Ciao a tutti!
Ieri siamo andati a Roma a vedere la mostra di Jan Vermeer (1632 - 1675 Delf) l'autore del famoso ritratto "la ragazza con l'orecchino di perla".Ma purtroppo quel dipinto non c'era.
Inoltre alla mostra era vietato fare foto. Di conseguenza non ci sarà nessun reportage fotografico di questa mostra. Posso però scrivere i commenti dei quadri che ho visto (oltre a quelli di Veermeer c'erano anche altri pittori)...e devo dire che alcuni mi hanno impressionato.
Mi hanno impressionato perchè in alcuni i vestiti di alcune persone sembrano effettivamente uscire dal quadro (seppur di pochissimo). Sono rimasto colpito anche dal fatto che i quadri sono piccolissimi o poco grandi di un A4 e, sebbene siano piccoli, gli autori sono riusciti a dipingere dei capolavori.
Purtroppo non era possibile avvicinarsi bene e di conseguenza i dettagli della bravura degli artisti non sono visibili.
Dato che c'era abbastanza tempo siamo anche andati a vedere l'Estasi di Santa Teresa (20 minuti di distanza) passando per le Quattro Fontane e da una via dalla quale veniva puzza di stallatico
Le quattro fontane
L'estasi di Santa Teresa
Per vedere tutte le foto, andate sul mio profilo Facebook, o in alternativa su Wordpress...mi raccomando!!
Mi raccomando...lasciatemi un commento!!!! (maggiori info sulla mostra seguiranno più tardi)
domenica 23 dicembre 2012
venerdì 14 dicembre 2012
Antonio Canova
Ciao a tutti
A causa dell'imminente verifica di storia, ho deciso di scrivere un post su Antonio Canova (1757 - 1822) giusto per rinfrescarci un pò la memoria
Ripassiamo un momento il Barocco e il Neo Classicismo. Il Barocco era un'arte che prevedeva la spettacolarità, l'emozione e la fusione di più componenti artistiche (belcomposto) per realizzare la scena.
Il NeoClassicismo invece prevedeva Semplicità, Estetica, Morale e Realismo (a differenza del barocco che raffigurava soggetti mitologici o altro).
I rappresentanti dell'Estetica (la ricerca del bello) saranno Canova ed Ingres mentre per la parte Morale sarà David (con il Giuramento degli Orazi). Il NeoClassicismo si origina verso la seconda metà del '700 e si intreccia poi nel Romanticismo. Questo è un movimento artistico che ritorna ai modelli classici in opposizione al Barocco/Rococo.
Winkelman esalta il Neo Classicismo "esalta la nobile semplicità e quieta grandezza delle opere greche" contro il fuoco delle passioni barocche.
Per prima cosa vediamo (tra le opere di Canova), Orfeo ed Euridice (lui perde la sua amata e va a cercarla agli inferi, trovata la potrà liberare a patto che non si volti indietro fino a quando non è uscito dagli inferi -- ahimè si volta indietro e la perde -- la scena si svolge proprio nel momento in cui Orfeo si volta). Quest'opera è ancora Barocca realizzata nel 1775.
Mentre Bernini tende a spettacolarizzare la scena, Canova preferisce una severa semplicità.
Nel Neo Classicismo, il tema della morte diventa un tema centrale e anche Canova realizza delle opere su questo tema (monumenti funerari o Cenotafio - sepolcro vuoto). Una delle sue commissioni è per il papa Clemente XIV. La "tomba" da lui ideata è una semplificazione di quella del Bernini.
Nel Cenotafio di Bernini la scena è realizzata con più materiali e sopratutto c'è lo scheletro che, uscendo dalla bara, incide il nome del papa sul libro dei morti. mentre in Canova lo stile è più asciutto e la porta buia indica l'ingresso nella morte
Canova, riceve da Alberto di Sassonia la commissione di un cenotafio per sua moglie Maria Cristina d'Austria (lavorazione dal 1798 - 1805). Essendo in quegli anni tornato di moda l'Egitto per le campagne napoleoniche, Canova decide di realizzare una scultura funeraria a forma di piramide equilatera (simbolo della Trinità) e tutte le figure hanno un significato allegorico che richiamano alla mitologia greco/romana (il leone è il guardiano della tomba, l'angelo è in realtà un genio funebre, le tre persone (vecchio- adulto e bambina che salgono le scale per entrare nella tomba è un'allegoria del fatto che prima o poi moriremo tutti ecc..)
Ma il soggetto più bello secondo me è Amore e Psiche (realizzato tra il 1788 e il 1793)
Un perfetto equilibrio, bilanciamento ed armonia, i due corpi formano un chiasmo (intreccio), la statua è concepita per una visione a 360°.
Un'altra opera di Canova è la Venere Vincitrice (tra il 1805 - 1808). Cioè, Paolina Borghese di Bonaparte (moglie di Camillo Borghese e sorella di Napoleone) chiede a Canova di rappresentarla come la Venere Vincitrice. la donna scolpita è una donna ideale fuori dai canoni della realtà ma l'unica cosa reale è il seno.
Infine Canova realizza Le Tre Grazie (la resa epidermica delle statue di marmo veniva aumentata grazie ad una polvere rosa sparsa su di esse) e lo fa per ben due volte. Una volta con una colonna per il duce di Bedford (1815) e l'altra con un cippo funerario per volere del figlio di Giuseppina Bonaparte (Eugenio) per commemorare la madre morta.
A causa dell'imminente verifica di storia, ho deciso di scrivere un post su Antonio Canova (1757 - 1822) giusto per rinfrescarci un pò la memoria
Ripassiamo un momento il Barocco e il Neo Classicismo. Il Barocco era un'arte che prevedeva la spettacolarità, l'emozione e la fusione di più componenti artistiche (belcomposto) per realizzare la scena.
Il NeoClassicismo invece prevedeva Semplicità, Estetica, Morale e Realismo (a differenza del barocco che raffigurava soggetti mitologici o altro).
I rappresentanti dell'Estetica (la ricerca del bello) saranno Canova ed Ingres mentre per la parte Morale sarà David (con il Giuramento degli Orazi). Il NeoClassicismo si origina verso la seconda metà del '700 e si intreccia poi nel Romanticismo. Questo è un movimento artistico che ritorna ai modelli classici in opposizione al Barocco/Rococo.
Winkelman esalta il Neo Classicismo "esalta la nobile semplicità e quieta grandezza delle opere greche" contro il fuoco delle passioni barocche.
Per prima cosa vediamo (tra le opere di Canova), Orfeo ed Euridice (lui perde la sua amata e va a cercarla agli inferi, trovata la potrà liberare a patto che non si volti indietro fino a quando non è uscito dagli inferi -- ahimè si volta indietro e la perde -- la scena si svolge proprio nel momento in cui Orfeo si volta). Quest'opera è ancora Barocca realizzata nel 1775.
Mentre Bernini tende a spettacolarizzare la scena, Canova preferisce una severa semplicità.
Nel Neo Classicismo, il tema della morte diventa un tema centrale e anche Canova realizza delle opere su questo tema (monumenti funerari o Cenotafio - sepolcro vuoto). Una delle sue commissioni è per il papa Clemente XIV. La "tomba" da lui ideata è una semplificazione di quella del Bernini.
Nel Cenotafio di Bernini la scena è realizzata con più materiali e sopratutto c'è lo scheletro che, uscendo dalla bara, incide il nome del papa sul libro dei morti. mentre in Canova lo stile è più asciutto e la porta buia indica l'ingresso nella morte
Canova, riceve da Alberto di Sassonia la commissione di un cenotafio per sua moglie Maria Cristina d'Austria (lavorazione dal 1798 - 1805). Essendo in quegli anni tornato di moda l'Egitto per le campagne napoleoniche, Canova decide di realizzare una scultura funeraria a forma di piramide equilatera (simbolo della Trinità) e tutte le figure hanno un significato allegorico che richiamano alla mitologia greco/romana (il leone è il guardiano della tomba, l'angelo è in realtà un genio funebre, le tre persone (vecchio- adulto e bambina che salgono le scale per entrare nella tomba è un'allegoria del fatto che prima o poi moriremo tutti ecc..)
Ma il soggetto più bello secondo me è Amore e Psiche (realizzato tra il 1788 e il 1793)
Un perfetto equilibrio, bilanciamento ed armonia, i due corpi formano un chiasmo (intreccio), la statua è concepita per una visione a 360°.
Un'altra opera di Canova è la Venere Vincitrice (tra il 1805 - 1808). Cioè, Paolina Borghese di Bonaparte (moglie di Camillo Borghese e sorella di Napoleone) chiede a Canova di rappresentarla come la Venere Vincitrice. la donna scolpita è una donna ideale fuori dai canoni della realtà ma l'unica cosa reale è il seno.
Infine Canova realizza Le Tre Grazie (la resa epidermica delle statue di marmo veniva aumentata grazie ad una polvere rosa sparsa su di esse) e lo fa per ben due volte. Una volta con una colonna per il duce di Bedford (1815) e l'altra con un cippo funerario per volere del figlio di Giuseppina Bonaparte (Eugenio) per commemorare la madre morta.
martedì 11 dicembre 2012
Caspar David Friedrich
Caspar David Friedrich (1774 - 1840) è considerato il massimo paesaggista del romanticismo
(Fr. d'ora in avanti)
Il Romanticismo nasce in Germania alla fine del '700 e ha per motivi centrali il Culto del Sentimento, della Natura assieme alla fantasia e l'immaginazione assieme alla Spiritualità/Sacralità e al rapporto Uomo/Natura dove quest'ultima rappresentava il Sublime.
Nel 1774 Goethe (romantico) scrive "I dolori del giovane Werther" che è solo un romanzo d'amore e non anche un manifesto politico come le Ultime lettere di Jacopo Ortis. I dolori del giovane Werther sono il romanzo dello STURM UND DRANG (tempesta e assalto).
Per i romantici la natura è un'immensa manifestazione divina secondo una visione panteistica per cui Dio è in tutto e tutto è in Dio.
Friedrich sente il divino in ogni cosa della natura e ha un rapporto di costante immedesimazione nella natura ed è lui che si raffigura come il viandante in ogni suo quadro.Il pittore, tormentato, solitario e misantropo (che detesta gli altri esseri umani) sposa nel 1818 Carolina Bonner (con grande sorpresa di tutti i suoi parenti) dalla quale avrà tre figli. Di fronte alla grandiosità della natura, avvertiva un senso di smarrimento.
Monaco in Riva al Mare (1809 - 1810)
Dipinto nel 1810, nessun'artista aveva mai dipinto in modo così drammatico la condizione dell'uomo (minuscola) di fronte all'infinito. Il paesaggio è completamente vuoto (4/5 della composizione sono occupati dal cielo). La figura è di spalle, sola e decentrata che contempla l'immensità della natura dalla quale però è esclusa. Fr. dipinge la figura di spalle perchè il nostro punto di vista coincide con quello del protagonista del quadro. Il quadro (come tutti gli altri) ricorda l'impossibile fusione tra uomo e natura (anche perchè in mezzo c'è un baratro).
Il quadro, diviso per fasce di colore assomiglia ad un quadro moderno di Mark Rothko (degli anni 1950, pittore astrattista) il quale suddivide le proprie opere per fasce di colore
Le Bianche Scogliere di Rugen (isola del mar Baltico meta delle passeggiate solitarie di Friedrich) - 1818 (anno delle sue nozze)
Il quadro è un ricordo del loro viaggio di nozze (Friedrich e Carolina), gli alberi e le rocce sembrano formare una specie di cuore. Tutti gli elementi della natura in FRiedrich si caricano di un significato simbolico, metafisico di natura religiosa.
Da sinistra verso destra. La donna è Carolina vestita di rosso che rappresenta la Carità, Friedrich al centro a carponi (in segno di umiltà) rappresenta la Fede mentre la persona vestita di verde a destra (fratello di Friedrich) è la Speranza. Sono le Tre Virtù Teologali (Giustizia, Fortezza, Temperanza e Prudenza le quattro virtù cardinali).
Il primo piano del quadro rappresenta il mondo terreno (in ombra) mentre le rocce luminosissime e il mare infinito rappresentano il divino e nel mare, i piccoli vascelli presenti che si allontanano dalla scogliera (mondo terreno) sono coloro che conducono l'uomo verso l'infinito e l'eternità.
Lo stile del quadro è nitido, preciso e la luce è cristallina, tersa.
Viandante sul Mare di Nebbia (1818)
Toni freddi, composizione piramidale. Fr. contempla l'infinito ma ne è escluso (se compisse un passo, cadrebbe di sotto). Le rocce in primo piano rappresentano il mondo terreno, la nebbia rappresenta le passioni terrene cioè le passioni che offuscano, le rocce che bucano la nebbia sarebbero la fede che permette all'uomo di elevarsi verso Dio e la montagna sullo sfondo (Rosenberg) rappresenterebbe Dio
Donna al tramonto del sole (1818)
Primo quadro di Friedrich dove appare una donna (sua moglie) che allarga le braccia in un gesto di comunione con la natura e, sebbene non ci sia mai la possibilità di fusione con essa (il sentiero ai suoi piedi è finito) non c'è il baratro come negli altri quadri quasi ad indicare una maggiore simbiosi con la natura.
ATTENZIONE!!!!!!!!!!!!!! QUESTA PARTE NON E' NEL PROGRAMMA
Uomo e donna in Contemplazione della Luna (1818)
Friedrich e sua moglie contemplano la Luna sullo sfondo (la Luna rappresenterebbe la luce guida che illumina la vita dell'uomo)
FINE PARTE CHE NON E' PREVISTA NEL PROGRAMMA
Il Mare di Ghiaccio o Il Naufragio della Speranza (1824)
Lo spunto da cui prende origine questo quadro sono le spedizioni polari fatte in quegli anni e un fatto di cronaca (il naufragio di una nave chiamata Speranza). Il tema del Naufragio è un tema molto diffuso nel romanticismo in cui l'uomo è in balia della natura. Solo che, mentre in Gericault (la zattera della medusa) l'uomo ha ancora qualche possibilità di salvezza, in Friedrich e Turner, la salvezza è esclusa.
La scena del quadro è drammatica, è una scena di annientamento cosmico, il messaggio è la sconfitta dell'uomo di fronte all'onnipotenza della natura. Una scena di pessimismo cosmico anche perchè per la prima volta non c'è l'uomo, non c'è la luce guida e manca il senso del divino.
Il quadro fa vedere una natura ostile, indifferente alla scomparsa dell'uomo e una calma assoluta.
(Fr. d'ora in avanti)
Il Romanticismo nasce in Germania alla fine del '700 e ha per motivi centrali il Culto del Sentimento, della Natura assieme alla fantasia e l'immaginazione assieme alla Spiritualità/Sacralità e al rapporto Uomo/Natura dove quest'ultima rappresentava il Sublime.
Nel 1774 Goethe (romantico) scrive "I dolori del giovane Werther" che è solo un romanzo d'amore e non anche un manifesto politico come le Ultime lettere di Jacopo Ortis. I dolori del giovane Werther sono il romanzo dello STURM UND DRANG (tempesta e assalto).
Per i romantici la natura è un'immensa manifestazione divina secondo una visione panteistica per cui Dio è in tutto e tutto è in Dio.
Friedrich sente il divino in ogni cosa della natura e ha un rapporto di costante immedesimazione nella natura ed è lui che si raffigura come il viandante in ogni suo quadro.Il pittore, tormentato, solitario e misantropo (che detesta gli altri esseri umani) sposa nel 1818 Carolina Bonner (con grande sorpresa di tutti i suoi parenti) dalla quale avrà tre figli. Di fronte alla grandiosità della natura, avvertiva un senso di smarrimento.
Monaco in Riva al Mare (1809 - 1810)
Dipinto nel 1810, nessun'artista aveva mai dipinto in modo così drammatico la condizione dell'uomo (minuscola) di fronte all'infinito. Il paesaggio è completamente vuoto (4/5 della composizione sono occupati dal cielo). La figura è di spalle, sola e decentrata che contempla l'immensità della natura dalla quale però è esclusa. Fr. dipinge la figura di spalle perchè il nostro punto di vista coincide con quello del protagonista del quadro. Il quadro (come tutti gli altri) ricorda l'impossibile fusione tra uomo e natura (anche perchè in mezzo c'è un baratro).
Il quadro, diviso per fasce di colore assomiglia ad un quadro moderno di Mark Rothko (degli anni 1950, pittore astrattista) il quale suddivide le proprie opere per fasce di colore
Le Bianche Scogliere di Rugen (isola del mar Baltico meta delle passeggiate solitarie di Friedrich) - 1818 (anno delle sue nozze)
Il quadro è un ricordo del loro viaggio di nozze (Friedrich e Carolina), gli alberi e le rocce sembrano formare una specie di cuore. Tutti gli elementi della natura in FRiedrich si caricano di un significato simbolico, metafisico di natura religiosa.
Da sinistra verso destra. La donna è Carolina vestita di rosso che rappresenta la Carità, Friedrich al centro a carponi (in segno di umiltà) rappresenta la Fede mentre la persona vestita di verde a destra (fratello di Friedrich) è la Speranza. Sono le Tre Virtù Teologali (Giustizia, Fortezza, Temperanza e Prudenza le quattro virtù cardinali).
Il primo piano del quadro rappresenta il mondo terreno (in ombra) mentre le rocce luminosissime e il mare infinito rappresentano il divino e nel mare, i piccoli vascelli presenti che si allontanano dalla scogliera (mondo terreno) sono coloro che conducono l'uomo verso l'infinito e l'eternità.
Lo stile del quadro è nitido, preciso e la luce è cristallina, tersa.
Viandante sul Mare di Nebbia (1818)
Toni freddi, composizione piramidale. Fr. contempla l'infinito ma ne è escluso (se compisse un passo, cadrebbe di sotto). Le rocce in primo piano rappresentano il mondo terreno, la nebbia rappresenta le passioni terrene cioè le passioni che offuscano, le rocce che bucano la nebbia sarebbero la fede che permette all'uomo di elevarsi verso Dio e la montagna sullo sfondo (Rosenberg) rappresenterebbe Dio
Donna al tramonto del sole (1818)
Primo quadro di Friedrich dove appare una donna (sua moglie) che allarga le braccia in un gesto di comunione con la natura e, sebbene non ci sia mai la possibilità di fusione con essa (il sentiero ai suoi piedi è finito) non c'è il baratro come negli altri quadri quasi ad indicare una maggiore simbiosi con la natura.
ATTENZIONE!!!!!!!!!!!!!! QUESTA PARTE NON E' NEL PROGRAMMA
Uomo e donna in Contemplazione della Luna (1818)
Friedrich e sua moglie contemplano la Luna sullo sfondo (la Luna rappresenterebbe la luce guida che illumina la vita dell'uomo)
FINE PARTE CHE NON E' PREVISTA NEL PROGRAMMA
Il Mare di Ghiaccio o Il Naufragio della Speranza (1824)
Lo spunto da cui prende origine questo quadro sono le spedizioni polari fatte in quegli anni e un fatto di cronaca (il naufragio di una nave chiamata Speranza). Il tema del Naufragio è un tema molto diffuso nel romanticismo in cui l'uomo è in balia della natura. Solo che, mentre in Gericault (la zattera della medusa) l'uomo ha ancora qualche possibilità di salvezza, in Friedrich e Turner, la salvezza è esclusa.
La scena del quadro è drammatica, è una scena di annientamento cosmico, il messaggio è la sconfitta dell'uomo di fronte all'onnipotenza della natura. Una scena di pessimismo cosmico anche perchè per la prima volta non c'è l'uomo, non c'è la luce guida e manca il senso del divino.
Il quadro fa vedere una natura ostile, indifferente alla scomparsa dell'uomo e una calma assoluta.
martedì 4 dicembre 2012
Goya - atto terzo (finale)
Ciao a tutti
Ultimo capitolo per quanto riguarda il programma su Goya! Chiudiamo con la famiglia di Carlo IV...
Nel dipinto vediamo la figura del re bilanciata da quella dell'erede al trono e la luce nel quadro viene usata per unificare la scena mettendo in risalto le onorificenze e le vesti dipinte con uno straordinario tocco pittorico fluido e frammentato (specie il vestito della regina). La tecnica è quella dei pre- impressionisti (tocchi e macchie di colore).
Attenzione questa piccola parte non fa parte del programma ma è stata messa solo per far vedere chi era Manuel Godoy, l'uomo più potente ed odiato di Spagna in quel periodo
In questo ritratto ufficiale, Manuel è disegnato mentre legge la dichiarazione di resa del Portogallo e davanti a lui ci sono le bandiere sottratte al nemico. In mezzo alle gambe ha il bastone del comando e questa è stata vista come un'allusione maligna in quanto, essendo amante della regina (e perfino tollerato dal re), il bastone del comando veniva visto come anche qualcos'altro
Fine della parte non in programma
La Duchessa d'Alba
La Duchessa d'Alba era una delle donne più potenti (in quel periodo) della Spagna dopo la Regina. Goya conosce questa donna nel 1795 e nel 1796 trascorre con lei l'estate nella sua tenuta dopo che è venuto a mancare il marito. La Duchessa Bianca (qua sopra) è un'opera pubblica con la duchessa ritratta con un abito bianco alla moda francese e con solo un'altro colore: il rosso (rosso e bianco). La mano destra indica sulla sabba la firma di Goya.
Per disegnarla, Goya si è ispirato a due artisti del '700 famosi anche per aver disegnato delle donne all'aria aperta (Thomas Gainsborough e Joshua Reynolds).
Per quanto riguarda il ritratto de La Duchessa Nera (1797), si tratta di un ritratto privato con una dichiarazione di fantasia di Goya nei confronti della donna. Infatti la donna indossa (nella mano che indica a terra) un anello con il diamante con inciso il suo nome e l'altro anello (d'oro - fede nuziale) ha il nome di Goya. La mano della duchessa indica a terra dove c'è scritto il nome di Goya (il suo amore) ma il nome è scritto accanto al piede e quindi può essere cancellato in ogni momento. In questo quadro la duchessa indossa degli abiti di foggia spagnola...tipico delle ragazze o donne del popolo (Majas)
La duchessa morirà a 40 (1802) e nessuno ha mai saputo se di morte naturale o uccisa da qualche rivale
Maja Vestida e Maja Desnuda
Questi due quadri costituiscono un dittico (sono stati dipinti in coppia) e sono stati disegnati su commissione di Godoy il quale conservava i due quadri nella sua collezione privata assieme ad un'altro quadro di nudo. Il quadro di Goya aveva una particolarità: il quadro con la ragazza vestita era collocato davanti a quello alla ragazza nuda e con una molla, scopriva la ragazza nuda (la modella del quadro era Pepita Tudo, un'altra amante di Godoy tanto per cambiare).
Goya, con questo nudo, rivoluziona l'arte del nudo femminile in Spagna. I suoi predecessori: da Giorgione (La Venere allo Specchio) passando per Tiziano (Venere di Urbino) avevano sempre disegnato il nudo femminile usando sempre l'alibi della scena mitologica (il nudo femminile nell'arte era associato ad una divinità) e sopratutto la donna si copriva sempre il pube.
In Goya, la donna nuda non ha alibi mitologici e la modella non si copre il pube ma ha le mani dietro la testa proprio per far vedere tutto allo spettatore e per la prima volta, Goya disegna i peli pubici di una donna. Inoltre il letto sfatto su cui è adagiata la modella indica una chiara allusione erotica (mentre nell'Annunciazione di Maria, il letto fatto è sinonimo di verginità).
Per queste scene di nudo, Goya verrà interrogato dal Tribunale dell'Inquisizione
ATTENZIONE!!! LA PARTE DI SOTTO NON FA PARTE DEL PROGRAMMA!!!
Goya poi si dà alle acqueforti (da Wikipedia Acquaforte -- (in latino aqua fortis) anticamente designava l'acido nitrico, detto anche mordente. Oggi indica un tipo di stampa ed il modo per produrla.) usando questo mezzo per denunciare i mali della Spagna, i vizi e le follie degli uomini denunciando anche i mezzi dell'Inquisizione.
Con il "volo degli stregoni", Goya denuncia l'indifferenza degli uomini (alcune persone volanti con degli strani cappelli che ricordano quelli del clero, hanno preso un'uomo e gli stanno succhiando il sangue, mentre chi è rimasto a terra cerca di ignorare le grida d'aiuto del malcapitato e a destra sbuca un'asino simbolo dell'ignoranza)
Con la sua serie di acqueforti, Goya denuncia l'ignoranza e la situazione in generale in cui versava il suo paese dove i processi diventavano occasione di spettacolo e di umiliazione della vittima.
Una delle sue opere più famose (acqueforti) è "Il sonno della ragione genera mostri" in cui mentre l'uomo dorme, mostri di ogni tipo si liberano.....
Ultimo capitolo per quanto riguarda il programma su Goya! Chiudiamo con la famiglia di Carlo IV...
Nel dipinto vediamo la figura del re bilanciata da quella dell'erede al trono e la luce nel quadro viene usata per unificare la scena mettendo in risalto le onorificenze e le vesti dipinte con uno straordinario tocco pittorico fluido e frammentato (specie il vestito della regina). La tecnica è quella dei pre- impressionisti (tocchi e macchie di colore).
Attenzione questa piccola parte non fa parte del programma ma è stata messa solo per far vedere chi era Manuel Godoy, l'uomo più potente ed odiato di Spagna in quel periodo
In questo ritratto ufficiale, Manuel è disegnato mentre legge la dichiarazione di resa del Portogallo e davanti a lui ci sono le bandiere sottratte al nemico. In mezzo alle gambe ha il bastone del comando e questa è stata vista come un'allusione maligna in quanto, essendo amante della regina (e perfino tollerato dal re), il bastone del comando veniva visto come anche qualcos'altro
Fine della parte non in programma
La Duchessa d'Alba
La Duchessa d'Alba era una delle donne più potenti (in quel periodo) della Spagna dopo la Regina. Goya conosce questa donna nel 1795 e nel 1796 trascorre con lei l'estate nella sua tenuta dopo che è venuto a mancare il marito. La Duchessa Bianca (qua sopra) è un'opera pubblica con la duchessa ritratta con un abito bianco alla moda francese e con solo un'altro colore: il rosso (rosso e bianco). La mano destra indica sulla sabba la firma di Goya.
Per disegnarla, Goya si è ispirato a due artisti del '700 famosi anche per aver disegnato delle donne all'aria aperta (Thomas Gainsborough e Joshua Reynolds).
Per quanto riguarda il ritratto de La Duchessa Nera (1797), si tratta di un ritratto privato con una dichiarazione di fantasia di Goya nei confronti della donna. Infatti la donna indossa (nella mano che indica a terra) un anello con il diamante con inciso il suo nome e l'altro anello (d'oro - fede nuziale) ha il nome di Goya. La mano della duchessa indica a terra dove c'è scritto il nome di Goya (il suo amore) ma il nome è scritto accanto al piede e quindi può essere cancellato in ogni momento. In questo quadro la duchessa indossa degli abiti di foggia spagnola...tipico delle ragazze o donne del popolo (Majas)
La duchessa morirà a 40 (1802) e nessuno ha mai saputo se di morte naturale o uccisa da qualche rivale
Maja Vestida e Maja Desnuda
Questi due quadri costituiscono un dittico (sono stati dipinti in coppia) e sono stati disegnati su commissione di Godoy il quale conservava i due quadri nella sua collezione privata assieme ad un'altro quadro di nudo. Il quadro di Goya aveva una particolarità: il quadro con la ragazza vestita era collocato davanti a quello alla ragazza nuda e con una molla, scopriva la ragazza nuda (la modella del quadro era Pepita Tudo, un'altra amante di Godoy tanto per cambiare).
Goya, con questo nudo, rivoluziona l'arte del nudo femminile in Spagna. I suoi predecessori: da Giorgione (La Venere allo Specchio) passando per Tiziano (Venere di Urbino) avevano sempre disegnato il nudo femminile usando sempre l'alibi della scena mitologica (il nudo femminile nell'arte era associato ad una divinità) e sopratutto la donna si copriva sempre il pube.
In Goya, la donna nuda non ha alibi mitologici e la modella non si copre il pube ma ha le mani dietro la testa proprio per far vedere tutto allo spettatore e per la prima volta, Goya disegna i peli pubici di una donna. Inoltre il letto sfatto su cui è adagiata la modella indica una chiara allusione erotica (mentre nell'Annunciazione di Maria, il letto fatto è sinonimo di verginità).
Per queste scene di nudo, Goya verrà interrogato dal Tribunale dell'Inquisizione
ATTENZIONE!!! LA PARTE DI SOTTO NON FA PARTE DEL PROGRAMMA!!!
Goya poi si dà alle acqueforti (da Wikipedia Acquaforte -- (in latino aqua fortis) anticamente designava l'acido nitrico, detto anche mordente. Oggi indica un tipo di stampa ed il modo per produrla.) usando questo mezzo per denunciare i mali della Spagna, i vizi e le follie degli uomini denunciando anche i mezzi dell'Inquisizione.
Con il "volo degli stregoni", Goya denuncia l'indifferenza degli uomini (alcune persone volanti con degli strani cappelli che ricordano quelli del clero, hanno preso un'uomo e gli stanno succhiando il sangue, mentre chi è rimasto a terra cerca di ignorare le grida d'aiuto del malcapitato e a destra sbuca un'asino simbolo dell'ignoranza)
Con la sua serie di acqueforti, Goya denuncia l'ignoranza e la situazione in generale in cui versava il suo paese dove i processi diventavano occasione di spettacolo e di umiliazione della vittima.
Una delle sue opere più famose (acqueforti) è "Il sonno della ragione genera mostri" in cui mentre l'uomo dorme, mostri di ogni tipo si liberano.....
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sabato 1 dicembre 2012
Goya Ritrattista
Ciao a tutti!
Oggi lezione su Goya su due quadri: Il primo è "La famiglia di don Luis di Borbone"
Don Luis di Borbone era il fratello del re di Spagna che, avendo sposato una donna più giovane di rango sociale inferiore era stato allontanato dalla corte. E nel 1783 a Goya viene commissionato il primo ritratto di gruppo. Questo ritratto è un ritratto democratico perchè Goya ha preso nobili e servitù e li ha dipinti assieme sullo stesso piano
Nel quadro, la figura centrale è la moglie di don Luis, messa al centro ed illuminata dalla luce della candela. La donna ci guarda con uno sguardo malinconico e pieno d'ansia. A sinistra abbiamo il marito che sta giocando a carte facendo il solitario. Le carte simboleggiano la fatalità e il gioco del solitario rappresenta l'isolamento dalla corte di Madrid.
Da sinistra verso destra. A sinistra troviamo l'autoritratto di Goya intento ad osservare la scena, poi dietro al pittore ci sono due domestiche e la bambina che ha uno sguardo vispo ed allegro mentre il bambino (veste azzurra) sembra essersi già immedesimato nel ruolo che gli competerà in futuro.
A destra della moglie troviamo la nutrice con il figlio più piccolo in braccio, poi notiamo il cicisbeo (l'amante ufficiale), il compositore Luigi Boccherini ed infine il segretario sorridente con una fascia in testa e l'ultimo ad essere rappresentato è il fattore. In questo quadro la luce è l'elemento principale. I colori sono giocati sul contrasto, rossi - ocra e verdi- azzurri.
"La famiglia reale di Carlo IV di Spagna" (1800 - 1801)
Il quadro (della famiglia reale di quell'epoca) si ispira a quello di Velazquez "Las Meninas" (1656)cioè le damigelle d'onore. Il punto in comune è la presenza in entrambi del pittore e degli specchi.
E Velazquez si ispira a Van Eyck (Maaseik, 1390 circa – Bruges, giugno 1441) per il gioco degli specchi (pittura fiamminga - lenticolare). Solo che mentre nel quadro Las Meninas di Velazquez il pittore è in primo piano, nel quadro di Goya, il pittore è in fondo alla scena.
La composizione è para- tattica: l'allineamento delle figure ricalca la figura a serpentina (S) di cui la regina Maria Luisa costituisce l'asse centrale. Goya sta guardando avanti -> dato che davanti c'è uno specchio che riflette le immagini della famiglia reale.
E' un ritratto ufficiale ma Goya ha messo in scena una commedia della regalità: i volti, teste e persone sono delle caricature grottesche che denunciano i vizi della famiglia reale (il re per esempio ha una testa piccolissima e un braccio grande). Sono in sostanza dei manichini che esprimono il vuoto morale della monarchia.
Goya non ha fatto nulla per evocare il rango nobile della famiglia (a quell'epoca si credeva che il re fosse tale per ordine divino). Non c'è il trono, non ci sono le insegne regali...) ma i reali ne furono soddisfatti. Il volto del re sembra un volto bovino o stupido.
La regina, sebbene avesse 48 anni ha ancora la freccia di cupido tra i capelli (cosa che erano solite a fare le giovani donne non ancora sposate) e tutti i personaggi sono uniti tranne il re e la regina che sono separati dal loro figlio che si trova in mezzo (e dalla cornice del quadro).
La regina aveva un'amante ufficiale (Manuel Godoi) l'onnipotente primo ministro che comandava di fatto la Spagna e adempiva ai doveri coniugali mentre il re era completamente dedicato alla caccia.
Infine nel ritratto, accanto al futuro erede (il principe Ferdinando - 16 anni) c'è una donna con il volto di profilo.
La donna è la futura moglie del principe che, quando fu ritratto il quadro, non era neanche fidanzata del principe ma l'etichetta di corte ordinava di dipingerla lo stesso.
Oggi lezione su Goya su due quadri: Il primo è "La famiglia di don Luis di Borbone"
Don Luis di Borbone era il fratello del re di Spagna che, avendo sposato una donna più giovane di rango sociale inferiore era stato allontanato dalla corte. E nel 1783 a Goya viene commissionato il primo ritratto di gruppo. Questo ritratto è un ritratto democratico perchè Goya ha preso nobili e servitù e li ha dipinti assieme sullo stesso piano
Nel quadro, la figura centrale è la moglie di don Luis, messa al centro ed illuminata dalla luce della candela. La donna ci guarda con uno sguardo malinconico e pieno d'ansia. A sinistra abbiamo il marito che sta giocando a carte facendo il solitario. Le carte simboleggiano la fatalità e il gioco del solitario rappresenta l'isolamento dalla corte di Madrid.
Da sinistra verso destra. A sinistra troviamo l'autoritratto di Goya intento ad osservare la scena, poi dietro al pittore ci sono due domestiche e la bambina che ha uno sguardo vispo ed allegro mentre il bambino (veste azzurra) sembra essersi già immedesimato nel ruolo che gli competerà in futuro.
A destra della moglie troviamo la nutrice con il figlio più piccolo in braccio, poi notiamo il cicisbeo (l'amante ufficiale), il compositore Luigi Boccherini ed infine il segretario sorridente con una fascia in testa e l'ultimo ad essere rappresentato è il fattore. In questo quadro la luce è l'elemento principale. I colori sono giocati sul contrasto, rossi - ocra e verdi- azzurri.
"La famiglia reale di Carlo IV di Spagna" (1800 - 1801)
Il quadro (della famiglia reale di quell'epoca) si ispira a quello di Velazquez "Las Meninas" (1656)cioè le damigelle d'onore. Il punto in comune è la presenza in entrambi del pittore e degli specchi.
E Velazquez si ispira a Van Eyck (Maaseik, 1390 circa – Bruges, giugno 1441) per il gioco degli specchi (pittura fiamminga - lenticolare). Solo che mentre nel quadro Las Meninas di Velazquez il pittore è in primo piano, nel quadro di Goya, il pittore è in fondo alla scena.
La composizione è para- tattica: l'allineamento delle figure ricalca la figura a serpentina (S) di cui la regina Maria Luisa costituisce l'asse centrale. Goya sta guardando avanti -> dato che davanti c'è uno specchio che riflette le immagini della famiglia reale.
E' un ritratto ufficiale ma Goya ha messo in scena una commedia della regalità: i volti, teste e persone sono delle caricature grottesche che denunciano i vizi della famiglia reale (il re per esempio ha una testa piccolissima e un braccio grande). Sono in sostanza dei manichini che esprimono il vuoto morale della monarchia.
Goya non ha fatto nulla per evocare il rango nobile della famiglia (a quell'epoca si credeva che il re fosse tale per ordine divino). Non c'è il trono, non ci sono le insegne regali...) ma i reali ne furono soddisfatti. Il volto del re sembra un volto bovino o stupido.
La regina, sebbene avesse 48 anni ha ancora la freccia di cupido tra i capelli (cosa che erano solite a fare le giovani donne non ancora sposate) e tutti i personaggi sono uniti tranne il re e la regina che sono separati dal loro figlio che si trova in mezzo (e dalla cornice del quadro).
La regina aveva un'amante ufficiale (Manuel Godoi) l'onnipotente primo ministro che comandava di fatto la Spagna e adempiva ai doveri coniugali mentre il re era completamente dedicato alla caccia.
Infine nel ritratto, accanto al futuro erede (il principe Ferdinando - 16 anni) c'è una donna con il volto di profilo.
La donna è la futura moglie del principe che, quando fu ritratto il quadro, non era neanche fidanzata del principe ma l'etichetta di corte ordinava di dipingerla lo stesso.
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