La gelosia santa di Dio e la luce della Divina Volontà. L'abbandono e le privazioni. La riunione di tutte le facoltà dell'uomo sotto un'unica parola d'ordine ed un unico motto. Libro di Cielo, Volume 29, 26 Ottobre 1931, Martedì 11 Ottobre 2022
26 Ottobre 1931. Gli atti buoni fatti nella Divina Volontà si cambiano in luce. Effetti mirabili dell'abbandono nelle braccia di Gesù. Chi si fa dominare dalla Divina Volontà diventa popolo del suo regno.
"..Onde quando l'interno della creatura diventa tutto popolo mio, sbuca fuori dall'interno ed aumenta il popolo delle parole, il popolo delle opere, dei passi, si può dire che ciascun atto che forma questo popolo Celeste contiene la parola, l'ordine scritto a caratteri d'oro: Volontà di Dio.E quando questa folla di popolo si muove per esercitare ciascuno il suo ufficio, mette avanti la bandiera col motto “Fiat”, seguita dalle parole scritte con viva luce: apparteniamo al Gran Re del Fiat Supremo. Vedi dunque come ogni creatura che si fa dominare dal mio Volere forma un popolo per il regno di Dio." Gesù
Ultimo brano del volume 29, abbiamo la conclusione con i botti, alcuni passaggi sono spettacolari. Noi abbiamo una sola parola d'ordine: Volontà di Dio, quando arriva la percezione di essa, dobbiamo diventare come la Madonna che non capiva più nulla. Noi non possiamo sapere se in ogni istante stiamo dentro questa parola d'ordine, possiamo sapere se volontariamente o semi deliberatamente ne usciamo.
Luisa era visitata da Gesù in modo sensibile ma poi spariva e Luisa poi spariva causando dolore santo ad essa.
"Sono sempre nelle braccia della Divina Volontà, la quale forma il suo giorno di luce nella piccola anima mia e sebbene qualche nube si affacci in questo giorno, la potenza della sua luce la fissa e la nube, vedendosi fissata, scappa, si dilegua e par che dica: si vede che non c'è posto per me in questo giorno che la Volontà Divina forma nella creatura. Ed Essa pare che le risponda: dove ci sono Io non vi è posto per nessuna, perché della creatura voglio farne un atto solo di mia Volontà, la quale non ammette nulla che a me non appartenga...." Luisa
E fa eco a quelle parole che qualcuno non intende bene, Dio nell'AT il Dio dice io sono un Dio geloso, ma la gelosia divina non è peccaminosa come quella umana, quella umana vuole trattenere qualcuno per sè e chi gli si avvicina, per il suo spirito di possesso, va fuori dall'ambito del lecito. Dentro al matrimonio c'è un tasso di gelosia sana, perchè esso è un matrimonio monogamico, non sarebbe un coniuge santo se dicesse: se la persona a cui sono sposato mi tradisce pazienza, non sono mica una persona gelosa. Sarebbe pazzia. Ma sarebbe pazzia pensare se il proprio coniuge parlasse con una persona dell'altro sesso sul luogo di lavoro ipotizzare tresche inventate. Dio non ha bisogno di noi, noi abbiamo bisogno di Lui, ma ci vuole tutti per sè perchè sa che se saremo tutti per Lui saremo felici. Se io non sono tutto per Lui, la pienezza della mia felicità è intoppata al 100%, la gelosia divina non è miseria o spirito di possesso ma è perchè ci vuole felice, altrimenti vattene dove ti pare. E che cosa dice Luisa? Il don spera - nessuno è esente da questo -
"..Oh! Volontà Divina, quanto sei ammirabile, potente ed amabile e sommamente gelosa dove tu regni! Deh! metti sempre in fuga le mie miserie, le debolezze, le nubi della mia volontà, affinché il mio giorno sia sempre perenne ed il Cielo della mia piccola anima sia sempre sereno..." Luisa
Noi abbiamo innumerevoli peccati, negligenze (la messa in rito antico diceva bene questo) ed offese a Dio che facciamo ma ci ritroviamo impelagati. Che ci fai Signore con me? Non è fare il pianto di commiserazione, ma è un pianto di dolore rassegnato. Uno ne paro (di miseria) ma 5 ne arrivano, di piccoli peccati veniali forse semi deliberati, ecc.. ma purtroppo può succedere. E quindi che facciamo? Gesù interviene, non risponde a questa domanda ma dice di fare attenzione a compiere i tuoi atti nel Fiat.
"Figlia mia, il bene è luce e se questo bene si fa nella mia Divina Volontà, si formano tanti raggi per quanti atti buoni si fanno ed il mio Fiat fissa questi raggi di luce nella circonferenza della sua luce eterna. Sicché questi atti prendono posto negli atti nostri e fanno doppio ufficio, di lode, di adorazioni, d'amore perenne verso la nostra Maestà adorabile, (e) di difesa, di misericordia, di aiuto, di luce verso l'umano genere, a seconda le circostanze in cui si trova. Invece se gli atti buoni non sono fatti nella mia Volontà e con la sua potenza, per quanto possano essere luce, non hanno la forza d'allungarsi per fissarsi nella circonferenza della nostra luce e restano senza sostegni e come raggi spezzati e quindi non hanno vita perenne e, mancando la fonte della luce, c'è pericolo che a poco a poco si spengano." Gesù
Perchè se tu li compi in questo modo partiranno dei fasci di Luce, alcuni partiranno verso di noi, cioè Lode, adorazione ed amore ecc.. e spesso le nostre negligenze sono in questo: amiamo poco, adoriamo poco Colui che merita il nostro amore. E le altre caterve di strafalcioni? Nei rapporti verso il prossimo. Un'atto fatto nella dv ridonda a bene di tutti, raggiunge tutti - ma il bene che fa dipende dalle disposizioni soggettive della persona su cui ricadono gli effetti di questi atti e dopo inizia il lamento di Luisa sul dolore delle privazioni di Gesù, cosa che può capire bene solo chi ha avuto dei contatti con il soprannaturale in senso forte. Le chicche, le piccole consolazioni spirituali, sono molto frequenti. Però il contatto diretto con Gesù e Maria non è all'ordine del giorno.
"..Dopo di ciò seguendo il mio abbandono nel Volere Divino, mi sentivo tutta afflitta per la privazione del mio dolce Gesù, la sua privazione è come un martello che batte sempre per rincrudire maggiormente il dolore ed allora cessa di battere quando l'Ospite Divino esce dal suo nascondiglio per fare la sua visitina alla sua amata creatura, la sua dolce presenza, il suo tutto amabile fa risorgere dallo stesso dolore la gioia ed il martello cessa il suo lavorio crudele; ma appena il Celeste Visitatore si ritira, incomincia di nuovo il suo battere e la mia povera anima si sente tutt’occhi, tutt’orecchi, sperando di poterlo vedere e sentire di nuovo ed, ansiosa, aspetta e riaspetta Colui che avendomi ferita, fa solo Lui il potere di rimarginare la ferita che mi ha fatto, ahimè! troppo dolorosa..." Luisa
Il dolore che vivono coloro che vedono Gesù o Maria e poi ne sono privati è simile a quello delle anime del Purgatorio, è la pena del danno. Il fatto che tu in questo momento non stai a contatto con la Santissima Umanità di Gesù, non passiamo la giornata in lacrime perchè non hai visto Gesù è perchè non so quello che mi perdo. Se Gesù/Maria mi facesse una sola visita tu non avresti più pace (nel senso buono). Che facciamo? Attraverso quella visita avresti una percezione - non è il Paradiso - ma è un bell'anticipo del Paradiso sulla terra e uno, una volta gustata non ne può fare a meno. E questo dolore va offerto. Il don fa un'ipotesi ma crede che Nostro Signore quando fa qualche manifestazione soprannaturale lo fa anche per ricevere l'offerta del dolore che il destinatario proverà quando verrà privato di questo in riparazione delle tante indifferenze delle persone. Questo è un probabile effetto accidentale delle manifestazioni straordinarie, ed ecco perchè i maestri di spirito hanno detto che queste cose non bisogna mai chiedere queste cose; primo perchè è mancanza di umiltà, non posso pensare che Gesù/Maria appaiano ad un peccatore come me, nessun motivo - già è un miracolo se non andiamo all'inferno - e grandi grazie chiamano grandi croci. Sei capace di farti carico delle croci che il Signore ti chiederà? (a chi molto fu dato, molto sarà richiesto). Sei capace di sopportare i tempi di privazione tra una visione e l'altra o accontentarti di una sola apparizione e di rivedere Gesù/Maria in Paradiso?
"Figlia, sono qui, abbandonati nelle mie braccia e riposati in me, il tuo abbandono in me chiama il mio abbandono in te e forma il mio dolce riposo nell'anima tua. L'abbandono in me forma la dolce e potente catena che mi lega tanto all'anima che non posso svincolarmi da essa, fino a rendermi il suo caro e dolce Prigioniero. L'abbandono in me partorisce la vera fiducia ed essa ha fiducia in me ed io ho fiducia in lei, ho fiducia nel suo amore che non verrà mai meno, ho fiducia nei suoi sacrifici che non mi rifiuterà mai nulla di ciò che voglio ed ho tutta la fiducia perchè posso compiere i miei disegni...." Gesù
Noi siamo mutevoli, noi oggi stiamo ascoltando la meditazione sulla dv e se il diavolo ci dovesse fare qualche sgambetto potremmo ritrovarci senza fiducia in Lui (in Gesù). E lasciando Gesù che ci guarda dicendo: mi è venuto meno la fiducia. Il Signore li vuole i nostri sacrifici, quelli che ci mette davanti ma anche quelli che ci suscita nel cuore - quelli che ci ispira di farli. Può fidarsi di noi Nostro Signore? Guardate che è molto importante che Dio possa di me. Ma prima che ciò accada,...è lunga. Esistono persone fidate che non tradiranno la fiducia, l'amicizia e che non ti deluderanno ma quante ne esistono che tradiscono la fiducia, l'amicizia, ti tradiscono, ti pugnalano alle spalle e fanno dei voltafaccia impressionanti... Il Signore cerca persone di cui fidarsi e noi dobbiamo dare la prova abbandonandoci in Lui, dicendo: io non devo pensare, preoccuparmi, sicurezze, ecc.. ci pensi Tu a tutto. Gesù pensaci Tu.
(Luisa)Ed io: Amor mio, come posso abbandonarmi in te se mi sfuggi? E Gesù ha soggiunto:
"L'abbandono allora è perfetto quando vedendomi sfuggire ti abbandoni di più, questo non mi dà campo a farmi sfuggire, anzi mi lega di più."
Poi ha soggiunto: "Figlia mia, la vita, la santità consiste in due atti: Dio a dare la sua Volontà e la creatura a riceverla e dopo che ha formato in sè la vita di quell'atto di Volontà Divina che ha ricevuto, deve ridarlo di nuovo come atto di sua volontà, per riceverlo di nuovo e dare e ricevere e ricevere e dare, in questo sta tutto..." Gesù
E poi la parentesi nel dare e ricevere: Dio dà la sua Volontà e la creatura la riceve. E la creatura gliela ridà. E' uno scambio reciproco, per l'amore sono necessarie 2 persone, noi dobbiamo essere attivi. Amare, in un rapporto di coppia, è un'arte, non è una cosa scontata. Prima consiste nell'accogliere l'amore che ti viene dato - esempio: tuo marito ti dà un bacio ma a te in quel momento non ti va di prendere un bacio - può succedere - ma se tu lo ami, siccome sta facendo una cosa bella, quindi ricambio. E' l'essere ricettivi e ricambiare. Gli amanti - in senso soprannaturale - quelli che si amano, si sorprendono, Dio lo fa con noi ma noi lo abbiamo fatto con Lui? Con Lui che sa il futuro non lo possiamo sorprendere, però è che tu mi invento qualcosa, dei giri, che mi sono inventato io, può essere che l'abbiano fatto in molti, ma non importa. Questo Nostro Signore non vede l'ora di vederlo, ma non è possibile vivere queste cose se non si sta dentro un rapporto d'amore. Quando il Signore ci manda una grazia noi dobbiamo accoglierla cosa che non è tanto scontata perchè gli abitanti di cafonia abitano la più grande metropoli del pianeta terra, e poi essere solleciti nel ricambiare almeno le grazie ricevute. E poi essere intraprendenti: che gli offriamo al Signore?
"..I desideri, gli affetti, i palpiti che si sprigionano dal cuore, aumentano il numero al popolo del mio regno ed oh! come si affollano intorno al suo trono, stanno tutti sull'attenti per ricevere gli ordini divini e mettere anche la vita per eseguirli; che popolo ubbidiente, ordinato è il popolo del regno del mio Fiat! Non ci sono contese, nè pareri contrari, ma tutta questa folla di popolo dell'interno di questa fortunata creatura vuole una sola cosa e, come esercito agguerrito, si mette nelle fortezze del regno del mio Voler Divino. Onde quando l'interno della creatura diventa tutto popolo mio, sbuca fuori dall'interno ed aumenta il popolo delle parole, il popolo delle opere, dei passi, si può dire che ciascun atto che forma questo popolo Celeste contiene la parola, l'ordine scritto a caratteri d'oro: Volontà di Dio..." Gesù
L'intelligenza dove la dv vuole sedere come un trono, significa che la mia intelligenza è soggetta a quella divina e se capisco che il Padre Eterno mi chiede una cosa la faccio a qualsiasi costo, se sono certo che lo sia. Tutte le risorse ed energie che abbiamo - risorse intellettive, di desideri, di volontà, memoria, affetti ecc... - per fare certe penitenze ci vuole una struttura fisica adeguata. Parola d'ordine: Volontà Dio.
"..E quando questa folla di popolo si muove per esercitare ciascuno il suo ufficio, mette avanti la bandiera col motto “Fiat”, seguita dalle parole scritte con viva luce: apparteniamo al Gran Re del Fiat Supremo. Vedi dunque come ogni creatura che si fa dominare dal mio Volere forma un popolo per il regno di Dio." Gesù
Se Dio vuole una cosa io la faccio anche se tutti mi prendono in giro, e le prese in giro saranno per me medaglie al merito in Paradiso.
MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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