vivere - e non sono i giri a fare la differenza - molto diverso e migliore a nostra disposizione. Sta a noi vedere l'uso che ne vogliamo fare delle cose che Dio ha messo a nostra disposizione.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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