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mercoledì 31 maggio 2023

La follia del rendersi infelici

Gesù spiega come chi opera nella Volontà Divina entra nel vortice di amore e felicità che caratterizza l'incessant moto divino. Se le creature sapessero che significa fare la loro volontà, morirebbero di pena perché fare questo significa condannarsi ad essere infelici. La più grande follia. Libro di Cielo, Volume 30, 29 Novembre 1931, 17 Ottobre 2022

29 Novembre 1931 Slancio ed impero degli atti fatti nella Divina Volontà. Scambio di vita tra Creatore e creatura. Dolce mormorio nell’Essere divino.

Se c'è una follia allo stato praticamente puro, quella che se commessa in stato cosciente sarebbe da ricovero, è il comportamento di una persona nel suo operare fa di tutto nel rendersi infelice. Proviamo a pensare a questa cosa. Chi sarebbe così matto che in tutte le cose gli danno fastidio le vorrebbe fare? Perchè vuole star male. Noi che penseremmo di un matto del genere? Che non sta bene, che è quasi da ricovero. Ma il senso della meditazione di oggi e della larga parte dei brani dei Libri di Cielo è che questo (rendersi infelici ndr) fa la quasi totalità di tutte le persone. Giocarsi la dv per fare la propria e qual'è il risultato? Rendersi infelici. Questa cosa è vera nei grandi orizzonti della grande santità e nei piccoli orizzonti della santità comune.

"..Oh! se le creature comprendessero con chiarezza che significa fare la loro volontà, morirebbero di pena nel comprendere il gran male in cui precipitano ed il gran bene che perdono col non fare la nostra Volontà Divina. Sii attenta figlia mia, se non vuoi perdere gli occhi dell’anima, che non sono altro che la mia Volontà e, perduti questi, tu stessa non comprenderai la tua somma sventura, come non la comprendono tante altre creature che perdono la Divina Volontà per fare la propria; ma per far che? Per rendersi infelici.» Gesù

Chi conosce il don nei suoi interventi, ricorderà che uno sui punti in cui insiste è che molti esseri umani non si rendono conto di ciò, il punto è che la stragrande maggioranza delle persone lavora per rendersi infelice e questo lo si fa semplicemente ogni volta che si esce dalla volontà di Dio. Quando si esce da qua e si vive di volontà umana, la nostra vita rimane naturale e non è più soprannaturale e amareggiamo (offendiamo) Dio. Che cos'è il peccato? Al di là delle risposte, ma profondamente che cos'è il peccato? E' aprire il nostro cuore ed anima all'azione devastatrice del male. Il male ci si presenta come realizzante, bello, ecc... ma cosa succede? Lo si fa e si sperimenta la morte. La prima cosa - dice San Paolo - sperimenti la morte, ti condanni a morte la tua anima e se muori in questo stato c'è la morte da dove non c'è ritorno ed anche i tormenti - ma la morte la inizi a sperimentare qua. Qualcuno è contento nel bestemmiare o a vivere senza Dio o ad imbestialirti? Divertente? E' divertente esprimersi in maniera triviale o volgare? E' bello andare in giro conciati senza un minimo di decenza, di classe e di rispetto verso noi stessi. Smalto per uomini, tatuaggi brutti quanto la fame ecc... si diventa un mostro che cammina. Che gli dirà il cervello? Il peccato è una cosa che fa star male, è rendersi infelici. Nelle primissime prediche, il don chiedeva: a Nostro Signore che gliene importa che tu non osservi i 10 comandamenti? La gloria essenziale di Dio - non quella accidentale resa dalle creature - è intoccabile, se qualcuno bestemmia Dio mica lo intacco nella sua perfettissima felicità? Non gli fa nè caldo nè freddo alla sua gloria essenziale, a noi fa male bestemmiare. E il fatto che Lui mi dica di non fare questa cosa perchè offende Lui - in quanto contro l'amore e la vita (bestemmiare), offende Dio perchè degrada la creatura e la rende mostruosa. Se le persone capissero questa cosa e poi facessero lo step ulteriore, cioè comprendessero la sventura di giocarsi la dv per fare la loro, avremmo fatto bingo.

«Figlia mia, stare nell’abitazione della mia Divina Volontà è stare al posto d’onore, dato da Dio quando la creatura fu messa fuori alla luce del giorno e a chi rimane al suo posto, Dio non fa mancare nulla, né santità, né luce, né forza, né amore. Anzi, mette a disposizione della creatura quello che vuol prendere dalla sorgente divina. Sicché vive nell’abbondanza di tutti i beni, tutti gli atti fatti nella Divina Volontà hanno la virtù operativa di Dio, il quale si sente, dalla sua stessa potenza, tirato ad operare nell’atto della creatura e perciò questi atti hanno virtù di slanciarsi con tale impeto ed impero nello stesso mare della Divina Volontà, per muoverla e metterla in attitudine di raddoppiare la sua gloria e farle operare nuova bontà, nuova misericordia, nuovo amore e luce verso tutte le creature, sicché la creatura, coi suoi atti, non fa altro che girare il motore divino per farlo operare...." Gesù

Gesù descrivere una persona che qualsiasi cosa fa, lo fa per piacere a Dio, di fare ciò che a Lui è gradito, questo background ininterrotto (di ricerca di piacere al Signore, ecc...) a volte è disgraziatamente turbato o inceppato dalle nostre innumerevoli - e talvolta inevitabili - miserie che ci portiamo dietro che forse con la dv non ce le porteremo più con la dv. Tu magari non vorresti rispondere male al prossimo ma una persona ti prende in un momento dove non ci sto tanto presente e in un'attimo gli rispondo mai e poi mi pento. Ma intanto gli hai risposto male. Signore, io non avrei voluto farlo (esempio) ma l'ho rifatto un'altra volta. Non diamoci mai per vinti. Però quando si tratta di cose di questo genere sono cose che stanno in superficie, ma sempre dobbiamo vedere - l'esame di coscienza non sia solo un stare alla superficie - lo strato profondo dove dobbiamo arrivare è questo: in qualunque momento della mia giornata, io potrei dire: sto amando Gesù? Se mangi, bevi, dormi, se stai a parlare con una persona ecc....? Se tu dici sto amando Gesù mangiando, questa è una grande risposta o sto amando Gesù riposando o tacendo ecc... perchè un bel tacer non fu mai scritto. In due parole, la sostanza della vita nella dv è questo. Poi dentro a questa cosa, le altre realtà sulle quali dobbiamo metterci impegno, quando c'è questo status generale, ti sorprenderai che ti parte un giro d'amore inedito e non sai come te lo sei inventato. Il don ha ripensato all'ultima catechesi su Tenera Amata ha detto e ha capito alcune cose, ma ancora di più quando la diretta è finita, perchè Tenera Amata spiega come dal mondo soprannaturale vengano mossi i nostri pensieri. Non attraverso l'infusione diretta ma attraverso la sollecitazione e la concatenazione di pensieri già presenti in noi che vengono portati verso un'obbiettivo, ecco perchè sembra che pensiamo noi; ogni pensiero che noi facciamo o siamo noi, o è un'ispirazione divina o è diabolica ma sembra sempre un pensiero mio. Questo per dire che molte volte non è facile capire da chi è arrivata l'ispirazione. Vengono a volte questi sospetti. Dobbiamo essere persuasi e convinti che nella condizione nella quale siamo, è che lasciati a noi stessi, se noi assecondiamo il nostro essere così com'è, da noi non esce nulla di buono. Quest'atto di umile riconoscimento noi dobbiamo farlo perchè è la verità che dipende dalla nostra condizione decaduta. Nella nostra vita di grazia ordinaria questo principio subisce una forte mitigazione. Quando uno non sta in grazia di Dio, il massimo che gli può uscire è inerente alla bontà naturale umana ma niente di più. Non possiamo sapere con certezza chi si trova in Grazia di Dio.

«Figlia mia, tu devi sapere che in ogni cosa che fa la creatura, diamo l’atto di vita che esce da Noi, se pensa, le diamo la vita del pensiero della nostra intelligenza; se parla, le diamo nella sua voce la vita della nostra parola; se opera, la vita delle nostre opere corre nella sua; se cammina diamo la vita dei nostri passi nei suoi; vedi, sono due atti di vita che devono concorrere in ciascun atto di creatura: prima, l’atto di vita divina e immediatamente l’atto della creatura. Ora, se tutte le cose che essa fa, le fa per amor di chi le dà la vita, si forma uno scambio di vita; vita diamo e vita riceviamo. E nonostante ci sia gran differenza tra gli atti di vita nostra e quelli della creatura, però restiamo glorificati ed appagati, perché quello ci può dare e quello ci dà, molto più, che tutti gli atti fatti da essa per darci lo scambio di vita, restano non fuori di Noi, ma dentro di Noi, come attestati di vita perenne della creatura...." Gesù

Se la dv non si mette a vita del nostro pensiero, parlare, camminare ecc... non possiamo fare nulla. Ricordiamo l'altro grande principio: tutto ciò che è, ogni ente (cioè un'ente è ciò che ha l'essere, che esiste o che vedi - dalla pietra alle forme di vita più evolute) è stato creato da Dio e Dio lo mantiene nell'essere con un'atto preciso e positivo. Non è che l'ha fatto e l'ha lasciato a sè. Sotto questo punto di vista noi comprendiamo che tutti vivono in questo senso ampio nella dv, però dice Gesù quasi nessuno vive nel dv operando per amor di Dio. Fa suo questo atto e opera in Dio con Lei e per Lei sapendo che da sè non potrebbe far nulla.

"..sicché la creatura, coi suoi atti, non fa altro che girare il motore divino per farlo operare. E’ vero che Noi siamo moto continuo che produce opere incessanti, ma è pur vero che col fare essa i suoi atti nel nostro Volere, entra in questo moto, vi mette del suo ed il nostro moto si sente girare e muovere dalla creatura, per produrre le nostre opere, sentiamo il suo atto immediato con tutte le opere nostre. Quindi, sentirla insieme con Noi, coi nostri atti, è la gloria e la felicità più grande che possiamo ricevere..." Gesù

Dio è moto incessante ed ininterrotta di produzione di ogni bene, gaudio, gioia ecc...e quando facciamo gli atti noi entriamo in questo ciclone ed ecco perchè stiamo bene, quando una persona deve capire se sta bene nella dv deve capire se sta bene (sei felice della vita che hai? Senti la felicità nel cuore? Hai pensieri che ti angosciano? A che pensi in continuazione? Pensieri tristi? In preda alle passioni? Pensieri di invidia, gelosia ecc...? Se abbiamo queste cose non stiamo nella dv). Se Dio è un generatore di gioia come posso io - se ci entro - stare male? Certo, poi ci sono anche le nostre sciagurate uscite, ci arriva una tentazione consistente, ci cade una tegola consistente in testa e non siamo in grado di agire in maniera subito in maniera adeguata, ma l'incidente non intacca la nostra situazione abituale.

"..Ma qual non è il nostro dolore quando diamo vita agli atti della creatura e nulla riceviamo, questi suoi atti restano fuori di Noi e come dispersi, perché manca la corrente del nostro Volere e del nostro amore che ce li porta e la maggior parte di questi atti porta il suggello dell’offesa a chi ha dato loro la vita. Oh! se le creature comprendessero con chiarezza che significa fare la loro volontà, morirebbero di pena nel comprendere il gran male in cui precipitano ed il gran bene che perdono col non fare la nostra Volontà Divina..." Gesù

Non date retta alle cornacchie che dicono che senza Dio si campa meglio, e non fatevi lusingare dalle faccie apparentemente tronfie e gaudenti che appaiono in pubblico ma bisognerebbe vederle nel privato. E bisognerebbe vederle nel cuore. Se una persona è senza Dio, quella persona felice non è.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

domenica 28 maggio 2023

Grammatiche di amore tra Dio e la creatura

Corrispondenza, gioco e amore sono dinamiche e grammatiche di amore che devono essere attivate sia da Dio che dalla creatura, perché la Divina Volontà possa albergare in essa. Cosa significa amare e a quale grado di amore bisogna aspirare. Libro di Cielo, Volume 20, 16 Novembre 1931, Venerdì 14 Ottobre 2022

16 Novembre 1931 Ogni atto umano è un gioco, un pegno per vincere le grazie celesti. L’atto umano è terra dove il Voler Divino getta il suo seme. Come l’amore costituisce un diritto.

Stiamo ad alte quote, è il volume 30, corrisponde al momento della vita pubblica di Gesù e c'è da aspettarsi un cambio di marcia...sotto lo scritto di oggi c'è evidentissima una notissima parabola evangelica di Gesù.

Il La al brano e la nota a cui accordarci è data da queste tre parole: corrispondenza, gioco ed amore di ambo le parti. Il don ripete fino a stancare, le cose ripetute a volte stancano ma se Gesù ci porta sempre qua, vuol dire che questa lezione è basilare. Per entrare bene in questa meditazione dobbiamo entrare nella logica degli innamorati, chi lo è stato o chi lo è si sintonizzi su questo: se io sono innamorato di qualcuno, mi aspetto la corrispondenza in ogni minimo gesto che faccio. Se tu sei innamorato e dici all'anima gemella, tu ti aspetti che ti risponda. Minimo. Se non ci rispondesse nulla ci resteremmo male. La corrispondenza è un qualcosa di basilare in un rapporto d'amore, una risposta mancata ad un tuo gesto d'amore ti fa star male. Quando sto manifestando un piccolo gesto d'amore, mi aspetto un ricambio. Poi c'è il gioco, quando si inizia a giocare con le persone in maniera bella, a fare una battuta - dire una cosa simpatica e in modo bello - il gioco è una modalità meravigliosa di linguaggio d'amore. Il don ha conosciuto ministri di Dio - non facciamo nomi e cognomi - che instauravano con loro confratelli un rapporto basato sulla facezia e sulla battuta, ma tu ci devi stare e se ti offendi o altro rompi subito la poesia. Questa persona che il don ha conosciuto ha detto che quando inizia a giocare e scherzare con una persona è segno che le vuole molto bene, perchè non mi permetterei di entrare in questa modalità se non gli volessi molto bene, ma tu al gioco ci devi stare. Queste cose Gesù le usa per descrivere il rapporto con Lui.

Nelle ore della Passione, Gesù usa - in modo soprannaturale - l'espressione amante appassionato, uno che quando ama ci mette tutto sè stesso. Ma immaginati una persona che è un'amante appassionato e l'altro rimane come un baccalà è una cosa brutta e triste e non funziona. L'amore non decolla e non si compie. Queste cose dentro un matrimonio monogamico sono fondamentali, le coppie vivono su queste tre cose, se il coniuge fa un sms all'altro, l'altro deve rispondere. Se un coniuge fa una gentilezza o abbraccio l'altro deve ricambiare. Se non c'è reazione passa il messaggio che all'altro non gliene freghi nulla, non è una cretinata non rispondere all'sms, perchè se poi diventano 1000 sms ai quali non rispondi mai o rispondi una volta tanto e sei infastidito, questa è una cosa che alla lunga incide negativamente sul rapporto. Gesù ci porta dentro questa triade per farcela vivere con Lui.

«Mia piccola figlia del mio Volere, certo che tutto ciò che passa tra il Creatore e la creatura, gli atti che essa fa e quello che riceve da Dio, servono a mantenere la corrispondenza, a conoscersi di più per amarsi di più ed a mantenere il gioco tra entrambi, per ottenere l’intento di quello che Dio vuole dalla creatura e di quello che essa vuole da Dio. Sicché ogni atto è un gioco che si prepara per fare le più belle vincite e predarsi a vicenda. L’atto serve come materia per giocare e come pegno per aver da dare a chi vince...." Gesù

Non c'è mai una dinamica solitaria. Tu pensi che se dici: Gesù ti amo con la tua volontà, Lui non ti ricambia e non ti farà sentire il tuo amore con qualche carezza? Pensi che Gesù non ti ricambi? Ma stiamo scherzando? Più ci si interscambia con questi atti, più cresce la conoscenza e l'intimità - per un figlio della dv entrare in preghiera - anche quando non c'è la preghiera profonda - si entra più facilmente in preghiera perchè c'è un rapporto h24, anche se io non sto pregando in un certo momento, noi dovremmo arrivare ad un punto nel quale, anche nelle attività che non sono preghiera di per sè, possiamo dire sto amando Gesù e Maria (nel lavare i piatti, - i piatti li lavo con loro e per loro - ma non come un'atteggiarsi da Santo ma come una cosa naturale).

"..ed a mantenere il gioco tra entrambi, per ottenere l’intento di quello che Dio vuole dalla creatura e di quello che essa vuole da Dio..." Gesù

Nessuno si faccia illusioni grosse, magari il Signore te lo dia - non aspettiamoci che Dio ci dia la rivoltella per sparare in testa ad una persona che ci ha fatto del male - altre cose, provare per credere.

"...Sicché ogni atto è un gioco che si prepara per fare le più belle vincite e predarsi a vicenda..." Gesù

Quando partono queste tre cose, inizia a crearsi un vortice d'amore che inevitabilmente l'anima ad essere dominata dalla dv.

"..Onde, chi si fa dominare dalla mia Volontà Divina è bella, è speciosa,.." Gesù

Si diventa belli come comportamenti ed altro e il don è convinto che in uno stadio di dv avanzato - comportamenti poco signorili non si avranno. Negli scritti di Maria Valtorta, Gesù e Maria erano poverissimi - essere signori non vuol dire vivere da cafoni ed avere la puzza sotto il naso - ma sono quei comportamenti ed atteggiamenti sia nel relazionarsi, nel vestire e nel gestire, nel conciarsi ecc... che non si fanno più. Viene a poco a poco naturale abbandonare certe forme brutte da cafoncelli perchè si acquisce questo senso positivo di nobiltà che è una cosa divina. Negli scritti di Maria Valtorta si vede come Gesù e Maria si comportavano da gran signori, a tavola non si mangia ingozzandosi, mangia in maniera composta, usa le posate, non sta seduto tutto storto con i piedi sul tavolo ecc... sono dettagli e cose secondarie, ma dentro questa vita piano piano si sistemano queste cose e non si scende - non perchè si fa lo snob - mantiene il tratto di profondissima umiltà ma non significa sbracarsi o abbandonarsi a cose sconvenienti o disdicevoli. Dio è bello e le persone che stanno in comunione con Lui sono affascinanti perchè hanno quel fascino divino.

"Molto più che ogni atto fatto dalla Divina Volontà nell’atto della creatura, è un seme divino che germoglia in essa, l’atto prepara la terra dove la mia Volontà getta il suo seme per farlo germogliare in pianta divina, perché a seconda il seme che si getta nel seno della terra, nasce quella pianta; se il seme è di fiori, nasce il fiore; se il seme è di frutto, nasce il frutto.......ogni suo atto, contenendo la varietà dei semi divini, è una nota del suo Creatore: un atto dice santità, un altro misericordia, altri giustizia, sapienza, bellezza, amore, insomma si vede un’armonia divina, con tale ordine, che mostra il dito di Dio operante in essa..."

«Figlia mia, amare significa possedere e voler far sua la persona o l’oggetto che si ama. Amare significa vincolo d’amicizia, di parentela o di figliolanza, a seconda più o meno l’intensità dell’amore. Sicché se tra la creatura e Dio non c’è alcun vuoto d’amore divino, se tutti i suoi atti corrono verso Dio per amarlo, se hanno principio dall’amore e nell’amore finiscono, se guarda tutte le cose che appartengono all’Ente Supremo come sue, questo mostra l’amore del figlio verso suo Padre, perché in questo modo non si esce né dalle proprietà divine né dall’abitazione del Padre Celeste, perché l’amore vero costituisce un diritto nella creatura, diritto di figliolanza, diritto di partecipazione di beni, diritto d’essere amato...." Gesù

In questa vita ci si può sfogare con Dio e per chi è sposato anche un pò con il coniuge, tra creature bisogna aspettare l'altra vita. Possedere o voler far sua la persona che si ama. Qua ci sono le gelosie terrene. Il figlio di Dio è un battezzato per adozione ma poi questa figliolanza deve crescere, chiunque vede la foto del padre del don quando era giovane dice che lui è una goccia d'acqua, una fotocopia. Perchè un figlio assomiglia al Padre. Dio è bellissimo, e tu lo diventi, Dio è Amore? Tu ami, Dio è pieno di Sapienza, e tu diventi sapiente. Dio è giustizia e tu sei giustissimo, ecc.... e tutto questo concorre non poco il ti amo. Far un giro nella dv vuol dire scatenare una montagna d'amore. Noi dobbiamo fare una gara segreta tra di noi e in Paradiso vedremo Gesù dire: questo/a si è inventato un giro che non se lo era mai inventato nessuno. Chi aspira a vincere questo premio? Sorprendere il Signore con atti d'amore. Soltanto questo amore che poi diventa non spezzato che concretizza la vita nella dv...

"..Un amore spezzato e che non fa sue le cose nostre, né le difende, non si può chiamare amore di figlio, tutt’al più potrà essere amore d’amicizia, amore di circostanza, amore d’interesse, amore di necessità, che non costituisce un diritto perché solo i figli hanno diritto di possedere i beni del Padre ed il Padre ha il sacrosanto dovere, anche con leggi divine ed umane di far possedere i beni ai figli suoi. Perciò ama sempre, affinché trovi in tutti gli atti tuoi l’amore, l’incontro, il bacio del tuo Creatore.» Gesù

Noi dobbiamo custodire le cose del Padre Nostro e le diffondo e le difendo. Quando non si arriva a questo amore non sono amore di figlio ma amore di amicizia, l'amichetto compagno delle uscite, ecc... quando tu vivi da figlio il Padre ha il sacrosanto dovere di far possedere i beni ai figli suoi.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

sabato 27 maggio 2023

Non c'è cosa che più rovina la creatura che la propria volontà

Splendido insegnamento di Gesù sugli effetti profondi della vita nella Divina Volontà, che è più che l'aria che respiriamo e foriera di ogni bene. La cosa che più ci rovina è la volontà umana. L'uomo che vive in essa si rende orfano volontario e si autocondanna ad una perpetua "triste mestizia". Libro di Cielo, Volume 30, 9 Novembre 1931, Giovedì 13 Ottobre 2022

9 Novembre 1931 Come Dio tiene stabiliti gli atti della creatura. Atto operante ed incessante della Divina Volontà. Chi non fa la Divina Volontà resta senza Madre e rimane orfana e derelitta.

Se vogliamo trovare un santo espediente per ricordare le cose che oggi Gesù ci ha detto, potremmo partire dall'ultima parte del brano: esistono degli orfani con i genitori vivi.

"..Ma se non piange la pianta, piange la mia Volontà nel vedere tanti suoi figli orfani, ma orfani volontari, che sentono tutte le pene dell’orfanità, mentre la loro Madre vive e non fa altro che rimpiangere e chiamare intorno a Sé la corona dei figli suoi.» Gesù

Si va a vivere in orfanotrofio con i genitori vivi e che gli farebbero vivere una vita da gran signore. E' sempre lo stesso dramma descritto sempre in forme differenti da parte di Gesù.

Quante sono oggi le anime dei depressi? Questo stato della persona, il do ne ha conosciuto tanti, ma nessuno ha avuto nessun giovamento dalle scienze umane, quasi zero. Come mai? Il discorso è molto semplice, il don vorrebbe invitate tutti nel doveroso esercizio del discernimento e delle nostre scelte, Gesù ci ha detto una cosa; il don sottolinea alcuni passaggi. Se uno non ci crede che sia Gesù può cambiare canale. Oggi abbiamo imparato che ci sono persone che scelgono di vivere da orfani pur avendo i genitori e come campano? La diagnosi di Gesù è la diagnosi delle depressioni del mondo:

"...Quindi come si distacca dalla mia Divina Volontà, perde la sua vera Mamma, che con tante cure materne la custodiva, la teneva stretta al suo seno, la difendeva da tutti e da tutto e finisce con lo sfigurarsi e con l’appassire a tutto ciò che è bene e giunge a sentire la triste mestizia perché vive senza Colei che l’ha generata, senza la vita, le carezze della sua Mamma..." Gesù

Tutto qua. Il don non ha conosciuto in vita sua casi di persone depresse che avesse una vita cristiana decente. Ci sono tante persone depresse che vanno a Messa alla domenica, ma questo non è fare una vita cristiana decente, questo non è, perchè una vita cristiana - già è un mezzo miracolo - ma bisogna vedere come ci vai, perchè ci vai e con che spirito. Non possiamo giudicare però alcune cose si vedono: il don sta rivolto verso l'assemblea, quando alza gli occhi, le vede alcune cose. Le fughe verso la porta - dopo la benedizione - persone che stanno come sulla sedia elettrica, appena benedetti, via dalla Chiesa. E spesso si sono fatti la comunione prima. Ma può questa fede renderci inattaccabili dalla depressione? No. Forse ci potrà preservare da qualche peccato grossolano ma una fede tiepida, che brancola dentro lo stretto indispensabile per tacitarsi la coscienza e pensando di fare contento Nostro Signore.... ma che ci fai con questa roba qua? Potrai tranquillamente cadere in depressione, per non caderci ci vuole la divina volontà. Il don non ha mai visto un'anima cristiana degna di questo modo depressa. Le anime che il don ha conosciuto - non giudichiamo, per tante motivazioni, fattori ambientali, educazione pessima ricevuta ecc.. - non avevano una vita cristiana blindata. 4 preghiere biascicate con la testa per aria e la messa domenicale vissuta come un'obbligo non ti fanno quasi nulla. Tu rimani un punching ball da parte del nemico.

Le conseguenze delle nostre scelte non sono solo nell'altra vita ma anche in questa. Più avanti Gesù dice una cosa..

"...perciò non vi è cosa che più rovina la creatura che la sua volontà...." Gesù

Le nostre rovine non stanno fuori di noi, eh ma se non ci fosse quel tizio che mi sta così antipatico..come sarebbe bella la vita..se non mi fosse capitata quella disgrazia....ecc.. ma non funziona così. Se tu stai nella volontà divina, vedresti quella persona antipatica alla divina, il nemico che ti fa del male lo vedresti come una carezza di Nostro Signore che usa quella persona per purificarti, per santificarti ecc... e se quella persona ti tratta di male, non la perdi la gioia e la felicità e la pace. Ci sono degli scossoni, non siamo insensibili, ma lo sconvolgimento è in superifice e se vai sotto è tutto tranquillo. Sotto è sempre pace, gioia ed amore. La rovina non sta fuori di noi ma dentro di noi. Quando Gesù dice nel Vangelo che i nemici dell'uomo saranno i membri della sua stessa famiglia, c'è un'interpretazione mistica - Gesù dice che può succedere che quando uno si mette dalla parte sua e gli altri rimangono dall'altra parte si creano delle divisioni - primo tipo di lettura - ma altra intepretazione che dice che i nemici tuoi sono dentro di te, non devi andarli a cercare fuori. Potremmo averli fuori a vari livelli - detrattori, calunniatori, giudici, traditori ecc.. - ma questi stanno fuori di noi, noi dobbiamo preoccuparci di quelli che stanno dentro non fuori perchè se dentro stiamo bene e c'è la dv, tante cose si sentono ma rimbalzano. La natura non è che non ne risente, il don non lo sa, ma un conto è sentire il colpo, il dolore, la ferita e tristezza ma è cosa che dura poco. Ma dopodichè si offre, si accetta e si sta bene. Perchè la mia vita non dipende da ciò che sta fuori di me ma da ciò che sta dentro di me. Se tu dentro hai la volontà umana e ti arriva una calunnia, come reagisci? Potremmo scriverci un'enciclopedia.

"...perciò non vi è cosa che più rovina la creatura che la sua volontà...." Gesù

"..Chi coopera e si fa dominare dalla Volontà Divina, con la cooperazione e col suo dominio sente il vincolo e l’inseparabilità da Essa e sente scorrere la sua vita divina negli atti suoi. Mentre quando la creatura non coopera, perde il dominio della mia Volontà Divina ed invece di fare la mia, fa la sua volontà ed ogni atto di umana volontà forma nell’anima un vuoto per il divino..." Gesù

Gesù dice che noi dobbiamo fare due cose: uno è cooperare e l'altro è farsi dominare. Cooperare - sappiamo dal Catechismo che Dio può farmi tutte le grazie che vuole, ma se tu non le accogli e non le corrispondi, quelle grazie sono sprecate - la parabole dei talenti o delle mine - chi non coopera viene rigettato dal Signore. Tipo: un buon pensiero o ispirazione che ti viene lo devi mettere in pratica, le cose buone vengono quasi tutte da Dio. Ti viene l'idea di fare una preghiera in più o altro? Falla. Noi non dobbiamo sfuggircene neanche una. E' un delitto sprecare le grazie. Poi farci dominare, alla divina volontà, dobbiamo essere sempre soggetti e sottomessi, a coloro che esercitano l'autorità entro certi limiti, ma alla dv sempre e in tutto. Vuol dire che io dalla mano di Dio accetto tutto come Giobbe. Giobbe accetta tutto e quell'accetazione di tutto gli vale - non solo il Paradiso - ma finita la prova lui riceve anche tutto quello che aveva perso lo riceve moltiplicato. Dio non ha bisogno di nulla di noi, ma ha bisogno che noi siamo in possesso dei beni come cose sue senza nessun tipo di possesso ed attaccamento. Hai in banca 20.000€? Ringrazia il Signore, il giorno dopo te ne ritrovi 200 e dovrai campare di divina provvidenza? Sia sempre benedetto il nome del Signore - facile a dirsi ma saremmo capaci di viverlo? Questo deve essere.

Rinunciare ad impuntarsi, rinunciare ad avere quello spirito di possesso della nostra vita - noi dobbiamo cercare, non sempre ci si riesce, ma che cosa vorrà Nostro Signore? Possiamo impuntarci ma poi il Signore ci lascerà in balia delle nostre decisioni errate, e non dobbiamo mai avere remore: ma possibile che Dio mi possa chiedere di fare o non fare questo genere? Probabilmente no ma tu mettiti in condizione che se il Signore te la chiedesse tu la devi fare. Sottomessi ad essa ed ad essa (la dv) tutto sottomesso di me e tutto ciò che sta attorno a me. Sono cose interiori, se ci sono (queste disposizioni) Dio li vede ed è fatta, se non ci sono Dio non si può ingannare e continuiamo a lavorare se non ce la facciamo ancora. Smetti di comandare te, comanda Dio.

«Figlia mia, la mia Volontà è instancabile, volendo mantenere la vita, l’ordine, l’equilibrio di tutte le generazioni e dell’universo intero, non può né vuole cessare il suo lavoro, molto più che ogni moto è come partorito da Essa e legato con vincoli inseparabili. Immagine dell’aria che nessuno vede, ma che partorisce il respiro nelle creature ed è inseparabile dalla respirazione umana, oh! se l’aria cessasse il suo lavoro di farsi respirare, in un colpo cesserebbe la vita a tutte le creature. Più che aria è la mia Volontà, quella non è altro che simbolo, immagine e che produce la vita della respirazione, mentre la mia per la virtù vitale del mio Volere Divino, è vita in Se stessa ed increata...." Gesù

Ma se finisce la dv non è che c'è la morte ma c'è l'annientamento dell'essere, la dv mi ha creato, mi ha dato l'essere. Nel libro di Tenera Amata, ad un certo punto la persona viva ringrazia il Signore per avergli chiamato alla vita. Ti pare poca cosa essere creato ad immagine di Dio e membro della razza umana? E hai mai ringraziato il Signore di averti creato nel XX° e non nell'epoca delle caverne? Ci rendiamo conto di cosa significhi ascoltare la voce di un sacerdote in rete? Queste cose non sono mai successe nel corso della storia, quando c'era Padre Pio tu dovevi andare ad ascoltarlo e anche quando il Curato d'Ars teneva le catechesi dovevi andare di persona ad ascoltarlo alle 17... e che merito hai per essere nato in questo tempo? Non è solo un tempo doloroso ma abbiamo anche delle grazie? Gesù è morto in croce, abbiamo avuto l'assoluzione dai nostri peccati, non ci è mai mancato nulla, non penso che siamo morti di fame, per la pazienza che Gesù ha per noi? Quanti doni di ogni genere ci fa Nostro Signore e di quelli che ci attendono nel futuro. La gratitudine è un dovere, di 10 lebbrosi solo uno torna a ringraziare della guarigione, a Santa Margherita (Sacro Cuore), Gesù dice che il suo cuore soffre per le ingratitudine ed indifferenze. Ma chi è così becero da non ringraziare sempre ed in ogni luogo Dio? Atto tipico di chi non vive nella dv. E se i ringraziamenti non partono vuol dire che stiamo ancora in cammino, e speriamo di camminare veloci verso questa grande meta.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

giovedì 25 maggio 2023

Abbandonarsi come bambini in braccio alla madre

Gesù parla dell'importanza dell'abbandono e dell'infanzia spirituale, che permette a Dio di lavorare a proprio piacimento nell'anima plasmandola perfettamente nel Divin Volere. Libro di Cielo, Volume 30, 4 Novembre 1931, Mercoledì 12 Ottobre 2022

4 Novembre 1931 Come la fiducia forma le braccia ed i piedi dell’anima. Come Dio continua il lavoro della creazione nell’anima che fa la sua Volontà. La Volontà Divina, cemento dell’umana volontà.

Questo brano ci ricorda che il fatto che nella vita spirituale ed interiore, dove tutti dobbiamo lavorare per la nostra santificazione, tuttavia il ruolo principale non è il nostro lavoro - è necessario - ma quello che Dio opera nella nostra anima e quindi è assolutamente fondamentale mettersi in condizioni di farlo operare.

Luisa, all'inizio del brano, si mette e si trova nelle condizioni di una piccola bambina stretta tra le braccia del Signore che ha bisogno del latte e delle fasce dell'amore..sono immagini che non vanno prese semplicemente come pie poesie ma espressioni di una condizione interiore fondamentale - quella che Santa Teresina di Gesù Bambino - mentre Luisa iniziava ad operare Santa Teresina stava in monastero. Erano quasi contemporanee. Santa Teresina ha insegnato l'infazia spirituale (è dottoressa della Chiesa) - Gesù dice che se non diventeremo come bambini non entreremo nel Regno dei Cieli. Non si tratta di poesia o altro, ma si tratta di avere nel cuore le condizioni spirituali corrispondenti a quella che è la condizione di un bambino, di fronte a Dio noi siamo tutti così, siamo sempre bambini. Un bambino cosa sa? Nulla. Qual'è la cosa che fa spontaneamente un bambino? E' completamente abbandonato nelle braccia della mamma, non fa nessuna fatica a fare questo - viene allattato, abbracciato, consolato, cambiato ecc.. e Gesù cosa dice dentro questo contesto?

«Mia piccola figlia, quanto più sarai abbandonata in Me, tanto più sentirai la mia vita in te ed io prenderò il posto di vita primaria nell’anima tua. Sappi che la vera fiducia in Me forma le braccia dell’anima ed i piedi per salire fino a Me e stringermi tanto forte, da non potermi svincolare da lei, sicché chi non ha fiducia, non ha le braccia, né i piedi, quindi è una povera storpiata, perciò la tua fiducia sarà la tua vittoria su di Me ed Io ti terrò stretta nelle mie braccia, attaccata al mio petto, per darti il latte continuo della mia Divina Volontà...." Gesù

Il don cita dei passi di salmi e profeti dove si parla dell'infanzia spirituale (come un bambino in braccio a sua madre, ecc..) e parla della promessa del Signore di condurre il popolo d'Israele nella terra dove scorre latte e miele...che cos'è il latte? Ce lo dice oggi il Signore. Anche i santi che hanno avuto - 4 attestati - il dono di ricevere il latte della Madonna, cosa c'era dietro a quel latte? O come quei santi che hanno avuto la grazia di entrare in contatto con il Sangue di Gesù - almeno ci sono stati Margherita Maria Alacoque e San Filippo Neri che quando celebrava la messa comunicandoci al calice sentiva il sapore del Sangue di Cristo, ma non è un sapore del sangue umano ma è qualcosa di sublime e di divino. Dietro quella esperienza dilettevole cosa c'era dietro? La Divina Volontà, perchè la Madonna ti dà questo come nutrimento.

«Figlia mia, la mia volontà umana non ebbe alcun atto di vita, anzi stava in atto di ricevere l’atto continuo della mia Divina Volontà... " Gesù

Quello che Gesù dice per sè è valido anche per Maria. Per il don è un mistero enorme perchè il don si chiede sempre: non è possibile conoscerlo con certezza, ma come fa la nostra umana volontà a non aver vita? Cioè che nessuno degli atti che compie è puramente umana, quindi è sempre sincronizzata sulle frequenze divine, un'atto per sè, fuori da quella divina volontà Gesù non lo ha fatto mai.

Aspetto che riguarda il lavoro che noi dobbiamo lasciar fare a Dio nella nostra anima. Dall'ascetica noi sappiamo una cosa importante: la nostra anima non può essere lasciata allo stato brado, noi ci dobbiamo lavorare, le parabole del Vangelo nella quale il padrone chiama le persone a lavorare nella Vigna, anzitutto è la nostra anima cioè curarla, nutrirla e formarla e potata (strappare le erbacce, le imperfezioni corrette, i peccati veniali sradicati e buttati al fuoco, le passioni dominate ecc..) e non si pensi mai che se Dio lavora nell'anima io sto con le braccia conserte e aspetto la manna dal cielo altrimenti si cade nella pericolosa eresia del quietismo che ha la variante del fatalismo e che sono assolutamente perniciose. C'è un lavoro che tocca a noi, con l'aiuto della grazia e che si alimenta con la meditazione, esame di coscienza e per quanto possibile sapendo che siamo sempre al di qua della sofficenza però devo riconoscere le cose che non funzionano e devo lavorarci in continuazione. Però il lavoro principale, le cose veramente grosse, le cose alle quali non arriveremo mai, ci pensa Nostro Signore e Santa Teresa d'Avila e san Giovanni della Croce lo spiegano bene: Dio vuole che noi lavoriamo, ma c'è un punto omega - un massimo a cui l'anima può arrivare con la grazia e con grande impegno ma quel massimo non si può superare perchè lì le forze umane (sostenute dalla grazia) sono arrivate al top. E lì entra in causa Dio che ci deve mettere le mani e anche attraverso le grandi purificazioni (notti dello spirito e dei sensi) che ti portano alle ultime tappe. Nessuno lo può fare da sè, ecco perchè essere bambini. Il bambino per antonomasia non fa da sè. Non bisogna leggere la cosa in chiave deresponsabilizzante, io devo fare quello che posso, quello che riesco e vedo, senza crogiolarmi ma devo sapere che le grandi operazioni nella mia anima saranno operate da Dio attraverso misteriosissime trame. Se noi potessimo vedere la nostra vita con gli occhi di Dio è espressione di questo continuo lavorio divino, dalla piccola cosa quotidiana come una mortificazione o umiliazione o imprevisto, un contrattempo, l'incontro con una persona molesta o anche una cosa bella che accade, una bella esperienza o persona, una prospettiva che si apre, le croci piccole e grandi - sia scelte (per il nostro cammino interiore) sia quelle che non ci scegliamo, ci stanno dei passaggi - negli scritti del Montfort ci stanno dei passaggi - dice che nel percorso di divinizzazione dell'anima mariana ci saranno momenti in cui passerai per valli di lacrime, notti di dolore e Dio stesso disporrà le cose perchè tu non abbia consolazione e non avrai modi per sentirti in qualche modo sollevato. La nostra percezione soggettiva potrebbe non essere molto positiva se siamo sciocchi, perchè gli sciocchi stiamo su queste dinamiche ma Dio opera per il nostro bene. Quanta consolazione dà questa lettura alla nostra realtà - la passione che la Chiesa sta vivendo - si vedono situazioni brutte e uno si chiede: ma Signore, quando interverrai? Tutti - il don pensa - quelli che amano la Chiesa avranno pensato questo, è un normale pensiero ma questo pensiero dev'essere corretto: Dio sta permettendo anche questo, ci fa toccare questo abisso e permette questa umiliazione...perchè? Queste sono le mortificazioni, prima della rinascita - del Trionfo del Cuore Immacolato di Maria tocca bersi tanti calici. Tu gliela dai carta bianca a Dio a fatti - senza che dopo - se Dio ti tocca in qualche cosa - inizi a smaniare o lamentarti? Santa Teresa di Gesù bambino...lei diceva: mi devi trattare come un bambino tratta un giocattolo: piglia un giocattolo, ci gioca tutto il giorno, poi il giorno dopo si stufa e lo sbattono dentro l'armadio e per i prossimi 3 mesi non ci giocano. Sembra una poesia ma questa è altissima spiritualità...chi di noi è capace di fare così senza alterarsi? Giochi con me? Ok, mi metti nell'aridità o sofferenza senza che io ne capisca il motivo? Va bene lo stesso. Nella consapevolezza che dentro questa situazione Dio mi sta lavorando.

"..Oh se tu sapessi il gradimento, il piacere che sentiamo quando la creatura ci chiama al lavoro!..." Gesù

Noi dobbiamo dire al Signore: lavorami, ma poi lo fa. Ma poi le potature divine possono essere dolorose ma necessarie. Se perdiamno questo è proprio la fine..anche le vicende più dolorose che ci scatenano anche dolorose reazioni - umanamente parlando - guai a chi si ferma alla reazione istintiva del fatto e non passa al secondo step: Dio mi ha messo in questa prova? mi sta lavorando. Il Signore mi libererà quando avrà finito. Che producono effetti che noi non conosciamo e che Lui non ce li dice, perchè ci dobbiamo fidare e a quale fine? Non si sa. Per quanto tempo? Non si sa, Perchè? Non si sa. Lascialo fare. Nella consapevolezza che le nostre volontà umane come stanno ridotte?

"..e siccome queste volontà umane erano come abitazioni, alcune crollanti, altre lesionate ed altre ridotte in macerie, la mia Volontà Divina, operando nella mia Umanità, con i miei atti preparava gli aiuti per sostenere le crollanti, per cementare le lesionate e per rialzare sulle stesse macerie le abitazioni distrutte. Io nulla facevo per Me, non avevo alcun bisogno, facevo tutto per rifare, riabilitare le umane volontà; il mio solo bisogno era l’amore quindi volevo essere riamato..." Gesù

E come si sostengono le volontà umane lesionate, distrutte e crollanti? Sono lavori che la dv ha già fatto nella vicenda terrena di Gesù e deve diventare realtà nella nostra vita. E come si fa? Permettendo al Signore di lavorarci, sono atteggiamenti interiori. Io sto abbandonato e rassegnato - meglio abbandonato perchè rassegnato ha una valenza un pò negativa - i dolori possono essere grandi o immesi e se uno li offre al Signore ringraziandolo perchè questo dolore vuol dire che è necessario e chissà come uscirò da questa esperienza, quanta purificazione per la mia anima, ecc.... bisogna tenere presente. Lavoriamo sempre e bene e fare gli atti nella dv, le fusioni, atto preventivo ecc.. non è che fa tutto Dio, tutto quello che sta in nostro potere lo dobbiamo fare ma dobbiamo ricordare che la nostra azione scorre assieme a tutte le operazioni che Dio fa - attraverso anche le cose belle o cose ascetiche - preghiere ecc.. e molto altro che Lui fa. Chi impedisce al Signore di lavorare? Chi non si abbandona e ha lo spirito dell'adulto. L'adulto basta a sè stesso e non ha bisogno di nessuno, la versione peccaminosa di questo atteggiamento è la superbia.

"...Ora, per ricevere tutti i miei aiuti e tutte le pene e le opere mie come opere operanti, voci parlanti e messaggeri aiutanti, la creatura deve unire la sua volontà alla mia e subito si sentirà rannodata con la mia e tutti i miei atti si appresteranno a fare i loro uffici per sostenere, cementare e rialzare l’umana volontà. Appena la creatura si unisce e decide di fare la mia Volontà Divina, tutti gli atti miei, come esercito agguerrito, si mettono a difesa della creatura e formano la barca di sicurezza nel mare tempestoso della vita. Ma per chi non fa la mia Volontà, potrei dire che nulla riceve, né può ricevere, perché Essa sola è la porgitrice di tutto ciò che Io feci per amor delle creature.» Gesù

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

mercoledì 24 maggio 2023

Parola d'ordine: "Divina Volontà"

La gelosia santa di Dio e la luce della Divina Volontà. L'abbandono e le privazioni. La riunione di tutte le facoltà dell'uomo sotto un'unica parola d'ordine ed un unico motto. Libro di Cielo, Volume 29, 26 Ottobre 1931, Martedì 11 Ottobre 2022

26 Ottobre 1931. Gli atti buoni fatti nella Divina Volontà si cambiano in luce. Effetti mirabili dell'abbandono nelle braccia di Gesù. Chi si fa dominare dalla Divina Volontà diventa popolo del suo regno.

"..Onde quando l'interno della creatura diventa tutto popolo mio, sbuca fuori dall'interno ed aumenta il popolo delle parole, il popolo delle opere, dei passi, si può dire che ciascun atto che forma questo popolo Celeste contiene la parola, l'ordine scritto a caratteri d'oro: Volontà di Dio.E quando questa folla di popolo si muove per esercitare ciascuno il suo ufficio, mette avanti la bandiera col motto “Fiat”, seguita dalle parole scritte con viva luce: apparteniamo al Gran Re del Fiat Supremo. Vedi dunque come ogni creatura che si fa dominare dal mio Volere forma un popolo per il regno di Dio." Gesù

Ultimo brano del volume 29, abbiamo la conclusione con i botti, alcuni passaggi sono spettacolari. Noi abbiamo una sola parola d'ordine: Volontà di Dio, quando arriva la percezione di essa, dobbiamo diventare come la Madonna che non capiva più nulla. Noi non possiamo sapere se in ogni istante stiamo dentro questa parola d'ordine, possiamo sapere se volontariamente o semi deliberatamente ne usciamo.

Luisa era visitata da Gesù in modo sensibile ma poi spariva e Luisa poi spariva causando dolore santo ad essa.

"Sono sempre nelle braccia della Divina Volontà, la quale forma il suo giorno di luce nella piccola anima mia e sebbene qualche nube si affacci in questo giorno, la potenza della sua luce la fissa e la nube, vedendosi fissata, scappa, si dilegua e par che dica: si vede che non c'è posto per me in questo giorno che la Volontà Divina forma nella creatura. Ed Essa pare che le risponda: dove ci sono Io non vi è posto per nessuna, perché della creatura voglio farne un atto solo di mia Volontà, la quale non ammette nulla che a me non appartenga...." Luisa

E fa eco a quelle parole che qualcuno non intende bene, Dio nell'AT il Dio dice io sono un Dio geloso, ma la gelosia divina non è peccaminosa come quella umana, quella umana vuole trattenere qualcuno per sè e chi gli si avvicina, per il suo spirito di possesso, va fuori dall'ambito del lecito. Dentro al matrimonio c'è un tasso di gelosia sana, perchè esso è un matrimonio monogamico, non sarebbe un coniuge santo se dicesse: se la persona a cui sono sposato mi tradisce pazienza, non sono mica una persona gelosa. Sarebbe pazzia. Ma sarebbe pazzia pensare se il proprio coniuge parlasse con una persona dell'altro sesso sul luogo di lavoro ipotizzare tresche inventate. Dio non ha bisogno di noi, noi abbiamo bisogno di Lui, ma ci vuole tutti per sè perchè sa che se saremo tutti per Lui saremo felici. Se io non sono tutto per Lui, la pienezza della mia felicità è intoppata al 100%, la gelosia divina non è miseria o spirito di possesso ma è perchè ci vuole felice, altrimenti vattene dove ti pare. E che cosa dice Luisa? Il don spera - nessuno è esente da questo -

"..Oh! Volontà Divina, quanto sei ammirabile, potente ed amabile e sommamente gelosa dove tu regni! Deh! metti sempre in fuga le mie miserie, le debolezze, le nubi della mia volontà, affinché il mio giorno sia sempre perenne ed il Cielo della mia piccola anima sia sempre sereno..." Luisa

Noi abbiamo innumerevoli peccati, negligenze (la messa in rito antico diceva bene questo) ed offese a Dio che facciamo ma ci ritroviamo impelagati. Che ci fai Signore con me? Non è fare il pianto di commiserazione, ma è un pianto di dolore rassegnato. Uno ne paro (di miseria) ma 5 ne arrivano, di piccoli peccati veniali forse semi deliberati, ecc.. ma purtroppo può succedere. E quindi che facciamo? Gesù interviene, non risponde a questa domanda ma dice di fare attenzione a compiere i tuoi atti nel Fiat.

"Figlia mia, il bene è luce e se questo bene si fa nella mia Divina Volontà, si formano tanti raggi per quanti atti buoni si fanno ed il mio Fiat fissa questi raggi di luce nella circonferenza della sua luce eterna. Sicché questi atti prendono posto negli atti nostri e fanno doppio ufficio, di lode, di adorazioni, d'amore perenne verso la nostra Maestà adorabile, (e) di difesa, di misericordia, di aiuto, di luce verso l'umano genere, a seconda le circostanze in cui si trova. Invece se gli atti buoni non sono fatti nella mia Volontà e con la sua potenza, per quanto possano essere luce, non hanno la forza d'allungarsi per fissarsi nella circonferenza della nostra luce e restano senza sostegni e come raggi spezzati e quindi non hanno vita perenne e, mancando la fonte della luce, c'è pericolo che a poco a poco si spengano." Gesù

Perchè se tu li compi in questo modo partiranno dei fasci di Luce, alcuni partiranno verso di noi, cioè Lode, adorazione ed amore ecc.. e spesso le nostre negligenze sono in questo: amiamo poco, adoriamo poco Colui che merita il nostro amore. E le altre caterve di strafalcioni? Nei rapporti verso il prossimo. Un'atto fatto nella dv ridonda a bene di tutti, raggiunge tutti - ma il bene che fa dipende dalle disposizioni soggettive della persona su cui ricadono gli effetti di questi atti e dopo inizia il lamento di Luisa sul dolore delle privazioni di Gesù, cosa che può capire bene solo chi ha avuto dei contatti con il soprannaturale in senso forte. Le chicche, le piccole consolazioni spirituali, sono molto frequenti. Però il contatto diretto con Gesù e Maria non è all'ordine del giorno.

"..Dopo di ciò seguendo il mio abbandono nel Volere Divino, mi sentivo tutta afflitta per la privazione del mio dolce Gesù, la sua privazione è come un martello che batte sempre per rincrudire maggiormente il dolore ed allora cessa di battere quando l'Ospite Divino esce dal suo nascondiglio per fare la sua visitina alla sua amata creatura, la sua dolce presenza, il suo tutto amabile fa risorgere dallo stesso dolore la gioia ed il martello cessa il suo lavorio crudele; ma appena il Celeste Visitatore si ritira, incomincia di nuovo il suo battere e la mia povera anima si sente tutt’occhi, tutt’orecchi, sperando di poterlo vedere e sentire di nuovo ed, ansiosa, aspetta e riaspetta Colui che avendomi ferita, fa solo Lui il potere di rimarginare la ferita che mi ha fatto, ahimè! troppo dolorosa..." Luisa

Il dolore che vivono coloro che vedono Gesù o Maria e poi ne sono privati è simile a quello delle anime del Purgatorio, è la pena del danno. Il fatto che tu in questo momento non stai a contatto con la Santissima Umanità di Gesù, non passiamo la giornata in lacrime perchè non hai visto Gesù è perchè non so quello che mi perdo. Se Gesù/Maria mi facesse una sola visita tu non avresti più pace (nel senso buono). Che facciamo? Attraverso quella visita avresti una percezione - non è il Paradiso - ma è un bell'anticipo del Paradiso sulla terra e uno, una volta gustata non ne può fare a meno. E questo dolore va offerto. Il don fa un'ipotesi ma crede che Nostro Signore quando fa qualche manifestazione soprannaturale lo fa anche per ricevere l'offerta del dolore che il destinatario proverà quando verrà privato di questo in riparazione delle tante indifferenze delle persone. Questo è un probabile effetto accidentale delle manifestazioni straordinarie, ed ecco perchè i maestri di spirito hanno detto che queste cose non bisogna mai chiedere queste cose; primo perchè è mancanza di umiltà, non posso pensare che Gesù/Maria appaiano ad un peccatore come me, nessun motivo - già è un miracolo se non andiamo all'inferno - e grandi grazie chiamano grandi croci. Sei capace di farti carico delle croci che il Signore ti chiederà? (a chi molto fu dato, molto sarà richiesto). Sei capace di sopportare i tempi di privazione tra una visione e l'altra o accontentarti di una sola apparizione e di rivedere Gesù/Maria in Paradiso?

"Figlia, sono qui, abbandonati nelle mie braccia e riposati in me, il tuo abbandono in me chiama il mio abbandono in te e forma il mio dolce riposo nell'anima tua. L'abbandono in me forma la dolce e potente catena che mi lega tanto all'anima che non posso svincolarmi da essa, fino a rendermi il suo caro e dolce Prigioniero. L'abbandono in me partorisce la vera fiducia ed essa ha fiducia in me ed io ho fiducia in lei, ho fiducia nel suo amore che non verrà mai meno, ho fiducia nei suoi sacrifici che non mi rifiuterà mai nulla di ciò che voglio ed ho tutta la fiducia perchè posso compiere i miei disegni...." Gesù

Noi siamo mutevoli, noi oggi stiamo ascoltando la meditazione sulla dv e se il diavolo ci dovesse fare qualche sgambetto potremmo ritrovarci senza fiducia in Lui (in Gesù). E lasciando Gesù che ci guarda dicendo: mi è venuto meno la fiducia. Il Signore li vuole i nostri sacrifici, quelli che ci mette davanti ma anche quelli che ci suscita nel cuore - quelli che ci ispira di farli. Può fidarsi di noi Nostro Signore? Guardate che è molto importante che Dio possa di me. Ma prima che ciò accada,...è lunga. Esistono persone fidate che non tradiranno la fiducia, l'amicizia e che non ti deluderanno ma quante ne esistono che tradiscono la fiducia, l'amicizia, ti tradiscono, ti pugnalano alle spalle e fanno dei voltafaccia impressionanti... Il Signore cerca persone di cui fidarsi e noi dobbiamo dare la prova abbandonandoci in Lui, dicendo: io non devo pensare, preoccuparmi, sicurezze, ecc.. ci pensi Tu a tutto. Gesù pensaci Tu.

(Luisa)Ed io: Amor mio, come posso abbandonarmi in te se mi sfuggi? E Gesù ha soggiunto: "L'abbandono allora è perfetto quando vedendomi sfuggire ti abbandoni di più, questo non mi dà campo a farmi sfuggire, anzi mi lega di più." Poi ha soggiunto: "Figlia mia, la vita, la santità consiste in due atti: Dio a dare la sua Volontà e la creatura a riceverla e dopo che ha formato in sè la vita di quell'atto di Volontà Divina che ha ricevuto, deve ridarlo di nuovo come atto di sua volontà, per riceverlo di nuovo e dare e ricevere e ricevere e dare, in questo sta tutto..." Gesù

E poi la parentesi nel dare e ricevere: Dio dà la sua Volontà e la creatura la riceve. E la creatura gliela ridà. E' uno scambio reciproco, per l'amore sono necessarie 2 persone, noi dobbiamo essere attivi. Amare, in un rapporto di coppia, è un'arte, non è una cosa scontata. Prima consiste nell'accogliere l'amore che ti viene dato - esempio: tuo marito ti dà un bacio ma a te in quel momento non ti va di prendere un bacio - può succedere - ma se tu lo ami, siccome sta facendo una cosa bella, quindi ricambio. E' l'essere ricettivi e ricambiare. Gli amanti - in senso soprannaturale - quelli che si amano, si sorprendono, Dio lo fa con noi ma noi lo abbiamo fatto con Lui? Con Lui che sa il futuro non lo possiamo sorprendere, però è che tu mi invento qualcosa, dei giri, che mi sono inventato io, può essere che l'abbiano fatto in molti, ma non importa. Questo Nostro Signore non vede l'ora di vederlo, ma non è possibile vivere queste cose se non si sta dentro un rapporto d'amore. Quando il Signore ci manda una grazia noi dobbiamo accoglierla cosa che non è tanto scontata perchè gli abitanti di cafonia abitano la più grande metropoli del pianeta terra, e poi essere solleciti nel ricambiare almeno le grazie ricevute. E poi essere intraprendenti: che gli offriamo al Signore?

"..I desideri, gli affetti, i palpiti che si sprigionano dal cuore, aumentano il numero al popolo del mio regno ed oh! come si affollano intorno al suo trono, stanno tutti sull'attenti per ricevere gli ordini divini e mettere anche la vita per eseguirli; che popolo ubbidiente, ordinato è il popolo del regno del mio Fiat! Non ci sono contese, nè pareri contrari, ma tutta questa folla di popolo dell'interno di questa fortunata creatura vuole una sola cosa e, come esercito agguerrito, si mette nelle fortezze del regno del mio Voler Divino. Onde quando l'interno della creatura diventa tutto popolo mio, sbuca fuori dall'interno ed aumenta il popolo delle parole, il popolo delle opere, dei passi, si può dire che ciascun atto che forma questo popolo Celeste contiene la parola, l'ordine scritto a caratteri d'oro: Volontà di Dio..." Gesù

L'intelligenza dove la dv vuole sedere come un trono, significa che la mia intelligenza è soggetta a quella divina e se capisco che il Padre Eterno mi chiede una cosa la faccio a qualsiasi costo, se sono certo che lo sia. Tutte le risorse ed energie che abbiamo - risorse intellettive, di desideri, di volontà, memoria, affetti ecc... - per fare certe penitenze ci vuole una struttura fisica adeguata. Parola d'ordine: Volontà Dio.

"..E quando questa folla di popolo si muove per esercitare ciascuno il suo ufficio, mette avanti la bandiera col motto “Fiat”, seguita dalle parole scritte con viva luce: apparteniamo al Gran Re del Fiat Supremo. Vedi dunque come ogni creatura che si fa dominare dal mio Volere forma un popolo per il regno di Dio." Gesù

Se Dio vuole una cosa io la faccio anche se tutti mi prendono in giro, e le prese in giro saranno per me medaglie al merito in Paradiso.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

domenica 21 maggio 2023

L'incontro personale e profondo con Dio

Luisa prorompe di gioia nel constatare la gioia e la felicità divina che sente nel cuore. E Gesù coglie l'occasione per ribadire quanto Dio voglia la felicità della creatura e come questo non si possa realizzare al di fuori di un rapporto intimo e personale con Lui. Libro di Cielo, Volume 29, 20 Ottobre 1931, Lunedì 10 Ottobre 2022

20 Ottobre 1931 Incontri di passi tra Dio e la creatura. Dio ha formato la creatura come centro della Creazione.

Brano, con introduzione retorica trita e ritrita che inizia alla grande, con Luisa che esterna il suo scoppiare di gioia e di felicità...

"La mia piccola esistenza gira sempre nel Santo Volere Divino, sento che mi tira sempre più a sè ed ogni sua parola, luce o conoscenza di Esso è una nuova vita che mi infonde, una gioia insolita che provo ed una felicità senza fine, che non potendo più contenere perché sono troppo piccola, mi sento come se mi volesse scoppiare il cuore di gioia e di felicità divina...." Luisa

Dio è l'essere felice per antonomasia, pieno di gioia e fiumi incalcolabili di gioie e felicità divine che vorrebbe riversare su di noi. Che differenza c'è tra una felicità divina ed umana? Una felicità/gioia divina ha un'intensità, profondità e completezza che nessuna gioia umana possiede. Perchè coinvolge tutto il nostro essere, gli affetti, pensieri, intelletto, le passioni, lo stesso corpo ecc... in questo mondo purtroppo c'è la concupiscenza, siamo interdetti però di per sè la felicità divina coinvolge tutto. Tutto ciò che è divino dura in eterno e ha qualcosa di imperturbabile e non perdibile. In questo mondo posso avere tutte le gioie e felicità (terrene) ma sono fallaci, da un momento all'altro possono finire. Nessuno lo può negare. Le felicità sono nobili ed innalzano l'uomo, lo nobilitano e lo rendono migliore, più bello, nobile, elevato e santo ecc...e Luisa nel delirio di questa percezione dice:

"...Oh! Volontà Divina, fatti conoscere, possedere ed amare, affinché tutti siano felici, ma di una felicità Celeste, non terrestre..." Luisa

Fa schifo la felicità terrestre, fa vomitare. Le tre S Sesso, Soldi e Successo fanno venire il voltastomaco. Se qualcuno che ascolta queste meditazioni pensa ancora che se si potesse sfogare con il sesso senza peccare, qua sarebbe alta marea (nel senso il giochino acqua o fuochino o fuocherello o fuoco a seconda di quanto ci si avvicina all'obbettivo). Se uno pensa che tutto sommato i soldi servono per vivere ma se avessi un sacco di soldi sarebbe la svolta della vita...acqua...per amore del Signore siamo calunniati, disprezzati, chiaccherati, umiliati, disprezzati ecc... eh, però il giorno in cui uno riuscisse a stare su un bel piedistallo...acqua acqua. Nella misura queste cose hanno breccia nel cuore siamo lontani dalla dv, a noi non dovrebbero farci nè caldo nè freddo perchè pensiamo ad altro di molto più alto, puro e bello ecc... il don conosce persone che pregano 10 ore al giorno, che fa delle penitenze grosse molto di più di quanto si pensi...non sta tutto il giorno a fare il buontempone ecc.. una montagna di croci ma al tempo stesso una felicità profonda che è presente anche in queste cose e che non è contraria a queste cose. E tutte le felicità celesti vissute sulla terra sono solo pallide felicità e prodromi di ciò che ci attende nel cielo. Perchè tutto questo possa essere vissuto, questo non si può vivere se non si ha una relazione con Dio.

"...passo divino ad andargli incontro....prima l'incontro e tuffarsi....Appena succede l'incontro...." Gesù

Non c'è vita nella dv se questo incontro non c'è e non viene vissuto. Anche i cosidetti cattolici praticanti, quanti di loro vivono la Comunione Sacramentale come l'Incontro degli Incontri? Il don, quando deve dire ad una persona che fatta la comunione non deve subito uscire di Chiesa, vuol dire che quella non ha fatto nessun incontro perchè se l'hai incontrato non fai altro. E' sempre una sofferenza interromperlo, talvolta qualcuno se ne va con sacrificio perchè sa di avere poco tempo a fare il ringraziamento (deve prendere il figlio ecc...) e lo fa con sacrificio e non può stare a fare 3 ore di ringraziamento. Ma se non c'è tutta questa fretta, butta l'orologio...10 minuti? 15 minuti ecc... ma tanto è un piacere o no? Questa dimensione non è nè scontata nè sussistente a priori. E' una cosa che si impara a prima che si inizi a vivere ci vuole tempo, non è che arrivi e te la dà subito..te la devi conquistare. Non è che arrivi, prendi l'Ostia e senti la presenza di Gesù automaticamente, all'uomo umano (o carnale) non c'è la percezione. Sei tu che devi dirti che questa è un'Ostia consacrata e c'è Gesù quindi io non faccio il cafone con l'Altissimo. Sto buono, non mi viene in mente da dire, al massimo guardo il tabernacolo o prendi qualche libretto di preghiera. Fai quelle con il cuore e non a pappagallo con la testa per aria e persevera e dopodichè inizierai a vivere la dimensione dell'incontro. La dv non è una cosa astratta, etera o misticheggiante nel senso non bello del termine, è una pienezza di felicità che deriva da un rapporto intimo profondo da Colui che è la sorgente di ogni felicità. Bisogna fare i passi della creatura, tu ti devi muovere.

"Figlia mia, per ogni atto che fai nella mia Divina Volontà, tanti passi fai verso Dio e Dio fa i suoi passi verso di te. Il passo della creatura è la chiamata che muove il passo divino ad andargli incontro e siccome non ci facciamo mai vincere né superare dagli atti suoi, se lei fa un passo, noi ne facciamo cinque, dieci, perché il nostro amore, essendo più grande del suo, affretta, moltiplica i passi per fare prima l'incontro e tuffarsi l'uno nell'altro....." Gesù

Qualcuno ha mai chiesto a Gesù di incarnarsi e di morire in croce per noi? Quante grazie ci arrivano a noi inaspettatamente? Sono passi che fa l'Altissimo verso di noi, ma noi facciamo qualche passo verso di Lui? La grammatica di relazione con Dio è l'Amore che non si regge solo su un termine, due amanti si amano e non è possibile che uno stia come uno stoccafisso. Quello non è amore. Tu prova a fare un passo...tu nei fai uno, e Dio ne fa 5. Ti pare che Dio si faccia vincere in amore? La Madonna (nel libro la Vergine Maria nel Regno della Divina Volontà) faceva gare d'amore con Dio, diceva vediamo chi ama di più e pare che Nostro Signore ci stava a questo gioco. E ogni tanto ammetteva che qualche volta vinceva la Madonna, pare ammetterlo e il don non vorrebbe essersi sbagliato.

"... affretta, moltiplica i passi per fare prima l'incontro e tuffarsi l'uno nell'altro....." Gesù

Ci dovrebbe essere un momento della giornata in cui non ci dovrei essere per nessuno, dovrei essere come morto/a per il resto del mondo. E' vero che per il don è facile, ma ci possono essere solo 5 minuti ma prima di gettare la spugna pensiamoci un pò. Magari ci sono delle difficoltà oggettiva ma gli sembra di poter dire che se qualcuno ci tiene sul serio il tempo lo trova. Se a me piace (esempio) andare al cinema, ogni tanto il tempo per andarci lo faccio uscire; è chiaro che ci possono essere situazioni estreme. E se questo non c'è te lo scordi di vivere la dv sulla terra e ti scordi quell'anticipazione di felicità celeste che il Signore dà alle persone.

"...vogliamo la nostra creatura, vogliamo darle qualcosa di nostro, vogliamo che ci somigli, vogliamo renderla felice e perciò battiamo il passo per chiamarla..." Gesù

Qua Gesù parla al plurale,

"..e chi sta nella nostra Volontà oh! come sente il dolce calpestio dei nostri passi e corre per venire a noi, per ricevere i frutti dei nostri passi..." Gesù

Noi lo sappiamo riconoscere Nostro Signore quando arriva? I maestri di spirito dicono che non si entra facilmente in preghiera profonda, perchè a volte è il Signore che ci chiama quando ci pare e noi ci disponiamo con i nostri atti interiori ma c'è qualche momento - attimo di secondo - che avverte che c'è un cambiamento; è come se sentisse il dolce calpestio dei suoi passi in senso figurato. Tutto questo perchè lo scopo della Creazione è l'amore. Fa tanto dispiacere vedere le anime vittime della volontà umana, quando una persona è triste, infelice, che è frustata sempre dominata da passioni becere, basse e piccine, depressa, che ha la lamentosi, la brontolosi, sta sempre a parlare male di tutto e di più, ecc...che vita sta facendo? E' ubriaca di volontà umana, come gli alcolizzati. Sono anime che sembrano i Gollum della situazione (senza voler giudicare poi la persona in quanto tale), fanno pena perchè stanno male ma fanno rabbia perchè uno potrebbe dire: ma te l'ha ordinato il medico di campare così? A volte si tratta di qualche anima devota che qualche cosa l'ha percepita però non si risolve di mettersi davanti al Signore e di voler cambiare. Non è che dall'oggi al domani si cambia. Però se uno ha una risoluzione ferma devi combattere e quando arrivano i pensieri balordi devi imparare a respingerli e riconoscerli e a dargli un nome e se qualcuno ti aiuta a dargli un nome, succede talvolta che qualcuno cerchi di convincere il padre spirituale che tutto quello che pensa è giusto, buono e che ha ragione. Ma in questo caso che senso avrebbe? Se tu vuoi un'aiuto può darsi che il don aiuti, è un'arte che richiede competenza da parte chi si imbarca in questa cosa altrimenti fa un sacco di danni e tanti, aiuti soprannaturali.

Siamo noi gli artefici della nostra vita, quando la Chiesa ci mette in bocca (a Messa) per mia colpa, mia colpa, mia massima colpa...non è che te lo fa dire solo per metterti in bocca qualcosa perchè se tu non stai bene la colpa è la tua - il don non lo vuole dire in senso distruttivo o psicologico ecc... - Dio vorrebbe farci vivere da persone felici ma se questo non lo vivi da chi dipende? Dalle circostanze? Non siamo nessuno, ma chi ha avuto di sentirsi 29 volumi di meditazione di Luisa non è una persona alle prime armi.

"..Molto più che il vizio predominante di questo secolo, l'idolo di molti è l'umano volere, anche nello stesso bene che fanno, perciò si vede che dal bene, escono molti difetti e peccati, ciò indica che la fonte da cui era animato non era pura ma viziosa, perché il vero bene sa produrre frutti buoni e da questo si conosce se è vero o falso il bene che si fa..." Gesù

Si vede lontano un miglio e quindi difetti e peccati e tanti. Perchè la volontà umana è la disgrazia più grande, la prigione più brutta, è la torturatrice senza meriti, ecc....

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

sabato 20 maggio 2023

Vita Divina, atti compiuti e atti spezzati

Gesù spiega come la Divina Volontà opera sempre con atti compiuti e perfetti ma tuttavia per la creatura intelligente il processo di compimento e di perfezione può interrompersi nella misura in cui essa non sa o non vuole riconoscere la sua vita in sé e nelle cose create. Libro di Cielo, Volume 29, 12 Ottobre 1931, Mercoledì 5 Ottobre 2022

12 Ottobre 1931 Alito incessante di Dio. Vita Divina ed atto compiuto di Dio nella creatura. I facsimili, il popolo, i principi, la corte nobile e l'esercito regio del regno Celeste.

Annotazione previa e regola per la lettura di qualsiasi testo (anche della Bibbia), è fare attenzione alla ripetizione dei termini, quanto un termine è molto ripetuto all'interno del testo è un termine chiave per la comprensione del testo. Se noi andiamo a vedere in questo brano quanto ricorre atto compiuto ci renderemo conto che è molto ricorrente. Talvolta il Signore lo dice con altre parole.

"... serve per fare della creatura un nostro atto compiuto e...... così forma il nostro atto compiuto di santità.....il nostro atto compiuto, nella nostra Patria Celeste..... ed atti compiuti nostri nel Celeste soggiorno..... il nostro atto compiuto nella creatura...... questo nostro atto compiuto,.....svolgere il nostro atto compiuto;..... è fare il nostro atto compiuto nella creatura....Per noi fare un atto compiuto è la gloria più grande che più ci glorifica......."

"..vita divina e svolgere il nostro atto compiuto;..." vita divina ed atto compiuto vanno a braccietto.

"..Ma ahimè! per chi non vive nel nostro Volere, quanti nostri atti spezzati senza compimento, quante nostre vite divine appena concepite o tutt’al più nate senza crescere. Spezzano la continuazione del nostro lavoro e ci legano le braccia senza poter andare avanti; ci mettono nell'impotenza di un padrone che ha il suo terreno e viene impedito dai suoi servi ingrati di fare il lavoro che ci vuole nel suo terreno, di seminare, di piantare le piante che vuole; povero padrone, tenere il terreno sterile, senza il frutto che avrebbe potuto ricevere, per causa dei suoi servi iniqui! Il nostro terreno sono le creature ed il servo ingrato è l'umano volere che opponendosi al nostro, ci mette nell'impotenza di formare la nostra vita divina in esse..." Gesù

"..Ora, qual sarà la differenza fra colui nel quale la nostra vita appena è stata concepita, nata o cresciuta con piccole proporzioni, e chi ci ha fatto formare vita compiuta? Sarà tanta la differenza che è incomprensibile all'umana creatura. Quelli saranno come il popolo del regno Celeste, invece i nostri facsimili saranno come principi, ministri, la corte nobile, l'esercito regio del gran Re. Perciò chi fa la mia Divina Volontà e vive in Essa può dire: faccio tutto ed appartengo anche da questa terra alla famiglia del mio Padre Celeste." Gesù

Perchè nel Paradiso ci sono tutti quei diletti che Tenera Amata racconta? (Gloria accidentale). Se uno fa attenzione alle cose che vengono dette, è Dio che ha stabilito le scintille d'amore e quelle creature che forse sul pianeta Terra le hai viste una volta che nel Paradiso costituiranno quella parte dei tuoi diletti e godimenti della vita beata. Solo in Paradiso lo vedremo - in terra non ne possiamo prendere coscienza fino in fondo - che solo la dv è la sorgente di ogni felicità. In terra il termine felicità e godimenti sono termini un pò inquinati. E la dv si stanca nell'inventare sempre cose nuove per farne godere di chi partecipa della sua vita. Purtroppo in questa valla di lacrime, le vicissitudini e le miserie di questo mondo ci fanno ricordare queste realtà. Dio ha creato perchè voleva comunicare questa sua pienezza e beatitudine, se noi avessimo una pallidissima idea di cosa fosse, staremmo come i Santi che piangevano perchè dovevano restare sul pianeta Terra. La forma più alta di esperienza mistica che si possa avere su questo pianeta di Dio - il don non ci capisce un granchè - è la visione intellettuale della Santissima Trinità che dà secondo gli autori la massima conoscenza di Dio in questo mondo. Le anime che incontrano Dio nel giudizio particolare non lo vede come lo vedono i beati, i dannati soffriranno tantissimo all'inferno perchè sanno in parte quello che si perdono, in questo mondo se io per esempio perdo la grazia di Dio, la persona non avverte la disperazione assoluta perchè non ne abbiamo conoscenza e percezione. La nostra vita cristiana e di grazia si svolge nella fede, abbiamo delle spie o effetti indiretti, se io sto nella grazia di Dio generalmente sto in pace, sereno e nella gioia, amo il Signore, cerco di servirlo, amo il prossimo ecc... ma nel mondo ordinario posso avere qualche diletto ma più di un tot non vado.

"..Ora tu devi sapere che in Cielo non si entra se non si possiede la nostra vita divina o almeno concepita o nata e tale sarà la gloria, la beatitudine del beato per quanta crescita ha formato della nostra vita in esso..." Gesù

La vita divina riguarda tutti, è presente in noi attraverso la grazia. Cosa dice sempre Gesù? Qual'è il fine di vivere nella dv? Non è semplicemente un comando a cui adeguarsi, so che Dio vuole questo quindi lo faccio, ma è una vita centrata dal di dentro. Alla Madonna fu detta piena di grazia, perchè la grazia conosce dei gradi, così in Paradiso ci sono i gradi di gloria, una persona che limita la vita di grazia all'uso dei mezzi di grazia al minimo non è come quella di chi mette il turbo e se li prende più che può. Bisogna fare delle scelte: dove investo io e te? Perchè i mondani investono in questo mondo e cercano la felicità terrena, fanno un sacco di soldi, ecc... ma cercano una felicità effimera, bassa, pur essendo a volte violenta e dura poco ed è destinata a finire perchè tutti moriamo anche se non tutti viviamo veramente. E poi? La vita terrena non torna più. Non ci si rincarna. Quindi una è la vita quaggiù e poi? 2600 anni sono paragonabili a 100 anni di vita terrena? No

La vita divina si forma quando un'atto - dice Gesù - è compiuto. Possiamo fare riferimento a due espressioni del Vangelo: non pensiate che Io sia venuto ad abolire la legge e i profeti ma a dare compimento - in greco c'è teleiou (?) e poi c'è l'altra espressione tipica di Gesù che la leggiamo nel Vangelo di san Giovanni: gesù sta in croce ed ad un certo punto dice: tutto è compiuto. In greco un verbo viene usato non un verbo che dice che l'azione è stata fatta, ma che è stata portata a perfezione, che se non ci fosse stata questa cosa questa cosa sarebbe rimasta a metà. Questa frase (tutto è compiuto) Gesù la pronuncia dopo aver preso l'aceto e realizzato tutte quante le profezie, - ...e quando avevo sete mi hanno dato l'aceto.. profezia - e spira. Quando Gesù dice:

"..Lu 24:44 17 «Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti; io sono venuto non per abolire ma per portare a compimento..."

In greco c'è un'altro verbo che viene usato al posto di compimento: plerou (?) cioè riempire fino all'orlo, proprio è un concetto simile. Gesù è venuto a dare una pienezza tale che non esiste possibilità di fare di più. Ci sono le creature inanimate che sono tutte compiute. In loro c'è la vita perfetta della dv in loro. Per me il Sole potrebbe essere un'atto spezzato nella misura io non so vedere un'atto d'amore della dv per me. Il Sole me lo godo per forza, io ricevo quel bene oggettivo ma non ricevo la pienezza di vita se io quando lo guardo non so vedere in esso un'atto di amore in quella stella che è stata fatta per illuminarmi, scaldarmi ed è un riflesso di Dio che in Lui non ci sono tenebre. E a me che importa? Se tu non sai riconoscere questa cosa nella creatura non si forma la vita divina in me e in te perchè non mi vado a riempire di tutto nè tanto meno - permetti alle cose (il Sole ecc...) di raggiungere il fine ultimo per il quale sono state create. Dio ha creato il Sole, è per dirci il suo Ti amo attraverso il Sole. Ormai l'impalcatura e la struttura essenziale di cosa sia la vita nella dv dovrebbe essere chiara, ma non è detto che non ci siano black-out; dovremmo aver capito cosa ci vuole darci e la vita della dv dovrebbe esserci dentro di noi.

"..Ora tu devi sapere che in Cielo non si entra se non si possiede la nostra vita divina o almeno concepita o nata e tale sarà la gloria, la beatitudine del beato per quanta crescita ha formato della nostra vita in esso..." Gesù

Così nella vita nella dv, c'è un concepito, un neonato, un'infante e chi inizia a camminare un pò. Diventa un fanciullo, giovane ed esperto. Gesù ha parlato esplicitamente di questa crescita. Si cresce con gradualità, stiamo dentro e lavoriamo senza farci troppi problemi - salvo quelli importanti ed essenziali, continuamo a conoscere e a riflettere e fare quello che possiamo camminando sempre serena fiducia ed attendiamo il perfetto compimento in questa vita. In Cielo non c'è altro che divina volontà che si manifesta in infinite forme svariate ed inimmaginabili.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

giovedì 18 maggio 2023

La Divina Volontà e i santi

Gesù spiega come sia possibile, anzi lodevole e quanto mai raccomandato, chiamare nella Divina Volontà - dopo averli conosciuti e ricordati - i grandi atti di virtù del Signore, della Madonna e dei santi, per offrirli a Dio in modo da raddoppiarne la gloria. Qualche applicazione in relazione alla festa di san Francesco d'Assisi. Libro di Cielo, Volume 29, 8 Ottobre 1931, Martedì 4 Ottobre 2022

8 Ottobre 1931 La Divina Volontà depositaria di tutti gli atti di tutti i Santi. Come Dio e la creatura si danno la mano. Quali sono gli atti smarriti dallo scopo del nostro Creatore.

Il giorno in cui cade la meditazione è la festa di San Francesco d'Assisi, uno dei più grandi, e uno dei più fraintesi e anche strumentalizzati, piegati addirittura fino a diventare testimonial o emblemi di realtà o modi di pensare che stanno lontandi anni luce dal modo di pensare del santo. E' molto interessante che il Signore abbia fatto meditare questo brano in questa ricorrenza e Gesù spiega come tutti quanti gli atti (di Gesù, della Madonna, ecc..) si trovano in atto come se fossero in atto in questo momento ma che possono essere presi e riofferti (con spirito ed intenzioni sante) come nostri - con intenzioni sante - e mettendoci anche la dv in essi perchè la gloria che ne deriva al Signore in questa mistica ripetizione sia immensa ed anche il ricambio d'amore e di gloria che va al santo stesso.

"Figlia mia, ascolta i mirabili segreti del mio Volere, se la creatura vuole trovare tutto ciò che è stato fatto di bello, di buono, di santo, in tutta la storia del mondo, da me, dalla Mamma Celeste e da tutti i Santi, deve entrare nella Divina Volontà; in Essa tutto si trova in atto. Come tu facevi attenzione a ciascun atto, lo ricordavi, lo offrivi, così il santo che aveva fatto quell'atto, quel sacrificio, si sentiva chiamare dall'anima viatrice e vedeva il suo atto di nuovo palpitante sulla terra, quindi duplicata la gloria al suo Creatore ed a lui stesso e tu che l’offrivi, eri coperta della rugiada Celeste del bene di quell'atto santo, a seconda lo scopo nobile ed alto con cui viene offerto, così più intensa e grande è la gloria ed il bene che produce...." Gesù

Conoscere, leggere le vite dei santi è importantissimo, è una delle cose più basilari da fare perchè sono stati dei fari nella Chiesa e sono stati amici dello Sposo e lo conoscono più di noi, riflettere su ciò che hanno fatto, detto e scritto. Esempio: san Francesco non è stato l'unico, non solo faceva penitenza ma anche predicava la penitenza e la faceva con gesti e strumenti con strumenti che se a noi ce li facessero vedere ci prenderebbe un colpo. Una volta il don è andato in un posto e c'era un quadretto o un vano e dentro c'era una disciplina (un flagello, uno strumento di penitenza). Quando pensiamo ai flagelli pensiamo alle striscie di corda, ma non aveva le strisce di cuoio ma aveva le lamine affilate o catene mezze uncinate..allucinante, una botta con quell'affare lì ti si squarciano le carni, sicuro. Il don rimase sotto choc, perchè era giovane e cresciuto nella mentalità degli anni ottanta (1980..) dove sentiva dire che le penitenze e digiuni non servono perchè ha già fatto Nostro Signore. Qualcuno diceva che nella Chiesa del medioevo era diffuso il dolorismo ecc... ma poi dentro al Santuario e scopri che San Francesco si flagellava. Ma c'è qualcosa che non torna al don, sarà un difetto o cosa, ma il don non riesce a fare spalluccie di fronte a questa cosa e fino a quando non si trova una risposta non sciocca ci continua pensare e ne ha parlato con qualche frate. Ma il santo si è massacrato con quella cosa lì. Ma cosa ci rimane del corpo dopo 5 minuti di flagelli al giorno? Ma Dio vuole cose di questo genere? Se non le vuole vuol dire che questo sta facendo un'atto un pò sballato ma questo è un Santo canonizzato. E' lecito che se stesse facendo una cosa del genere sotto l'impulso dello Spirito Santo o era un pazzo psicopatico? - che c'entra ciò con la meditazione?

Far funzionare in modo giusto il cervello, farsi le giuste domande ecc.. sono domande retoriche. San Francesco non era pazzo, ma lo faceva perchè era Volontà di Dio, certa e sicura. Vuol dire che che i peccati commessi vanno espiati e che quelle offerte possono essere date al Signore per riparare peccati e convertire i lussoriosi. E un'anima amante brama queste penitenze anche se è dolorosa. Ma coloro che pensano che i santi erano cultori del dolore e che dicono che il Signore non vuole che noi soffriamo? Se uno fa funzionare il cervello dice: o ha ragione San Francesco o i modernisti o i contemporanei di oggi; il don ha fatto gli studi giuridici che plasmano un pò il cervello: prima di fare un'affermazione deve avere delle prove. Un'indizio non è una prova. San Francesco ha fatto questo e gli altri che facevano? Che facevano il Santo Curato d'Ars, santa Teresa d'Avila, san Giovanni della Croce, san Pio da Pietralcina, ecc... san Giuseppe da Copertino, si torturava talmente tanto che una volta il superiore (vedendolo camminare tutto sbilenco) gli ordinò di togliere l'abito religioso e alla fine si tolse. Il superiore scrisse che un campo dove è passato l'aratro stava messo meno peggio di come stava messa la schiena del santo. Quando si studia procedura penale si dice che quando gli indizi sono numerosi, gravi - è gente che ha fatto penitenze estreme - e concordanti. E allora la domanda si fa più incalzante? Chi è nell'errore? Questi o i contemporanei? Se hanno ragione i santi dobbiamo resettare tante idee perchè - capite cosa significa? Porre il fatto che la penitenza intesa come mortificazione corporale è un'atto gradito al Cielo e necessario, ci interroga. E io che faccio? Resto a guardare? Si instaurano una serie di dinamiche.

Far funzionare in modo giusto il cervello, è il primo step, ci aiuta a comprendere come stanno le cose. Io non posso stare nella dv se non so come vanno le cose. Non tutti possono fare i gesti eroici dei santi, perchè sono livelli straordinari. Ci vogliono delle grazie particolari, non è che uno dall'oggi al domani inizia a fare queste cose. Non tutti sono chiamati a questo grado eroico di penitenza ma tutti sono chiamati a fare penitenza. Non si può andare in giro e nè credere che queste sono cose che non servono a niente. Secondo step: giudizio di coscienza. Io cosa avverto che il Signore mi chiede una volta compreso questa cosa? Lo capirai benissimo. Se la tua conoscenza è deformata, se tu stai nei giudizi sciocchi di chi dice cretinate - la penitenza non si fa ecc... - Luisa era un'anima vittima. Il diavolo è tremendo nella sua astuzia. I presupposti mistici per essere nella dv è che tu sia vittima e sposa. E' chiaro che non è richiesto tanto zelo, ma è chiaro che il Signore ti dice che se tu non hai un grande spirito penitente e d'amore - essere vittima e sposa nella maniera comunemente praticabile da chiunque - poi ci sono della anime piccole e a cui il Signore stesso non chiede delle grandi austerità - un conto è dire che queste grande austerità non sono richieste in questa forma estrema a tutti. E questo è vero, un conto è dire che queste austerità non sono richieste a nessuno e sono delle grandi cretinate. Questo non è vero.

"..così il santo che aveva fatto quell'atto, quel sacrificio, si sentiva chiamare dall'anima viatrice e vedeva il suo atto di nuovo palpitante sulla terra, quindi duplicata la gloria al suo Creatore ed a lui stesso e tu che l’offrivi, eri coperta della rugiada Celeste del bene di quell'atto santo,..." Gesù

Questi atti non partono se non sono chiamati. Io magari non posso fare le stesse penitenze di san Francesco ma le posso fare mie. Esempio:Signore mio, entro nella tua volontà, e chiamo tutti i sacrifici, flagellazioni, cilizi che ha portato San Francesco // il don non conclude - una volta san Franesco disse ai suoi frati di concedere un pò di riposo al corpo e deposero i cilizi, si formò una montagnetta di catene e cilizi, ecco perchè i movimenti che strumentalizzano il Santo - pacifismo, ecologismo, ecc.. ma che razza di cose sono queste cose qua? Non possiamo fare le stesse cose ma possiamo farle nostre.

"..Quante ricchezze possiede la mia Volontà! Vi sono tutti gli atti miei, quelli della Regina Sovrana, che stanno tutti in aspettativa d'essere chiamati, ricordati, offerti dalla creatura, per duplicare il bene a pro delle creature e per darci doppia gloria vogliono esseri ricordati, chiamati, per palpitare come nuova vita in mezzo alle creature; ma per mancanza d'attenzione, vi è chi muore, chi stenta per debolezza, chi intirizzisce per il freddo, chi non ha di che sfamarsi. I nostri beni, atti e sacrifici, non si partono se non sono chiamati, perché col ricordarli ed offrirli, gli uomini si dispongono a riconoscerli ed a ricevere il bene che i nostri atti contengono..." Gesù

Quante volte ritorna la parola ricordo e richiamati. Se io mi devo ricordare di qualcosa, la devo riconoscere. La lettura delle vita dei Santi è quanto più di edificante, perchè oggi siamo ubriacati di cretinate e queste cose girano anche dove non dovrebbero e ne sono contagiate guide e maestri che diventano guide e maestri del nulla. Un conto è avere la coscienza formate, come ci si può mettere contro l'esempio dei santi? Non è che un'autorità - una persona con un'incarico - della Chiesa può mettersi contro tutto il patrimonio di essa credendosi Dio sceso in terra. Lo vuoi fare? Non ti giudico ma non ti dò retta. Ecco perchè è così importante la formazione.

Tutta l'attività sul web del don è partita dalla vita di 118 vite dei santi lette. Gli arrivato un dvd e c'erano le letture dei santi - il Sicari - e sentendo queste cose il don iniziò a distribuirle in giro e da allora nacque l'idea del sito web

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

mercoledì 17 maggio 2023

Immensità inimmaginabile della Divina Volontà

Gesù di nuovo spiega come tutti gli infiniti e incalcolabili atti della Divina Volontà si riducano in Dio ad un atto solo. Le notti dell'assenza di Gesù dall'anima e come si devono vivere. Libro di Cielo, Volume 29, 4 Ottobre 1931, 3 Ottobre 2022

4 Ottobre 1931 Come i dubbi, i timori, sono ferite all'amore. La Divina Volontà è un atto solo. La più grande delle meraviglie. La notte ed il giorno dell'anima.

Brano articolato, abbastanza - per certi aspetti - complesso, ci porta dentro alcune realtà parte delle quali sono trascendenti, possiamo prenderne atto, farcene una pallidissima idea, perchè in certe cose vale la massima di Sant'Agostino: se tu lo potessi comprendere non sarebbe Dio. Noi non possiamo avere idea di cosa significhi - atto unico-

"..Or tu devi sapere come tutti gli atti della mia Divina Volontà, che sono innumerevoli, si riducono tutti ad un punto e ad un atto solo, è la più grande meraviglia del nostro Essere Supremo, formare, possedere, vedere tutti gli atti possibili ed immaginabili in un solo atto. Così tutti gli atti fatti dalla creatura nella nostra Volontà si riducono ad un atto solo..." Gesù

Tutto quello che vediamo è un'atto di divina volontà, dalla cosa più piccola alla cosa più grande, e la nostra mente si fa la domanda (che non dovremmo fare): com'è possibile? Perchè noi non lo capiamo perchè non siamo Dio e su questo faccimo un passo indietro e mortifichiamo la nostra intelligenza, di fronte a Dio dobbiamo farlo ma farla funzionare bene quando occorre. Solo l'Altissimo in persona può scrutare una cosa del genere, di per sè anche la Madonna è un'ente creato e qua si tratta di viaggiare e sperdersi nella divinità increata. Dio non soltanto conosce e la sua volontà è presente - in tutte le cose Dio è presente per Essenza, Potenza e presenza. Significa che per potenza, tutte le cose sono soggette immediatamente alla sua volontà senza che nessuno possa opporsi neanche minimamente. Quando Dio una cosa non impedisce che una cosa accada pur potendola fermare è perchè ritiene che sia giusto che accada. In Dio, se c'è un'atto della Volontà è immeditamante istantaneamente operativo. Tutte le cose sono presente ai suoi occhi e sono nude di fronte a Lui e neanche noi possiamo nasconderci davanti a Dio, non possiamo illuderci che Dio non ci veda. In tutte le cose c'è l'essenza divina in quanto da Lui create e mantenute nell'essere - questo vale per tutte le cose che sono state create, sono create e che saranno create senza limiti di spazio e di tempo. Ma attenzione, qua dice che l'Atto Unico non solo possiede in un'unico atto ciò che è, ma anche ciò che è possibile ed immaginabile.

"..vedere tutti gli atti possibili ed immaginabili in un solo atto..." Gesù

Dio non ha presenti tutti gli atti che ha fatto, ma anche tutti quelli che potrebbero essere stati e non sono stati o che sarebbero potuti essere in atto, Dio ha presente tutta la storia della razza umana - compresa la mia e la tua - qualora non avessero peccato. Se Adamo ed Eva non avessero peccato, niente di ciò che c'è sul pianeta terra sarebbe stato così come è stato. Tutto questo in Dio è presente come un'atto solo. Alzi la mano chi è capace di capire questa cosa. Perchè fa questo discorso Gesù?

"..Sicché in natura siamo immensi nella potenza, immensi nell'amore, nella bellezza, nella sapienza, nella misericordia e così di seguito e siccome siamo immensi in tutte le cose, tutto ciò che esce da noi resta nelle reti delle nostre immense qualità divine. Ora quello che desta la più grande delle meraviglie, è vedere che l'anima che vive nella nostra Divina Volontà, racchiude nel suo piccolo atto l'atto potente ed immenso del suo Creatore, vedere, come schierati nei piccoli atti dell'essere finito, l'amore immenso, la sapienza immensa, la bellezza infinita, la misericordia senza limiti, la santità interminabile di Colui che l'ha creata. Il piccolo racchiudere il grande è più meraviglioso del grande che racchiude il piccolo; alla nostra grandezza è facile abbracciare tutto, racchiudere tutti, nè ci vogliono arte né industria, perché alla nostra immensità nessuno può sfuggire, ma vedere il piccolo racchiudere il grande, ci vuole un'arte a parte, un'industria divina, che solo la nostra potenza ed il nostro grande amore può formare nella creatura,..." Gesù

Che un'elettrone (per capire) possa stare dentro l'Universo non desta meraviglia, ma Gesù dice che dentro l'elettrone ci può mettere dentro tutto l'Universo.

"..Ora quello che desta la più grande delle meraviglie, è vedere che l'anima che vive nella nostra Divina Volontà, racchiude nel suo piccolo atto l'atto potente ed immenso del suo Creatore, vedere, come schierati nei piccoli atti dell'essere finito, l'amore immenso, la sapienza immensa, la bellezza infinita, la misericordia senza limiti, la santità interminabile di Colui che l'ha creata..." Gesù

Abbiamo visto che qualora questo accada, qualcosa si sente, la creatura si sente cambiata e l'avverte. Avverte che è successo qualcosa di impressionante. Dentro questa cornice, poi si stagliano alcune considerazioni di Gesù. Questa cosa sarà perpetua in Paradiso ma qua questa cosa non può essere ininterrotta, qui ci si alterna con notte e giorno.

"Figlia mia, tu devi sapere che come la natura ha la notte ed il giorno, così l'anima ha la sua notte, l'aurora, lo spuntar del giorno, il pien meriggio ed il suo tramonto. La notte chiama il giorno ed il giorno la notte, si può dire si chiamano a vicenda. Ora la notte dell'anima sono le mie privazioni, ma per chi vive nella mia Volontà sono notti preziose, non d'infingardo riposo, di sonno irrequieto, no, no, ma notte di riposo operativo, di sonno pacifico, perché come vede farsi notte, così si abbandona nelle mie braccia, per poggiar il suo capo stanco sul mio Cuore Divino e sentirne i miei palpiti per attingere nel suo sonno nuovo amore e dirmi dormendo: ti amo, ti amo oh! mio Gesù...." Gesù

Quali sono le notti? Le privazioni del Signore, sia quando qualcuno vive qualcosa di straordinario come Luisa o quando si vive una vita ordinaria - in ascetica si chiamano i momenti di aridità, quando non senti nulla. Momenti in cui pregare fai fatica e non è più un piacere, fai fatica ad effondere il tuo amore, - cose che dovrebbero succedere a chi vive una santa vita di grazia - ma questa cosa non può rimanere immutabile, non possono rimanere sospese a tempo indeterminato a meno che non ci siano delle operazioni straordinarie della dv che ha lasciato alcune anime per anni senza la percezione sensibile. Ma ordinariamente non dovrebbe accadere. Perchè Luisa si turba? Quando noi siamo desolati o aridi o abbiamo fatto qualcosa che non va agli occhi del Signore e Lui ci priva della sua presenza o quell'aridità è prova. E' che Nostro Signore ha deciso che devi startene un pò tranquillo e devi procedere senza diletti o consolazioni sensibili perchè quel momento Lui sa che è bene per te. Affliggersi senza motivazione non è una cosa che va bene perchè - a meno che non abbiamo abbastanza evidente di aver mancato in qualcosa - quando non c'è questa evidenza immediata, turbarsi o opprimersi troppo, se uno asseconda sconsideratamente e anche senza una motivazione reale questo pensiero prima si getta nello sconforto e nel dubbio ma queste non sono cose che vengono da Dio.

"Figlia buona, coraggio, tu ti opprimi troppo e la tua oppressione ti fa ridurre agli estremi e ti getta nel triste dubbio che il tuo Gesù non ti ami e che forse non verrà più da te; no, no, non voglio questo dubbio. Le oppressioni, i dubbi, i timori, sono ferite al mio amore e debilitano il tuo amore per me, togliendoti lo slancio ed il volo di correre sempre verso di me per amarmi e, spezzata la corrente d'amore continua verso di me, tu resti come una povera inferma ed Io non trovo più la calamita potente del tuo amore continuo che mi tira a te...." Gesù

"..Onde seguivo il mio abbandono nel Fiat, ma accompagnata da una mestizia, per tante cose affliggenti che si affollavano nella mia povera mente, che non è necessario dire sulla carta certi segreti intimi, è giusto che li sappia solo Gesù;.." Luisa

In quella notte dell'anima, cosa fare? Non mettersi a scervellare di cosa si è fatto ma vivi nella dv.

"..Ora la notte dell'anima sono le mie privazioni, ma per chi vive nella mia Volontà sono notti preziose, non d'infingardo riposo, di sonno irrequieto, no, no, ma notte di riposo operativo, di sonno pacifico, perché come vede farsi notte, così si abbandona nelle mie braccia, per poggiar il suo capo stanco sul mio Cuore Divino e sentirne i miei palpiti per attingere nel suo sonno nuovo amore e dirmi dormendo: ti amo, ti amo oh! mio Gesù..." Gesù

In quelle notti stai quieto, abbandonati nel Signore, accetta quella situazione e continua il tuo canto d'amore. E' un canto d'amore che sarà un pochino più sforzato, quando uno è arido non viene spontaneo fare i voli d'amore. In letteratura spirituale è attestato che alcuni uomini e donne di Dio, nel sonno ripetevano i loro atti d'amore e qualcuno se ne è accorto. Possono succedere anche queste cose. Quando si vive in comunione con l'Altissimo molte cose ce le fa conoscere ma sono conoscenze in chiaro e scuro ma sono molte le cose che non conosciamo e non possiamo giudicarci: come ci vedrà l'Altissimo e che penserà di me? Di quello che faccio? Non possiamo esserne sicuri. Solo dopo la morte lo scopriremo e speriamo in bene. Secondo il don è ben prudente mettersi all'ultimo posto non per pazza umiltà ma credendosi bassi e se questo non dovesse essere vedremo che non è stato bene. Ma senza mai farsi prendere dal turbamento e dalla depressione.

"..Perciò lasciami fare, io so quando è necessario la notte o il giorno, per te e per me,..." Gesù

C'è il grande Qoèlet - Capitolo 3 -

"..[2]C'è un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante. [3]Un tempo per uccidere e un tempo per guarire, un tempo per demolire e un tempo per costruire. [4]Un tempo per piangere e un tempo per ridere,.."

Pensiamo a Gesù, al vangelo di San Giovanni costruito intorno all'ora. E' venuto un momento preciso nella vita di Gesù in cui al diavolo è stata data carta bianca e prima nessuno è riuscito (nota san Giovanni) a mettergli le mani addosso perchè non era ancora giunta la sua ora. Per noi il tempo e i tempi sono una dimensione fondamentale, fare una cosa prima del tempo o troppo tardi - è la fine. Pensiamo ad alcuni peccati: una coppia di innamorati, se si congiunge carnalmente prima del matrimonio pecca mortalmente, dopo il matrimonio lo può fare e diventa pro- creatrice nel dare la vita. Per noi questa è una dimensione fondamentale. Dio ci guida non solo nelle stagioni della nostra vita ma anche nei tempi di grazia, di pace, di tribolazione, di consolazione e tante cose. Noi dobbiamo avere una vita sempre attiva e consapevole ed operosa ma anche molto abbandonata e non dubitare che il Signore non distolga il suo sguardo nemmeno per un'istante e dispone tutte le cose per il nostro bene. Stiamo sempre in pace, in discernimento, cerchiamo di capire, ecc... però sempre nella pace.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

giovedì 11 maggio 2023

La Divina Volontà è Dono, premio e conquista

Gesù spiega che le grandi delizie connesse alla Divina Volontà sono oggetto di un Dono che Dio farà solo a chi lo merita e lo conquista dedicandovi tutte le proprie energie. Quando la Divina Volontà regna la si percepisce in modo sensibile. Libro di Cielo, Volume 29, 29 Settembre 1931, Venerdì 30 Settembre 2022

29 Settembre 1931 Crescita della creatura innanzi alla Maestà Divina. Il vivere nella Divina Volontà è dono che Dio farà alla creatura.

Il don pensa che non sia difficile comprendere che nel brano di oggi ci siano dei punti importanti e voglia il Cielo tenerli presente al nostro cuore. Oggi Gesù spiega alcune cose in maniera poco equivocabile, da un lato ci fa comprendere alcune cose e ci aiuti a mettere in fuga qualche potenziale o possibile illusione di stare nella dv prima del tempo. Gesù spiega anzitutto che vivere nella è un dono.

"Figlia mia, il vivere nella mia Volontà è un dono che facciamo alla creatura, dono grande che supera in valore, in santità, in bellezza ed in felicità tutti gli altri doni, in modo infinito ed inarrivabile....." Gesù

Non ci arriviamo lassù, però come di consueto come per tutti i doni che Dio fa e vuole fare, è anche vero che per ricevere quel dono ci vogliono le dovute disposizioni che valgono per tutte le cose provenienti dall'Altissimo: non si può fare la Comunione Sacramentale se non si hanno le dovute disposizioni, insegna il Catechismo della Chiesa Cattolica (d'ora in poi CCC) che sono: stare in grazia di Dio, stare a digiuno da un'ora e prepararsi a ricevere la comunione in maniera immediata e remota e pensare chi è che vado a ricevere. Poi perchè questa cosa sia fruttuosa occorre far seguire il ringraziamento. Ci vuole un sacerdote che ce la doni, ma lui non ci potrebbe fare nulla se Gesù non l'avesse istituita all'Ultima Cena. Le cose di Dio nessuno se le può andare a prendere, ci vengono sempre come doni, che però richiedono le dovute disposizioni. Uno può andarsi a farsi la comunione senza le debite disposizioni o una persona può farsi una comunione tiepida, mal fatta o vissuta; però ci sono alcuni doni - specie i doni mistici - e il don non sa se il dono della dv sia un dono mistico, in un certo senso una cosa è mistica solo se la puoi avere se Dio te la dà, perchè altrimenti non ci arriverai mai. Il passaggio dalla vita di pregheria ascetica ordinaria - dove possiamo arrivarci con le nostre forze con l'aiuto della grazia - alla vita mistica, Santa Teresa d'Avila situa il passaggio tra la 4°/5° stanza. Nella 4° stanza c'è l'orazione di raccoglimento e poi c'è l'orazione infusa, succede una cosa simile al raccoglimento ma succede all'improvviso e ti lascia degli effetti molto più profondi a quella che ti lascia l'orazione di raccoglimento che è simile. Cosa che la creatura può ricevere dal Signore con le sue industrie sostenute dalla grazia. E' un dono che Gesù definisce anche premio.

"..Quello è premio e nostra decisione vincere la creatura, con una forza invincibile ed irresistibile,..." Gesù

Uno per ricevere un premio deve aver fatto delle fatiche, il premio lo vince il vincitore di una competizione. Non si ci alza la mattina e si vince, ma prima bisogna allenarsi sputando sangue ed arrivare primi è difficile. Questo significa che il Signore non la darà a chi non si sarà messo in condizioni di riceverla come premio. E chi sarà chi si è messo in queste condizioni? Chi ci si è messo. Gesù lo spiega entro certi limiti - sicuramente fare la dv (necessità) è una cosa che dispone. Il lavoro ascetico su noi stessi, sempre tanto difficile e tanto doloroso, il don spera che quando ci si guarda dentro con attenzione, la percezione che ha è che non vada bene quasi nulla, non per fare il distruttivo ma gli sembrano cose oggettive e subentra anche una forte dose di dolore. Il don lo sa che non ci siamo e forse è perchè non ci siamo impegnati abbastanza. Mi ero accorto che questa cosa sarebbe stata dovuta essere compiuta in modo diverso...ma non l'ho fatto. Il don crede che questo punto (di ascesi) sia un punto fondamentale. Certamente ci sono alcune cose che sono più facili: invocare la dv, negli scritti Gesù dice che non la dà se uno non la invoca, il numero di preghiere; Gesù dice negli scritti di Luisa che fino a quando non c'è stato il numero di preghiere sufficenti - per esempio - il numero di Padre Nostri da dire, siamo nel 2022 (o 2023 - data in cui viene trascitta questa meditazione). Quanti Padre Nostri saranno stati detti nel corso della storia da quando Gesù ha insegnato questa preghiera? E' arrivato il regno della dv? No. A livello generalizzato non sembra. E quindi non sono sufficenti i Padre Nostri - e poi ci saranno altre cose. Il don dice che è stata resa facoltativa la preghiera a San Michele Arcangelo, una decisione dubbia, che male c'è da dire questa preghiera dopo la Messa? Ci sono tante cose che il don non le capisce, molte volte le scelte delle persone non si capiscono e sembrano astruse ad occhi umani. Sempre queste lamentele su messe troppo lunghe, quando c'è Nostro Signore si è sempre con l'orologio in mano. Dagli anni 1970 e sono passati circa 50 anni, ci sono adesso in giro circa 450.000 preti, se si facesse una preghiera a San Michele al giorno sarebbero 450.000 preghiere al giorno, molti sacerdoti sono parroci, e quindi si potrebbe moltiplicarsi il numero con i fedeli potrebbero essere 1 milione di preghiere al giorno, ma ci rendiamo conto che cosa significhi? Dovrà San Michele Arcangelo fare qualcosa in più per difendere la Chiesa e noi sentendosi invocare così tanto? E in un mese 30 milioni al mese e 360 milioni di preghiere all'anno e in 10 anni? e negli ultimi 50 anni? (se fossero state recitate) 20 miliardi di preghiere in meno ci sono state a San Michele Arcangelo ci sono state in questi ultimi 50 anni. Immaginiamo quanti Padre Nostri che non ne vengono detti uno al giorno...sono cose allucinanti. Questo per farci capire che le grazie davanti a Dio sono premio, e anche la vita eterna è un dono/premio.

In che senso meritiamo il Paradiso? Il Paradiso è un dono che ci ha acquistato Gesù ma non basta che sia morto in croce ma per andare in Paradiso bisogna compiere le buone opere altrimenti non ci vado. E' dono ma anche premio e questo dipende dalla volontà di Dio. Il Paradiso (che è vivere eternamente nella dv), con tutti i diletti stratosferici che comporta, Dio la vuola dare ma tu devi dimostrare che ti interessa. Dio non dà le cose sante ai porci. Non l'ha mai fatto e non lo farà mai.

"..Quello è premio e nostra decisione vincere la creatura, con una forza invincibile ed irresistibile, riempire la volontà umana con la nostra in modo sensibile, in modo che toccherà con mano e con chiarezza il gran bene che le viene, tanto che solo un pazzo potrebbe sfuggire a un tanto bene,..." Gesù

Non è una percezione vaga o altro ma non è ancora la vita del don. Ecco perchè il don, quando sente qualcuno che dice di viverci è un pò dubbioso. Siamo tutti quanti in cammino, speriamo di vivere un giorno questo ma questa è roba grossa. Gesù ci dice che la dv è un dono enorme che ha fatto all'uomo ma questo lo ha perso e adesso lo ripropone, e questo ci insegna che se nessuno se lo può prendere con le sue forze. Lo avremo perchè Dio ha deciso di darlo. Ma è un dono-premio e non lo dà al primo che capita, non lo da a chi non l'ha implorato e desiderato con tutte le sue forze e ha fatto tutto il possibile inventandosi il possibile per potersi mettere in condizione di riceverlo. Quando questo arriverà, ci sono delle spie scritte dei libri, indizi che siamo sulla buona strada, quando arriverà ce ne renderemo conto.

"..Invece il vivere nel nostro Volere non è sacrificio ma conquista, non è dovere ma amore,.." Gesù

Crescendo nell'amore inanzitutto di Dio e poi del prossimo.

"..Però ci vogliono grandi preparazioni da parte delle creature, conoscere il gran bene del dono per sospirarlo,..." Gesù

Ecco perchè occorre la meditazione quotidiana, anche per far vedere che ci teniamo a questo don. Il bene va sospirato, il Signore dà le cose grosse a chi si mette in condizione di riceverle. Il Signore, quando qualcuno avrebbe dovuto ricevere delle cose grosse e non si mette in condizione di riceverle, le dà a qualcun'altro. Mettiamoci sempre in condizione di poter ricevere i doni che il Signore vuole donarci.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI