sabato 1 dicembre 2012

Goya Ritrattista

Ciao a tutti!

Oggi lezione su Goya su due quadri: Il primo è "La famiglia di don Luis di Borbone"



Don Luis di Borbone era il fratello del re di Spagna che, avendo sposato una donna più giovane di rango sociale inferiore era stato allontanato dalla corte. E nel 1783 a Goya viene commissionato il primo ritratto di gruppo. Questo ritratto è un ritratto democratico perchè Goya ha preso nobili e servitù e li ha dipinti assieme sullo stesso piano

Nel quadro, la figura centrale è la moglie di don Luis, messa al centro ed illuminata dalla luce della candela. La donna ci guarda con uno sguardo malinconico e pieno d'ansia. A sinistra abbiamo il marito che sta giocando a carte facendo il solitario. Le carte simboleggiano la fatalità e il gioco del solitario rappresenta l'isolamento dalla corte di Madrid.

Da sinistra verso destra. A sinistra troviamo l'autoritratto di Goya intento ad osservare la scena, poi dietro al pittore ci sono due domestiche e la bambina che ha uno sguardo vispo ed allegro mentre il bambino (veste azzurra) sembra essersi già immedesimato nel ruolo che gli competerà in futuro.

A destra della moglie troviamo la nutrice con il figlio più piccolo in braccio, poi notiamo il cicisbeo (l'amante ufficiale), il compositore Luigi Boccherini ed infine il segretario sorridente con una fascia in testa e l'ultimo ad essere rappresentato è il fattore. In questo quadro la luce è l'elemento principale. I colori sono giocati sul contrasto, rossi - ocra e verdi- azzurri.


"La famiglia reale di Carlo IV di Spagna" (1800 - 1801)


Il quadro (della famiglia reale di quell'epoca) si ispira a quello di Velazquez "Las Meninas" (1656)cioè le damigelle d'onore. Il punto in comune è la presenza in entrambi del pittore e degli specchi.



E Velazquez si ispira a Van Eyck (Maaseik, 1390 circa – Bruges, giugno 1441) per il gioco degli specchi (pittura fiamminga - lenticolare). Solo che mentre nel quadro Las Meninas di Velazquez il pittore è in primo piano, nel quadro di Goya, il pittore è in fondo alla scena.


La composizione è para- tattica: l'allineamento delle figure ricalca la figura a serpentina (S) di cui la regina Maria Luisa costituisce l'asse centrale. Goya sta guardando avanti -> dato che davanti c'è uno specchio che riflette le immagini della famiglia reale.

E' un ritratto ufficiale ma Goya ha messo in scena una commedia della regalità: i volti, teste e persone sono delle caricature grottesche che denunciano i vizi della famiglia reale (il re per esempio ha una testa piccolissima e un braccio grande). Sono in sostanza dei manichini che esprimono il vuoto morale della monarchia.

Goya non ha fatto nulla per evocare il rango nobile della famiglia (a quell'epoca si credeva che il re fosse tale per ordine divino). Non c'è il trono, non ci sono le insegne regali...) ma i reali ne furono soddisfatti. Il volto del re sembra un volto bovino o stupido.

La regina, sebbene avesse 48 anni ha ancora la freccia di cupido tra i capelli (cosa che erano solite a fare le giovani donne non ancora sposate) e tutti i personaggi sono uniti tranne il re e la regina che sono separati dal loro figlio che si trova in mezzo (e dalla cornice del quadro).

La regina aveva un'amante ufficiale (Manuel Godoi) l'onnipotente primo ministro che comandava di fatto la Spagna e adempiva ai doveri coniugali mentre il re era completamente dedicato alla caccia.

Infine nel ritratto, accanto al futuro erede (il principe Ferdinando - 16 anni) c'è una donna con il volto di profilo.

La donna è la futura moglie del principe che, quando fu ritratto il quadro, non era neanche fidanzata del principe ma l'etichetta di corte ordinava di dipingerla lo stesso.

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