lunedì 3 settembre 2018

Il castello interiore - seconda puntata

Continua la pubblicazione dei miei estratti personali dal Castello interiore di Santa Teresa d’Avila, un estratto delle cose più ritengo importanti. (nel libro la Santa si rivolge alle sue consorelle paragonando l’anima ad un castello interiore e cercando di spiegargli come entrarci) – 2° puntata

Capitolo 2


Deformità di un’anima in peccato mortale – Il Signore ne fa vedere qualcosa a una certa persona – Qualche pensiero sul proprio conoscimento – Capitolo assai utile per certi punti che meritano attenzione – Come intendere queste mansioni


Prima di andare innanzi, vi prego di considerare come si trasformi questo castello meraviglioso e risplendente, questa perla orientale, quest’albero di vita piantato nelle stesse acque vive della vita che è Dio, quando s’imbratti di peccato mortale. Non vi sono tenebre così dense, né cose tanto tetre e buie, che non ne siano superate e di molto. Il Sole che gli compartiva tanta bellezza e splendore è come se più non vi sia,perché, pur rimanendo ancora nel suo centro, l’anima tuttavia non ne partecipa più. Conserva sempre la capacità di goderlo, come il cristallo di riflettere i raggi, ma intanto non vi è più nulla che le sia di merito; e finché dura in quello stato, non le giovano a nulla per l’acquisto della gloria neppure le sue buone opere, perché, non procedendo esse da quel principio per cui la nostra virtù è virtù – voglio dire da Dio, da cui, anzi, si allontanano – non gli possono essere accette.Infatti, chi commette un peccato mortale intende di contentare,non Dio, ma il demonio;e siccome il demonio non è che tenebra, la povera anima si fa tenebra con lui.

Ma credo che non arriveremo mai a conoscerci, se insieme non procureremo di conoscere Dio. Contemplando la sua grandezza, scopriremo la nostra miseria; considerando la Sua purezza riconosceremo la nostra sozzura; e innanzi alla sua umiltà vedremo quanto ne siamo lontani.

SECONDE MANSIONI

Per giungere alle ultime mansioni occorre perseveranza. – Guerra accanita da parte del demonio, e quanto convenga non sbagliare strada fin dal principio. – Mezzo che le fu molto utile.

Così mi pare che debba essere dell’anima, la quale,benché non sia in cattivo stato, tuttavia è così immersa nelle cose del mondo, così ingolfata negli affari, nei traffici e negli onori, da sentirsi impedita di considerare se stessa e di godere come vorrebbe della sua propria bellezza, sembrandole, per di più, che da tanti impedimenti non sappia liberarsi.

(perchè è necessario spogliarsi delle attività mondane...ndr)

Noi infelici, figliuole, se dopo esserci affrancate da questi ostacoli, e avanzate di molto verso le mansioni più segrete, dovessimo uscirne per nostra colpa e gettarci ancora nella confusione!
È per i nostri peccati se molte anime, dopo aver ricevuto tante grazie, le lasciano miseramente perire per loro colpa. Esteriormente noi siamo libere. Piaccia a Dio che lo siamo pure interiormente! Altrimenti, ci liberi Lui! Figliuole mie, non immischiatevi mai negli affari altrui.

Ciò che qui il demonio pretende non è certo da poco. Suo scopo è di raffreddare la carità e l’amore vicendevole, il che è assai grave. Persuadiamoci, figliuole mie, che la vera perfezione consiste nell’amore di Dio e del prossimo.Quanto più esattamente osserveremo questi due precetti; tanto più saremo perfette: le nostre Regole e Costituzioni non sono infine che il mezzo per meglio osservarli.Lasciamo da parte questi zeli indiscreti che ci possono essere assai dannosi, e ognuna attenda a se stessa.

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