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giovedì 11 maggio 2023

La Divina Volontà è Dono, premio e conquista

Gesù spiega che le grandi delizie connesse alla Divina Volontà sono oggetto di un Dono che Dio farà solo a chi lo merita e lo conquista dedicandovi tutte le proprie energie. Quando la Divina Volontà regna la si percepisce in modo sensibile. Libro di Cielo, Volume 29, 29 Settembre 1931, Venerdì 30 Settembre 2022

29 Settembre 1931 Crescita della creatura innanzi alla Maestà Divina. Il vivere nella Divina Volontà è dono che Dio farà alla creatura.

Il don pensa che non sia difficile comprendere che nel brano di oggi ci siano dei punti importanti e voglia il Cielo tenerli presente al nostro cuore. Oggi Gesù spiega alcune cose in maniera poco equivocabile, da un lato ci fa comprendere alcune cose e ci aiuti a mettere in fuga qualche potenziale o possibile illusione di stare nella dv prima del tempo. Gesù spiega anzitutto che vivere nella è un dono.

"Figlia mia, il vivere nella mia Volontà è un dono che facciamo alla creatura, dono grande che supera in valore, in santità, in bellezza ed in felicità tutti gli altri doni, in modo infinito ed inarrivabile....." Gesù

Non ci arriviamo lassù, però come di consueto come per tutti i doni che Dio fa e vuole fare, è anche vero che per ricevere quel dono ci vogliono le dovute disposizioni che valgono per tutte le cose provenienti dall'Altissimo: non si può fare la Comunione Sacramentale se non si hanno le dovute disposizioni, insegna il Catechismo della Chiesa Cattolica (d'ora in poi CCC) che sono: stare in grazia di Dio, stare a digiuno da un'ora e prepararsi a ricevere la comunione in maniera immediata e remota e pensare chi è che vado a ricevere. Poi perchè questa cosa sia fruttuosa occorre far seguire il ringraziamento. Ci vuole un sacerdote che ce la doni, ma lui non ci potrebbe fare nulla se Gesù non l'avesse istituita all'Ultima Cena. Le cose di Dio nessuno se le può andare a prendere, ci vengono sempre come doni, che però richiedono le dovute disposizioni. Uno può andarsi a farsi la comunione senza le debite disposizioni o una persona può farsi una comunione tiepida, mal fatta o vissuta; però ci sono alcuni doni - specie i doni mistici - e il don non sa se il dono della dv sia un dono mistico, in un certo senso una cosa è mistica solo se la puoi avere se Dio te la dà, perchè altrimenti non ci arriverai mai. Il passaggio dalla vita di pregheria ascetica ordinaria - dove possiamo arrivarci con le nostre forze con l'aiuto della grazia - alla vita mistica, Santa Teresa d'Avila situa il passaggio tra la 4°/5° stanza. Nella 4° stanza c'è l'orazione di raccoglimento e poi c'è l'orazione infusa, succede una cosa simile al raccoglimento ma succede all'improvviso e ti lascia degli effetti molto più profondi a quella che ti lascia l'orazione di raccoglimento che è simile. Cosa che la creatura può ricevere dal Signore con le sue industrie sostenute dalla grazia. E' un dono che Gesù definisce anche premio.

"..Quello è premio e nostra decisione vincere la creatura, con una forza invincibile ed irresistibile,..." Gesù

Uno per ricevere un premio deve aver fatto delle fatiche, il premio lo vince il vincitore di una competizione. Non si ci alza la mattina e si vince, ma prima bisogna allenarsi sputando sangue ed arrivare primi è difficile. Questo significa che il Signore non la darà a chi non si sarà messo in condizioni di riceverla come premio. E chi sarà chi si è messo in queste condizioni? Chi ci si è messo. Gesù lo spiega entro certi limiti - sicuramente fare la dv (necessità) è una cosa che dispone. Il lavoro ascetico su noi stessi, sempre tanto difficile e tanto doloroso, il don spera che quando ci si guarda dentro con attenzione, la percezione che ha è che non vada bene quasi nulla, non per fare il distruttivo ma gli sembrano cose oggettive e subentra anche una forte dose di dolore. Il don lo sa che non ci siamo e forse è perchè non ci siamo impegnati abbastanza. Mi ero accorto che questa cosa sarebbe stata dovuta essere compiuta in modo diverso...ma non l'ho fatto. Il don crede che questo punto (di ascesi) sia un punto fondamentale. Certamente ci sono alcune cose che sono più facili: invocare la dv, negli scritti Gesù dice che non la dà se uno non la invoca, il numero di preghiere; Gesù dice negli scritti di Luisa che fino a quando non c'è stato il numero di preghiere sufficenti - per esempio - il numero di Padre Nostri da dire, siamo nel 2022 (o 2023 - data in cui viene trascitta questa meditazione). Quanti Padre Nostri saranno stati detti nel corso della storia da quando Gesù ha insegnato questa preghiera? E' arrivato il regno della dv? No. A livello generalizzato non sembra. E quindi non sono sufficenti i Padre Nostri - e poi ci saranno altre cose. Il don dice che è stata resa facoltativa la preghiera a San Michele Arcangelo, una decisione dubbia, che male c'è da dire questa preghiera dopo la Messa? Ci sono tante cose che il don non le capisce, molte volte le scelte delle persone non si capiscono e sembrano astruse ad occhi umani. Sempre queste lamentele su messe troppo lunghe, quando c'è Nostro Signore si è sempre con l'orologio in mano. Dagli anni 1970 e sono passati circa 50 anni, ci sono adesso in giro circa 450.000 preti, se si facesse una preghiera a San Michele al giorno sarebbero 450.000 preghiere al giorno, molti sacerdoti sono parroci, e quindi si potrebbe moltiplicarsi il numero con i fedeli potrebbero essere 1 milione di preghiere al giorno, ma ci rendiamo conto che cosa significhi? Dovrà San Michele Arcangelo fare qualcosa in più per difendere la Chiesa e noi sentendosi invocare così tanto? E in un mese 30 milioni al mese e 360 milioni di preghiere all'anno e in 10 anni? e negli ultimi 50 anni? (se fossero state recitate) 20 miliardi di preghiere in meno ci sono state a San Michele Arcangelo ci sono state in questi ultimi 50 anni. Immaginiamo quanti Padre Nostri che non ne vengono detti uno al giorno...sono cose allucinanti. Questo per farci capire che le grazie davanti a Dio sono premio, e anche la vita eterna è un dono/premio.

In che senso meritiamo il Paradiso? Il Paradiso è un dono che ci ha acquistato Gesù ma non basta che sia morto in croce ma per andare in Paradiso bisogna compiere le buone opere altrimenti non ci vado. E' dono ma anche premio e questo dipende dalla volontà di Dio. Il Paradiso (che è vivere eternamente nella dv), con tutti i diletti stratosferici che comporta, Dio la vuola dare ma tu devi dimostrare che ti interessa. Dio non dà le cose sante ai porci. Non l'ha mai fatto e non lo farà mai.

"..Quello è premio e nostra decisione vincere la creatura, con una forza invincibile ed irresistibile, riempire la volontà umana con la nostra in modo sensibile, in modo che toccherà con mano e con chiarezza il gran bene che le viene, tanto che solo un pazzo potrebbe sfuggire a un tanto bene,..." Gesù

Non è una percezione vaga o altro ma non è ancora la vita del don. Ecco perchè il don, quando sente qualcuno che dice di viverci è un pò dubbioso. Siamo tutti quanti in cammino, speriamo di vivere un giorno questo ma questa è roba grossa. Gesù ci dice che la dv è un dono enorme che ha fatto all'uomo ma questo lo ha perso e adesso lo ripropone, e questo ci insegna che se nessuno se lo può prendere con le sue forze. Lo avremo perchè Dio ha deciso di darlo. Ma è un dono-premio e non lo dà al primo che capita, non lo da a chi non l'ha implorato e desiderato con tutte le sue forze e ha fatto tutto il possibile inventandosi il possibile per potersi mettere in condizione di riceverlo. Quando questo arriverà, ci sono delle spie scritte dei libri, indizi che siamo sulla buona strada, quando arriverà ce ne renderemo conto.

"..Invece il vivere nel nostro Volere non è sacrificio ma conquista, non è dovere ma amore,.." Gesù

Crescendo nell'amore inanzitutto di Dio e poi del prossimo.

"..Però ci vogliono grandi preparazioni da parte delle creature, conoscere il gran bene del dono per sospirarlo,..." Gesù

Ecco perchè occorre la meditazione quotidiana, anche per far vedere che ci teniamo a questo don. Il bene va sospirato, il Signore dà le cose grosse a chi si mette in condizione di riceverle. Il Signore, quando qualcuno avrebbe dovuto ricevere delle cose grosse e non si mette in condizione di riceverle, le dà a qualcun'altro. Mettiamoci sempre in condizione di poter ricevere i doni che il Signore vuole donarci.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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