Ciao a tutti!
Passato:
Scrivo questo post dopo aver dato anche la terza prova scritta. Questo blog, in teoria, non sarebbe dovuto neanche esistere e quando frequentavo le lezioni di storia dell'arte le seguivo senza prendere troppi appunti perchè frequentavo un corso senza esami. Ma con il passaggio dalla sezione C alla sezione B (forse perchè alla fine sono stato l'unico a voler andare in 5, o forse la riforma scolastica ha imposto che tutti debbano prendere il diploma o altro) ho dovuto studiare per bene storia dell'arte. E qua è sorto un problema: dove metto i miei appunti?
Non su carta perchè la perdo e di conseguenza li ho messi su questo blog creato per caso. Ma poi con il tempo questo blog è diventato uno dei tanti blog più frequentati e, anche se non lo aggiorno più da un pò, le visite continuano.
Presente:
Mi ritrovo quindi a dare una buona notizia: molto probabilmente sarò promosso (adesso esco a controllare i risultati degli scritti) ma questo non vuol dire che il blog morirà qua perchè sono convinto che se una cosa funzioni, è meglio tenerla viva. Per il prossimo anno e via dicendo parteciperò a delle riunioni di storia dell'arte fuori dagli ambienti scolastici e di conseguenza posterò nuovi appunti anche se magari non saranno frequenti come quelli di prima.
Futuro:
Cosa diventerà questo blog non lo so, con il tempo a poco a poco lo vedremo assieme ma state tranquilli che non butterò via da un giorno all'altro questo contenitore. Vi scrivo quindi per augurarvi una buona estate e per dirvi che ci rivedremo in autunno...
Buona Estate da Luca Rivara
Per veloci aggiornamenti, tenere sempre sotto controllo il mio account di Facebook principale
giovedì 27 giugno 2013
domenica 23 giugno 2013
Paul Gauguin - prima parte
Ciao a tutti!
Sfruttando una lezione di ripasso in vista dell'esame di storia dell'arte recupero qua il discorso su Gauguin pubblicando la prima parte della lezione (e qua potete trovare la seconda parte).
Il titolo del quadro è La visione dopo il sermone
Qua il pittore rappresenta la lotta tra l'angelo e Giacobbe. Il disegno è diviso in due dal ramo di un'albero e da una parte troviamo il mondo angelico e dall'altra parte il mondo terreno. Lo stile adottato dal pittore è il simbolismo (quindi una visione non della realtà).
Sfruttando una lezione di ripasso in vista dell'esame di storia dell'arte recupero qua il discorso su Gauguin pubblicando la prima parte della lezione (e qua potete trovare la seconda parte).
Il titolo del quadro è La visione dopo il sermone
Qua il pittore rappresenta la lotta tra l'angelo e Giacobbe. Il disegno è diviso in due dal ramo di un'albero e da una parte troviamo il mondo angelico e dall'altra parte il mondo terreno. Lo stile adottato dal pittore è il simbolismo (quindi una visione non della realtà).
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martedì 11 giugno 2013
Les mademoiselle avignon
Les mademoiselle avignon - Picasso (1907)
Quest'opera, proto-cubista, con cui Picasso inizia nella ricerca che lo porterà al cubismo analitico. Avignon però non è la città ma una via a Barcellona dove si trovavano i bordelli. Picasso aveva inizialmente concepito la scena normalmente (con le prostitute che ricevevano i clienti) ma poi Picasso si concentrò solo su 5 figure femminili. Tali figure appaiono scorciate e deformate per la differenza dei punti di vista dalla quale vengono viste. Picasso introduce delle novità importanti: le tre figure laterali sono scomposte in piani geometrici, taglienti ed aguzzi che si compenetrano con i piani scomposti dello spazio. La figura seduta sulla destra (per esempio) vediamo il volto e la schiena. Picasso applica il principio della simultaneità visiva. I volti assomigliano a delle maschere africane e in primo piano l'artista colloca della natura morta usando il ribaltamento dei piani di Cèzanne. Picasso rifiuta o non rappresenta la profondità.
Quest'opera, proto-cubista, con cui Picasso inizia nella ricerca che lo porterà al cubismo analitico. Avignon però non è la città ma una via a Barcellona dove si trovavano i bordelli. Picasso aveva inizialmente concepito la scena normalmente (con le prostitute che ricevevano i clienti) ma poi Picasso si concentrò solo su 5 figure femminili. Tali figure appaiono scorciate e deformate per la differenza dei punti di vista dalla quale vengono viste. Picasso introduce delle novità importanti: le tre figure laterali sono scomposte in piani geometrici, taglienti ed aguzzi che si compenetrano con i piani scomposti dello spazio. La figura seduta sulla destra (per esempio) vediamo il volto e la schiena. Picasso applica il principio della simultaneità visiva. I volti assomigliano a delle maschere africane e in primo piano l'artista colloca della natura morta usando il ribaltamento dei piani di Cèzanne. Picasso rifiuta o non rappresenta la profondità.
mercoledì 5 giugno 2013
Giorgio de Chirico
Ciao a tutti!
Oggi parliamo di Giorgio de Chirico (1888 - 1978) e della Metafisica. La Metafisica nasce dalle riflessioni di De Chirico nel 1910/'11 e come gruppo nasce nel 1917 dall'incontro a Ferrara con Carlo Carrà. Il termine deriva dal greco e vuol dire oltre la fisica (oltre a ciò che noi percepiamo). Il movimento di De Chirico fu, per sua stessa ammissione, un anti-avanguardia perchè aveva continui richiami alla classicità mentre il futurismo divenne un'avanguardia perchè guardava al futuro.
ATTENZIONE! IL QUADRO SOTTO NON E' PRESENTE NEL PROGRAMMA (ma aiuta ad introdurre la lezione)
La pittura di Giorgio de Chirico o la pittura metafisica è la pittura dell'enigma, del dubbio, del mistero, dello spaesamento, del sogno e dell'allucinazione. In latino si legge (in basso a sinistra sulla cornice) che cosa amerò se non ciò che un'enigma.
Canto d'amore (1944)
Giorgio de Chirico dipinge degli oggetti apparentemente in modo incongruo e casuale. Una palla verde, un guanto di plastica, una testa di Apollo belvedere e un muretto con dietro una locomotiva (a sinistra dalla nuvola). La scena si svolge in una piazza porticata chiusa da un muretto di mattoni. I soggetti del quadro però simboleggiano certi aspetti della vita di De Chirico: la locomotiva in ricordo del lavoro di suo padre (ingegnere ferroviere che costruì in Grecia la prima ferrovia), il guanto usato dalle ostetriche al momento del parto e la testa classica in ricordo delle sue origini greche dal momento che nacque in Grecia.
Le opere di De Chirico generano in noi una sensazione di spaesamento perchè non riusciamo a comprendere il significato logico della scena vedendo oggetti messi in luoghi estranei al loro uso (come ad esempio dei mobili all'aria aperta come nella foto qua sotto che non è nel programma)
Le muse ignoranti (1918, il quadro a destra)
Questo quadro rappresenta una piazza formata da assi di legno con sullo sfondo il castello estense di Ferrara e con accanto una fabbrica con due ciminiere (anche se nella realtà non ci sono), Giorgio De Chirico realizza uno spazio incongruo dove ci sono più punti di fuga prospettica. Le due statue assomigliano a due manichini e sostituiscono l'uomo (assente anche in altri quadri) in uno spazio da incubo. Infatti i quadri di De Chirico sono abituati non dall'uomo ma da statue, manichini o ombre: l'uomo non esiste. Inoltre i suoi quadri sono tutti statici e la Metafisica è la pittura del silenzio.
Oggi parliamo di Giorgio de Chirico (1888 - 1978) e della Metafisica. La Metafisica nasce dalle riflessioni di De Chirico nel 1910/'11 e come gruppo nasce nel 1917 dall'incontro a Ferrara con Carlo Carrà. Il termine deriva dal greco e vuol dire oltre la fisica (oltre a ciò che noi percepiamo). Il movimento di De Chirico fu, per sua stessa ammissione, un anti-avanguardia perchè aveva continui richiami alla classicità mentre il futurismo divenne un'avanguardia perchè guardava al futuro.
ATTENZIONE! IL QUADRO SOTTO NON E' PRESENTE NEL PROGRAMMA (ma aiuta ad introdurre la lezione)
La pittura di Giorgio de Chirico o la pittura metafisica è la pittura dell'enigma, del dubbio, del mistero, dello spaesamento, del sogno e dell'allucinazione. In latino si legge (in basso a sinistra sulla cornice) che cosa amerò se non ciò che un'enigma.
Canto d'amore (1944)
Giorgio de Chirico dipinge degli oggetti apparentemente in modo incongruo e casuale. Una palla verde, un guanto di plastica, una testa di Apollo belvedere e un muretto con dietro una locomotiva (a sinistra dalla nuvola). La scena si svolge in una piazza porticata chiusa da un muretto di mattoni. I soggetti del quadro però simboleggiano certi aspetti della vita di De Chirico: la locomotiva in ricordo del lavoro di suo padre (ingegnere ferroviere che costruì in Grecia la prima ferrovia), il guanto usato dalle ostetriche al momento del parto e la testa classica in ricordo delle sue origini greche dal momento che nacque in Grecia.
Le opere di De Chirico generano in noi una sensazione di spaesamento perchè non riusciamo a comprendere il significato logico della scena vedendo oggetti messi in luoghi estranei al loro uso (come ad esempio dei mobili all'aria aperta come nella foto qua sotto che non è nel programma)
Le muse ignoranti (1918, il quadro a destra)
Questo quadro rappresenta una piazza formata da assi di legno con sullo sfondo il castello estense di Ferrara e con accanto una fabbrica con due ciminiere (anche se nella realtà non ci sono), Giorgio De Chirico realizza uno spazio incongruo dove ci sono più punti di fuga prospettica. Le due statue assomigliano a due manichini e sostituiscono l'uomo (assente anche in altri quadri) in uno spazio da incubo. Infatti i quadri di De Chirico sono abituati non dall'uomo ma da statue, manichini o ombre: l'uomo non esiste. Inoltre i suoi quadri sono tutti statici e la Metafisica è la pittura del silenzio.
domenica 2 giugno 2013
Ingres - La bagnante di Valpinçon
La bagnante di Valpinçon (1808)
La bagnante di Valpinçon fu un capolavoro del neoclassico. Ingres introdusse delle novità importanti per la rappresentazione del nudo. Per prima cosa il nudo era di schiena (con un precedente di Velazquez - Venere allo specchio), il formato era verticale rispetto al formato orizzontale usato per esempio dalla Venere di Tiziano. La scena è semplice ed è formata da orizzontali e verticali sulle quali risalta la curva del corpo. L'anatomia della schiena è però sbagliata, infatti la schiena è larga e lunga in modo anormale. Ma questa imperfezione è servita al pittore per avere più spazio per i giochi di luce e ombra. La donna indossa un turbante in ricordo della fornarina di Raffaello.
La bagnante di Valpinçon fu un capolavoro del neoclassico. Ingres introdusse delle novità importanti per la rappresentazione del nudo. Per prima cosa il nudo era di schiena (con un precedente di Velazquez - Venere allo specchio), il formato era verticale rispetto al formato orizzontale usato per esempio dalla Venere di Tiziano. La scena è semplice ed è formata da orizzontali e verticali sulle quali risalta la curva del corpo. L'anatomia della schiena è però sbagliata, infatti la schiena è larga e lunga in modo anormale. Ma questa imperfezione è servita al pittore per avere più spazio per i giochi di luce e ombra. La donna indossa un turbante in ricordo della fornarina di Raffaello.
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sabato 1 giugno 2013
Piet Mondriaan
Ciao a tutti!
Piet Mondriaan (1872 - 1944)cambia il nome in Mondrian quando dall'Olanda (sua terra natia) va a Parigi nel 1912 in polemica con la stantia, attardata cultura olandese. Il pittore ha sviluppato un'astrazione geometrica a differenza dell'astrazione spirituale di Kandinsky e come quest'ultimo, Mondrian giunge all'astrattismo dopo una lunga fase figurativa.
Qua sopra "barca sul fiume", di quando ancora Mandrian dipingeva paesaggi impressionisti all'aria aperta con i colori cupi tipici della tradizione olandese.Il pittore poi inizia a dipingere i suoi quadri usando i colori come un FAUVE
Mulino al sole
Faro
Mondrian ha 41 anni quando inizia a dipingere quadri dove il soggetto non è più riconoscibile e ne ha 47 quando dipinge i famosi quadri a scacchiera o a griglia. Il soggiorno a Parigi dal 1912 fino al 1914 e il contatto con i cubisti si rivelano esperienze decisive che lo conducono sulla strada della semplificazione e della riduzione della pittura ai suoi due elementi fondamentali: la linea e il colore. Mondrian vuole raggiungere la forma assoluta, la sintesi totale e la massima essenzialità. Dice:"esclusi dalle mie opere le linee curve, verticali ed orizzontali. Sono l'espressione di due forze opposte che generano equilibrio".
Nel 1908 inizia la serie degli alberi che si rivela molto importante perchè testimonia il percorso di Mondrian verso l'astrazione.
L'albero rosso (1908) dove ancora si vede la traccia della pittura FAUVE
L'albero grigio (1912) dove dimostra la conoscenza del cubismo
E nel 1913 Ovale con alberi dove l'albero è irriconoscibile ed è trasformato in un insieme di segni
"costruisco combinazioni di linee di colori su una superficie piatta in modo da esprimere una bellezza generale". Mondrian continua nella sua ricerca minimalista e nel 1919/'20 dipinge i primi quadri a griglia o a scacchiera che sono il suo punto d'arrivo
Mondrian usa linee ortogonali nere che dividono lo spazio matematicamente in piani rettangolari dipinti con i colori primari aggiungendoci il bianco, il grigio e il nero. Questi quadri sono caratterizzati da rigore geometrico e da un'armonia matematica (sezione aurea) assieme ad un equilibrio e bilanciamento cromatico. I quadri vengono fatti per esprimere gli ideali classici di calma, serenità, pace e purezza perchè l'Europa era appena uscita in quegli anni dalla prima guerra mondiale. "Ho eliminato il senso tragico della vita" ha detto Mondrian, i suoi quadri avevano una funzione catartica e di purificazione.
Piet Mondriaan (1872 - 1944)cambia il nome in Mondrian quando dall'Olanda (sua terra natia) va a Parigi nel 1912 in polemica con la stantia, attardata cultura olandese. Il pittore ha sviluppato un'astrazione geometrica a differenza dell'astrazione spirituale di Kandinsky e come quest'ultimo, Mondrian giunge all'astrattismo dopo una lunga fase figurativa.
Qua sopra "barca sul fiume", di quando ancora Mandrian dipingeva paesaggi impressionisti all'aria aperta con i colori cupi tipici della tradizione olandese.Il pittore poi inizia a dipingere i suoi quadri usando i colori come un FAUVE
Mulino al sole
Faro
Mondrian ha 41 anni quando inizia a dipingere quadri dove il soggetto non è più riconoscibile e ne ha 47 quando dipinge i famosi quadri a scacchiera o a griglia. Il soggiorno a Parigi dal 1912 fino al 1914 e il contatto con i cubisti si rivelano esperienze decisive che lo conducono sulla strada della semplificazione e della riduzione della pittura ai suoi due elementi fondamentali: la linea e il colore. Mondrian vuole raggiungere la forma assoluta, la sintesi totale e la massima essenzialità. Dice:"esclusi dalle mie opere le linee curve, verticali ed orizzontali. Sono l'espressione di due forze opposte che generano equilibrio".
Nel 1908 inizia la serie degli alberi che si rivela molto importante perchè testimonia il percorso di Mondrian verso l'astrazione.
L'albero rosso (1908) dove ancora si vede la traccia della pittura FAUVE
L'albero grigio (1912) dove dimostra la conoscenza del cubismo
E nel 1913 Ovale con alberi dove l'albero è irriconoscibile ed è trasformato in un insieme di segni
"costruisco combinazioni di linee di colori su una superficie piatta in modo da esprimere una bellezza generale". Mondrian continua nella sua ricerca minimalista e nel 1919/'20 dipinge i primi quadri a griglia o a scacchiera che sono il suo punto d'arrivo
Mondrian usa linee ortogonali nere che dividono lo spazio matematicamente in piani rettangolari dipinti con i colori primari aggiungendoci il bianco, il grigio e il nero. Questi quadri sono caratterizzati da rigore geometrico e da un'armonia matematica (sezione aurea) assieme ad un equilibrio e bilanciamento cromatico. I quadri vengono fatti per esprimere gli ideali classici di calma, serenità, pace e purezza perchè l'Europa era appena uscita in quegli anni dalla prima guerra mondiale. "Ho eliminato il senso tragico della vita" ha detto Mondrian, i suoi quadri avevano una funzione catartica e di purificazione.
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