venerdì 12 aprile 2013

Paul Gauguin - seconda parte

Ciao a tutti!

Benvenuti alla seconda parte degli appunti su Paul Gauguin 1848 - 1903 (perchè la prima parte me la sono persa ma poi la metterò). Adesso parliamo del Cristo Giallo che secondo il pittore rappresenta la sofferenza attraverso il colore giallo. (aggiornamento: il tizio che sta scavalcando il muretto in fondo è la morte che si sta allontanando da Cristo)



Il pittore disegna con una pittura simbolica attingendo al suo mondo interiore. Gauguin si sente alla ricerca di un paradiso terrestre (che non troverà mai) e così nel 1891 lascia l'Europa per la Polinesia. A Tahiti dipinge il suo capolavoro "da dove veniamo? chi siamo? dove andiamo?"



Il quadro è una rappresentazione del ciclo della vita. A destra c'è un infante, al centro c'è un'indigeno che rappresenta l'eta adulta ed infine a sinistra c'è un'anziana o anziano che rappresenta il fine del ciclo della vita.Un pò accanto alla figura in piedi (esattamente a metà) notiamo a destra due figure femminili rosse che confidano i loro pensieri e che stanno indagando sul senso della vita. La parte a sinistra è meno luminosa della parte a destra e il giallo è velato dal blu (non so se si vede bene nella foto che ho messo). L'idolo azzurro sulla sinistra rappresenta l'aldilà e si chiama Hina; mentre l'uccello bianco a sinistra nell'angolo (e che ha una lucertola tra le zampe) rappresenta la sconfitta del male. Ma anche l'inutilità delle parole vane (dice il pittore). Tutte le parole sono inutili, dice il pittore, tranne quelle che il pittore stesso mette in francese nell'angolo in alto a sinistra (le stesse che danno il nome al quadro). Lo sfondo del quadro è onirico e visionario (come gli alberi blu).

Lungo 4 metri e dipinto su tela di sacco il quadro è considerato il suo testamento spirituale eseguito in meno di un mese. il pittore lavora come un forsennato con la morte nel cuore a causa di vari problemi: la malattia che aveva contratto (sifilide, eruzioni cutanee, ecc..) e per la notizia della morte della sua figlia amatissima Alien "selvaggia come me" dice Gauguin e prosegue "l'unica capace di comprendere i tormenti di una mente demoniaca" (la sua).

Di sua figlia Aline,compone almeno due ritratti.



Il pittore prova a suicidarsi ma non ci riesce perchè sbaglia la dose d'arsenico "Non dipingerò mai una migliore, nè dello stesso livello" dice Gauguin.

Il pittore dipinge poi anche altri quadri come la natività tahitiana dove fonde il cristianesimo con la religione locale e Gauguin ha avuto 4 figli da altrettanto 4 ragazze diverse. Un quadro eseguito rappresenta una di esse (Tehamana) vestita come una collegiale



Un'altra ragazza la dipinge invece nella posizione simile all'Olympia




Qua si conclude qua, appena possibile posterò la prima parte. La prossima volta un'accenno sui pittori FAUVES ed infine CEZANNE!!

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