giovedì 13 ottobre 2022

Il generatore ininterrotto di bene

Gesù spiega quanto siano importanti gli atti ripetuti e continuati nella Divina Volontà, quale sia la loro immensa portata generatrice di ogni bene per sé e per tutti e quanto essi concolino la Divina Volontà stessa di vedersi rifiutata e ridotta all'inoperosità dalla maggioranza delle creature. Libro di Cielo, Volume 26, 15 Settembre 1929, Lunedì 7 Marzo 2022

15 Settembre 1929 Come il Sole ogni giorno ritorna a visitare la terra; il Sole è simbolo della Divina Volontà. Il germe della Divina Volontà nell'atto della creatura.

Iniziamo la meditazione su questo brano chiaramente distinto in due parti anche se Gesù inserisce diversi focali insegnamenti. Tutto parte dalla domanda di Luisa - la stragrande maggioranza delle lezioni di Gesù hanno come occasione contingente dalle domande di Luisa, mai inopportune o altro.

Stavo ripetendo i miei atti nel Divino Volere, per seguire i suoi in tutte le opere sue e pensavo tra me: a che pro ripetere sempre i medesimi atti, qual gloria posso dare al mio Creatore?.." Luisa

Gesù risponde che primo si fa compagnia alla dv anche per tutti gli effetti buoni e positivi perchè tutta la stragrande maggiornanza degli esseri umani, pur vivendo all'ombra della dv, non prende ì benefici che la dv dona o offre alle creature. E al tempo stesso, operare nella dv, significa generare beni che non esistono e comunicarli a tutti. In DIO c'è l'atto unico, nel tempo non ci devono essere interruzioni. Il mondo è una gigantesca fabbrica del male, i motori del male sono sempre accesi, quanti peccati si commetterranno da tutti gli esseri umani? Noi non dobbiamo pensare che queste azioni (non indifferenti, inconsce, ecc..) che queste azioni non producano danni. Un'azione lecita non fà nè bene nè male ma se un'azione è peccaminosa, lì c'è la fabbrica del male che inizia a produrre morte, sofferenza, malessere, veleno ecc... e dove va a finire tutta questa roba qua? Circola per il pianeta terra e si scarica su tutti gli stessi esseri umani anche su quelli che non hanno fatto il male. San Giovanni Paolo II chiamava la dimensione sociale del peccato, ogni atto malvagio (anche un pensiero) per quanto nascosto, quello non rimane dentro di me e produce degli effetti, offusca la bellezza esteriore (percepibile esteriore a livello fenomenologico - quello che percepiamo ed appare) della Chiesa (tra l'altro). Qui ci sono delle leggi imprescindibili, se non c'è qualcuno che oppone qualcosa a questa valanga di letame che si riversa in continuazione (tipo come se ci fosse un camion che scarica terra...) se nessuno ci fa qualcosa, oppone altro, oppone barriere al male e come si fa? Ripetendo degli atti come la Messa. La Messa ha la sua struttura ben precisa, si cambia al massimo le letture. Guai se cessassero le Messe nel mondo, sarebbe la fine del mondo ed è un grande danno quando le Messe o le preghiere diminuiscono o anche digiuni. Non sono affari privati di chi li fa. Quando preghiamo il Padre Nostro non preghiamo al singolare ma al plurale...tu la stai pregando per tutti e anzitutto per la Chiesa. E poi raggiunge tutti. Uno in più o in meno non è la stessa cosa. Non ingeneriamo ansie, la ripetazione è fondamentale sia per opporre a questa generazione di male un'atto continuo e divino (poi lo vediamo).

Luisa".. Io son rimasta meravigliata nel vedere la bontà del mio Sommo Bene Gesù, che con tanto amore prendeva nelle sue mani Santissime quei germi per alitarli e poi li metteva tutti in ordine nell'anima mia e, guardandomi con amore, mi ha detto: "Figlia mia, dove c'è la forza creatrice della mia Divina Volontà, il mio alito Divino ha la potenza di rendere immensi gli atti della creatura. Perché mentre la creatura opera nel mio Fiat, nel suo atto vi entra la forza creatrice, la quale vi mette la sorgente dell'immensità divina ed ogni piccolo atto della creatura si converte, chi in sorgente di luce, chi in sorgente d'amore, altri in sorgente di Bontà, di bellezza, di Santità, insomma, quanti più atti fa, tante sorgenti divine in più acquista e crescono tanto da sperdersi nell'immensità del suo Creatore..." Gesù

Con questo soffio Gesù eleva l'atto da un piano soprannaturale, facendolo diventare un generatore di beni infinti. E come il peccato danneggia in primis chi lo commette e poi gli altri, così anche noi compiendo gli atti nella dv i primi beneficiari siamo noi. E poi di riflesso si attiva un circuito spaventoso nel senso del bene e a differenza del male il bene è più forte del male.

Gesù non è contento che la dv se ne debba rimanere inefficace per la stragrande maggiornaza delle persone perchè queste la ignorano.

"..Tutto, eppure non è riconosciuta, né amata, né la creatura conserva in sé i beni che le comunica. Qual dolore! Mentre si sviscera su ciascuna creatura, non trova i beni che comunica e nel suo dolore continua il suo atto di luce su di essa senza mai cessare. Ecco perciò chi deve vivere nel mio Fiat deve avere i suoi atti ripetuti e continui, per far compagnia e raddolcirla nel suo intenso dolore." Gesù

Esiste un filone di riparazione per le colpe del mondo - manifestazioni del Sacro Cuore, atti riparatori, quindi nella misura in cui si diventa amici di Gesù succede che le Sue sofferenze sono le nostre e le nostre perdono importanza. L'attenzione continua a riparare, ci si dimentica di sè stessi. Caso mai prenderò qualsiasi tipo di sofferenza e gliela offro tutta quanta come gesto di riparazione - la mia sofferenza è paragonabile a quella di Gesù? Nella misura in cui si cresce ci si dimentica di sè e si sta più fissi in Gesù. Quando una persona vive ripiegata su di sè stessa, pensa a sè, è un'anima che non è innamorata del Signore, la vita della Madonna era la Santissima Trinità, suo Figlio Gesù e la dv e non c'era nessun'altro (san Giuseppe)...se tu avessi chiesto alla Madonna cosa stava facendo: sto amando il mio Creatore, ma come non ti stai lavando le mani? Non stai andando a dormire? Per Lei non c'era nulla che non fosse portato in quest'atto continuato che alla fine ha prodotto tanta di quella grazia da essere salutata dall'Angelo come piena di grazia.

Gesù nella seconda parte quando spiega gli effetti della dv - in contrasto del male:

"Figlia mia, dove c'è la forza creatrice della mia Divina Volontà, il mio alito Divino ha la potenza di rendere immensi gli atti della creatura. Perché mentre la creatura opera nel mio Fiat, nel suo atto vi entra la forza creatrice, la quale vi mette la sorgente dell'immensità divina ed ogni piccolo atto della creatura si converte, chi in sorgente di luce, chi in sorgente d'amore, altri in sorgente di Bontà, di bellezza, di Santità, insomma, quanti più atti fa, tante sorgenti divine in più acquista e crescono tanto da sperdersi nell'immensità del suo Creatore...." Gesù

Come illuminare i nostri fratelli e sorelle che vagano impazziti? Se non gli arriva qualche illuminazione dall'alto come gli arriva? Possiamo anche produrre fonti di luce operando nella dv. E chi sta disperato? Le creature vanno a cercare amore da altre creature e non trovandolo generano comportamenti balordi? E' inutile ad andare a cercare l'amore dalle creature, noi ci prendiamo l'amore di Dio dalle creature. Una persona matura nella fede non pretende e non ha aspettative da chi gli sta vicino, se lo riceve è felicissimo ma è finita la dipendenza dall'amore del prossimo. In giro c'è gente malvagia, alcuni sicuramente ad occhi aperti e chi li ferma questi? Chi li farà ravvedere? Le sorgenti di bontà nella dv. Tutta la mostruosità che c'è in giro. L'orrore che si vede in continuazione. Chi si opporrà? Gli atti nella dv. Generiamo sorgenti di santità.

"..quanti più atti fa, tante sorgenti divine in più acquista e crescono tanto da sperdersi nell'immensità del suo Creatore.Succede come al lievito, che ha virtù di fermentare la farina, purché nel formare il pane vi si metta il piccolo lievito, come germe di fermentazione. Invece se non si mette il lievito, anche se c’è la stessa farina, il pane non sarà mai fermentato ma azzimo. Così è la mia Divina Volontà, più che lievito che getta la fermentazione Divina nell'atto umano e l'atto umano diventa atto Divino..." Gesù

Nella misura in cui ci sentiamo diversi e trasformati possiamo dedurre qualcosa su cosa succede dentro di noi.

Lo sappiamo benssimo com'è la situazione dentro di noi, se veramente sperimentiamo un pò di Paradiso dentro di noi (felicità profonda, pace, agiamo per fini divini o se agiamo con secondi fini o fini umani). Il don lo dice a chi ha iniziato a fare un serio discernimento su sè stessi senza raccontarsi bugie, il don dice anche che c'è un sacco di gente che pensa di stare fuori da tante dinamiche ma in realtà ci stanno ancora dentro. Un sacerdote questo lo sa benissimo. Il don lo vede con i comportamenti esterni, chi ha un pochino d'esperienza lo vede quando una persona è guarita da un'esperienza e quando non è ancora. Quando c'è la dv non ci sono più queste cose se non in maniera marginale e scarsamente percepibile. Questo generatore initerrorotto di bene, luce ecc..si spande fuori di me. Quanta libertà interiore, anche se fuori si scatena l'inferno si rimane tranquilli e sereni. Nella dv non ci possono essere turbamenti. Pensiamo a fare i giri sapendo che la dv tiene tutto sotto controllo e nell'essere, dall'atomo dell'unghia fino all'Universo Intero e noi stiamo nelle mani di Costui, ma diventa realtà percepita nella misura in cui la dv abita in noi. Non è opera tua e si sente e non si sente continuiamo a fare gli atti perchè presto o tardi si sentirà.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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