sabato 24 settembre 2022

Lavorare la nostra anima

Lezione di Gesù sul lavoro necessario nell'anima per stabilirvi il regno della Divina Volontà, rinnovare la creazione e accentrare in essa tutte le opere divine. Il lavoro che anche la creatura deve fare a tal fine cooperando con il Signore. Libro di Cielo, Volume 26, 18 Luglio 1929, Venerdì 18 Febbraio 2022

18 Luglio 1929 Lavoro di Gesù in Luisa per il regno della Divina Volontà

Facciamo attenzione, chi ha il testo davanti, getti uno sguardo quante volte risaltano alla vista i termini lavoro o lavorare.

("Figlia mia, io sto lavorando nell'anima...e mentre lavoro...al mio lavoro...che il mio lavoro sia conosciuto...Questo mio lavoro...questo mio lavoro....di più intenso lavoro.....se ti parlo è nuovo lavoro...al lavoro....ma occasione di più lavoro) Oggi il Signore ci parla di lavoro, tema che in questi tempi ahimè è fonte di dolorosa preoccupazione da parte di molti a cui siamo vicini con la preghiera perchè la divina provvidenza mai manchi o che faccia trovare delle modalità (se ci si affida a lei) delle circostanze contingenti. Gesù non parla del lavoro terreno, qui si parla di un'altro lavoro e che ahimè è un lavoro molto trascurato da molti. Sappiamo bene che in questo mondo se non si lavora non si realizza nulla perchè Dio ci ha dato tutti quanti gli strumenti per vivere ma necessitano dell'apporto dell'uomo altrimenti è come se non ci fossero. Ma pochi pensano che nella vita dell'anima questa legga è tale e quale e anzi più stringente per quello che concerne al lavoro materiale. Il lavoro è duplice: c'è un lavoro di Gesù e poi nostro.

"..Quindi il mio silenzio non ti dev'essere causa d'afflizione, ma occasione di più lavoro, per effettuare il regno della mia Volontà Divina." Gesù

Nei confronti di questo dobbiamo prenderne atto e lasciarlo fare perchè a questo Gesù fa riferimento nel Vangelo nella parabola della vigna: Gesù dice che ogni tralcio non porta frutto viene tagliato e chi porta frutto viene potato. Anche nella parabola del fico sterile in cui c'è un fico che non produce frutti che rischia di essere tagliato, ma il contadino ottiene un'ultimo tentativo e poi c'è la parabola del fico seccato, Gesù passa, trova un fico senza frutti, lo maledice e gli apostoli il giorno dopo il fico viene trovato seccato.

"..Questo mio lavoro infatti è la rinnovazione di tutta la Creazione, è l'accentramento di tutte le opere nostre, è lo stabilire la mia Volontà Divina in mezzo alle creature, operante e dominante in mezzo a loro..." Gesù

Questa è un'impresa, non si fa dall'oggi al domani. Pensiamo al tempio (Vangelo). Per costruire il tempio ci sono voluti 46 anni per costruire il tempio di Gerusalemme, e per costruire san Pietro decenni. Una persona che vive nella dv sarà più bella o meno bella della balisila di san Pietro? Ad avviso del don è più bella un'anima che viva nella dv e quanto ci vorrà prima che questo sia realtà? Luisa dice che ha iniziato a vivere nella dv al suo 46° anno di vita ma non è che prima era stata a farsi la vita mondana in stolte allegrie nel peccato ma c'era stato un percorso anche con tappe mistiche fuori dal comune, nozze mistiche, offerte come vittima, attacchi del demonio, ecc... In molti potranno obiettiare che non hanno avuto assalti da parte del demonio, non hanno avuto le nozze mistiche e non se la sentono di fare l'offerta come vittima. Luisa era la pionera, Gesù questo dono lo vuole fare a tutti ma se dovesse restringere il dono solo a coloro che sono stati tentati dal diavolo in modo straordinario, sono arrivate al matrimonio mistico (questa cosa non dipende da noi, è più il Signore che lo fa), e la stessa cosa vale per l'ultimo step...ma quello che è alla nostra portata è che c'è stato un lavoro di Gesù a cui Luisa ha corrisposto e se Luisa non avesse corrisposto agli step che Gesù gli metteva davanti - i miei step sono proporzionati a chi io sono, sono proporzionati a tante cose tipo allo stato di vita, alla nostra vocazione, al nostro ruolo nella Chiesa ecc... - però se tu quei passi non li compi e non lasci che Dio lavori in te non funzionerà. Ed è un lavoro fatto a 360°. Nei primi volumi Gesù esortava Luisa con dei discorsi spirituali - le virtù, l'umiltà, dell'obbedienza, la costanza, perseveranza, dello spirito di immolazione, della preghiera, del distacco, ecc... Nostro Signore tutti lavori. Con chi è restio ad essere lavorato il lavoro resta limitato. Esempio: una disgrazia o rovescio della vita molto spesso sul piano soprannaturale è un lavoro. Se per quella persona non ci stanno altri mezzi per distoglierla da tante cose, non si riesce a farla riflettere e avanati verso la dannazione e Dio ricorre ai mezzi che a noi appaiono forti. Guai a giudicare Dio, Lui lo sa bene cosa fa. Gesù/Dio opera nella nostra anima per il bene nostro presente e in vista della salvezza della nostra anima. E poi per chi desidera vivere nella dv, sappi che vuoi entrare nella dv ci saranno dei lavori da fare. Luisa si lamentava dei silenzi di Gesù.

"..Onde se ti parlo è nuovo lavoro che intraprendo a fare, chiamandoti sempre al lavoro, dandoti conoscenza di ciò che facciamo per mettere nuove tinte di bellezze, di magnificenza e di felicità nel regno della mia Divina Volontà che devono possedere le creature, se faccio silenzio riordino, armonizzo, confermo ciò che ho fatto. Quindi il mio silenzio non ti dev'essere causa d'afflizione, ma occasione di più lavoro, per effettuare il regno della mia Volontà Divina." Gesù

I lavori che Dio fa nella nostra anima noi non li conosciamo. Che lavoro dobbiamo fare su noi stessi? Una cosa semplice: il lavoro che da sempre e per sempre è stato inseganto da tutti i maestri di spirito: Nel Ciclo di Catechesi dal Non senso alla vita di Cielo che parte dalla condizione di una persona lontana dalla vita di fede - dal non senso alla vita di Cielo. Tu puoi passare da una situazione di essere mezzo morto spirituale (situazione diffusa) e la prima cosa che fa Gesù ti raccoglie o ti manda a raccogliere da qualche suo ministro (opere della Redenzione) ma dove ti porterà questo cammino? Ti porterà fino a Gerusalemme (la vita di Cielo)? Gesù vuole sicuramente che tu sia salvo, la chiamata alla Santità vale per tutti, la chiamate al regno della dv...Gesà non la vuole dare ad un manipolo ristretto di eletti, lo vuole dare a tutti ma quanti si disporranno a riceverlo? Dio lo fa attraverso le circostanze della vita, le prove che ci mette davanti, le prove, le situazioni, i fatti, le persone che ci fa incontrare, le chiamate, ecc... sono infinti i modi in cui il Signore ci lavora (con la coscienza). Dal punto di vista nostro è chiaro che se non c'è una coltivazione del giardino produrremo solo erbacce inutili.

Quando uno si avvicina al Signore, i peccati gravi e volontari devono stare lontani dalla nostra terra. Si inizia a costruire il nostro edificio interiore: senza la grazia non si va da nessuna parte e la grazia si attinge attraverso i Sacramenti e la Preghiera. Chi vuole iniziare a lavorare su sè stessa, facendo discernimento - devi farti un piano di vita. Quanta grazia ti vuoi prendere? Partecipazione alla Messa, frequenza di partecipazione, come ci partecipi, quanto e come ti confessi, che preghiere fai ogni giorno? Quanto preghi? Come preghi? Rosario, orazione, lettura spirituale ecc... e poi c'è la vita ascetica che comporta alcune scelte penitenziali: tipo avere un'ordine di vita, nel mangiare, nel vestire, nella casa, imparare ad offrire al Signore delle piccole rinuncie, non lasciarsi governare mai da nulla, io non posso stare davanti tv/computer o ascoltare musica a tempo indeterminato, sono tutte quante cose che hanno bisogno un controllo. Posso godere della musica o tv/computer ma queste cose devono essere disciplinate e la stessa cosa vale per gli svaghi, internet ecc.. e poi ci sono gli atti ascetici in senso stretto: le rinuncie, i digiuni per chi è capace di farli, ecc... qui ancora non abbiamo nominato la dv. Ma tutto questo corre assieme, è la base, vanno l'una a fianco all'altra. Corrono assieme. Come ben sappiamo quando arriva l'opzione della dv ci sono altre cose. 1) conoscenza degli scritti 2) decisione, cioè taglio su cosa c'era prima e mi impegno su questa cosa 3) alcune cose bisogna imparare a farle (oltre al fatto alla scelta nella santità che non si limita a: è peccato o no ma che cerca di tendere al meglio) poi ci sono gli atti propri (atto preventivo che va fatto tutte le mattine, atto di fusione almeno una volta al giorno, atti attuali, giri, se si riesce anche le ore della Passione e il Pio pellegrinaggio dell'anima) poi tutto questo va calato nelle vite delle persone, impegni e doveri. Se uno (esempio) fosse marito con 7 figli tutto questo non ce la farà, dovrà fare poco ma fatto bene. Sono spunti ma quello che concretamente si riesce la persona deve attivarsi al massimo una persona deve chiedere aiuto a qualcuno. Uno deve calibrare dentro l'orizzonte di vita ciò che che intende fare per cooperare con l'azione della grazia per raggiungere la santità e la vita nella dv. Il lavoro della nostra anima, io devo imparare a conoscere me stesso/a quindi devo imparare a conoscere le ferite che mi porto dietro, le situazioni che non ho risolto, ecc... (ecco perchè il don ha parlato delle sue catechesi dal non senso alla vita di Cielo) perchè se non si sciolgono quelle cose (ci sono dei percorsi) se la mia umanità ha dei problemi il cammino sarà sempre zoppicante. Non è che i cambiamenti avvengono prescidendo - la grazia ci aiuta ma dobbiamo anche noi estirpare i difetti ed avere il coraggio di affrontare ciò che ci portiamo dietro. Ecco perchè il Signore ci sprona: il lavoro interiore va curato e non trascurato.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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