giovedì 28 febbraio 2013
Monet - Renoir - Degas
Monet e i covoni. Sono uno dei più famosi quadri in serie come la stazione di Saint Lazare (1877) di cui ci sono 10 versioni. La stazione è stata definita come la cattedrale della modernità (già dipinta da Turner nel 1844 Pioggia, Vapore e Velocità). Le case sullo sfondo sono frantumate nella luce con un'effetto di dissolvenza alla Turner. Il soggetto del quadro è la luce che gioca con il fumo, la serie di quadri dello stesso soggetto sono ispirati alle stampe giapponesi (tipo le 36 vedute del Monte Fuji).
I covoni che Monet vedeva nei campi di Giverny (30) sono dipinti nelle diverse condizioni di tempo e di luce. le forme si dissolvono nella luce e nel colore. Questi quadri ispireranno l'arte astratta di Kandinsky che nel 1895 vedrà uno di questi covoni a Mosca tanto da rimanerne profondamente impressionato. Da lontano non capirà subito il soggetto ma rimane colpito dal colore, dalla potenza della pittura. Quell'episodio diventerà il punto di partenza per una ricerca della pittura che lo porterà all'astrattismo
Renoir e la Moulin de la Galette (1876)
Uno dei quadri più grandi dipinti dagli impressionisti all'aria aperta che rappresenta uno spaccato di vita contemporanea in un momento di svago e di divertimento dei giovani parigini durante la belle epoque. Il luogo è uno dei locali alla moda sulla collina di Montmartre ricavato da due mulini con una pista di ballo all'aperto. Renoir piazza il suo cavalletto per 6 mesi nel locale e molti suoi amici hanno posato per lui. I danzatori che fissano lo spettatore e un gruppo sulla destra sono persone assoldate. E' una scena corale: non c'è un centro e non c'è un soggetto principale. E' una scena concepita come un'istantanea fotografica con le figure troncate ai bordi. Renoir non usa il disegno ma usa il colore (tipo le chiazze di luce che simulano la luce che passa attraverso gli alberi). Renoir è stato definito il pittore della gioia di vivere perchè non ha mai dipinto un quadro triste.
Degas: l'assenzio (1866)
Degas fu l'unico tra gli impressionisti a dipingere soggetti sociali, l'altra faccia della società della belle epoque. Il pittore si ispira al bevitore di assenzio di Monet (1859 - tra l'altro l'assenzio era chiamato Fata Verde). La composizione del quadro è a zig-zag e i tavolini conducono il nostro occhio sulle due figure collocate in una zona decentrata. Le due figure sono una prostituta e un barbone in un bar con lo sguardo però perso nel nulla.
Il soggetto è la solitudine, l'incompatibilità, due vite perdute. E' un quadro di finzione perchè i due personaggi sono interpretati da una donna (Andrè) e da Desboutin (amico di Degas). Il quadro rappresenta un mondo alla rovescia perchè di fronte alla donna c'è un bicchiere di assenzio e di fronte all'uomo c'è il Mazagran (beverone per riprendersi dalle sbronze). E anche Picasso farà la sua bevitrice d'assenzio durante il periodo blu
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venerdì 15 febbraio 2013
Edward Manet
Edward Manet (1832-1883)
Con Manet inizia la grande avventura della pittura moderna. A differenza degli impressionisti, mantiene sempre una posizione defilata che comunque lo considerano il loro maestro. Giovane di buona famiglia che sconvolge la scena artistica parigina.
Olympia
Il quadro Olympia dipinto nel 1863 ed esposto al Salon del 1865 scatena un vero scandalo di proporzioni enormi che condanna Manet ad una lotta continua contro le istituzioni pubbliche. Il pittore viene considerato un provocatore dedito all'insulto della morale borghese. Un critico chiamato Hamilton definisce il quadro "il nudo quando è dipinto da persone volgari è inevitabilmente indecente".
Manet interpreta due fonti (la Venere dormiente di Giorgione e la Venere di Urbino - entrambi di pittori veneziani della prima metà del '500 (rinascimento) di cui il secondo aveva dipinto il quadro perchè la giovanissima sposa del duca di Urbino facesse sesso con lo sposo molto più adulto di lei) trasgredendo e trasformandole in un soggetto contemporaneo. Manet non dipinge una Venere o ninfa ma infrange le regole provocando uno choc visivo. Il soggetto è Olympia (nome d'arte molto diffuso tra le prostitute parigine) che è una prostituta in attesa di un cliente annunciato dal mazzo di fiori reso con un tocco impressionista. Il nudo erotico, sensuale senza nessuna idealizzazione (un corpo vero, quello della modella / amante Victorine che compare anche nel quadro Colazione sull'erba) ha anche una fonte più vicina: la Maja desnuda di Goya.
Ai piedi del letto (di Olympia) c'è un gatto nero che sostituisce il cagnolino (simbolo di fedeltà) simbolo sia di lussuria sia un simbolo satanico. Il letto sfatto della prostituta rafforza l'idea di un rapporto sessuale consumato in precedenza (al contrario, i quadri con l'Annunciazione di Maria Santissima facevano vedere il letto intatto). Inoltre del quadro fu molto criticato lo stile nel quale Manet usa macchie di colore, campiture piatte senza disegno, alternanza di toni chiari e scuri senza profondità. Infine il pittore gioca anche sulle variazioni del nero (sfondo, nero della donna assieme alla prostituta e nero del gatto). Lo sguardo di Victorine ci guarda senza pudore/inibizione. Olympia rinnova la tradizione del nudo.
Nello stesso anno (1863), Cabanel trionfa al Salon vincendo il primo premio disegnando La nascita di Venere seguendo la tradizione classica (soggetto mitologico per esempio)
Manet rifiutò invece ogni finzione mitologica o allegorica.
Colazione sull'Erba (1863)
Esposto al Salon de Refuses il titolo originario era "Il Bagno" ma in seguito venne modificato da Manet
Con Manet inizia la grande avventura della pittura moderna. A differenza degli impressionisti, mantiene sempre una posizione defilata che comunque lo considerano il loro maestro. Giovane di buona famiglia che sconvolge la scena artistica parigina.
Olympia
Il quadro Olympia dipinto nel 1863 ed esposto al Salon del 1865 scatena un vero scandalo di proporzioni enormi che condanna Manet ad una lotta continua contro le istituzioni pubbliche. Il pittore viene considerato un provocatore dedito all'insulto della morale borghese. Un critico chiamato Hamilton definisce il quadro "il nudo quando è dipinto da persone volgari è inevitabilmente indecente".
Manet interpreta due fonti (la Venere dormiente di Giorgione e la Venere di Urbino - entrambi di pittori veneziani della prima metà del '500 (rinascimento) di cui il secondo aveva dipinto il quadro perchè la giovanissima sposa del duca di Urbino facesse sesso con lo sposo molto più adulto di lei) trasgredendo e trasformandole in un soggetto contemporaneo. Manet non dipinge una Venere o ninfa ma infrange le regole provocando uno choc visivo. Il soggetto è Olympia (nome d'arte molto diffuso tra le prostitute parigine) che è una prostituta in attesa di un cliente annunciato dal mazzo di fiori reso con un tocco impressionista. Il nudo erotico, sensuale senza nessuna idealizzazione (un corpo vero, quello della modella / amante Victorine che compare anche nel quadro Colazione sull'erba) ha anche una fonte più vicina: la Maja desnuda di Goya.
Ai piedi del letto (di Olympia) c'è un gatto nero che sostituisce il cagnolino (simbolo di fedeltà) simbolo sia di lussuria sia un simbolo satanico. Il letto sfatto della prostituta rafforza l'idea di un rapporto sessuale consumato in precedenza (al contrario, i quadri con l'Annunciazione di Maria Santissima facevano vedere il letto intatto). Inoltre del quadro fu molto criticato lo stile nel quale Manet usa macchie di colore, campiture piatte senza disegno, alternanza di toni chiari e scuri senza profondità. Infine il pittore gioca anche sulle variazioni del nero (sfondo, nero della donna assieme alla prostituta e nero del gatto). Lo sguardo di Victorine ci guarda senza pudore/inibizione. Olympia rinnova la tradizione del nudo.
Nello stesso anno (1863), Cabanel trionfa al Salon vincendo il primo premio disegnando La nascita di Venere seguendo la tradizione classica (soggetto mitologico per esempio)
Manet rifiutò invece ogni finzione mitologica o allegorica.
Colazione sull'Erba (1863)
Esposto al Salon de Refuses il titolo originario era "Il Bagno" ma in seguito venne modificato da Manet
sabato 9 febbraio 2013
Impressionismo / seconda parte
Seconda parte della lezione sull'Impressionismo
L'altra volta avevo parlato dell'impressionismo, ebbene qua potete vedere un piccolo confronto su quale fu l'impatto delle stampe giapponesi sull'arte europea. L'Ukyo-e, la pittura del mondo fluttuante (e sta per pittura)
Monet (terrazza sul mare)
Hokusai (una delle 36 vedute del monte Fuji)
Abbiamo poi anche parlato di CHEVREUL. Chimico francese direttore della manifattura di arazzi Gobelins e un'altro fisico (Rood). Siamo nell'età del positivismo dove c'è grande fiducia nella scienza contro le idee romantiche. Nel 1839 viene pubblicata la legge sul contrasto simultaneo dei colori complementari che dice: "se si accostano due colori complementari, essi si esaltano a vicenda. Il nostro occhio li percepisce più luminosi".
Gli impressionisti usano i colori complementari perchè la pittura impressionista è una pittura di luce (Monet viene definito da qualcuno un cacciatore di luce)
Teoria dei colori (breve accenno)
Un colore primario (rosso, giallo e blu) è complementare al secondario che non è componente della combinazione. Tradotto: L'arancione (rosso e giallo) è complementare del blu che non rientra nella combinazione (rosso e giallo).
Il cerchio (disegno qua sopra) rappresenta i 72 colori dello spettro solare (tranne il nero e il bianco che non sono colori).
Fine teoria dei colori
Monet è stato un maestro dei impressionisti grazie al dipinto Colazione sull'erba
La Grenouillère (1869)
Questo quadro dipinto da Monet (la ranocchiera?) è un'esempio dell'arte impressionista. Ecco qua una breve descrizione:
*Monet ha scritto "a me non interessa dipingere un dato soggetto,a me interessa dipingere ciò che c'è tra il mio occhio e il soggetto (l'aria, la luce e l'atmosfera)".
La pittura all'aria aperta venne anche favorita dalla produzione industriale dei colori in comodi tubetti di stagno, ma non tutti gli impressionisti dipinsero all'aria aperta. Per esempio Degas dipingeva al chiuso perchè soffriva della fobia degli spazi aperti e della luce. In questo modo passò parecchio tempo a disegnare chiuso in teatro le ballerine e il dietro-le-quinte e solo alla fine riuscì a vincere la sua paura.
Alfred Sisley
Se notate in Sisley non ci sono le ombre nere ma bensì ombre blu (o viola).
Ritorniamo al quadro di Monet (La Grenouillère). Questo quadro è il primo in cui le pennellate impressionistiche si estendono a tutta la superficie della tela e le figure umane sono delle macchie di colore. Non c'è disegno (anche se DeGas mantiene il disegno cioè gli studi preparatori) e stupisce il taglio fotografico vedendo le figure troncate dai bordi (oltre a Turner, anche la fotografia venne considerata dagli impressionisti e anche perchè l'occhio umano funziona come un'obbiettivo fotografico). Il taglio fotografico venne usato anche per dare freschezza ed immediatezza come un'istantanea. Infine come non notare l'importanza dell'acqua che riflette la luce scomponendola in un gioco di colori.
DeGas per esempio usava la fotografia per studiare il movimento)
L'altra volta avevo parlato dell'impressionismo, ebbene qua potete vedere un piccolo confronto su quale fu l'impatto delle stampe giapponesi sull'arte europea. L'Ukyo-e, la pittura del mondo fluttuante (e sta per pittura)
Monet (terrazza sul mare)
Hokusai (una delle 36 vedute del monte Fuji)
Abbiamo poi anche parlato di CHEVREUL. Chimico francese direttore della manifattura di arazzi Gobelins e un'altro fisico (Rood). Siamo nell'età del positivismo dove c'è grande fiducia nella scienza contro le idee romantiche. Nel 1839 viene pubblicata la legge sul contrasto simultaneo dei colori complementari che dice: "se si accostano due colori complementari, essi si esaltano a vicenda. Il nostro occhio li percepisce più luminosi".
Gli impressionisti usano i colori complementari perchè la pittura impressionista è una pittura di luce (Monet viene definito da qualcuno un cacciatore di luce)
Teoria dei colori (breve accenno)
Un colore primario (rosso, giallo e blu) è complementare al secondario che non è componente della combinazione. Tradotto: L'arancione (rosso e giallo) è complementare del blu che non rientra nella combinazione (rosso e giallo).
Il cerchio (disegno qua sopra) rappresenta i 72 colori dello spettro solare (tranne il nero e il bianco che non sono colori).
Fine teoria dei colori
Monet è stato un maestro dei impressionisti grazie al dipinto Colazione sull'erba
La Grenouillère (1869)
Questo quadro dipinto da Monet (la ranocchiera?) è un'esempio dell'arte impressionista. Ecco qua una breve descrizione:
- Gli impressionisti catturano l'attimo fuggente, il colpo d'occhio, l'istante della percezione
- Fissano la realtà in una sequenza di attimi di luce, unici ed irripetibili (la pittura del quadro durava poco e la tele era sempre di modesta dimensione)
- pittura retinica -> Gli impressionisti usano la sintesi cromatica che avviene nell'occhio di chi osserva
- Usano una pennellata frammentata, rapida scomposta in un'infinità di tocchi di colore puro. Non vengono diluiti nè mescolati sulla tavolozza, di conseguenza è una pittura materica
- accostando tocchi di rosso e di giallo, il nostro occhio percepisce (ad una certa distanza) il colore arancione
- Gli impressionisti dipingono En Plein Air (all'aria aperta) in modo da assorbire nella tela l'aria, le luci e l'atmosfera*
- le ombre si colorano di blu e di viola (salvo che Monet non ha rispettato questa scelta), alcuni impressionisti aboliscono il nero (tranne che Degas, Monet e Renoir)
*Monet ha scritto "a me non interessa dipingere un dato soggetto,a me interessa dipingere ciò che c'è tra il mio occhio e il soggetto (l'aria, la luce e l'atmosfera)".
La pittura all'aria aperta venne anche favorita dalla produzione industriale dei colori in comodi tubetti di stagno, ma non tutti gli impressionisti dipinsero all'aria aperta. Per esempio Degas dipingeva al chiuso perchè soffriva della fobia degli spazi aperti e della luce. In questo modo passò parecchio tempo a disegnare chiuso in teatro le ballerine e il dietro-le-quinte e solo alla fine riuscì a vincere la sua paura.
Alfred Sisley
Se notate in Sisley non ci sono le ombre nere ma bensì ombre blu (o viola).
Ritorniamo al quadro di Monet (La Grenouillère). Questo quadro è il primo in cui le pennellate impressionistiche si estendono a tutta la superficie della tela e le figure umane sono delle macchie di colore. Non c'è disegno (anche se DeGas mantiene il disegno cioè gli studi preparatori) e stupisce il taglio fotografico vedendo le figure troncate dai bordi (oltre a Turner, anche la fotografia venne considerata dagli impressionisti e anche perchè l'occhio umano funziona come un'obbiettivo fotografico). Il taglio fotografico venne usato anche per dare freschezza ed immediatezza come un'istantanea. Infine come non notare l'importanza dell'acqua che riflette la luce scomponendola in un gioco di colori.
DeGas per esempio usava la fotografia per studiare il movimento)
venerdì 8 febbraio 2013
Impressionismo
Cos'è stato l'impressionismo?
Non è stato una scuola, non è stato un movimento omogeneo ma è stato un gruppo eterogeneo di giovani artisti uniti dall'idea/volontà di rinnovare la pittura in senso anti-accademico (L’espressione indica ancora oggi quell’arte accademica e ufficiale, gradita al potere, che, pur eseguita con tecnica magistrale, risulta spesso falsa e vuota fino al cattivo gusto....da Wikipedia)
Questi giovani artisti per la maggior parte hanno origini borghesi (Degas ha addirittura origini nobili). Nati tra il 1830/1840 si riuniscono al caffè Guerbois del viale di Batignolles di Parigi (chiamati anche il gruppo di Batignolles). Queste persone preferivano soggetti naturalistici per lo più paesaggi come Monet, Pissarro, Sisley..) e nel 1873 danno vita alla Società Anonima degli Artisti allo scopo di organizzare una mostra collettiva e libera senza nessun tipo di giuria.
Infatti ogni artista francese faceva gara per esporre i propri quadri al Salon che ogni anno si teneva a Parigi e riuscire a parteciparvi era sempre un onore e un privilegio ma una giura di giudici severi vagliava le opere degli aspiranti candidati. A causa dell'enorme mole di tele rifiutate, Napoleone 3° istituì nel 1863 il Salon des Refusès nel quale ci finivano i quadri rifiutati, ma anche lì molti quadri non venivano accettati. I quadri degli impressionisti erano rifiutati sia da un salone che dall'altro.
Il 15 aprile 1874 ci fu la prima mostra libera degli impressionisti a cui ne seguiranno altre 7 di cui l'ultima avverrà nel 1886 e tutte saranno fatte in sedi alternative. La prima sede fu l'Atelier Nadar, un fotografo che ospitò la prima mostra. La prima mostra (e anche le altre) furono un fiasco di critica e di pubblico. Il critico Leroy scrisse il 15 aprile 1874 "gli impressionisti sono imbratta tele, dilettanti che rovinano la pittura" o "..una carta da parati è più curata di un quadro di Monet..." Curiosamente fu Leroy a coniare il neologismo "impressionismo" dal titolo del quadro Impression soleil levant.
La visione mattutina del porto di Le Havre (Normandia) dipinto con una pennellata rapida frammentata in tocchi stenografici per catturare l'attimo dell'impressione visiva.
Manet, pur essendo considerato uno dei maestri dell'impressionismo, invece non esporrà mai i suoi quadri alle mostre di coloro che venivano chiamati "la banda di Manet".
I maestri dell'impressionismo e i modelli sono principali sono stati:
Corot dice "..il bello dell'arte è la verità bagnata nell'impressione che abbiamo ricevuto di fronte alla natura". Il suo stile ricorda quello di Monet e poi infine citiamo John Constable con i suoi ritratti di nubi e della contea e Eugène Boudin e Jongkind (quest'ultimo di origini olandesi). Queste due persone sono due paesaggisti che negli anni '50 (del 19° secolo) dipingono all'aria aperta sulle coste della Normandia con colori chiari cogliendo il variare della luce e del tempo con un tocco frammentato. E' grazie a Boudin che Monet diventa un pittore in quanto il primo si rende conto delle potenzialità del secondo che a quell'epoca si guadagnava da vivere anche facendo caricature del prossimo.
Le stampe giapponesi hanno avuto un'importanza fondamentale sull'impressionismo e sul post-impressionismo per i colori e per le inquadrature spaziali. Le stampe iniziano ad essere conosciute in Europa dopo la metà del secolo quando il Giappone si apre all'Occidente ed esce dal suo isolamento. Le stampe di Hokusai (grande protagonista dell'Ukyo-e*) vengono notate ed imitate da artisti europei tra cui Van Gogh e Picasso.
Ukyo-e= corrente artistica giapponese, che vuol dire "pittura del mondo fluttuante" cioè del mondo reale. Per esempio le 36 vedute del monte Fuji (tra cui la celebre tavola dell'onda). Le stampe sono realizzate con la tecnica della xilografia a colori (incisione sul legno) e ogni colore ha una matrice.
Non è stato una scuola, non è stato un movimento omogeneo ma è stato un gruppo eterogeneo di giovani artisti uniti dall'idea/volontà di rinnovare la pittura in senso anti-accademico (L’espressione indica ancora oggi quell’arte accademica e ufficiale, gradita al potere, che, pur eseguita con tecnica magistrale, risulta spesso falsa e vuota fino al cattivo gusto....da Wikipedia)
Questi giovani artisti per la maggior parte hanno origini borghesi (Degas ha addirittura origini nobili). Nati tra il 1830/1840 si riuniscono al caffè Guerbois del viale di Batignolles di Parigi (chiamati anche il gruppo di Batignolles). Queste persone preferivano soggetti naturalistici per lo più paesaggi come Monet, Pissarro, Sisley..) e nel 1873 danno vita alla Società Anonima degli Artisti allo scopo di organizzare una mostra collettiva e libera senza nessun tipo di giuria.
Infatti ogni artista francese faceva gara per esporre i propri quadri al Salon che ogni anno si teneva a Parigi e riuscire a parteciparvi era sempre un onore e un privilegio ma una giura di giudici severi vagliava le opere degli aspiranti candidati. A causa dell'enorme mole di tele rifiutate, Napoleone 3° istituì nel 1863 il Salon des Refusès nel quale ci finivano i quadri rifiutati, ma anche lì molti quadri non venivano accettati. I quadri degli impressionisti erano rifiutati sia da un salone che dall'altro.
Il 15 aprile 1874 ci fu la prima mostra libera degli impressionisti a cui ne seguiranno altre 7 di cui l'ultima avverrà nel 1886 e tutte saranno fatte in sedi alternative. La prima sede fu l'Atelier Nadar, un fotografo che ospitò la prima mostra. La prima mostra (e anche le altre) furono un fiasco di critica e di pubblico. Il critico Leroy scrisse il 15 aprile 1874 "gli impressionisti sono imbratta tele, dilettanti che rovinano la pittura" o "..una carta da parati è più curata di un quadro di Monet..." Curiosamente fu Leroy a coniare il neologismo "impressionismo" dal titolo del quadro Impression soleil levant.
La visione mattutina del porto di Le Havre (Normandia) dipinto con una pennellata rapida frammentata in tocchi stenografici per catturare l'attimo dell'impressione visiva.
Manet, pur essendo considerato uno dei maestri dell'impressionismo, invece non esporrà mai i suoi quadri alle mostre di coloro che venivano chiamati "la banda di Manet".
I maestri dell'impressionismo e i modelli sono principali sono stati:
- Delacroix - "Donne di Algeri"
- Delacroix - "Il Mare dalle alture di Dieppe"
- Dauligny - della scuola di Barbizon che dipinge all'aperto
- Camille Corot - che in rapporto con gli artisti di Barbizon usa colori più chiari e luminosi, per esempio la Cattedrale di Chartres
- Manet che dipinge Monet mentre dipinge sulla barca con la moglie
Corot dice "..il bello dell'arte è la verità bagnata nell'impressione che abbiamo ricevuto di fronte alla natura". Il suo stile ricorda quello di Monet e poi infine citiamo John Constable con i suoi ritratti di nubi e della contea e Eugène Boudin e Jongkind (quest'ultimo di origini olandesi). Queste due persone sono due paesaggisti che negli anni '50 (del 19° secolo) dipingono all'aria aperta sulle coste della Normandia con colori chiari cogliendo il variare della luce e del tempo con un tocco frammentato. E' grazie a Boudin che Monet diventa un pittore in quanto il primo si rende conto delle potenzialità del secondo che a quell'epoca si guadagnava da vivere anche facendo caricature del prossimo.
Le stampe giapponesi hanno avuto un'importanza fondamentale sull'impressionismo e sul post-impressionismo per i colori e per le inquadrature spaziali. Le stampe iniziano ad essere conosciute in Europa dopo la metà del secolo quando il Giappone si apre all'Occidente ed esce dal suo isolamento. Le stampe di Hokusai (grande protagonista dell'Ukyo-e*) vengono notate ed imitate da artisti europei tra cui Van Gogh e Picasso.
Ukyo-e= corrente artistica giapponese, che vuol dire "pittura del mondo fluttuante" cioè del mondo reale. Per esempio le 36 vedute del monte Fuji (tra cui la celebre tavola dell'onda). Le stampe sono realizzate con la tecnica della xilografia a colori (incisione sul legno) e ogni colore ha una matrice.
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giovedì 7 febbraio 2013
Jean Francois Millet
Jean Francois Millet (JFM) (1814 - 1875)
Jean Francois Millet, definito anche il pittore dei contadini della vita dei campi. Dal 1857 al 1859 dipinge l'Angelus, quadro nato da un ricordo d'infanzia. Scrive il pittore "l'Angelus è un quadro che ho dipinto ricordando i tempi in cui lavoravo nei campi e mia nonna ogni volta che sentiva il rintocco della campana ci faceva smettere per recitare l'Angelus in memoria dei poveri defunti".
La scena del quadro è ambientata nella campagna di Barbinzon, zona a cui era legato il pittore (essendo della scuola di Barbizon). Millet era un realista (il 3° grande protagonista del realismo) e ha rappresentato la religiosità del lavoro a differenza di Courbet che ha rappresentato il dramma del lavoro (tipo gli spaccapietre).
Millet rappresenta i ritmi immutabili che scandiscono il lavoro dei campi. Il quadro divenne poi un'ossessione per Salvador Dalì (e anche per Van Gogh) tanto che Dalì ne scriverà un libro intitolato IL mito tragico dell'Angelus di Millet. Nel 1963 Dalì chiese ed ottenne che il Louvre facesse delle analisi radiografiche che rivelarono quello che Dalì aveva intuito: al posto della cesta, Millet aveva dipinto inizialmente una piccola bara.
Per Dalì i due contadini sono in raccoglimento e stanno pregando sulla piccola bara del loro figlio. Salvador Dalì fece poi un'altro quadro che prese riferimento dall'Angelus intitolato L'Angelus di Gala. In questo quadro, la donna del dipinto è diventata una mantide religiosa (o quanto meno è più grande del marito e sembra incombere su di lui)che sta per divorare il marito e la testa di Gala (che è seduta davanti al quadro e una sua copia dà le spalle allo spettatore) invade il quadro di Millet appeso alla parete ( credo che Dalì volesse dire che Gala era la Mantide).
Jean Francois Millet, definito anche il pittore dei contadini della vita dei campi. Dal 1857 al 1859 dipinge l'Angelus, quadro nato da un ricordo d'infanzia. Scrive il pittore "l'Angelus è un quadro che ho dipinto ricordando i tempi in cui lavoravo nei campi e mia nonna ogni volta che sentiva il rintocco della campana ci faceva smettere per recitare l'Angelus in memoria dei poveri defunti".
La scena del quadro è ambientata nella campagna di Barbinzon, zona a cui era legato il pittore (essendo della scuola di Barbizon). Millet era un realista (il 3° grande protagonista del realismo) e ha rappresentato la religiosità del lavoro a differenza di Courbet che ha rappresentato il dramma del lavoro (tipo gli spaccapietre).
Millet rappresenta i ritmi immutabili che scandiscono il lavoro dei campi. Il quadro divenne poi un'ossessione per Salvador Dalì (e anche per Van Gogh) tanto che Dalì ne scriverà un libro intitolato IL mito tragico dell'Angelus di Millet. Nel 1963 Dalì chiese ed ottenne che il Louvre facesse delle analisi radiografiche che rivelarono quello che Dalì aveva intuito: al posto della cesta, Millet aveva dipinto inizialmente una piccola bara.
Per Dalì i due contadini sono in raccoglimento e stanno pregando sulla piccola bara del loro figlio. Salvador Dalì fece poi un'altro quadro che prese riferimento dall'Angelus intitolato L'Angelus di Gala. In questo quadro, la donna del dipinto è diventata una mantide religiosa (o quanto meno è più grande del marito e sembra incombere su di lui)che sta per divorare il marito e la testa di Gala (che è seduta davanti al quadro e una sua copia dà le spalle allo spettatore) invade il quadro di Millet appeso alla parete ( credo che Dalì volesse dire che Gala era la Mantide).
mercoledì 6 febbraio 2013
Honorè Daumier - 2° parte
Ciao a tutti!
Grazie agli appunti che una mia compagna mi ha passato, eccovi la seconda parte di Honorè Daumier....
Il Vagone di Terza Classe (1866)
Due versioni, una non finita (dove si nota la quadrettatura) e una finita. Honorè Daumier ha rappresentato una situazione di disagio: un gruppo di persone che affollano un vagone ferroviario illuminati dalla luce che proviene da sinistra.
1° Piano: Famiglia di contadini: la donna anziana con il volto segnato dal tempo ed il volto malinconico, sguardo perso nel vuoto. Si rivela stanchezza e mal di vivere. Ai lati una giovane che allatta il bambino ed un ragazzino in ombra, distrutto dalla fatica.
Le 3 figure rappresentano le età dell'uomo. Questo quadro, dal profondo realismo, sarà molto apprezzato da Van Gogh, che se ne ricorderà nel suo "I mangiatori di patate - 1885" capolinea del periodo olandese di Vicent - lo dice nelle lettere a Theo). Lo sguardo di Courbet e di Honorè Daumier si posa sulle classi più umili.
Daumier ha contribuito al rinnovamento della scultura a metà dell'800.
Il suo capolavoro è RATAPOIL che è una spia di Napoleone III che trama nell'ombra per rovesciare la Repubblica (1851). Volto torvo, sinistro, sembra un corvo. Il modellato è irregolare, grezzo, sfatto, molto diverso dalle forme lisci e regolari di Canova. E' in bronzo, una scultura fatta di sporgenze e di rientranze con molti effetti di chiaroscuro. Ratapoil è il punto di partenza del rinnovamento della scultura della frammentazione della forma plastica, che giungerà fino a Bocconi (forme uniche nella continuità dello spazio).
Bocconi = rappresenta l'uomo meccanico in movimento in cui il corpo si frantuma, si scompone, si spezzettano la figura in piani. La figura perde la sua unità e si scompone in piani, con ricordo della scomposizione cubista, ma in modo dinamico. Dinamismo Universale = Futurismo
Grazie agli appunti che una mia compagna mi ha passato, eccovi la seconda parte di Honorè Daumier....
Il Vagone di Terza Classe (1866)
Due versioni, una non finita (dove si nota la quadrettatura) e una finita. Honorè Daumier ha rappresentato una situazione di disagio: un gruppo di persone che affollano un vagone ferroviario illuminati dalla luce che proviene da sinistra.
1° Piano: Famiglia di contadini: la donna anziana con il volto segnato dal tempo ed il volto malinconico, sguardo perso nel vuoto. Si rivela stanchezza e mal di vivere. Ai lati una giovane che allatta il bambino ed un ragazzino in ombra, distrutto dalla fatica.
Le 3 figure rappresentano le età dell'uomo. Questo quadro, dal profondo realismo, sarà molto apprezzato da Van Gogh, che se ne ricorderà nel suo "I mangiatori di patate - 1885" capolinea del periodo olandese di Vicent - lo dice nelle lettere a Theo). Lo sguardo di Courbet e di Honorè Daumier si posa sulle classi più umili.
Daumier ha contribuito al rinnovamento della scultura a metà dell'800.
Il suo capolavoro è RATAPOIL che è una spia di Napoleone III che trama nell'ombra per rovesciare la Repubblica (1851). Volto torvo, sinistro, sembra un corvo. Il modellato è irregolare, grezzo, sfatto, molto diverso dalle forme lisci e regolari di Canova. E' in bronzo, una scultura fatta di sporgenze e di rientranze con molti effetti di chiaroscuro. Ratapoil è il punto di partenza del rinnovamento della scultura della frammentazione della forma plastica, che giungerà fino a Bocconi (forme uniche nella continuità dello spazio).
Bocconi = rappresenta l'uomo meccanico in movimento in cui il corpo si frantuma, si scompone, si spezzettano la figura in piani. La figura perde la sua unità e si scompone in piani, con ricordo della scomposizione cubista, ma in modo dinamico. Dinamismo Universale = Futurismo
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