Ciao a tutti!
Ieri siamo andati a Roma a vedere la mostra di Jan Vermeer (1632 - 1675 Delf) l'autore del famoso ritratto "la ragazza con l'orecchino di perla".Ma purtroppo quel dipinto non c'era.
Inoltre alla mostra era vietato fare foto. Di conseguenza non ci sarà nessun reportage fotografico di questa mostra. Posso però scrivere i commenti dei quadri che ho visto (oltre a quelli di Veermeer c'erano anche altri pittori)...e devo dire che alcuni mi hanno impressionato.
Mi hanno impressionato perchè in alcuni i vestiti di alcune persone sembrano effettivamente uscire dal quadro (seppur di pochissimo). Sono rimasto colpito anche dal fatto che i quadri sono piccolissimi o poco grandi di un A4 e, sebbene siano piccoli, gli autori sono riusciti a dipingere dei capolavori.
Purtroppo non era possibile avvicinarsi bene e di conseguenza i dettagli della bravura degli artisti non sono visibili.
Dato che c'era abbastanza tempo siamo anche andati a vedere l'Estasi di Santa Teresa (20 minuti di distanza) passando per le Quattro Fontane e da una via dalla quale veniva puzza di stallatico
Le quattro fontane
L'estasi di Santa Teresa
Per vedere tutte le foto, andate sul mio profilo Facebook, o in alternativa su Wordpress...mi raccomando!!
Mi raccomando...lasciatemi un commento!!!! (maggiori info sulla mostra seguiranno più tardi)
domenica 23 dicembre 2012
venerdì 14 dicembre 2012
Antonio Canova
Ciao a tutti
A causa dell'imminente verifica di storia, ho deciso di scrivere un post su Antonio Canova (1757 - 1822) giusto per rinfrescarci un pò la memoria
Ripassiamo un momento il Barocco e il Neo Classicismo. Il Barocco era un'arte che prevedeva la spettacolarità, l'emozione e la fusione di più componenti artistiche (belcomposto) per realizzare la scena.
Il NeoClassicismo invece prevedeva Semplicità, Estetica, Morale e Realismo (a differenza del barocco che raffigurava soggetti mitologici o altro).
I rappresentanti dell'Estetica (la ricerca del bello) saranno Canova ed Ingres mentre per la parte Morale sarà David (con il Giuramento degli Orazi). Il NeoClassicismo si origina verso la seconda metà del '700 e si intreccia poi nel Romanticismo. Questo è un movimento artistico che ritorna ai modelli classici in opposizione al Barocco/Rococo.
Winkelman esalta il Neo Classicismo "esalta la nobile semplicità e quieta grandezza delle opere greche" contro il fuoco delle passioni barocche.
Per prima cosa vediamo (tra le opere di Canova), Orfeo ed Euridice (lui perde la sua amata e va a cercarla agli inferi, trovata la potrà liberare a patto che non si volti indietro fino a quando non è uscito dagli inferi -- ahimè si volta indietro e la perde -- la scena si svolge proprio nel momento in cui Orfeo si volta). Quest'opera è ancora Barocca realizzata nel 1775.
Mentre Bernini tende a spettacolarizzare la scena, Canova preferisce una severa semplicità.
Nel Neo Classicismo, il tema della morte diventa un tema centrale e anche Canova realizza delle opere su questo tema (monumenti funerari o Cenotafio - sepolcro vuoto). Una delle sue commissioni è per il papa Clemente XIV. La "tomba" da lui ideata è una semplificazione di quella del Bernini.
Nel Cenotafio di Bernini la scena è realizzata con più materiali e sopratutto c'è lo scheletro che, uscendo dalla bara, incide il nome del papa sul libro dei morti. mentre in Canova lo stile è più asciutto e la porta buia indica l'ingresso nella morte
Canova, riceve da Alberto di Sassonia la commissione di un cenotafio per sua moglie Maria Cristina d'Austria (lavorazione dal 1798 - 1805). Essendo in quegli anni tornato di moda l'Egitto per le campagne napoleoniche, Canova decide di realizzare una scultura funeraria a forma di piramide equilatera (simbolo della Trinità) e tutte le figure hanno un significato allegorico che richiamano alla mitologia greco/romana (il leone è il guardiano della tomba, l'angelo è in realtà un genio funebre, le tre persone (vecchio- adulto e bambina che salgono le scale per entrare nella tomba è un'allegoria del fatto che prima o poi moriremo tutti ecc..)
Ma il soggetto più bello secondo me è Amore e Psiche (realizzato tra il 1788 e il 1793)
Un perfetto equilibrio, bilanciamento ed armonia, i due corpi formano un chiasmo (intreccio), la statua è concepita per una visione a 360°.
Un'altra opera di Canova è la Venere Vincitrice (tra il 1805 - 1808). Cioè, Paolina Borghese di Bonaparte (moglie di Camillo Borghese e sorella di Napoleone) chiede a Canova di rappresentarla come la Venere Vincitrice. la donna scolpita è una donna ideale fuori dai canoni della realtà ma l'unica cosa reale è il seno.
Infine Canova realizza Le Tre Grazie (la resa epidermica delle statue di marmo veniva aumentata grazie ad una polvere rosa sparsa su di esse) e lo fa per ben due volte. Una volta con una colonna per il duce di Bedford (1815) e l'altra con un cippo funerario per volere del figlio di Giuseppina Bonaparte (Eugenio) per commemorare la madre morta.
A causa dell'imminente verifica di storia, ho deciso di scrivere un post su Antonio Canova (1757 - 1822) giusto per rinfrescarci un pò la memoria
Ripassiamo un momento il Barocco e il Neo Classicismo. Il Barocco era un'arte che prevedeva la spettacolarità, l'emozione e la fusione di più componenti artistiche (belcomposto) per realizzare la scena.
Il NeoClassicismo invece prevedeva Semplicità, Estetica, Morale e Realismo (a differenza del barocco che raffigurava soggetti mitologici o altro).
I rappresentanti dell'Estetica (la ricerca del bello) saranno Canova ed Ingres mentre per la parte Morale sarà David (con il Giuramento degli Orazi). Il NeoClassicismo si origina verso la seconda metà del '700 e si intreccia poi nel Romanticismo. Questo è un movimento artistico che ritorna ai modelli classici in opposizione al Barocco/Rococo.
Winkelman esalta il Neo Classicismo "esalta la nobile semplicità e quieta grandezza delle opere greche" contro il fuoco delle passioni barocche.
Per prima cosa vediamo (tra le opere di Canova), Orfeo ed Euridice (lui perde la sua amata e va a cercarla agli inferi, trovata la potrà liberare a patto che non si volti indietro fino a quando non è uscito dagli inferi -- ahimè si volta indietro e la perde -- la scena si svolge proprio nel momento in cui Orfeo si volta). Quest'opera è ancora Barocca realizzata nel 1775.
Mentre Bernini tende a spettacolarizzare la scena, Canova preferisce una severa semplicità.
Nel Neo Classicismo, il tema della morte diventa un tema centrale e anche Canova realizza delle opere su questo tema (monumenti funerari o Cenotafio - sepolcro vuoto). Una delle sue commissioni è per il papa Clemente XIV. La "tomba" da lui ideata è una semplificazione di quella del Bernini.
Nel Cenotafio di Bernini la scena è realizzata con più materiali e sopratutto c'è lo scheletro che, uscendo dalla bara, incide il nome del papa sul libro dei morti. mentre in Canova lo stile è più asciutto e la porta buia indica l'ingresso nella morte
Canova, riceve da Alberto di Sassonia la commissione di un cenotafio per sua moglie Maria Cristina d'Austria (lavorazione dal 1798 - 1805). Essendo in quegli anni tornato di moda l'Egitto per le campagne napoleoniche, Canova decide di realizzare una scultura funeraria a forma di piramide equilatera (simbolo della Trinità) e tutte le figure hanno un significato allegorico che richiamano alla mitologia greco/romana (il leone è il guardiano della tomba, l'angelo è in realtà un genio funebre, le tre persone (vecchio- adulto e bambina che salgono le scale per entrare nella tomba è un'allegoria del fatto che prima o poi moriremo tutti ecc..)
Ma il soggetto più bello secondo me è Amore e Psiche (realizzato tra il 1788 e il 1793)
Un perfetto equilibrio, bilanciamento ed armonia, i due corpi formano un chiasmo (intreccio), la statua è concepita per una visione a 360°.
Un'altra opera di Canova è la Venere Vincitrice (tra il 1805 - 1808). Cioè, Paolina Borghese di Bonaparte (moglie di Camillo Borghese e sorella di Napoleone) chiede a Canova di rappresentarla come la Venere Vincitrice. la donna scolpita è una donna ideale fuori dai canoni della realtà ma l'unica cosa reale è il seno.
Infine Canova realizza Le Tre Grazie (la resa epidermica delle statue di marmo veniva aumentata grazie ad una polvere rosa sparsa su di esse) e lo fa per ben due volte. Una volta con una colonna per il duce di Bedford (1815) e l'altra con un cippo funerario per volere del figlio di Giuseppina Bonaparte (Eugenio) per commemorare la madre morta.
martedì 11 dicembre 2012
Caspar David Friedrich
Caspar David Friedrich (1774 - 1840) è considerato il massimo paesaggista del romanticismo
(Fr. d'ora in avanti)
Il Romanticismo nasce in Germania alla fine del '700 e ha per motivi centrali il Culto del Sentimento, della Natura assieme alla fantasia e l'immaginazione assieme alla Spiritualità/Sacralità e al rapporto Uomo/Natura dove quest'ultima rappresentava il Sublime.
Nel 1774 Goethe (romantico) scrive "I dolori del giovane Werther" che è solo un romanzo d'amore e non anche un manifesto politico come le Ultime lettere di Jacopo Ortis. I dolori del giovane Werther sono il romanzo dello STURM UND DRANG (tempesta e assalto).
Per i romantici la natura è un'immensa manifestazione divina secondo una visione panteistica per cui Dio è in tutto e tutto è in Dio.
Friedrich sente il divino in ogni cosa della natura e ha un rapporto di costante immedesimazione nella natura ed è lui che si raffigura come il viandante in ogni suo quadro.Il pittore, tormentato, solitario e misantropo (che detesta gli altri esseri umani) sposa nel 1818 Carolina Bonner (con grande sorpresa di tutti i suoi parenti) dalla quale avrà tre figli. Di fronte alla grandiosità della natura, avvertiva un senso di smarrimento.
Monaco in Riva al Mare (1809 - 1810)
Dipinto nel 1810, nessun'artista aveva mai dipinto in modo così drammatico la condizione dell'uomo (minuscola) di fronte all'infinito. Il paesaggio è completamente vuoto (4/5 della composizione sono occupati dal cielo). La figura è di spalle, sola e decentrata che contempla l'immensità della natura dalla quale però è esclusa. Fr. dipinge la figura di spalle perchè il nostro punto di vista coincide con quello del protagonista del quadro. Il quadro (come tutti gli altri) ricorda l'impossibile fusione tra uomo e natura (anche perchè in mezzo c'è un baratro).
Il quadro, diviso per fasce di colore assomiglia ad un quadro moderno di Mark Rothko (degli anni 1950, pittore astrattista) il quale suddivide le proprie opere per fasce di colore
Le Bianche Scogliere di Rugen (isola del mar Baltico meta delle passeggiate solitarie di Friedrich) - 1818 (anno delle sue nozze)
Il quadro è un ricordo del loro viaggio di nozze (Friedrich e Carolina), gli alberi e le rocce sembrano formare una specie di cuore. Tutti gli elementi della natura in FRiedrich si caricano di un significato simbolico, metafisico di natura religiosa.
Da sinistra verso destra. La donna è Carolina vestita di rosso che rappresenta la Carità, Friedrich al centro a carponi (in segno di umiltà) rappresenta la Fede mentre la persona vestita di verde a destra (fratello di Friedrich) è la Speranza. Sono le Tre Virtù Teologali (Giustizia, Fortezza, Temperanza e Prudenza le quattro virtù cardinali).
Il primo piano del quadro rappresenta il mondo terreno (in ombra) mentre le rocce luminosissime e il mare infinito rappresentano il divino e nel mare, i piccoli vascelli presenti che si allontanano dalla scogliera (mondo terreno) sono coloro che conducono l'uomo verso l'infinito e l'eternità.
Lo stile del quadro è nitido, preciso e la luce è cristallina, tersa.
Viandante sul Mare di Nebbia (1818)
Toni freddi, composizione piramidale. Fr. contempla l'infinito ma ne è escluso (se compisse un passo, cadrebbe di sotto). Le rocce in primo piano rappresentano il mondo terreno, la nebbia rappresenta le passioni terrene cioè le passioni che offuscano, le rocce che bucano la nebbia sarebbero la fede che permette all'uomo di elevarsi verso Dio e la montagna sullo sfondo (Rosenberg) rappresenterebbe Dio
Donna al tramonto del sole (1818)
Primo quadro di Friedrich dove appare una donna (sua moglie) che allarga le braccia in un gesto di comunione con la natura e, sebbene non ci sia mai la possibilità di fusione con essa (il sentiero ai suoi piedi è finito) non c'è il baratro come negli altri quadri quasi ad indicare una maggiore simbiosi con la natura.
ATTENZIONE!!!!!!!!!!!!!! QUESTA PARTE NON E' NEL PROGRAMMA
Uomo e donna in Contemplazione della Luna (1818)
Friedrich e sua moglie contemplano la Luna sullo sfondo (la Luna rappresenterebbe la luce guida che illumina la vita dell'uomo)
FINE PARTE CHE NON E' PREVISTA NEL PROGRAMMA
Il Mare di Ghiaccio o Il Naufragio della Speranza (1824)
Lo spunto da cui prende origine questo quadro sono le spedizioni polari fatte in quegli anni e un fatto di cronaca (il naufragio di una nave chiamata Speranza). Il tema del Naufragio è un tema molto diffuso nel romanticismo in cui l'uomo è in balia della natura. Solo che, mentre in Gericault (la zattera della medusa) l'uomo ha ancora qualche possibilità di salvezza, in Friedrich e Turner, la salvezza è esclusa.
La scena del quadro è drammatica, è una scena di annientamento cosmico, il messaggio è la sconfitta dell'uomo di fronte all'onnipotenza della natura. Una scena di pessimismo cosmico anche perchè per la prima volta non c'è l'uomo, non c'è la luce guida e manca il senso del divino.
Il quadro fa vedere una natura ostile, indifferente alla scomparsa dell'uomo e una calma assoluta.
(Fr. d'ora in avanti)
Il Romanticismo nasce in Germania alla fine del '700 e ha per motivi centrali il Culto del Sentimento, della Natura assieme alla fantasia e l'immaginazione assieme alla Spiritualità/Sacralità e al rapporto Uomo/Natura dove quest'ultima rappresentava il Sublime.
Nel 1774 Goethe (romantico) scrive "I dolori del giovane Werther" che è solo un romanzo d'amore e non anche un manifesto politico come le Ultime lettere di Jacopo Ortis. I dolori del giovane Werther sono il romanzo dello STURM UND DRANG (tempesta e assalto).
Per i romantici la natura è un'immensa manifestazione divina secondo una visione panteistica per cui Dio è in tutto e tutto è in Dio.
Friedrich sente il divino in ogni cosa della natura e ha un rapporto di costante immedesimazione nella natura ed è lui che si raffigura come il viandante in ogni suo quadro.Il pittore, tormentato, solitario e misantropo (che detesta gli altri esseri umani) sposa nel 1818 Carolina Bonner (con grande sorpresa di tutti i suoi parenti) dalla quale avrà tre figli. Di fronte alla grandiosità della natura, avvertiva un senso di smarrimento.
Monaco in Riva al Mare (1809 - 1810)
Dipinto nel 1810, nessun'artista aveva mai dipinto in modo così drammatico la condizione dell'uomo (minuscola) di fronte all'infinito. Il paesaggio è completamente vuoto (4/5 della composizione sono occupati dal cielo). La figura è di spalle, sola e decentrata che contempla l'immensità della natura dalla quale però è esclusa. Fr. dipinge la figura di spalle perchè il nostro punto di vista coincide con quello del protagonista del quadro. Il quadro (come tutti gli altri) ricorda l'impossibile fusione tra uomo e natura (anche perchè in mezzo c'è un baratro).
Il quadro, diviso per fasce di colore assomiglia ad un quadro moderno di Mark Rothko (degli anni 1950, pittore astrattista) il quale suddivide le proprie opere per fasce di colore
Le Bianche Scogliere di Rugen (isola del mar Baltico meta delle passeggiate solitarie di Friedrich) - 1818 (anno delle sue nozze)
Il quadro è un ricordo del loro viaggio di nozze (Friedrich e Carolina), gli alberi e le rocce sembrano formare una specie di cuore. Tutti gli elementi della natura in FRiedrich si caricano di un significato simbolico, metafisico di natura religiosa.
Da sinistra verso destra. La donna è Carolina vestita di rosso che rappresenta la Carità, Friedrich al centro a carponi (in segno di umiltà) rappresenta la Fede mentre la persona vestita di verde a destra (fratello di Friedrich) è la Speranza. Sono le Tre Virtù Teologali (Giustizia, Fortezza, Temperanza e Prudenza le quattro virtù cardinali).
Il primo piano del quadro rappresenta il mondo terreno (in ombra) mentre le rocce luminosissime e il mare infinito rappresentano il divino e nel mare, i piccoli vascelli presenti che si allontanano dalla scogliera (mondo terreno) sono coloro che conducono l'uomo verso l'infinito e l'eternità.
Lo stile del quadro è nitido, preciso e la luce è cristallina, tersa.
Viandante sul Mare di Nebbia (1818)
Toni freddi, composizione piramidale. Fr. contempla l'infinito ma ne è escluso (se compisse un passo, cadrebbe di sotto). Le rocce in primo piano rappresentano il mondo terreno, la nebbia rappresenta le passioni terrene cioè le passioni che offuscano, le rocce che bucano la nebbia sarebbero la fede che permette all'uomo di elevarsi verso Dio e la montagna sullo sfondo (Rosenberg) rappresenterebbe Dio
Donna al tramonto del sole (1818)
Primo quadro di Friedrich dove appare una donna (sua moglie) che allarga le braccia in un gesto di comunione con la natura e, sebbene non ci sia mai la possibilità di fusione con essa (il sentiero ai suoi piedi è finito) non c'è il baratro come negli altri quadri quasi ad indicare una maggiore simbiosi con la natura.
ATTENZIONE!!!!!!!!!!!!!! QUESTA PARTE NON E' NEL PROGRAMMA
Uomo e donna in Contemplazione della Luna (1818)
Friedrich e sua moglie contemplano la Luna sullo sfondo (la Luna rappresenterebbe la luce guida che illumina la vita dell'uomo)
FINE PARTE CHE NON E' PREVISTA NEL PROGRAMMA
Il Mare di Ghiaccio o Il Naufragio della Speranza (1824)
Lo spunto da cui prende origine questo quadro sono le spedizioni polari fatte in quegli anni e un fatto di cronaca (il naufragio di una nave chiamata Speranza). Il tema del Naufragio è un tema molto diffuso nel romanticismo in cui l'uomo è in balia della natura. Solo che, mentre in Gericault (la zattera della medusa) l'uomo ha ancora qualche possibilità di salvezza, in Friedrich e Turner, la salvezza è esclusa.
La scena del quadro è drammatica, è una scena di annientamento cosmico, il messaggio è la sconfitta dell'uomo di fronte all'onnipotenza della natura. Una scena di pessimismo cosmico anche perchè per la prima volta non c'è l'uomo, non c'è la luce guida e manca il senso del divino.
Il quadro fa vedere una natura ostile, indifferente alla scomparsa dell'uomo e una calma assoluta.
martedì 4 dicembre 2012
Goya - atto terzo (finale)
Ciao a tutti
Ultimo capitolo per quanto riguarda il programma su Goya! Chiudiamo con la famiglia di Carlo IV...
Nel dipinto vediamo la figura del re bilanciata da quella dell'erede al trono e la luce nel quadro viene usata per unificare la scena mettendo in risalto le onorificenze e le vesti dipinte con uno straordinario tocco pittorico fluido e frammentato (specie il vestito della regina). La tecnica è quella dei pre- impressionisti (tocchi e macchie di colore).
Attenzione questa piccola parte non fa parte del programma ma è stata messa solo per far vedere chi era Manuel Godoy, l'uomo più potente ed odiato di Spagna in quel periodo
In questo ritratto ufficiale, Manuel è disegnato mentre legge la dichiarazione di resa del Portogallo e davanti a lui ci sono le bandiere sottratte al nemico. In mezzo alle gambe ha il bastone del comando e questa è stata vista come un'allusione maligna in quanto, essendo amante della regina (e perfino tollerato dal re), il bastone del comando veniva visto come anche qualcos'altro
Fine della parte non in programma
La Duchessa d'Alba
La Duchessa d'Alba era una delle donne più potenti (in quel periodo) della Spagna dopo la Regina. Goya conosce questa donna nel 1795 e nel 1796 trascorre con lei l'estate nella sua tenuta dopo che è venuto a mancare il marito. La Duchessa Bianca (qua sopra) è un'opera pubblica con la duchessa ritratta con un abito bianco alla moda francese e con solo un'altro colore: il rosso (rosso e bianco). La mano destra indica sulla sabba la firma di Goya.
Per disegnarla, Goya si è ispirato a due artisti del '700 famosi anche per aver disegnato delle donne all'aria aperta (Thomas Gainsborough e Joshua Reynolds).
Per quanto riguarda il ritratto de La Duchessa Nera (1797), si tratta di un ritratto privato con una dichiarazione di fantasia di Goya nei confronti della donna. Infatti la donna indossa (nella mano che indica a terra) un anello con il diamante con inciso il suo nome e l'altro anello (d'oro - fede nuziale) ha il nome di Goya. La mano della duchessa indica a terra dove c'è scritto il nome di Goya (il suo amore) ma il nome è scritto accanto al piede e quindi può essere cancellato in ogni momento. In questo quadro la duchessa indossa degli abiti di foggia spagnola...tipico delle ragazze o donne del popolo (Majas)
La duchessa morirà a 40 (1802) e nessuno ha mai saputo se di morte naturale o uccisa da qualche rivale
Maja Vestida e Maja Desnuda
Questi due quadri costituiscono un dittico (sono stati dipinti in coppia) e sono stati disegnati su commissione di Godoy il quale conservava i due quadri nella sua collezione privata assieme ad un'altro quadro di nudo. Il quadro di Goya aveva una particolarità: il quadro con la ragazza vestita era collocato davanti a quello alla ragazza nuda e con una molla, scopriva la ragazza nuda (la modella del quadro era Pepita Tudo, un'altra amante di Godoy tanto per cambiare).
Goya, con questo nudo, rivoluziona l'arte del nudo femminile in Spagna. I suoi predecessori: da Giorgione (La Venere allo Specchio) passando per Tiziano (Venere di Urbino) avevano sempre disegnato il nudo femminile usando sempre l'alibi della scena mitologica (il nudo femminile nell'arte era associato ad una divinità) e sopratutto la donna si copriva sempre il pube.
In Goya, la donna nuda non ha alibi mitologici e la modella non si copre il pube ma ha le mani dietro la testa proprio per far vedere tutto allo spettatore e per la prima volta, Goya disegna i peli pubici di una donna. Inoltre il letto sfatto su cui è adagiata la modella indica una chiara allusione erotica (mentre nell'Annunciazione di Maria, il letto fatto è sinonimo di verginità).
Per queste scene di nudo, Goya verrà interrogato dal Tribunale dell'Inquisizione
ATTENZIONE!!! LA PARTE DI SOTTO NON FA PARTE DEL PROGRAMMA!!!
Goya poi si dà alle acqueforti (da Wikipedia Acquaforte -- (in latino aqua fortis) anticamente designava l'acido nitrico, detto anche mordente. Oggi indica un tipo di stampa ed il modo per produrla.) usando questo mezzo per denunciare i mali della Spagna, i vizi e le follie degli uomini denunciando anche i mezzi dell'Inquisizione.
Con il "volo degli stregoni", Goya denuncia l'indifferenza degli uomini (alcune persone volanti con degli strani cappelli che ricordano quelli del clero, hanno preso un'uomo e gli stanno succhiando il sangue, mentre chi è rimasto a terra cerca di ignorare le grida d'aiuto del malcapitato e a destra sbuca un'asino simbolo dell'ignoranza)
Con la sua serie di acqueforti, Goya denuncia l'ignoranza e la situazione in generale in cui versava il suo paese dove i processi diventavano occasione di spettacolo e di umiliazione della vittima.
Una delle sue opere più famose (acqueforti) è "Il sonno della ragione genera mostri" in cui mentre l'uomo dorme, mostri di ogni tipo si liberano.....
Ultimo capitolo per quanto riguarda il programma su Goya! Chiudiamo con la famiglia di Carlo IV...
Nel dipinto vediamo la figura del re bilanciata da quella dell'erede al trono e la luce nel quadro viene usata per unificare la scena mettendo in risalto le onorificenze e le vesti dipinte con uno straordinario tocco pittorico fluido e frammentato (specie il vestito della regina). La tecnica è quella dei pre- impressionisti (tocchi e macchie di colore).
Attenzione questa piccola parte non fa parte del programma ma è stata messa solo per far vedere chi era Manuel Godoy, l'uomo più potente ed odiato di Spagna in quel periodo
In questo ritratto ufficiale, Manuel è disegnato mentre legge la dichiarazione di resa del Portogallo e davanti a lui ci sono le bandiere sottratte al nemico. In mezzo alle gambe ha il bastone del comando e questa è stata vista come un'allusione maligna in quanto, essendo amante della regina (e perfino tollerato dal re), il bastone del comando veniva visto come anche qualcos'altro
Fine della parte non in programma
La Duchessa d'Alba
La Duchessa d'Alba era una delle donne più potenti (in quel periodo) della Spagna dopo la Regina. Goya conosce questa donna nel 1795 e nel 1796 trascorre con lei l'estate nella sua tenuta dopo che è venuto a mancare il marito. La Duchessa Bianca (qua sopra) è un'opera pubblica con la duchessa ritratta con un abito bianco alla moda francese e con solo un'altro colore: il rosso (rosso e bianco). La mano destra indica sulla sabba la firma di Goya.
Per disegnarla, Goya si è ispirato a due artisti del '700 famosi anche per aver disegnato delle donne all'aria aperta (Thomas Gainsborough e Joshua Reynolds).
Per quanto riguarda il ritratto de La Duchessa Nera (1797), si tratta di un ritratto privato con una dichiarazione di fantasia di Goya nei confronti della donna. Infatti la donna indossa (nella mano che indica a terra) un anello con il diamante con inciso il suo nome e l'altro anello (d'oro - fede nuziale) ha il nome di Goya. La mano della duchessa indica a terra dove c'è scritto il nome di Goya (il suo amore) ma il nome è scritto accanto al piede e quindi può essere cancellato in ogni momento. In questo quadro la duchessa indossa degli abiti di foggia spagnola...tipico delle ragazze o donne del popolo (Majas)
La duchessa morirà a 40 (1802) e nessuno ha mai saputo se di morte naturale o uccisa da qualche rivale
Maja Vestida e Maja Desnuda
Questi due quadri costituiscono un dittico (sono stati dipinti in coppia) e sono stati disegnati su commissione di Godoy il quale conservava i due quadri nella sua collezione privata assieme ad un'altro quadro di nudo. Il quadro di Goya aveva una particolarità: il quadro con la ragazza vestita era collocato davanti a quello alla ragazza nuda e con una molla, scopriva la ragazza nuda (la modella del quadro era Pepita Tudo, un'altra amante di Godoy tanto per cambiare).
Goya, con questo nudo, rivoluziona l'arte del nudo femminile in Spagna. I suoi predecessori: da Giorgione (La Venere allo Specchio) passando per Tiziano (Venere di Urbino) avevano sempre disegnato il nudo femminile usando sempre l'alibi della scena mitologica (il nudo femminile nell'arte era associato ad una divinità) e sopratutto la donna si copriva sempre il pube.
In Goya, la donna nuda non ha alibi mitologici e la modella non si copre il pube ma ha le mani dietro la testa proprio per far vedere tutto allo spettatore e per la prima volta, Goya disegna i peli pubici di una donna. Inoltre il letto sfatto su cui è adagiata la modella indica una chiara allusione erotica (mentre nell'Annunciazione di Maria, il letto fatto è sinonimo di verginità).
Per queste scene di nudo, Goya verrà interrogato dal Tribunale dell'Inquisizione
ATTENZIONE!!! LA PARTE DI SOTTO NON FA PARTE DEL PROGRAMMA!!!
Goya poi si dà alle acqueforti (da Wikipedia Acquaforte -- (in latino aqua fortis) anticamente designava l'acido nitrico, detto anche mordente. Oggi indica un tipo di stampa ed il modo per produrla.) usando questo mezzo per denunciare i mali della Spagna, i vizi e le follie degli uomini denunciando anche i mezzi dell'Inquisizione.
Con il "volo degli stregoni", Goya denuncia l'indifferenza degli uomini (alcune persone volanti con degli strani cappelli che ricordano quelli del clero, hanno preso un'uomo e gli stanno succhiando il sangue, mentre chi è rimasto a terra cerca di ignorare le grida d'aiuto del malcapitato e a destra sbuca un'asino simbolo dell'ignoranza)
Con la sua serie di acqueforti, Goya denuncia l'ignoranza e la situazione in generale in cui versava il suo paese dove i processi diventavano occasione di spettacolo e di umiliazione della vittima.
Una delle sue opere più famose (acqueforti) è "Il sonno della ragione genera mostri" in cui mentre l'uomo dorme, mostri di ogni tipo si liberano.....
Etichette:
artistico,
barabino,
corso serale,
goya,
storia dell'arte
sabato 1 dicembre 2012
Goya Ritrattista
Ciao a tutti!
Oggi lezione su Goya su due quadri: Il primo è "La famiglia di don Luis di Borbone"
Don Luis di Borbone era il fratello del re di Spagna che, avendo sposato una donna più giovane di rango sociale inferiore era stato allontanato dalla corte. E nel 1783 a Goya viene commissionato il primo ritratto di gruppo. Questo ritratto è un ritratto democratico perchè Goya ha preso nobili e servitù e li ha dipinti assieme sullo stesso piano
Nel quadro, la figura centrale è la moglie di don Luis, messa al centro ed illuminata dalla luce della candela. La donna ci guarda con uno sguardo malinconico e pieno d'ansia. A sinistra abbiamo il marito che sta giocando a carte facendo il solitario. Le carte simboleggiano la fatalità e il gioco del solitario rappresenta l'isolamento dalla corte di Madrid.
Da sinistra verso destra. A sinistra troviamo l'autoritratto di Goya intento ad osservare la scena, poi dietro al pittore ci sono due domestiche e la bambina che ha uno sguardo vispo ed allegro mentre il bambino (veste azzurra) sembra essersi già immedesimato nel ruolo che gli competerà in futuro.
A destra della moglie troviamo la nutrice con il figlio più piccolo in braccio, poi notiamo il cicisbeo (l'amante ufficiale), il compositore Luigi Boccherini ed infine il segretario sorridente con una fascia in testa e l'ultimo ad essere rappresentato è il fattore. In questo quadro la luce è l'elemento principale. I colori sono giocati sul contrasto, rossi - ocra e verdi- azzurri.
"La famiglia reale di Carlo IV di Spagna" (1800 - 1801)
Il quadro (della famiglia reale di quell'epoca) si ispira a quello di Velazquez "Las Meninas" (1656)cioè le damigelle d'onore. Il punto in comune è la presenza in entrambi del pittore e degli specchi.
E Velazquez si ispira a Van Eyck (Maaseik, 1390 circa – Bruges, giugno 1441) per il gioco degli specchi (pittura fiamminga - lenticolare). Solo che mentre nel quadro Las Meninas di Velazquez il pittore è in primo piano, nel quadro di Goya, il pittore è in fondo alla scena.
La composizione è para- tattica: l'allineamento delle figure ricalca la figura a serpentina (S) di cui la regina Maria Luisa costituisce l'asse centrale. Goya sta guardando avanti -> dato che davanti c'è uno specchio che riflette le immagini della famiglia reale.
E' un ritratto ufficiale ma Goya ha messo in scena una commedia della regalità: i volti, teste e persone sono delle caricature grottesche che denunciano i vizi della famiglia reale (il re per esempio ha una testa piccolissima e un braccio grande). Sono in sostanza dei manichini che esprimono il vuoto morale della monarchia.
Goya non ha fatto nulla per evocare il rango nobile della famiglia (a quell'epoca si credeva che il re fosse tale per ordine divino). Non c'è il trono, non ci sono le insegne regali...) ma i reali ne furono soddisfatti. Il volto del re sembra un volto bovino o stupido.
La regina, sebbene avesse 48 anni ha ancora la freccia di cupido tra i capelli (cosa che erano solite a fare le giovani donne non ancora sposate) e tutti i personaggi sono uniti tranne il re e la regina che sono separati dal loro figlio che si trova in mezzo (e dalla cornice del quadro).
La regina aveva un'amante ufficiale (Manuel Godoi) l'onnipotente primo ministro che comandava di fatto la Spagna e adempiva ai doveri coniugali mentre il re era completamente dedicato alla caccia.
Infine nel ritratto, accanto al futuro erede (il principe Ferdinando - 16 anni) c'è una donna con il volto di profilo.
La donna è la futura moglie del principe che, quando fu ritratto il quadro, non era neanche fidanzata del principe ma l'etichetta di corte ordinava di dipingerla lo stesso.
Oggi lezione su Goya su due quadri: Il primo è "La famiglia di don Luis di Borbone"
Don Luis di Borbone era il fratello del re di Spagna che, avendo sposato una donna più giovane di rango sociale inferiore era stato allontanato dalla corte. E nel 1783 a Goya viene commissionato il primo ritratto di gruppo. Questo ritratto è un ritratto democratico perchè Goya ha preso nobili e servitù e li ha dipinti assieme sullo stesso piano
Nel quadro, la figura centrale è la moglie di don Luis, messa al centro ed illuminata dalla luce della candela. La donna ci guarda con uno sguardo malinconico e pieno d'ansia. A sinistra abbiamo il marito che sta giocando a carte facendo il solitario. Le carte simboleggiano la fatalità e il gioco del solitario rappresenta l'isolamento dalla corte di Madrid.
Da sinistra verso destra. A sinistra troviamo l'autoritratto di Goya intento ad osservare la scena, poi dietro al pittore ci sono due domestiche e la bambina che ha uno sguardo vispo ed allegro mentre il bambino (veste azzurra) sembra essersi già immedesimato nel ruolo che gli competerà in futuro.
A destra della moglie troviamo la nutrice con il figlio più piccolo in braccio, poi notiamo il cicisbeo (l'amante ufficiale), il compositore Luigi Boccherini ed infine il segretario sorridente con una fascia in testa e l'ultimo ad essere rappresentato è il fattore. In questo quadro la luce è l'elemento principale. I colori sono giocati sul contrasto, rossi - ocra e verdi- azzurri.
"La famiglia reale di Carlo IV di Spagna" (1800 - 1801)
Il quadro (della famiglia reale di quell'epoca) si ispira a quello di Velazquez "Las Meninas" (1656)cioè le damigelle d'onore. Il punto in comune è la presenza in entrambi del pittore e degli specchi.
E Velazquez si ispira a Van Eyck (Maaseik, 1390 circa – Bruges, giugno 1441) per il gioco degli specchi (pittura fiamminga - lenticolare). Solo che mentre nel quadro Las Meninas di Velazquez il pittore è in primo piano, nel quadro di Goya, il pittore è in fondo alla scena.
La composizione è para- tattica: l'allineamento delle figure ricalca la figura a serpentina (S) di cui la regina Maria Luisa costituisce l'asse centrale. Goya sta guardando avanti -> dato che davanti c'è uno specchio che riflette le immagini della famiglia reale.
E' un ritratto ufficiale ma Goya ha messo in scena una commedia della regalità: i volti, teste e persone sono delle caricature grottesche che denunciano i vizi della famiglia reale (il re per esempio ha una testa piccolissima e un braccio grande). Sono in sostanza dei manichini che esprimono il vuoto morale della monarchia.
Goya non ha fatto nulla per evocare il rango nobile della famiglia (a quell'epoca si credeva che il re fosse tale per ordine divino). Non c'è il trono, non ci sono le insegne regali...) ma i reali ne furono soddisfatti. Il volto del re sembra un volto bovino o stupido.
La regina, sebbene avesse 48 anni ha ancora la freccia di cupido tra i capelli (cosa che erano solite a fare le giovani donne non ancora sposate) e tutti i personaggi sono uniti tranne il re e la regina che sono separati dal loro figlio che si trova in mezzo (e dalla cornice del quadro).
La regina aveva un'amante ufficiale (Manuel Godoi) l'onnipotente primo ministro che comandava di fatto la Spagna e adempiva ai doveri coniugali mentre il re era completamente dedicato alla caccia.
Infine nel ritratto, accanto al futuro erede (il principe Ferdinando - 16 anni) c'è una donna con il volto di profilo.
La donna è la futura moglie del principe che, quando fu ritratto il quadro, non era neanche fidanzata del principe ma l'etichetta di corte ordinava di dipingerla lo stesso.
Etichette:
arte,
artistico,
barabino,
corso serale,
goya,
klee,
serale,
storia dell'arte
martedì 27 novembre 2012
Francisco Goya
Francisco Goya ((Fuendetodos, 30 marzo 1746 – Bordeaux, 16 aprile 1828)
Goya nasce vicino a Saragoza e muore a Bordeaux (Francia) dove si era recato 4 anni prima per scappare dalle repressioni anti-democratiche del re Ferdinando settimo
Goya è stato un pittore che ha attraversato le grandi trasformazioni della storia. Dall'Ancien Régime alla Rivoluzione Francese, da Napoleone alla Restaurazione.
Goya fu un'artista multiforme, nel senso che non fu mai di un solo movimento artistico ma cambiò sempre nel corso della sua vita. E' uno dei padri della modernità, in lui l'anima razionale illuminista conviveva l'anima passionale romantica.
Goya compie un viaggio in Italia dal 1770 - 1771 e nel 1774 viene introdotto nella corte di Madrid da Francisco Bayeu di cui Goya aveva sposato la figlia Josefa Bayeu. Da quel momento per Goya inizia un percorso trionfale diventando pittore del re e pittore di corte e trasformandosi nel pittore più famoso in Spagna.
Tra i vari capolavori, Goya disegna "Il Parasole", scena galante colori brillanti e luminosi come un'artista Rococo ispirandosi a Gian Battista Tiepolo.
Goya rappresenta una giovane donna con vestiti francesi e un ragazzo con vestiti spagnoli, il ragazzo è un Cortejo (corteggiare in italiano) ed è un giovane dello stesso rango sociale della ragazza autorizzato ad accompagnare le giovani donne sposate (una specie di amante ufficiale se non ho capito male)
A causa del piombo (contenuto nella pittura di quel tempo),nel 1792 Goya si ammala di saturnismo(intossicazione da piombo). Dopo mesi di febbri, guarisce ma rimane completamente nella sordità più totale. Tale sordità lo isola a poco a poco dal mondo facendo emergere in lui il lato puù oscuro della sua anima dando così vita alle pitture nere (i suoi incubi, le sue allucinazioni...)
Nel 1814, Goya dipinge la Fucilazione riferendosi ad un'episodio avvenuto nel maggio 1808 quando in una Madrid occupata dalle truppe francesi (napoleoniche) una rivolta popolare fu sedata nel sangue.
Nel quadro a destra c'è il plotone d'esecuzione, dai colori scuri, come una macchina di morte dai volti anonimi. Puntano i fucili contro i patrioti spagnoli illuminati da una lampada. La lampada vorrebbe significare la Luce della Storia che illumina gli spagnoli e lascia nell'ombra i francesi (saranno ricordati i patrioti spagnoli e non i francesi)
Il quadro è di un realismo crudo per quell'epoca a causa del sangue disegnato e il patriota con le mani alzate con il vestito bianco ricorda molto Gesù
Le pitture nere (1820/1823 circa). Le Pitture Nere decoravano la quinta del sordo, che in spagnolo quinta significa casa (la casa del sordo cioè la casa di Goya). I 14 dipinti ad olio eseguiti per sè stesso come sfogo della sua anima. Goya ha rappresentato i suoi incubi ed allucinazioni ....il lato oscuro della sua anima.
La pittura madre di tutte è Saturno che divora i suoi figli (per paura di essere detronizzato) che rappresenta la follia disumana dell'uomo. Le Pitture nere rappresentano un disegno pre- impressionista per la violenza delle immagini).
Goya però, nel 1825 (poco prima di morire nel 1828), trasferitosi a Bordeaux, dipinge "La Lattaia di Bordeaux" e questo quadro fa sembrare che abbia superato il periodo delle pitture nere. Secondo alcuni in questo quadro ci sarebbe anche la mano di sua figlia (Rosalita Goya)
Goya nasce vicino a Saragoza e muore a Bordeaux (Francia) dove si era recato 4 anni prima per scappare dalle repressioni anti-democratiche del re Ferdinando settimo
Goya è stato un pittore che ha attraversato le grandi trasformazioni della storia. Dall'Ancien Régime alla Rivoluzione Francese, da Napoleone alla Restaurazione.
Goya fu un'artista multiforme, nel senso che non fu mai di un solo movimento artistico ma cambiò sempre nel corso della sua vita. E' uno dei padri della modernità, in lui l'anima razionale illuminista conviveva l'anima passionale romantica.
Goya compie un viaggio in Italia dal 1770 - 1771 e nel 1774 viene introdotto nella corte di Madrid da Francisco Bayeu di cui Goya aveva sposato la figlia Josefa Bayeu. Da quel momento per Goya inizia un percorso trionfale diventando pittore del re e pittore di corte e trasformandosi nel pittore più famoso in Spagna.
Tra i vari capolavori, Goya disegna "Il Parasole", scena galante colori brillanti e luminosi come un'artista Rococo ispirandosi a Gian Battista Tiepolo.
Goya rappresenta una giovane donna con vestiti francesi e un ragazzo con vestiti spagnoli, il ragazzo è un Cortejo (corteggiare in italiano) ed è un giovane dello stesso rango sociale della ragazza autorizzato ad accompagnare le giovani donne sposate (una specie di amante ufficiale se non ho capito male)
A causa del piombo (contenuto nella pittura di quel tempo),nel 1792 Goya si ammala di saturnismo(intossicazione da piombo). Dopo mesi di febbri, guarisce ma rimane completamente nella sordità più totale. Tale sordità lo isola a poco a poco dal mondo facendo emergere in lui il lato puù oscuro della sua anima dando così vita alle pitture nere (i suoi incubi, le sue allucinazioni...)
Nel 1814, Goya dipinge la Fucilazione riferendosi ad un'episodio avvenuto nel maggio 1808 quando in una Madrid occupata dalle truppe francesi (napoleoniche) una rivolta popolare fu sedata nel sangue.
Nel quadro a destra c'è il plotone d'esecuzione, dai colori scuri, come una macchina di morte dai volti anonimi. Puntano i fucili contro i patrioti spagnoli illuminati da una lampada. La lampada vorrebbe significare la Luce della Storia che illumina gli spagnoli e lascia nell'ombra i francesi (saranno ricordati i patrioti spagnoli e non i francesi)
Il quadro è di un realismo crudo per quell'epoca a causa del sangue disegnato e il patriota con le mani alzate con il vestito bianco ricorda molto Gesù
Le pitture nere (1820/1823 circa). Le Pitture Nere decoravano la quinta del sordo, che in spagnolo quinta significa casa (la casa del sordo cioè la casa di Goya). I 14 dipinti ad olio eseguiti per sè stesso come sfogo della sua anima. Goya ha rappresentato i suoi incubi ed allucinazioni ....il lato oscuro della sua anima.
La pittura madre di tutte è Saturno che divora i suoi figli (per paura di essere detronizzato) che rappresenta la follia disumana dell'uomo. Le Pitture nere rappresentano un disegno pre- impressionista per la violenza delle immagini).
Goya però, nel 1825 (poco prima di morire nel 1828), trasferitosi a Bordeaux, dipinge "La Lattaia di Bordeaux" e questo quadro fa sembrare che abbia superato il periodo delle pitture nere. Secondo alcuni in questo quadro ci sarebbe anche la mano di sua figlia (Rosalita Goya)
Etichette:
arte,
artistico,
barabino,
corso serale,
goya,
klee,
pitture nere,
saturnismo,
serale,
storia dell'arte
Eugène Delacroix (seconda parte)
La libertà che guida il popolo
la figura femminile è ispirata alla Venere di Milo e alla Nike di Samotracia (del periodo Ellenistico dove le figure si articolano e si muovono nello spazio)
Il gruppo degli insorti (dipinti nel quadro - La libertà che guida il popolo) è composto da (a partire da sinistra): l'operaio, il borghese ed infine dal giovane con le due pistole. Tutte figure per dire che il popolo di Parigi partecipa alla rivoluzione. Il disegno (a destra) fa intravedere la cattedrale di Notre Dame per indicare chiaramente in che posto si sta svolgendo la battaglia. Questo è uno dei quadri che ED (Eugene Delacroix) ha dipinto per la rivoluzione non potendovi partecipare direttamente.
Infine, nel 1852, ED dipinge il Mare dalle alture di Dieppe (Normandia) anticipando di 10 anni la pittura impressionista. Però ED non è del tutto impressionista perchè il colore è più scuro e non dipinge all'aria aperta ma lo dipinge a memoria nel suo studio. Quello che ED ha in relazione con gli impressionisti (con questo quadro) è: un tocco frammentato, barche e vele sono macchie di colore e studio della luce sull'acqua
la figura femminile è ispirata alla Venere di Milo e alla Nike di Samotracia (del periodo Ellenistico dove le figure si articolano e si muovono nello spazio)
Il gruppo degli insorti (dipinti nel quadro - La libertà che guida il popolo) è composto da (a partire da sinistra): l'operaio, il borghese ed infine dal giovane con le due pistole. Tutte figure per dire che il popolo di Parigi partecipa alla rivoluzione. Il disegno (a destra) fa intravedere la cattedrale di Notre Dame per indicare chiaramente in che posto si sta svolgendo la battaglia. Questo è uno dei quadri che ED (Eugene Delacroix) ha dipinto per la rivoluzione non potendovi partecipare direttamente.
Infine, nel 1852, ED dipinge il Mare dalle alture di Dieppe (Normandia) anticipando di 10 anni la pittura impressionista. Però ED non è del tutto impressionista perchè il colore è più scuro e non dipinge all'aria aperta ma lo dipinge a memoria nel suo studio. Quello che ED ha in relazione con gli impressionisti (con questo quadro) è: un tocco frammentato, barche e vele sono macchie di colore e studio della luce sull'acqua
Etichette:
arte,
artistico,
barabino,
corso serale,
delacroix,
dieppe,
klee,
romanticismo,
serale,
storia dell'arte
martedì 20 novembre 2012
Eugène Delacroix
Eugène Delacroix (1798 - 1863)
Se Gericault segna il passaggio dal NeoClassicismo al Romanticismo, ED (Eugène Delacroix) segna il trionfo del Romanticismo. Come Gericault si è formato con Pierre Guerrin e ha avuto come esempi Gros (autore appestati a Jaffa) e lo stesso Gericault, quest'ultimo sarà fondamentale per i suoi movimenti artistici
ED, tra i maestri del passato, si ispira a Rubens per il colore e le pennellate libere e dinamiche sulla tela. Il suo primo quadro (La Barca di Dante) viene esposto al Salon del 1822 ottenendo un grande successo
ED amava molto i soggetti letterari e il quadro si ispira ad un passo della Divina Commedia (canto 8° dell'inferno) in cui Dante e Virgilio sono sullo stige e i dannati cercano di rovesciargli la barca e Dante, spaventato, si appoggia a Virgilio che rappresenta la ragione. Sullo sfondo la città di Dite che brucia.
Il quadro viene dipinto per 3 mesi lavorando 12 ore al giorno mentre un'amico gli leggeva i passi più significativi dell'inferno. Il Tema del quadro è la paura dell'ignoto, dello smarrimento dell'uomo di fronte all'ignoto. Nell'opera i nudi (i dannati) sono michelangioleschi e la composizione di molte sue opere, ricorderà sempre la Zattera della Medusa (in questo caso i morti/dannati in prima fila, la barca in mezzo al mare, il momento drammatico della scena, il realismo della composizione e la tonalità cupa con però dei colori molto vivaci).
"Il colore è il principale mezzo espressivo", "un colore che comunica sentimenti, emozioni".
Lo studio del colore e l'analisi della luce sono costanti in ED. ED anticipa l'impressionismo.
Nel 1832, ED compie un viaggio in Marocco ed ad Algeri dove scopre il fascino esotico di quelle terre e con Ingres inaugura il filone orientalista nel Romanticismo.
"La Grande Odalisca"
"La Grande Odalisca" dove però è il disegno ad avere la predominanza sul colore mentre il capolavoro Dame di Algeri (dipinto da ED a Parigi nel 1834 in ricordo di una visita ad un harem - in via del tutto eccezionale) vede la predominanza del colore sul disegno. La luce accende i colori e ED usa le ombre colorate (rosso, verde -> i colori complementari) sfruttando la legge di CHEVREUL (un chimico francese che lavora sui colori e nel '30 aveva formulato la legge sul contrasto simultaneo dei colori complementari i quali si esaltano a vicenda se si accostano)
Il colore non è più compatto in forma di colore, pennellate libere e sciolte e le forme sono costruite con il colore. Cezanne esalta questo quadro (le Dame di Algeri) e dice "tutti noi (impressionisti) dipingiamo in lui". Il quadro in questione è stato rifatto da Picasso almeno una quindicina di volte
ED dipinge anche il "Massacro di Scio", episodio storico contemporaneo della guerra tra Turchi e Greci dove quest'ultimi lottavano per la loro indipendenza. In questo episodio, 20.000 greci vengono uccisi e 20.000 deportati in Turchia.
Come anche Gericault aveva fatto per la zattera, anche ED si documenta tantissimo su questo episodio intervistando anche i testimoni oculari e disegnando un quadro per indignare e commuovere lo spettatore europeo mettendo come tema la libertà che viene perseguitata non solo in Grecia ma anche in altri stati europei.
Anche questo quadro ha delle analogie con la zattera della medusa in quanto non c'è un centro asimmetrico, è un quadro anti-classicista, c'è un vuoto centrale nella composizione. La donna anziana che indossa un costume greco (simbolo della insofferenza greca) è una figura serpentinata tipica di Michelangelo. Al centro del quadro ci sono 2 giovani che si abbracciano nel loro ultimo abbraccio e ci sono delle persone che sono in attesa di essere o deportate o uccise (a sinistra del quadro, una donna legata ad un cavallo di un generale turco).
ED ridipinge il paesaggio e il cielo dopo aver visto una mostra di paesaggisti inglesi a Parigi nel 1824 e aver ammirato i cieli di Constable John il quale dipinge un quadro osservando le nuvole). Il Massacro di Scio ha una luce che unifica le figure e il paesaggio.
La libertà che guida il popolo. Nel Luglio del 1830, avviene una delle giornate più violente e si scatena l'insurrezione di Parigi che segna la fine della monarchia Borbonica e l'ascesa al trono di Luigi Filippo d'Orlean. ED si disegna accanto alla donna (Libertà) armato di un fucile. E per disegnare la donna, ED si ispira alla Venere di Milo e alla Nike
Se Gericault segna il passaggio dal NeoClassicismo al Romanticismo, ED (Eugène Delacroix) segna il trionfo del Romanticismo. Come Gericault si è formato con Pierre Guerrin e ha avuto come esempi Gros (autore appestati a Jaffa) e lo stesso Gericault, quest'ultimo sarà fondamentale per i suoi movimenti artistici
ED, tra i maestri del passato, si ispira a Rubens per il colore e le pennellate libere e dinamiche sulla tela. Il suo primo quadro (La Barca di Dante) viene esposto al Salon del 1822 ottenendo un grande successo
ED amava molto i soggetti letterari e il quadro si ispira ad un passo della Divina Commedia (canto 8° dell'inferno) in cui Dante e Virgilio sono sullo stige e i dannati cercano di rovesciargli la barca e Dante, spaventato, si appoggia a Virgilio che rappresenta la ragione. Sullo sfondo la città di Dite che brucia.
Il quadro viene dipinto per 3 mesi lavorando 12 ore al giorno mentre un'amico gli leggeva i passi più significativi dell'inferno. Il Tema del quadro è la paura dell'ignoto, dello smarrimento dell'uomo di fronte all'ignoto. Nell'opera i nudi (i dannati) sono michelangioleschi e la composizione di molte sue opere, ricorderà sempre la Zattera della Medusa (in questo caso i morti/dannati in prima fila, la barca in mezzo al mare, il momento drammatico della scena, il realismo della composizione e la tonalità cupa con però dei colori molto vivaci).
"Il colore è il principale mezzo espressivo", "un colore che comunica sentimenti, emozioni".
Lo studio del colore e l'analisi della luce sono costanti in ED. ED anticipa l'impressionismo.
Nel 1832, ED compie un viaggio in Marocco ed ad Algeri dove scopre il fascino esotico di quelle terre e con Ingres inaugura il filone orientalista nel Romanticismo.
"La Grande Odalisca"
"La Grande Odalisca" dove però è il disegno ad avere la predominanza sul colore mentre il capolavoro Dame di Algeri (dipinto da ED a Parigi nel 1834 in ricordo di una visita ad un harem - in via del tutto eccezionale) vede la predominanza del colore sul disegno. La luce accende i colori e ED usa le ombre colorate (rosso, verde -> i colori complementari) sfruttando la legge di CHEVREUL (un chimico francese che lavora sui colori e nel '30 aveva formulato la legge sul contrasto simultaneo dei colori complementari i quali si esaltano a vicenda se si accostano)
Il colore non è più compatto in forma di colore, pennellate libere e sciolte e le forme sono costruite con il colore. Cezanne esalta questo quadro (le Dame di Algeri) e dice "tutti noi (impressionisti) dipingiamo in lui". Il quadro in questione è stato rifatto da Picasso almeno una quindicina di volte
ED dipinge anche il "Massacro di Scio", episodio storico contemporaneo della guerra tra Turchi e Greci dove quest'ultimi lottavano per la loro indipendenza. In questo episodio, 20.000 greci vengono uccisi e 20.000 deportati in Turchia.
Come anche Gericault aveva fatto per la zattera, anche ED si documenta tantissimo su questo episodio intervistando anche i testimoni oculari e disegnando un quadro per indignare e commuovere lo spettatore europeo mettendo come tema la libertà che viene perseguitata non solo in Grecia ma anche in altri stati europei.
Anche questo quadro ha delle analogie con la zattera della medusa in quanto non c'è un centro asimmetrico, è un quadro anti-classicista, c'è un vuoto centrale nella composizione. La donna anziana che indossa un costume greco (simbolo della insofferenza greca) è una figura serpentinata tipica di Michelangelo. Al centro del quadro ci sono 2 giovani che si abbracciano nel loro ultimo abbraccio e ci sono delle persone che sono in attesa di essere o deportate o uccise (a sinistra del quadro, una donna legata ad un cavallo di un generale turco).
ED ridipinge il paesaggio e il cielo dopo aver visto una mostra di paesaggisti inglesi a Parigi nel 1824 e aver ammirato i cieli di Constable John il quale dipinge un quadro osservando le nuvole). Il Massacro di Scio ha una luce che unifica le figure e il paesaggio.
La libertà che guida il popolo. Nel Luglio del 1830, avviene una delle giornate più violente e si scatena l'insurrezione di Parigi che segna la fine della monarchia Borbonica e l'ascesa al trono di Luigi Filippo d'Orlean. ED si disegna accanto alla donna (Libertà) armato di un fucile. E per disegnare la donna, ED si ispira alla Venere di Milo e alla Nike
Etichette:
artistico,
barabino,
corso serale,
delacroix,
klee,
romanticismo
sabato 17 novembre 2012
Gericault - seconda (ed ultima) parte
Seconda ed ultima parte su Gericault
Avevamo lasciato (nel post precedente) Gericault che esponeva la Zattera della Medusa al Salon del 1819. Ebbene, quesst'opera fu un completo insucesso in quanto fu aspramente criticata per i motivi detti prima.
In conseguenza di tutto ciò, l'artista cadde in una profonda depressione curata da un giovane psichiatra che fu uno dei padri della psichiatria moderna. Gericault gli dipinse, su commissione, 10 quadri (di cui 5 andati perduti) che ritraevano persone affette da varie malattie mentali (quadri che passeranno alla storia come gli ALIENATI o Monomaniaci). Tali disegni, serviranno allo psichiatra per una documentazione visiva.
Nel 1820 Gericault si stabilisce in Inghilterra e porta con sè la Zattera della Medusa dove viene esposta a Londra ed ad Edimburgo ottenendo un grande successo di critica e di pubblico.
In Inghilterra. G. dipinge il derby di Epson. Il quadro è ispirato da John Constable il quale è un famoso pittore del periodo di paesaggi, ma a differenza dei suoi contemporanei (Friedrick e Turner) non dipinge quadri dove il Sublime (la natura onnipotente) schiaccia l'uomo ma bensì dipinge della natura in armonia con l'uomo. John rimarrà sempre nella sua contea mentre gli altri si sposteranno in vari luoghi.
In quegli anni (1820- 1821) nessun altro pittore francese darà una tale importanza al paesaggio se non a partire dal 1830.
Gericault (e gli altri suoi colleghi) dipingeranno sempre cavalli con le zampe dilatate verso l'esterno perchè nessuno era mai riuscito a vedere il comportamento delle gambe mentre correvano. Occorrerà aspettare Eadweard Muybridge (un fotografo) per scoprire come le zampe del cavallo si posizionano durante la corsa.
Nel 1830, Eugenie DelaCroix dipingerà la Libertà che guida il popolo e per certi versi sarà un dipinto che sarà ispirato alla composizione della zattera.
Ma a differenza della Zattera della Medusa (dove il movimento dei personaggi era di entrare nel quadro), ne La Libertà che guida il popolo, il movimento dei personaggi sarà volto ad uscire dal quadro.
Avevamo lasciato (nel post precedente) Gericault che esponeva la Zattera della Medusa al Salon del 1819. Ebbene, quesst'opera fu un completo insucesso in quanto fu aspramente criticata per i motivi detti prima.
In conseguenza di tutto ciò, l'artista cadde in una profonda depressione curata da un giovane psichiatra che fu uno dei padri della psichiatria moderna. Gericault gli dipinse, su commissione, 10 quadri (di cui 5 andati perduti) che ritraevano persone affette da varie malattie mentali (quadri che passeranno alla storia come gli ALIENATI o Monomaniaci). Tali disegni, serviranno allo psichiatra per una documentazione visiva.
Nel 1820 Gericault si stabilisce in Inghilterra e porta con sè la Zattera della Medusa dove viene esposta a Londra ed ad Edimburgo ottenendo un grande successo di critica e di pubblico.
In Inghilterra. G. dipinge il derby di Epson. Il quadro è ispirato da John Constable il quale è un famoso pittore del periodo di paesaggi, ma a differenza dei suoi contemporanei (Friedrick e Turner) non dipinge quadri dove il Sublime (la natura onnipotente) schiaccia l'uomo ma bensì dipinge della natura in armonia con l'uomo. John rimarrà sempre nella sua contea mentre gli altri si sposteranno in vari luoghi.
In quegli anni (1820- 1821) nessun altro pittore francese darà una tale importanza al paesaggio se non a partire dal 1830.
Gericault (e gli altri suoi colleghi) dipingeranno sempre cavalli con le zampe dilatate verso l'esterno perchè nessuno era mai riuscito a vedere il comportamento delle gambe mentre correvano. Occorrerà aspettare Eadweard Muybridge (un fotografo) per scoprire come le zampe del cavallo si posizionano durante la corsa.
Nel 1830, Eugenie DelaCroix dipingerà la Libertà che guida il popolo e per certi versi sarà un dipinto che sarà ispirato alla composizione della zattera.
- Ci sarà uno schema piramidale
- La figura principale sventola una bandiera o un drappo
- Primo piano con i morti
- Ed infine ci sarà la citazione delle calze (il figlio nudo morto con il calzino e un cadavere morto mezzonudo con il calzino)
Ma a differenza della Zattera della Medusa (dove il movimento dei personaggi era di entrare nel quadro), ne La Libertà che guida il popolo, il movimento dei personaggi sarà volto ad uscire dal quadro.
mercoledì 14 novembre 2012
Pablo Picasso
Ciao a tutti!
Con mia grande sorpresa, mi rendo conto di essermi dimenticato di postare gli appunti della lezione su Picasso. Rimedio subito.
Picasso fu il rappresentante del cubismo (successione di momenti visivi sintetizzati in un'unica immagine. La scomposizione avviene per piani ma non c'è profondità).
Pablo Picasso (d'ora in poi PP) ebbe una vita tormentata e adottò il cognome della madre e non del padre a causa di una travagliata vicenda famigliare. Sebbene tutti lo ricordino come il padre del Cubismo, va anche detto che PP fu prima Post - Impressionista, poi divenne Espressionista, per diventare Cubista, Dadaista, Surrealista ed infine Classico.
A causa di vari problemi (e della morte del suo migliore amico Casagemas Carlos (1901 – suicida per un problema di amore non corrisposto) Picasso darà vita al periodo Blu nel quale in tutte le sue opere, il blu sarà il colore più usato.
I soggetti saranno tutti di denuncia sociale (Picasso ritrarrà prevalentemente persone disgraziate, povere con dei problemi) e sceglierà il colore blu perchè è il colore che rappresenta la condizione interiore. Il quadro più famoso del periodo blu che farà Picasso sarà Celestina.
Il Cubismo: il cubismo è un modo di re-inventare l’arte, è un nuovo codice visivo. Il Cubismo usa la 4° dimensione cioè l’oggetto visto da più punti di vista contemporaneamente. L’oggetto di conseguenza deve essere decomposto e frammentato. In quest’arte non esiste la tridimensionalità in quanto l’immagine viene scomposta per piani e non per volumi.
Picasso ha attraversato due fasi del cubismo: il Cubismo Analitico e il Cubismo Sintetico. Il primo periodo (1909 – 1911) vede anche la collaborazione di Braque (“uomo con chitarra” – mentre Picasso realizza “ragazza con mandolino“). La scomposizione (dell’immagine) diventa ancora più fitta e minuziosa tanto da perdere quasi del tutto l’immagine originale. Inoltre i toni grigi e ocra la fanno da padrone. Picasso alla fine abbandona questa fase perchè l’oggetto alla fine è talmente scomposto tanto da risultare impossibile da capire e il pittore ha sempre detestato l’arte astratta (lui e Kandinsky erano l’uno l’opposto dell’altro – per Kandinsky l’oggetto doveva sparire mentre per Picasso l’oggetto era il centro).
Nel Periodo Sintetico (1912- 1914 anche se proseguirà fino al ’21) Picasso torna a rendere più semplice l’immagine scomposta, la scomposizione diventa meno fitta e più essenziale. Ritornano gli altri colori e si assiste ad una nuova organizzazione dell’oggetto sulla tela.
Alcuni quadri famosi (“Natura morta con sedia impagliata” ad esempio) vengono costruiti anche con pezzi di materiale attaccato alla tela dando così vita al collage. Foglio di musica e chitarra e Natura morta con giornale sono esempi di quadri realizzati anche con altri pezzi.
Con mia grande sorpresa, mi rendo conto di essermi dimenticato di postare gli appunti della lezione su Picasso. Rimedio subito.
Picasso fu il rappresentante del cubismo (successione di momenti visivi sintetizzati in un'unica immagine. La scomposizione avviene per piani ma non c'è profondità).
Pablo Picasso (d'ora in poi PP) ebbe una vita tormentata e adottò il cognome della madre e non del padre a causa di una travagliata vicenda famigliare. Sebbene tutti lo ricordino come il padre del Cubismo, va anche detto che PP fu prima Post - Impressionista, poi divenne Espressionista, per diventare Cubista, Dadaista, Surrealista ed infine Classico.
A causa di vari problemi (e della morte del suo migliore amico Casagemas Carlos (1901 – suicida per un problema di amore non corrisposto) Picasso darà vita al periodo Blu nel quale in tutte le sue opere, il blu sarà il colore più usato.
I soggetti saranno tutti di denuncia sociale (Picasso ritrarrà prevalentemente persone disgraziate, povere con dei problemi) e sceglierà il colore blu perchè è il colore che rappresenta la condizione interiore. Il quadro più famoso del periodo blu che farà Picasso sarà Celestina.
Il Cubismo: il cubismo è un modo di re-inventare l’arte, è un nuovo codice visivo. Il Cubismo usa la 4° dimensione cioè l’oggetto visto da più punti di vista contemporaneamente. L’oggetto di conseguenza deve essere decomposto e frammentato. In quest’arte non esiste la tridimensionalità in quanto l’immagine viene scomposta per piani e non per volumi.
Picasso ha attraversato due fasi del cubismo: il Cubismo Analitico e il Cubismo Sintetico. Il primo periodo (1909 – 1911) vede anche la collaborazione di Braque (“uomo con chitarra” – mentre Picasso realizza “ragazza con mandolino“). La scomposizione (dell’immagine) diventa ancora più fitta e minuziosa tanto da perdere quasi del tutto l’immagine originale. Inoltre i toni grigi e ocra la fanno da padrone. Picasso alla fine abbandona questa fase perchè l’oggetto alla fine è talmente scomposto tanto da risultare impossibile da capire e il pittore ha sempre detestato l’arte astratta (lui e Kandinsky erano l’uno l’opposto dell’altro – per Kandinsky l’oggetto doveva sparire mentre per Picasso l’oggetto era il centro).
Nel Periodo Sintetico (1912- 1914 anche se proseguirà fino al ’21) Picasso torna a rendere più semplice l’immagine scomposta, la scomposizione diventa meno fitta e più essenziale. Ritornano gli altri colori e si assiste ad una nuova organizzazione dell’oggetto sulla tela.
Alcuni quadri famosi (“Natura morta con sedia impagliata” ad esempio) vengono costruiti anche con pezzi di materiale attaccato alla tela dando così vita al collage. Foglio di musica e chitarra e Natura morta con giornale sono esempi di quadri realizzati anche con altri pezzi.
Etichette:
artistico,
barabino,
corso serale,
cubismo,
klee,
picasso,
storia dell'arte
martedì 13 novembre 2012
Gericault - La Zattera della Medusa
La zattera della Medusa
La Zattera è un'opera rivoluzionaria che apre al Romanticismo
L'episodio storico che narra, accadde il 2 Luglio 1816 che racconta del naufragio della nave Medusa a causa dell'imperizia del comandante che centrò un banco di sabbia. Mentre le persone più potenti scapparono su delle scialuppe di salvataggio, i più sfortunati furono costretti a costruirsi una zattera di fortuna che iniziò ad andare alla deriva. Dopo 15 giorni di navigazione, alla fine si salvarono solo in 10 su 147.
La Zattera venne letta come anche un'allegoria della situazione politic della Francia post-borbonica.
Il quadro rappresenta anche la lotta dell'uomo contro il proprio destino e contro l'onnipotenza della natura. La natura si oppone alle speranze dei naufraghi.
mentre in Gericault l'uomo lotta eroicamente contro le forze della natura (quindi c'è ancora un pò di speranza), nei quadri di Friedrich e Joseph William Turner c'è la totale sconfitta dell'uomo. Turner disegna Battello in mezzo al mare dove il battello è solo una chiazza nella tempesta e Friedrich invece disegna il Naufragio della Speranza (tratto da un evento realmente accaduto) dove una nave viene del tutto stritolata dai ghiacci e l'uomo è completamente assente dalla scena
Per realizzare la Zattera della Medusa, G. si documentò intervistando due superstiti al naufragio, leggendo i resoconti e facendosi costruire un modello della zattera dal carpentiere della Medusa. E sul modello della zattera vi imbastì una specie di teatrino con delle statuine per studiare la scena. Si recò a Le Havre (in Normandia) per studiare il moto ondoso e le tempeste rompendo il suo isolamento nel quale era sprofondato per realizzare l'opera. Ah, studiò anche la colorazione dei cadaveri frequentando l'obitorio cittadino e portandosi a casa delle membra di corpo umano.
G. ribalta la concezione di David. Se nel Giuramento degli Orazi c'è un centro preciso prospettico, nella zattera della medusa non c'è tale centro. La struttura inoltre è molto dinamica e ha una doppia struttura piramidale con un incrocio di diagonali che lasciano un vuoto centrale.
Ma la sua opera (il disegno del naufragio) non fu l'unica. Già nel '700 era nato un filone (anche in america) dedicato ai naufragi (come per esempio il disegno di John Copley - Watson e lo squalo o il pittore Claude Vernet che si era specializzato in naufragi).
Quando fu esposta l'opera, G. fu molto criticato per varie ragioni:
L'opera si distingue in 4 gruppi:
Il tema del quadro è la speranza delusa perchè il quadro rappresenta la zattera al suo 13° giorno (saranno 15 i giorni di naufragio) nel momento in cui viene avvistato un brigandino all'orizzonte ma la nave non gli scorge e va avanti.
Per la realizzazione del quadro, G. usa amici, conoscenti e modelli professionisti e anche De la Croix i quali hanno posato per la zattera.
La figura del padre che tiene suo figlio morto tra le braccia è l'unica figura che non è interessata all'avvistamento della nave e il suo sguardo vaga nel vuoto verso lo spettatore.Qualche giorno prima della mostra, G. invitò un suo maestro a vedere l'opera e questa persona gli fece notare uno sbilanciamento nell'opera a destra dove era tutto vuoto. Senza disegni preparatori o altro, G. disegnò un cadavere che sta scivolando in mare direttamente sulla tela venendo aiutato da una persona che posò per lui.
I corpi disegnati ricordano Michelangelo, la luce e i chiari-scuro ricordano Caravaggio e il realismo drammatico ricordano Gros (appestati di Jaffa)
La Zattera è un'opera rivoluzionaria che apre al Romanticismo
L'episodio storico che narra, accadde il 2 Luglio 1816 che racconta del naufragio della nave Medusa a causa dell'imperizia del comandante che centrò un banco di sabbia. Mentre le persone più potenti scapparono su delle scialuppe di salvataggio, i più sfortunati furono costretti a costruirsi una zattera di fortuna che iniziò ad andare alla deriva. Dopo 15 giorni di navigazione, alla fine si salvarono solo in 10 su 147.
La Zattera venne letta come anche un'allegoria della situazione politic della Francia post-borbonica.
Il quadro rappresenta anche la lotta dell'uomo contro il proprio destino e contro l'onnipotenza della natura. La natura si oppone alle speranze dei naufraghi.
mentre in Gericault l'uomo lotta eroicamente contro le forze della natura (quindi c'è ancora un pò di speranza), nei quadri di Friedrich e Joseph William Turner c'è la totale sconfitta dell'uomo. Turner disegna Battello in mezzo al mare dove il battello è solo una chiazza nella tempesta e Friedrich invece disegna il Naufragio della Speranza (tratto da un evento realmente accaduto) dove una nave viene del tutto stritolata dai ghiacci e l'uomo è completamente assente dalla scena
Per realizzare la Zattera della Medusa, G. si documentò intervistando due superstiti al naufragio, leggendo i resoconti e facendosi costruire un modello della zattera dal carpentiere della Medusa. E sul modello della zattera vi imbastì una specie di teatrino con delle statuine per studiare la scena. Si recò a Le Havre (in Normandia) per studiare il moto ondoso e le tempeste rompendo il suo isolamento nel quale era sprofondato per realizzare l'opera. Ah, studiò anche la colorazione dei cadaveri frequentando l'obitorio cittadino e portandosi a casa delle membra di corpo umano.
G. ribalta la concezione di David. Se nel Giuramento degli Orazi c'è un centro preciso prospettico, nella zattera della medusa non c'è tale centro. La struttura inoltre è molto dinamica e ha una doppia struttura piramidale con un incrocio di diagonali che lasciano un vuoto centrale.
Ma la sua opera (il disegno del naufragio) non fu l'unica. Già nel '700 era nato un filone (anche in america) dedicato ai naufragi (come per esempio il disegno di John Copley - Watson e lo squalo o il pittore Claude Vernet che si era specializzato in naufragi).
Quando fu esposta l'opera, G. fu molto criticato per varie ragioni:
- Mancanza di un centro compositivo (perchè si era abituati a David)
- Mancanza del colore - infatti se nel giuramento degli Orazi c'era un rosso acceso, nella zattera della medusa i colori sono spenti, terrosi con l'aggiunta del bitume (non quello stradale ma un colorante scuro usato nell'arte)..un quadro quasi monocromatico
- Gericault aveva usato un formato non adatto per l'opera. Il formato scelto (4metri per sette) non era stato usato per un soggetto religioso, mitologico o storico ma per narrare le sofferenze della povera gente sperduta nell'oceano
- Realismo troppo crudo, troppo sentimento (e dire che G. aveva scartato una precedente elaborazione che raffigurava le scene di cannibalismo avvenute a bordo della zattera)
- G. aveva ristabilito l'uguaglianza in quanto il personaggio che svettava era un'uomo di colore e proprio in quel periodo era aperta la questione degli schiavi
L'opera si distingue in 4 gruppi:
- Il primo gruppo (più vicino allo spettatore) è composto dai morti con (a sinistra) un padre che tiene suo figlio tra le braccia
- il secondo gruppo è a lato dell'albero e uno dei due indica la nave (i due superstiti intervistati -- che è l'ingegnere della nave la Medusa ndr)
- Il terzo gruppo è quello al centro della tavola che si solleva perchè in loro si riaccende la speranza
- Il quarto infine è quello che sventola i propri vestiti al vento per farsi vedere dalla nave
Il tema del quadro è la speranza delusa perchè il quadro rappresenta la zattera al suo 13° giorno (saranno 15 i giorni di naufragio) nel momento in cui viene avvistato un brigandino all'orizzonte ma la nave non gli scorge e va avanti.
Per la realizzazione del quadro, G. usa amici, conoscenti e modelli professionisti e anche De la Croix i quali hanno posato per la zattera.
La figura del padre che tiene suo figlio morto tra le braccia è l'unica figura che non è interessata all'avvistamento della nave e il suo sguardo vaga nel vuoto verso lo spettatore.Qualche giorno prima della mostra, G. invitò un suo maestro a vedere l'opera e questa persona gli fece notare uno sbilanciamento nell'opera a destra dove era tutto vuoto. Senza disegni preparatori o altro, G. disegnò un cadavere che sta scivolando in mare direttamente sulla tela venendo aiutato da una persona che posò per lui.
I corpi disegnati ricordano Michelangelo, la luce e i chiari-scuro ricordano Caravaggio e il realismo drammatico ricordano Gros (appestati di Jaffa)
venerdì 9 novembre 2012
Corso serale - pittoriche
Ciao a tutti
Una piccola news: al corso serale di disegno sto iniziando un'altro disegno dopo quello dei fiori e con le ecoline. Molto probabilmente questo disegno lo farò ad olio anche se non è ancora stato deciso tutto..
Cosa ne pensate?
Una piccola news: al corso serale di disegno sto iniziando un'altro disegno dopo quello dei fiori e con le ecoline. Molto probabilmente questo disegno lo farò ad olio anche se non è ancora stato deciso tutto..
Cosa ne pensate?
martedì 6 novembre 2012
David e Gericault
Fine NeoClassicismo ed inizio Romanticismo
Riprendono e si concludono le lezioni sul NeoClassicismo. Dopo aver preso il posto del barocco, il Neoclassicismo si chiude.
Nel 1804 Napoleone si autoproclama imperatore dei francesi e David viene promosso come pittore di corte da Napoleone stesso il quale gli commissiona un quadro della sua incoronazione (ma anche altri come la Distribuzione delle Aquile).
Erano previste 4 tele per il quadro ma alla fine vengono realizzate solo 2. Il quadro è 6 metri per 9 (il quadro sognato da David per il Giuramento della Pallacorda sarebbe dovuto essere 6x10 metri).
L'incoronazione avviene nella cattedrale di Notre Dame di Parigi alla presenza del papa Pio VII e di tutta la corte. Ci sono più di 200 persone che vengono poi disegnate da David in modo assai meticoloso e i dettagli dei vestiti vengono replicati perfettamente (David prima fa degli schizzi e poi studia le persone singolarmente).
Il quadro si ispira ad un'opera di Rubens (Incoronazione di Maria de Medici a Regina di Francia). Non solo. Rappresenta una svolta nei quadri di David che inizia ad abbandonare il Neoclassicismo per riabbracciare un pò del barocco (il NeoClass. pretendeva stili sobri per esempio e non troppi dettagli - quando David disegnò il giuramento degli orazi usò delle architetture e colonne molto semplici e non tutte con orpelli). Per la realizzazione del quadro, oltre agli assistenti, si fece aiutare (nella replica dei dettagli architettonici)da Mengotti che all'epoca era pittore e scenografo dell'Opera di Parigi.
Pe realizzare il quadro, David lavorò dal 1805 al 1807
Romanticismo
Theodore Gericault (1781-1824)
Il romanticismo è una pittura di storia e di paesaggio. Gli artisti che meglio rappresentarono la corrente storica del romanticismo furono (tra i tanti) Gericault e Eugene De La Croix, mentre per la corrente paesaggistica furono Turner e Friedrick i quali rappresentarono il Sublime: rapporto tra l'infinito e la finitudine dell'uomo (termine kantiano).
Gericault (chiamato d'ora in poi G.) fu una figura chiave del passaggio dal Neoclassicismo al Romanticismo.
Ricco di famiglia, la sua fortuna lo aiutò a dedicarsi alle sue due passioni: la pittura e i cavalli. I suoi due maestri furono Carle Vernet (famoso pittore di cavalli) e Pierre Guerin che fu ex allievo di David e che intuì le capacità di G.
Il terzo maestro fu il Louvre nel quale G. passò del tempo a copiare i grandi maestri del passato (tra cui Rubens e Caravaggio). G. ammirò anche un suo contemporaneo Jean Antoine Gros.
Gros disegnò il quadro "Napoleone visita gli appestati di Jaffa " nel quale la pittura storica acquistò un senso drammatico e realistico.
Tutti questi pittori saranno fondamentali per Gericault.
L'opera di G. "ufficiale dei cavalleggeri della guardia imperiale alla carica" vince il primo premio del concorso al Salon (esposizione annuale di pittura).
Il disegno raffigura un cavallo (con sopra un cavaliere - un ufficiale chiamato Deudonnè che posò per lui) messo in diagonale come se stesse entrando nel quadro. Il disegno venne ispirato da un cavallo che di colpo s'imbizzarrì e G. ne fu molto colpito.
Il quadro venne disegnato proprio in un periodo in cui le vittorie napoleoniche stavano facendo diventare la Francia una potenza europea. Ma dopo due anni (con la campagna di russia) la potenza iniziò a sbriciolarsi e di conseguenza G. iniziò a fare dei disegni delle truppe napoleoniche allo sbando anche con acquarelli e verrà considerato da Courbe (padre del realismo) come il padre dei realisti. "Tutti noi" disse Courbe (intendendo i pittori realisti) "siamo saliti sulla zattera della medusa" (intendendo dire che tutti noi discendiamo da lui).
Pare che G. si portasse a casa parti anatomiche (teste e quant'altro) per studiarne anche la decomposizione e il coloro.
Riprendono e si concludono le lezioni sul NeoClassicismo. Dopo aver preso il posto del barocco, il Neoclassicismo si chiude.
Nel 1804 Napoleone si autoproclama imperatore dei francesi e David viene promosso come pittore di corte da Napoleone stesso il quale gli commissiona un quadro della sua incoronazione (ma anche altri come la Distribuzione delle Aquile).
Erano previste 4 tele per il quadro ma alla fine vengono realizzate solo 2. Il quadro è 6 metri per 9 (il quadro sognato da David per il Giuramento della Pallacorda sarebbe dovuto essere 6x10 metri).
L'incoronazione avviene nella cattedrale di Notre Dame di Parigi alla presenza del papa Pio VII e di tutta la corte. Ci sono più di 200 persone che vengono poi disegnate da David in modo assai meticoloso e i dettagli dei vestiti vengono replicati perfettamente (David prima fa degli schizzi e poi studia le persone singolarmente).
Il quadro si ispira ad un'opera di Rubens (Incoronazione di Maria de Medici a Regina di Francia). Non solo. Rappresenta una svolta nei quadri di David che inizia ad abbandonare il Neoclassicismo per riabbracciare un pò del barocco (il NeoClass. pretendeva stili sobri per esempio e non troppi dettagli - quando David disegnò il giuramento degli orazi usò delle architetture e colonne molto semplici e non tutte con orpelli). Per la realizzazione del quadro, oltre agli assistenti, si fece aiutare (nella replica dei dettagli architettonici)da Mengotti che all'epoca era pittore e scenografo dell'Opera di Parigi.
Pe realizzare il quadro, David lavorò dal 1805 al 1807
Romanticismo
Theodore Gericault (1781-1824)
Il romanticismo è una pittura di storia e di paesaggio. Gli artisti che meglio rappresentarono la corrente storica del romanticismo furono (tra i tanti) Gericault e Eugene De La Croix, mentre per la corrente paesaggistica furono Turner e Friedrick i quali rappresentarono il Sublime: rapporto tra l'infinito e la finitudine dell'uomo (termine kantiano).
Gericault (chiamato d'ora in poi G.) fu una figura chiave del passaggio dal Neoclassicismo al Romanticismo.
Ricco di famiglia, la sua fortuna lo aiutò a dedicarsi alle sue due passioni: la pittura e i cavalli. I suoi due maestri furono Carle Vernet (famoso pittore di cavalli) e Pierre Guerin che fu ex allievo di David e che intuì le capacità di G.
Il terzo maestro fu il Louvre nel quale G. passò del tempo a copiare i grandi maestri del passato (tra cui Rubens e Caravaggio). G. ammirò anche un suo contemporaneo Jean Antoine Gros.
Gros disegnò il quadro "Napoleone visita gli appestati di Jaffa " nel quale la pittura storica acquistò un senso drammatico e realistico.
Tutti questi pittori saranno fondamentali per Gericault.
L'opera di G. "ufficiale dei cavalleggeri della guardia imperiale alla carica" vince il primo premio del concorso al Salon (esposizione annuale di pittura).
Il disegno raffigura un cavallo (con sopra un cavaliere - un ufficiale chiamato Deudonnè che posò per lui) messo in diagonale come se stesse entrando nel quadro. Il disegno venne ispirato da un cavallo che di colpo s'imbizzarrì e G. ne fu molto colpito.
Il quadro venne disegnato proprio in un periodo in cui le vittorie napoleoniche stavano facendo diventare la Francia una potenza europea. Ma dopo due anni (con la campagna di russia) la potenza iniziò a sbriciolarsi e di conseguenza G. iniziò a fare dei disegni delle truppe napoleoniche allo sbando anche con acquarelli e verrà considerato da Courbe (padre del realismo) come il padre dei realisti. "Tutti noi" disse Courbe (intendendo i pittori realisti) "siamo saliti sulla zattera della medusa" (intendendo dire che tutti noi discendiamo da lui).
Pare che G. si portasse a casa parti anatomiche (teste e quant'altro) per studiarne anche la decomposizione e il coloro.
martedì 30 ottobre 2012
Jacques Louis David - parte seconda
Seconda parte della lezione su Jacques Louis David
In questa seconda lezione su David, siamo andati avanti. Ne Il Giuramento degli Orazi, sono venuto a sapere che le tre donne presenti a destra (e che formano un'arco) sono Camilla (la più vicina allo spettatore) che è una sorella di un Orazio ma che ama in segreto un Curazio, la seconda si chiama SABINA èd è la sorella di un CURAZIO e sposa di un ORAZIO mentre la donna in fondo è la madre degli ORAZI e ha con sè i nipotini.
David disegna dal vero architetture, mobili e suppellettili recandosi a Roma e studiando l'ambiente. Per le persone usa dei manichini mentre gli elmi, le armature e le armi vengono costruite da artigiani specializzati.
David è ossessionato dalla perfezione, disegna 20 volte il piede sinistro del padre degli ORAZI e crea degli schizzi del giuramento in cui le persone sono disegnate con i quadratoni proprio per poterli ingrandire a piacimento. "Il disegno razionalizza la forma". Mentre nel Romanticismo, il colore è più libero perchè esprime il sentimento, nel Neoclassicismo il colore è subordinato al disegno.
Il Giuramento della Pallacorda (episodio della rivoluzione francese nel quale la borghesia prende possesso della palestra reale - usata per la pallacorda - e chiede al Re riforme democratiche e in caso contrario minaccia di non lasciare più la palestra)
Questo quadro, disegnato per l'occasione (Giugno 1789) avrebbe dovuto essere poi stato ridipinto in un quadro più grande (6 metri x 10) ma tal quadro non fu mai realizzato.
La Morte di Marat
Il quadro LA MORTE DI MARAT (1793). Marat fu un'esponente della rivoluzione francese che contribuì al clima di violenze che stava insanguinando la Francia e fu ucciso da Charlotte Corday una moderata (o presunta tale) che diceva di essere guidata da Dio.
Il quadro ritrae Marat morto nella vasca che viene dipinto da David come se fosse un Martire della rivoluzione o un nuovo Gesù Cristo. Infatti il quadro e la tecnica usata è proprio quella che viene usata per le palle d'altare (quadri a soggetto religioso esposti in Chiesa su un'altare).
I riferimenti a Gesù sono per esempio: il braccio di Marat che pende dalla vasca come il braccio di Gesù (morto) che pende come nella Pietà di Michelangelo o come nella Deposizione di Caravaggio. Marat è morto tradito, come Gesù.
David ha tolto ogni riferimento a Corday perchè voleva che si perdesse il suo ricordo (sebbene però nel quadro, Marat impugna una lettera chiaramente leggibile dove si parla di Corday).
negli altri quadri che parlano della Morte di Marat, invece appare anche Charlotte assieme a Marat morto nella vasca. E qui la protagonista sembra lei anzichè Marat.
Nella storia, David, appena saputa la morte di Marat, si precipita a casa sua e ne fa un dipinto.
Passata la rivoluzione francese (e mentre lui è in carcere dopo la caduta di Robespierre), David inizia a concepire e a progettare LE SABINE (il famoso ratto delle sabine).
La gestazione di quest'opera è lunga (1794 - 1799) e per la prima volta David cambia il suo stile.
Il quadro è un'invito alla pace dopo la guerra civile e alla riconciliazione. Contrariamente a prima, la figura principale è una donna (Ersilia) figlia di Tito Tazio e moglie di Romolo. Insieme ad altre donne e bambini, cercano di separare i due eserciti che stanno lottando (per la cronaca - sono i sabini che dopo 3 anni stanno muovendo guerra a Roma per riprendersi le donne). Il quadro rappresenta un'altra frattura facendo vedere che stavolta sono i sentimenti privati (a differenza del Giuramento degli Orazi) a prendere il sopravvento su quelli di pubblico interesse).
David viene criticato per questa scelta (tra cui ritrarre persone quasi nude in guerra) e così, durante un'esposizione al Louvre (a pagamento) ad ogni visitatore viene dato un opuscolo in cui vengono spiegate le ragioni dell'artista. La mostra è un successo.
Infine abbiamo chiuso la lezione con Napoleone che passa il San Bernardo (o le alpi).
Ovviamente il quadro ritrae un Napoleone ideale a cavallo e non vero salvo però i vestiti e le armi che Napoleone stesso gliele fornisce per poter assicurare fedeltà storica (almeno in quello). In un quadro di un pittore (realizzato dopo la morte di Napoleone) invece si vede un Napoleone che passa le Alpi a bordo di un'asino e in atteggiamento dismesso.
Alla prossima
In questa seconda lezione su David, siamo andati avanti. Ne Il Giuramento degli Orazi, sono venuto a sapere che le tre donne presenti a destra (e che formano un'arco) sono Camilla (la più vicina allo spettatore) che è una sorella di un Orazio ma che ama in segreto un Curazio, la seconda si chiama SABINA èd è la sorella di un CURAZIO e sposa di un ORAZIO mentre la donna in fondo è la madre degli ORAZI e ha con sè i nipotini.
David disegna dal vero architetture, mobili e suppellettili recandosi a Roma e studiando l'ambiente. Per le persone usa dei manichini mentre gli elmi, le armature e le armi vengono costruite da artigiani specializzati.
David è ossessionato dalla perfezione, disegna 20 volte il piede sinistro del padre degli ORAZI e crea degli schizzi del giuramento in cui le persone sono disegnate con i quadratoni proprio per poterli ingrandire a piacimento. "Il disegno razionalizza la forma". Mentre nel Romanticismo, il colore è più libero perchè esprime il sentimento, nel Neoclassicismo il colore è subordinato al disegno.
Il Giuramento della Pallacorda (episodio della rivoluzione francese nel quale la borghesia prende possesso della palestra reale - usata per la pallacorda - e chiede al Re riforme democratiche e in caso contrario minaccia di non lasciare più la palestra)
Questo quadro, disegnato per l'occasione (Giugno 1789) avrebbe dovuto essere poi stato ridipinto in un quadro più grande (6 metri x 10) ma tal quadro non fu mai realizzato.
La Morte di Marat
Il quadro LA MORTE DI MARAT (1793). Marat fu un'esponente della rivoluzione francese che contribuì al clima di violenze che stava insanguinando la Francia e fu ucciso da Charlotte Corday una moderata (o presunta tale) che diceva di essere guidata da Dio.
Il quadro ritrae Marat morto nella vasca che viene dipinto da David come se fosse un Martire della rivoluzione o un nuovo Gesù Cristo. Infatti il quadro e la tecnica usata è proprio quella che viene usata per le palle d'altare (quadri a soggetto religioso esposti in Chiesa su un'altare).
I riferimenti a Gesù sono per esempio: il braccio di Marat che pende dalla vasca come il braccio di Gesù (morto) che pende come nella Pietà di Michelangelo o come nella Deposizione di Caravaggio. Marat è morto tradito, come Gesù.
David ha tolto ogni riferimento a Corday perchè voleva che si perdesse il suo ricordo (sebbene però nel quadro, Marat impugna una lettera chiaramente leggibile dove si parla di Corday).
negli altri quadri che parlano della Morte di Marat, invece appare anche Charlotte assieme a Marat morto nella vasca. E qui la protagonista sembra lei anzichè Marat.
Nella storia, David, appena saputa la morte di Marat, si precipita a casa sua e ne fa un dipinto.
Passata la rivoluzione francese (e mentre lui è in carcere dopo la caduta di Robespierre), David inizia a concepire e a progettare LE SABINE (il famoso ratto delle sabine).
La gestazione di quest'opera è lunga (1794 - 1799) e per la prima volta David cambia il suo stile.
Il quadro è un'invito alla pace dopo la guerra civile e alla riconciliazione. Contrariamente a prima, la figura principale è una donna (Ersilia) figlia di Tito Tazio e moglie di Romolo. Insieme ad altre donne e bambini, cercano di separare i due eserciti che stanno lottando (per la cronaca - sono i sabini che dopo 3 anni stanno muovendo guerra a Roma per riprendersi le donne). Il quadro rappresenta un'altra frattura facendo vedere che stavolta sono i sentimenti privati (a differenza del Giuramento degli Orazi) a prendere il sopravvento su quelli di pubblico interesse).
David viene criticato per questa scelta (tra cui ritrarre persone quasi nude in guerra) e così, durante un'esposizione al Louvre (a pagamento) ad ogni visitatore viene dato un opuscolo in cui vengono spiegate le ragioni dell'artista. La mostra è un successo.
Infine abbiamo chiuso la lezione con Napoleone che passa il San Bernardo (o le alpi).
Ovviamente il quadro ritrae un Napoleone ideale a cavallo e non vero salvo però i vestiti e le armi che Napoleone stesso gliele fornisce per poter assicurare fedeltà storica (almeno in quello). In un quadro di un pittore (realizzato dopo la morte di Napoleone) invece si vede un Napoleone che passa le Alpi a bordo di un'asino e in atteggiamento dismesso.
Alla prossima
venerdì 26 ottobre 2012
Jacques Louis David
Ciao!
Stasera altra lezione di storia dell'arte....tema: Jacques Louis David e il Giuramento degli Orazi
David fu una figura centrale del NeoClassicismo di cui rappresentò la tendenza morale. Allievo di Joseph Vien, pittore legato al Rococò (ultima fase del Barocco), vinse un viaggio di formazione a Roma all'accademia di Francia nel 1795 dove rimase per 4 anni soggiornando gratis e studiando i grandi artisti italiani del Rinascimento (Raffaello, Michelangelo e Caravaggio). Questo viaggio si rivelò fondamentale per la sua istruzione e maturazione artistica.
Durante il soggiorno a Roma visita Pompei ed Ercolano (che erano state appena scoperte) assieme a Napoli.
Tornato in Francia, nel 1780 esclama (a proposito di ciò che ha vissuto): "è come se fossi stato operato di cataratta" (nel senso che finalmente ha visto delle opere che gli hanno rivoluzionato il modo di vedere).
David diventerà il pittore della rivoluzione francese diventando amico di Marat e di Robespierre. Non solo pittore ma diventerà anche deputato e presidente della convenzione. Nella sua vita, la storia e la politica si intrecciano in modo inestricabile. A quell'epoca lui era un Giacobino (estremisti della rivoluzione francese) in lotta contro i Girondini (ala moderata - anche se poi è una girondina a far fuori Marat).
I quadri che David sceglie sono sempre esempi di virtù, integrità personale e atti di eroismo.
Come Il Giuramento degli Orazi che, realizzato a Roma, ottiene un'enorme successo e viene considerato un simbolo della nuova pittura neoclassica.
Il momento ritratto è quello del giuramento, in cui i tre fratelli (ne tornerà uno solo) mettono l'interesse dalla giovane Roma sopra i loro interessi personali. Nel quadro del Giuramento degli Orazi la prospettiva centrale finisce nelle spade tenute in mano dal padre e la luce che inonda il quadro è Caravaggiesca in quando è una luce che entra lateralmente mettendo in risalto i colori dei maschi mentre i colori delle donne vengono attenuati. Le colonne (proprio come vuola la moda neoclassica) non sono doriche ma sono Tuscanine cioè semplici ed essenziali. Proprio come voleva il NeoClassicismo.
Alla base della pittura Neoclassica c'è il disegno mentre alla base della pittura romantica c'è il colore.
Diceva (devo controllare - Engel) "Il vero artista disegna sempre, quando non ha la matita disegna con gli occhi".
Stasera altra lezione di storia dell'arte....tema: Jacques Louis David e il Giuramento degli Orazi
David fu una figura centrale del NeoClassicismo di cui rappresentò la tendenza morale. Allievo di Joseph Vien, pittore legato al Rococò (ultima fase del Barocco), vinse un viaggio di formazione a Roma all'accademia di Francia nel 1795 dove rimase per 4 anni soggiornando gratis e studiando i grandi artisti italiani del Rinascimento (Raffaello, Michelangelo e Caravaggio). Questo viaggio si rivelò fondamentale per la sua istruzione e maturazione artistica.
Durante il soggiorno a Roma visita Pompei ed Ercolano (che erano state appena scoperte) assieme a Napoli.
Tornato in Francia, nel 1780 esclama (a proposito di ciò che ha vissuto): "è come se fossi stato operato di cataratta" (nel senso che finalmente ha visto delle opere che gli hanno rivoluzionato il modo di vedere).
David diventerà il pittore della rivoluzione francese diventando amico di Marat e di Robespierre. Non solo pittore ma diventerà anche deputato e presidente della convenzione. Nella sua vita, la storia e la politica si intrecciano in modo inestricabile. A quell'epoca lui era un Giacobino (estremisti della rivoluzione francese) in lotta contro i Girondini (ala moderata - anche se poi è una girondina a far fuori Marat).
I quadri che David sceglie sono sempre esempi di virtù, integrità personale e atti di eroismo.
Come Il Giuramento degli Orazi che, realizzato a Roma, ottiene un'enorme successo e viene considerato un simbolo della nuova pittura neoclassica.
Il momento ritratto è quello del giuramento, in cui i tre fratelli (ne tornerà uno solo) mettono l'interesse dalla giovane Roma sopra i loro interessi personali. Nel quadro del Giuramento degli Orazi la prospettiva centrale finisce nelle spade tenute in mano dal padre e la luce che inonda il quadro è Caravaggiesca in quando è una luce che entra lateralmente mettendo in risalto i colori dei maschi mentre i colori delle donne vengono attenuati. Le colonne (proprio come vuola la moda neoclassica) non sono doriche ma sono Tuscanine cioè semplici ed essenziali. Proprio come voleva il NeoClassicismo.
Alla base della pittura Neoclassica c'è il disegno mentre alla base della pittura romantica c'è il colore.
Diceva (devo controllare - Engel) "Il vero artista disegna sempre, quando non ha la matita disegna con gli occhi".
Iscriviti a:
Post (Atom)