Pagine

domenica 30 maggio 2021

Il Fiat supremo deve essere conosciuto

Il vescovo di Corato autorizza la pubblicazione degli scritti e Luisa si lamenta per il fatto che saranno conosciute le sue esperienze. Gesù le spiega quanto ciò sia necessario per le anime e come Lui stesso sia intervenuto, perché vuole che la Divina Volontà si diffonda e sia approvata dalle autorità della Chiesa. Libro di cielo, volume 19, 14 Agosto 1926, 12 Ottobre 2020

14 Agosto 1926 Amarezze dell’anima per la notizia della prossima stampa degli scritti sulla Volontà di Dio. Parole di Gesù al riguardo

"..Io disporrò tutto perché il Fiat Supremo sia conosciuto.” Gesù - sintesi del senso di questo brano che abbiano ascoltato ed è fonte di alcune suggestioni. 1) Luisa inserisce questo scritto dentro un contesto di solito stato (amarezze e privazioni di Gesù) e..

Il mio povero cuore nuota nel mare delle amarezze delle privazioni del mio dolce Gesù e, se viene, è come lampo che fugge ed in quel chiarore del lampo vedo il povero mondo, i suoi gravi mali, i vincoli delle nazioni che si vincolano tra loro per muovere guerre e rivoluzioni e con ciò attirano i castighi del Cielo e tanto gravi da distruggere città intere e popoli. Oh Dio, com’è grande la cecità umana!..." Luisa

Tutte queste cose che Luisa vede, si potrebbero sintetizzare, basterebbe dire poco. Alla luce del Signore vedo cosa la volontà umana produce, in ogni parte del mondo dalla mattina alla sera, produce sul Pianeta Terra. Solo che c'è un grosso problema: gli esseri umani non minimamente consapevoli che tutti i mali esistenti nel mondo - i propri tipo frustazioni, preoccupazioni, agnoscie, infelicità ecc... e quelli del mondo vengono solo ed esclusivamente dagli atti della volontà umana.

"..Chi avrà il bene di conoscerle (le nozioni sul Fiat ndr) si sentirà scorrere una nuova vita di luce, di grazia, di fortezza, per compiere in tutto la mia Volontà, non solo, ma comprendendo il gran male del proprio volere lo aborriranno e si scuoteranno dal durissimo giogo della volontà umana,per mettersi sotto il soave dominio della Mia..." Gesù

E' da meditare questa espressione. Durissimo gioco della volontà umana. Il giogo (lo sappiamo) era quello che mettevano sui buoi che dovevano arare, fissato sul collo avevano dei blocchi e quel gioco pesa, è dolorso e faticoso. Gesù nel Vangelo dice: venite tutti a Me, voi tutti che siete affaticati ed oppressi e prendete su di voi il mio giogo che è dolce e leggero. Da dove vengono il termine affaticati ed oppressi? Guardiamoci in giro, quanti dicono: non ce la faccio più. E sarebbe tanto facile uscire da questo impasse, basta abbandonare la nostra volontà umana e mettersi sotto il giogo della volontà divina.

"..comprendendo il gran male.." Per comprendere qualcosa, bisogna rifletterci sopra. C'è bisogno di qualcuno che ti spieghi ed illumini, richiede l'acquisizione di conoscenze e da dove viene questa comprensione? Ecco perchè Gesù insiste sulle conoscenze? Ecco perchè siamo sempre davanti agli scritti? Ci sono 36 volumi, non bastano 5 minuti per capirci qualcosa. Una buona sintesi si può fare, ma un conto è sentire una sintesi che dopo un pò me la sono dimenticata ma un conto è un tornare in continuazione su questi argomenti. Esempi, esempi, esempi ecc.. che possano aiutare le anime a comprendere ciò che Gesù ci dice. Tutto questo perchè Luisa inizia ad affligersi perchè il suo Vescovo autorizzò questa prima edizione parziale degli scritti e a quei tempi non si poteva far circolare un libro a sfondo sacro senza l'imprimatur del vescovo. Luisa era agitata (come altri santi ed è una cosa tipica dell'umiltà) cioè la pubblicazione anche delle vicende anche personali di Luisa e ciò che Gesù aveva fatto con lei. Perchè per chi legge è importantissimo avere delle testimonianze, tutto belle ma questo sta campato per aria o c'è qualcuno che l'ha vissuto? Dove stanno le grazie promesse da Gesù? L'unico ambito in cui possiamo parlare di noi stessi - cosa che ordinariamente non si deve fare nè in bene o in male - a patto che si debba dare una testimonianza. Se io parlo di mè stesso e di quanto sono bravo ecc... è evidente che questo modo di parlare è disordinato ma se parlare di noi stessi è dire: guarda cosa ha fatto Gesù gratuitamente senza alcun mio merito - perchè ho aperto un pò le porte a Gesù - è l'intenzione con cui si parla, non è superbia ma è dire: come è successo a me può succedere a te. E' rinforzare la credibilità di un'annuncio attraverso la testimonianza. Quanto male fa vedere un'uomo di Chiesa che vive non secondo il Vangelo? La bellezza del Vangelo e la sua Verità non dipende da quella persona, quando noi sentiamo che una persona non mette più piede in Chiesa perchè si è scandalizzato perchè X ha commesso realmente una colpa, dobbiamo dirgli: guarda fratello mio: quello è un cattivo cristiano, l'ordinazione non ti dà l'attestato di santità. Se io vedo che chi insegna il Vangelo non lo vive, rimango disorientato. Se io invece vedo che qualcuno vive il Vangelo in maniera bella, verrà voglia anche a me di viverlo bene. Un sacerdote ha una grossa responsabilità, che messaggio trasmetti? Se si dà una buona testimonianza, non è detto che tutti diventino cristiani ma si fa una semina continua di provocazioni e di stimoli, uno lì per lì non ci fa caso, ma però..se uno ci riflette vede il buono dentro di noi. Predicazione più convincente di molte parole.

Quello che succede in Luisa può accadere a chiunque viva nella dv. Gesù alletta gli esseri umani con questi esempi, il Padre ha dei figli e non degli schiavi, noi entriamo nella dv solo se la nostra intelligenza e volontà spirituale, alimentate da buoni fonti, si decidono a volerlo. Questo è il processo che si deve attivare.

Gesù è sempre sottomesso alla legge della Chiesa, importante il ruolo che la Chiesa avrà nella diffusione degli scritti. Le autorità della Chiesa a volte devono agire con certa prudenza e cautela, è chiaro che il cuore batte e vorrebbe subito fare tutto ma è necessario usare la prudenza.

"...Tu devi sapere che per fare che la mia Suprema Volontà fosse conosciuta ho dovuto preparare le cose, disporre i mezzi, travolgere l’Arcivescovo con quegli atti di assoluto dominio di mia Volontà, cui l’uomo non può resistere, ho dovuto fare uno dei miei grandi prodigi. Credi tu che sia cosa facile ottenere l’approvazione d’un Vescovo?..." Gesù

Anche se ci volessero dei tempi biblici, Gesù, come ha disposto e piegato la volontà del vescovo a dare l'imprimatur disporrà eventi e situazioni in modo che questo patrimonio abbia l'approvazione ufficiale della Chiesa, arriverà. Nella Chiesa, sotto la Chiesa e con la Chiesa dobbiamo muoverci. A volte le persone di Chiesa possono ritardare ed ostacolare le opere di Dio (vedi la vita dei santi). E poi ultima cosa:

"...Figlia mia, il Regno della mia Volontà è incrollabile ed in queste conoscenze su di Essa ci ho messo tanta luce, grazia e attrazione, da renderlo vittorioso, in modo che come saranno conosciute, faranno dolce battaglia all’umana volontà e resteranno vinte..." Gesù

Una delle cose che possiamo fare è costanza e perseveranza nel ruminare questi scritti perchè poi tutto opera nella nostra anima anche se non ce rendiamo conto, ricordiamo la parabola del seme: il seme cresce da solo purchè ce lo metti dentro e lo coltivi un minimo.

"..Queste conoscenze saranno muro altissimo e fortissimo, più che l’eden terrestre, che impediranno al nemico infernale di entrarci per molestare coloro che, vinti da Essa, passeranno a vivere nel Regno della mia Volontà..." Gesù

Ottima notizia, con la vita nella dv è il modo migliore per risolvere il problema del diavolo. Il diavolo sta tra i piedi in continuazione, con la tentazione ed azione ordinaria per impedirci di fare ciò che Dio vuole e portarci lontano dal mondo di Dio. E quindi occorre fare il possibile per accelerare questi tempi, quando si starà dentro questo regno il diavolo non ci entrerà.

"..Figlia mia, il Regno della mia Volontà è incrollabile ed in queste conoscenze su di Essa ci ho messo tanta luce, grazia e attrazione, da renderlo vittorioso,.." Gesù

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

sabato 29 maggio 2021

Le tre potenze spirituali dell'uomo

Lezione di Gesù sulla memoria, l'intelletto e la volontà, che sono le tre potenze o facoltà spirituali dell'uomo, create da Dio perché l'uomo le impiegasse per conoscerlo, amarlo e servirlo. Se non si impara a orientarle a Dio, la Divina Volontà non può abitare in noi. Libro di cielo volume 19, 12 Agosto 1926, 10 Ottobre 2020

12 Agosto 1926 Il Voler Divino non può regnare se le tre potenze dell’anima non sono ordinate con Dio

Oggi Gesù ci porta dentro un discorso basilare per la vita nella dv ma anche per la vita interiore e della vita umana, i classici dicono che siano le parti superiori dell'anima. San Paolo dice che il nostro spirito, anima e corpo si conservi irremprensibili. La nostra anima si chiama anima spirituale (a differenza di quella animale) perchè ha appunto queste tre facoltà che ci rendono capaci di Dio. Capaci di di conoscerlo, amarlo e servirlo. Ma l'uso che ne fanno le persone è tutt'altro.Gli animali hanno un'anima sensitiva (ha emozioni, sensibilità ecc...) riconoscono il padrone, si affezionanno, fanno comprendere i loro desideri ecc... ma non parlano perchè non hanno queste tre facoltà. Non è un problema di cervello, certamente in questo stato di viatori le facoltà spirituali nostre agiscono attraverso il corpo (i neuroni sono mossi da queste facoltà) ma non si risolve tutto alla materia.

Intelletto. Capacità di conoscere il mondo e capire il mondo, capire l'essenza della cose, possiamo formulare dei concetti, potremmo conoscere una marea infinita di cose. Il nostro intelletto è limitato, i tuttologi sono una contraddizione, nessuno può conoscere tutto bene, la scienza infusa ce l'avevano solo Adamo ed Eva. C'è bisogno di parecchio studio per conoscere una materia. E' chiaro che una persona può spingersi più o meno in là a seconda dei propri limiti.

Memoria: Importantissima parte, quanti ricordi nella giornata sono affiorati nella nostra mente, quali e quanti ricordi? La memoria è alimentata da due o tre cose e fornisce all'intelletto spesso l'oggetto a cui pensare. Nella memoria ci sono i fatti che abbiamo vissuto, quelli che non abbiamo vissuto ma che avremmo voluto vivere (i rimpianti), i fatti che non abbiamo vissuto ma che sogniamo di vivere e i fatti che non abbiamo ancora vissuto ma che desideremmo vivere. Spesso la memoria fa partire il desiderio di qualcosa che ancora non c'è.

Volontà: Suprema delle tre potenze, capacità di scegliere, va a braccetto con la libertà. Libertà significa fare quella o quell'altra cosa senza che non ci sia nessuna coazione esterna se non l'influenza di quello che noi pensiamo, aneliamo ed aspiriamo. Qual'è l'uso santo ed ordinato di queste facoltà?

"...Ora, la mia Volontà, per poter formare il suo Regno nell’intimo dell’anima, vuol trovare in ordine al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo queste tre potenze date alla creatura per elevarla alla somiglianza del suo Creatore..." Gesù

La dv presuppone la via di santificazione ordinaria, questi concetti sono stati approfonditi nella storia della Chiesa (uso delle tre potenze dell'anima) e anche l'ascetica classica cristiana. L'esercizio delle virtù richiede un'uso ordinato delle nostre facoltà. Per esempio, la virtù cardinale della giustizia, rendere a ciascuno ciò che gli spetta, a Dio ciò che è di Dio. Al prossimo ciò che è del prossimo e a mè stesso ciò che è mio. Atto di adorazione esterna (rendere a Dio ciò che è di Dio), entro in Chiesa e mi genufletto dal Tabernacolo. L'atto del genuflettersi, che cosa presuppone? Uno che io conosca la verità di fede che nell'Eucarestia permane integra la presenza e vera sostanziale di Gesù Cristo così come è presente nei Cieli (salvo l'aspetto esteriore). Se io questa verità di fede non la conosco, passo di lungo davanti al Tabernacolo, c'è un difetto di conoscenza - intelletto - ma oltre a farla mia, devo crederci (volontà) e ci credi perchè credi che la Chiesa è stata fondata da Dio e parla a nome Suo. Entrando in Chiesa, la memoria mi richiama questa conoscenza (guarda che stai entrando in Chiesa al cospetto di Dio) quindi cosa fare' Piega le ginocchia, (atto di volontà). Qui la dv non è tanto capita dalle persone.

Nella vita cristiana ci sono i bambini ma anche i carnali, non i lussuriosi, ma quelli che ci sono terra terra e poi quelli spirituali o gli adulti nella fede. La cosa spirituale non è una cosa astratta ma è una nozione che richiede un buon uso delle facoltà interiori. Cos'è il peccato? Vari livelli, con esempio dell'Adorazione: io ignoro cosa c'è nel tabernacolo (peccato di omissione, se io sono battezzato ho il dovere di informarmi sulle verità di Fede, non sono un pagano lontano da Dio), supponendo che io lo sappia ci può essere un difetto di fede (non mi inginocchio perchè non ci credo) o peggio ancora lo so, ci credo e me lo ricordo ma non lo faccio perchè non mi va, lo considero un gesto eccessivo, o mi vergogno perchè altri pensano che io sappia un bigotto ecc.. (peccato di volontà). A seconda della motivazione, il peccato può essere più o meno grave, se non mi inchino per rispetto umano la cosa è ancora più seria.

Cosa ci fanno gli esseri umani con queste tre potenze? A cosa applicano le loro conoscenze ed intelletto nella stragrande maggioranza dei casi? A cose inutili o a cose utili solo alla dimensione terrena. Che cosa si ricordano? Quando vai a dormire a cosa penso? (che bello, un giorno in meno sul pianeta terra e un giorno più vicino all'incontro con Dio? Che bello aver servito il Signore? ecc..) Noi camminiamo verso la patria, la vita per chi vive in comunione con Dio è bella anche quella terrena. Non la disprezziamo. Nonostante tutto è cosa buona eccellente anelare la patria (uso buono delle facoltà umane). Molti usano l'intelletto, memoria e volontà nell'usarla per cose brutte. L'Ora della Passione, in cui Gesù è coronato di spine, il tormento delle spine che hanno massacrato la testa di Gesù, dipende da questo. Gesù dice che peccano all'impazzata - in questa vita ahimè le nostre facoltà dipendono dal cervello, leso quello si ha qualche problema - ma la vita ultraterrena di queste persone sarà fenomenale. Uno potrà avere una vita terrena povera, qualcuno vuole eliminarli perchè pensa che sia una vita indegna di essere vissuta. C'è chi ha deciso che un certo tipo di vita non è degna di essere vissuta, noi non siamo stati creati solo per la vita terrena (almeno i credenti dovrebbero pensarlo). Ognuno di noi - anche i disabili - sono candidati ad essere cittadini del Cielo.

Chi ascolta una santa meditazione fa un uso discreto bene delle proprie potenze dell'anima.

"...Ah figlia mia, quanto disordine regna nelle tre potenze dell’anima umana! Si può dire che ci hanno serrato le porte in faccia, hanno barricato le vie per impedirci il passo e spezzare con Noi le comunicazioni, mentre fu il dono più grande che le facemmo nel crearla. Queste tre potenze dovevano servire per comprendere Colui che l’aveva creato, per crescere a sua somiglianza e, trasfusa la sua volontà in quella del suo Creatore, darle il diritto di farla regnare. Ecco perciò il Supremo Volere non può regnare nell’anima se queste tre potenze: intelletto, memoria e volontà, non si danno la mano tra loro per ritornare allo scopo per cui Iddio le ha create...." Gesù

Dio ci ha creati per conoscerlo (intelletto), amarlo e servirlo (Catechismo di san Pio X), amarlo e servirlo sono atti della volontà ma sono influenzati sia dalla memoria e dell'intelletto. Se non c'è quest'ordine sostanziale (perchè io faccio realmente una cosa e per chi?) L'intenzione attira segretamente la volontà, la volontà si muove verso il fine per cui compie l'azione. Per chi sto facendo una cosa? Gesù ogni tanto ci fa fare qualche ripasso. Gesù - quello che ha detto nei primi 10 volumi - dev'essere sempre vissutoe messo in pratica e non è qualcosa da mettere da parte ma fare sempre presenti.

A che cosa applico il mio intelletto? Che cosa mi ricordo? E verso dove si porta la mia volontà? Che facciamo dalla mattina alla sera? Qual'è il nostro senso di vita? Il piano della nostra vita?

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

venerdì 28 maggio 2021

La forza unica della Divina Volontà

Gesù spiega a Luisa quanto sia importante stare sempre immedesimati con Gesù, perché la forza unica della Divina Volontà unifichi e trasformi in divini tutti gli atti umani. Esempi di difetti e vizi degli atti compiuti al di fuori di tale dominio. Le immagini del mare e del fiumicello e del grande proprietario terreno. Il primo a perdere tale forza unica fu Adamo col peccato originale. Libro di cielo volume 19, 8 Agosto 1926, 8 Ottobre 2020

8 Agosto 1926 Quanto più l’anima sta immedesimata in Dio, tanto più Dio può darle e lei può prendere. Esempio del mare e del fiumicello

La forza unica della divina volontà

"...Ora, quando l’anima non si fa dominare dalla mia Volontà, perde la forza unica in tutte le sue azioni,.. col sottrarsi alla Volontà Suprema perdette la forza unica del suo Creatore..." Gesù

Contempliamo questa cosa, la forza sola, Gesù la chiama in tanti modi. Gettiamo uno sguardo contemplativo e pensiamo attentamente per quanto possiamo e ruminiamo la forza unica della dv; quella forza che se è viva e d operante in noi inevitabilmente si fa sentire, la nostra atavica e connaturale debolezza scompare. Ci si sente forti, capaci di qualunque cosa per la gloria di Dio e per la salvezza delle anime, pronte ad abbracciare qualsiasi croce e tribolazione e non solo a sopportarle. E' unica anche perchè è unificante al suo interno tutti gli atti della creatura e li trasforma in divini. Quando iniziamo ad entrare nella dv che è chiaramente non riconosciuta da noi (cioè non è farina del nostro sacco) ma si inizia a percepire, se non altro nella misura con la quale ci siamo abbandonati alla dv.

"..E così succede per chi non è del tutto abbandonato in braccio alla mia Volontà, perché con Essa la forza del bene si converte in natura e la povertà non esiste.” Gesù

San Paolo dice (Romani 8) che fa il male che non vuole e non riesce a fare il bene che vuole, noi siamo inclini al male, sentiamo come connaturale il male e non il bene. La concupiscenza. Se arriva la dv c'è un rovesciamento, non diventa più naturale fare il male ma il contrario. Questo non possiamo farlo con le nostre forze, non possiamo convertire il bene in natura. Possiamo fare qualcosa di buono, ma se non è fatto nell'atto unico, sono atti isolati - immaginiamo una persona figlia di Adamo che tra peccati ed imperfezioni ogni tanto compie un'atto di virtù. Sono fulmini a ciel sereno, ma entità isolate tra loro e non solo rimangono viziate dalla volontà umana - intuizione del Montfort che con il Totus Tuus, almeno la Madonna cancella davanti a Dio quelle innuerevoli imperfezioni inevitabili con le quali compiamo gli atti virtuosi fino a quando non entriamo nel regno della divina volontà. Esempio: magari faccio un'atto di umiltà magari però con la segreta speranza che una persona noti la mia umiltà.

"..Ora, quando l’anima non si fa dominare dalla mia Volontà, perde la forza unica in tutte le sue azioni, quindi tutti i suoi atti, non uscendo da una forza sola, restano divisi tra loro, diviso l’amore, separata l’azione, disgiunta la preghiera, sicché tutti gli atti della creatura, essendo divisi, sono poveri, meschini, senza luce; sicché la pazienza è povera, la carità è debole, l’ubbidienza è zoppa, l’umiltà è cieca, la preghiera è muta, il sacrificio è senza vita, senza vigore, perché mancando la mia Volontà manca la forza unica, che unendo tutto dà la stessa forza a ciascun atto della creatura e perciò non solo restano divisi tra loro, ma restano viziati dalla volontà umana e perciò ogni atto resta col suo difetto..." Gesù

L'atto ci sta ma è viziato, ho fatto quell'elemosina sperando di ricevere una gratitudine da quello che ho beneficato o che qualcuno mi noti ecc... Gesù approfondisce. Dio vuole che questo atto di assoggettamento che possiamo fare, con un'atto di libera volontà ed autentico e deciso, se questo non accade, tutti gli atti di quella persona restano divisi tra di loro. Ogni azione fatta con amore per amore, l'amore che si slancia nelle braccia di Dio, e che ci slancia verso l'amore del prossimo...questo non c'è e gli atti sono meschini. La pazienza è povera cioè finisce subito, una persona povera non ha i mezzi di sussistenza e quindi sente l'indigenza. Quanti sono privi della santa pazienza? La carità è debole (viviamo in un contesto orizzontalizzato cioè solo con orizzonti umani) e oltre al non amore del prossimo non si sente proprio amore per Dio e conseguentemente l'amore per il prossimo è sterile. L'ubbidienza è zoppa, si ubbidisce un pò sì e un pò no. Umiltà cieca, che a volte si scambia (il don prova a decodificare il pensiero di Gesù) per umiltà ciò che umiltà non è. Per esempio la Madonna di fronte all'Annunciazione - la Madonan dice nel Magnificat che il Signore ha guardato all'umiltà della sua schiava (il verbo greco usato è quello) - dietro l'annuncio dell'Angelo, c'era l'attestazione indiretta: guarda che tu ricevi l'onore più grande in assoluto che si possa fare ad un'essere umano. A uno potrebbe venirgli il pensiero: ma Signore mi pare un pò troppo, sembrerebbe umiltà ma non lo è, perchè se Dio manifesta una volontà di questo genere - certo senza vantarsi e pavoneggiarsi ma annientandosi nel proprio nulla - bisogna dire: questo vuoi? Fiat (mi darà poi la Grazia il Signore). Ad avviso del don altre forme di umiltà sono quelle forme di umiltà ostentata e che attirano l'attenzione, il don le considera molto brutte e sospette perchè l'umiltà non si fa notare. L'umiltà non si può nascondere ma appare attraverso modalità non appariscenti, il don non crede (di per sè) che la Madonna nel suo modo di vestire, attirasse l'attenzione. Certamente era una famiglia modesta e semplice ma non troppo caricata perchè altrimenti non avrebbe attirato l'attenzione. Preghiera muta, quante volte capita che una persona si metta davanti a Dio e non sappia cosa dirgli o non prega. Sono tutti atteggiamenti ed effetti propri di una volontà abbandonata a sè stessa e non sottomessa a Dio. Il sacrifico senza vigore, non si fanno con amore e con gioia e si fanno (i pochi che facciamo) solo piccoli sacrifici - i piccoli sacrifici che il Signore ci chiede come li facciamo? Brontolando o con gioia ed amore? Offrire le sofferenze che il Signore ci manda è la prima e più alta forma di penitenza, la penitenza volontaria non è un discorso di qualche secolo o ordine religioso del medioevo..e io che gli offro al Signore e come glielo offro? Effetti brutti di una volontà umana priva della forza unica della dv che la domina in ogni azione.

Figlia mia, quanto più l’anima sta immedesimata in Me, tanto più Io posso darle e lei può prendere da Me. Succede come tra il mare ed il fiumicello diviso dal mare da una sola parete, tanto, che se si togliesse la parete, il mare ed il fiumicello diventerebbero un solo mare. Ora, se il mare straripa, il fiumicello, essendo vicino, riceve l’acqua del mare; se le onde fragorose s’innalzano, nell’abbassarsi scaricano nel fiumicello vicino; l’acqua del mare si riversa per mezzo delle fessure della parete, sicché il piccolo fiumicello riceve sempre dal mare e siccome esso è piccolo, si gonfia sempre e ridà al mare l’acqua ricevuta per riceverla di nuovo. Ma succede ciò perché il fiumicello sta vicino al mare, ma se stesse lontano, né il mare potrebbe dare né esso ricevere, la lontananza lo metterebbe in condizione di non conoscere neppure il mare.” Gesù

E quindi ripetere gli atti divini, quello che fa (la persona) è come se lo facesse Dio stesso. E' un mistero

"...Sicché l’anima che sta immedesimata in Me e si fa dominare dalla mia Volontà, è la ripetitrice degli atti divini; il suo amore, le sue adorazioni, le sue preci e tutto ciò che fa è lo sbocco di Dio che riceve, per poter ridire: “E’ il tuo amore che ti ama, le tue adorazioni che ti adorano, le tue preci che ti pregano, è la tua Volontà che investendomi, mi fa fare ciò che fai Tu, per ridartele come cose tue.” Gesù

Non dovremmo lascire che la dv ci lasci e la nostra umana volontà prenda il posto rifacendo lo stesso errore di Adamo.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

giovedì 27 maggio 2021

I quattro piani del palazzo della Divina Volontà

Gesù rivela a Luisa i quattro piani che si trovano nel palazzo della Divina Volontà e la invita a muoversi sempre in essi per stare sempre con Lui. L'immagine dell'elettricità come immagine della vita nel Fiat divino. Libro di cielo volume 19, 4 Agosto 1926, 7 Ottobre 2020

4 Agosto 1926 Chi sta nella Divina Volontà, dovunque si trova sta al sicuro, perché in Essa ci sono quattro piani

Il palazzo della dv ha quattro piani e ha la sua forza (Gesù usa il paragone dell'elettricità). La luce si accende istantaneamente ovunque ci siano fili e distributori d'energia e collegamenti funzionanti.

Luisa come sempre lamenta le privazioni di Gesù, nella dv ci sono tanti sogni che possiamo e dobbiamo certamente fare senza nessuna paura e possiamo giocare con il Signore attraverso i sogni. Non possiamo desiderarle (come insegnano i santi) ma possiamo sognarle. Ci stanno anche gli incubi, in particolare la privazione di Gesù e anche tanti altri piccoli incubi minori (vedere Gesù sofferente o mal ridotto)

I miei giorni, le mie ore sono sempre sotto l’incubo di durissime privazioni del mio dolce Gesù..." Luisa

"..Ma mentre dicevo ciò e altro ancora, il mio dolce Gesù si è mosso nel mio interno, trasformandomi tutta in Lui e partecipandomi le sue amarezze, che erano già troppe. Oh! Dio, quante cose tristi ha fatto vedere, il suo cuore ne era trafitto..." Luisa

Palazzo della divina volontà:

"..“Figlia mia, come? Non sai dove ti trovi? Non stai nella mia Volontà? La casa della mia Volontà è grande, se non stai a un piano starai all’altro, perché Essa contiene quattro piani: il primo è il basso della terra, cioè: il mare, la terra, le piante, i fiori, i monti e tutto il resto che esiste nel basso dell’universo; Essa dovunque domina e regge; il suo posto è sempre di Regina e tiene tutto nel proprio pugno. Il secondo piano è il sole, le stelle, le sfere. Il terzo è il cielo azzurro. Il quarto è la patria mia e dei santi..." Gesù

Se noi ci facciamo caso, le uniche creature intelligenti che ci stanno sono i santi. Perchè? Perchè purtroppo l'uomo, pur essendo avvolto dalla dv (perchè siamo creature, mantenute nell'essere ecc...) perchè nelle persone c'è la volontà umana, la presenza oggettiva della dv dentro ogni persona è però oscurata o incrinata dalla volontà soggettiva di quella persona può uscire dalla dv, ribellarsi e/o opporsi dalla dv o semplicemente allontanarsi da essa o vivere come se la dv o Dio non esistesse. Anche dagli scritti dei santi, quando soffre Gesù? Quando vede la condizione disastrosa delle persone che comporta la dannazione delle persone. L'amore immenso che Gesù ha per noi lo porta in un certo senso (bisogna capirle bene) in qualche modo misterioso (anche se non lo sappiamo spiegare) la sofferenza di Dio. L'uomo è il destinatario della dv. Per percorrere questi piani, uno potrebbe dire che tutti stanno nella dv perchè tutti stanno sulla Terra, tutti vanno in montagna, in mezzo ai fiori, vanno al mare, guardano il Cielo ecc... l'uomo sta immerso nelle opere della dv o non lo sa, o non ne vuole sapere o le usa senza esserne capace di dire grazie. Non basta starci da un punto di vista oggettivo.

"..Perciò gira in casa nostra, nelle opere del tuo Creatore, perché dovunque ti aspetta, affinché tu impari i suoi modi, ripeta ciò che fa la mia Volontà in tutte le cose create.." Gesù

Gesù dice: situati in qualcuno di questi piani ed impara a riconoscerla nelle creature ed ad unirti ad essi, fatti amare ed accarezzare. Per stare nella dv occorre farsi attenti; se c'è un'anti-vita nella dv è di chi si fa scivolare addosso le cose, non considera e non pondera. Perchè non è evidente che nel Sole ci sia un'atto di dv, per entrare in questa cosa ci sono delle verità di fede presupposte: il Sole c'è perchè Dio c'è e l'ha creato e lo mantiene nell'essere e lo mantiene per un fine ben preciso. Il Sole serve a scaldare ed illuminare. Il mare, oltre a dilettarci, serve agli equilibri termici del pianeta terra; non è soltanto un problema di bellezza. Queste conoscenze potrebbero essere uno sprone per conservare meglio l'ecologia. Farsi attenti, prendere gli atti della dv.

Di fronte all'amore di Dio (sia attraverso le opere ma sia anche a livello personale) bisogna conoscerlo, riconoscerlo, accoglierlo e poi ricambiarlo. Nella dv c'è l'attuazione concreta di quello che san Giovanni scrive: noi amiamo perchè Egli ci ha amato per primo. Il duplice precetto della carità (amerai il Signore tuo Dio e il prossimo con tutte le forze); perchè il primo è più importante del secondo? Tu non amerai Dio se prima non lo conosci, non lo riconosci e non hai fatto il pieno d'amore e solo quando avrai fatto il pieno sarai capace di amore fraterno e soprannaturale verso i propri fratelli.

Quando un pastore (dice il don che è un sacerdote esempio) avvicina una persona lontana dalla Chiesa con gesti non religiosi (ci vai a fare una chiaccherata, lo ascolti nelle cose che dice anche se non sono cose tipiche da sacerdoti ecc..) ma perchè mi faccio vicino? Non perchè cerco compagnia, ma quel farmi vicino è quel primo atto è la mia intenzione profonda, chi lo sa che io in questo modo riesca a partire da questo a portarti al Signore e portarti il Signore. Anche quando la Chiesa si muove in certi orizzonti il fine è questo. La felicità dell'uomo non consiste nel godimento dei beni naturali ed umani e materiali di questo mondo ma in quelli divini e soprannaturali. Il don cita il Vangelo, dove Gesù dice di portare la Vita, che conoscano cioè Dio, non che abbiamo la soddisfazione dei beni terreni.

Il salire e scendere i piani, presuppone un cammino, già in qualche modo hai percepito l'amore di Dio e facilmente girando ti sentirai accerezzaro e stari con le antenne pronte. Ecco perchè tutte queste conoscenze, muoviti anche nei santi. Ecco perchè Gesù non cita l'uomo ma la Terra, perchè la Terra non si oppone alla dv, il mare non si oppone alla dv ecc...e anche i santi non si oppongono. Gli unici oppositori siamo noi (e i diavoli ma questo è un'altro discorso). Le anime deturpate ed abbruttite dal peccato, l'atteggiamento di chi ama la dv non è il disprezzo ma è una profondissima tristezza compassionevole: guarda come si è ridotto. Istigata però dalle volontà perverse dei demoni.

Il senso della nostra esistenza, della vita e della Chiesa è questo.

"...Oh! come sarà bella la luce della mia Volontà, nel vederla, disporranno gli apparecchi nelle anime, per attaccare i fili degli insegnamenti, per godere e ricevere la forza della luce che contiene l’elettricità del mio Volere Supremo. Vuoi tu vedere come succederà? Guarda, Io prendo un filo dei miei insegnamenti legato all’anima tua e tu emetti la tua voce nel filo, dici: ti amo, ti adoro, ti benedico, quello che vuoi dire e sii attenta a guardare.” Io ho detto ti amo. Quel ti amo si cambiava in caratteri di luce e la forza elettrica del Supremo Volere lo moltiplicava, in modo che quel ti amo di luce percorreva tutta la volta dei cieli, si fissava nel sole, in ogni stella, penetrava nei Cieli, si fissava in ciascun beato, formava la sua corona di luce ai piedi del trono divino ed entrava fin nel seno della Maestà Suprema, insomma dove si trovava la Divina Volontà, che dappertutto formava la sua luce elettrica. E Gesù, riprendendo il suo dire: “Figlia mia, hai visto che forza ha l’elettricità del Fiat Supremo e come giunge ovunque? L’elettricità della terra, al più si diffonde nel basso, non ha la forza di giungere fino alle stelle, ma la forza della mia elettricità si diffonde nel basso, in alto, nei cuori, dovunque e quando si disporranno i fili, con quanta rapidità incantevole farà la sua via in mezzo alle creature!

Ogni filo è un'insegnamento di Gesù con il Fiat. Ci stanno le centrali elettriche. Colleghiamo tutti questi insegnamenti che stai prendendo e facciamo un'esperimento. Diciamo: Ti Amo Gesù nella dv. E cosa succede quando lo pronuncia Luisa?

"..Io ho detto ti amo. Quel ti amo si cambiava in caratteri di luce e la forza elettrica del Supremo Volere lo moltiplicava, in modo che quel ti amo di luce percorreva tutta la volta dei cieli, si fissava nel sole, in ogni stella, penetrava nei Cieli, si fissava in ciascun beato, formava la sua corona di luce ai piedi del trono divino ed entrava fin nel seno della Maestà Suprema, insomma dove si trovava la Divina Volontà, che dappertutto formava la sua luce elettrica.." Luisa

Anche il don ogni tanto ha qualche perplessità come Luisa: ma davvero accade tutto questo? Perchè se Gesù non toglie il velo a noi sembra anche troppo. Già consacrare un pezzo di pane che rimane apparentemente tale diventa il Corpo di Gesù. Non pretendere un miracolo eucaristico ad ogni messa. La fede, credere ed agire di conseguenza (in forza dell'autorità di chi parla cioè Dio) è meritorio. E' il fondamento di tutte i meriti, se agissimo con l'evidenza dei fatti perderemmo il merito. Si va in Paradiso se mi dispongo per andarci, altrimenti in Paradiso non ci si va. Quando si disporranno i fili, la dv farà la sua via in mezzo alle creature, purtroppo per molti non c'è l'impianto elettrico a casa e quindi la luce non si accende. O i fili sono spezzati. Ma fino a quando i fili non sono aggiustati non si potrà accendere la luce.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

mercoledì 26 maggio 2021

Il segreto di Gesù

Luisa teme di non essere amata da Gesù perché privata delle sue straordinarie effusioni di amore. Ma Gesù le spiega che la sta amando ancora di più, avendole affidato il segreto della sua Volontà, il più importante della storia della Creazione, per il quale lavora incessantamente con lei e per lei nella sua anima perché esso prenda vita e regni. Libro di cielo volume 19, 1 Agosto 1926, 6 Ottobre 2020

1 Agosto 1926 Il segreto di Gesù. La forza ed il bene del suo segreto

Brano abbastanza breve e apparentemente circoscritto ai rapporti personali tra Gesù e Luisa. Il rapporto personale che Gesù (da parte sua) ha con tutti, vuole intessere con tutti e vorrebbe che tutti lo avessero con Lui. Curare un nostro rapporto personale con Gesù (non alienato dalla dimensione istituzionale, pubblica e comunitaria della Chiesa). Si tratta di un binario, un treno viaggia su due rotaie, non una vita troppo polarizzata sul rapporto personale - specie vissuta negli ambienti protestanti - o c'è l'estremo opposto: il rapporto con Dio è limitato alle forme di fede mediate, pregheira già scritte o situazioni comunitarie. La Chiesa ha sempre insegnato non un tipo di rapporto sì (con Gesù) e basta ma personale, intimo e comunitario. Al don sembra che ci sia carenza della dimensione personale con Gesù. Il don se ne rende conto è osservare la reazione di tante anime dopo aver fatto la santa comunione. Tempi e forme di intrattenersi con Gesù. E' chiaro che se manca il rapporto personale con Gesù, che frutti ti porterà la Comunione? Ringraziamo Gesù? Lo ricolmiamo d'amore e di attenzione? Tutti sono capaci di questo e non è capace solo chi non ci si è mai messo sopra.

Stavo sospirando il mio dolce bene, la Vita della mia vita e poiché non veniva pensavo tra me: “Come è dura la sua privazione. Ah! Gesù non mi vuole più bene e non solo sono finite le carezze, i baci, le sue grandi dimostrazioni d’amore che con tanta abbondanza mi dava prima, ma anche la sua amabile e rapitrice presenza si fa sempre più aspettare.” Oh Dio, che pena! Che martirio continuato...! Che vita senza vita, senza aria, senza respiro...! Mio Gesù, abbi pietà di me, della tua piccola esiliata....." Luisa

Non c'è solo il lavoro materiale ma anche quello spirituale. Luisa lamenta le manifestazioni straordinarie che ha avuto. E dava la percezione a Luisa di essere amata di meno e qua per analogia possiamo applicarlo anche a noi: c'è il momento in cui la grazia ci fa percepire la sua presenza sensibile (chi ha un rapporto personale con Gesù conosce queste cose - momenti di diletti, fervore, intime effusioni con Dio ecc...) più o meno intensi e frequenti a seconda delle disposizioni del nostro cuore. Queste cose non le vive chi non si disposto, non perchè Gesù non voglia da parte sua, ma perchè la persona non si mette in condizioni di viverle. Santa Teresa d'Avila diceva che il cammino della preghiera è un cammino per tutti, non per pochi eletti; ma solo pochi lo intraprendono. Quasi nessuno se ne cura. E Gesù spiega a Luisa:

Figlia mia, tu t’inganni quando dici che non ti voglio il bene di prima; anzi, tu devi sapere che i miei baci, le carezze, le dimostrazioni d’amore che ti facevo, erano lo sbocco del mio amore che non potendo contenere nel mio interno, ti dimostravo con tanti segni amorosi; e siccome tra te e Me non c’era un gran lavoro da fare, mi divertivo con te con tanti segni e stratagemmi d’amore, ma ciò serviva a prepararti al grande lavoro che tra te e Me si doveva svolgere e quando si lavora non c’è il tempo di divertire; ma con ciò l’amore non cessa, ma viene centuplicato, raffermato e suggellato...." Gesù

Cioè per consegnarti il grande segreto.

"..E quando si comunicano segreti importanti ed essendo questo il segreto più importante di tutta la storia della Creazione,.." Gesù

C'è un sacrosanto diritto a conservare la nostra scelta nel crederci che questo scritto sia vero o no. Di fronte ad alcune affermazioni negli scritti qualcuno potrebbe non crederci non solo con la bocca. Noi lo sappiamo quanto conta la divina volontà nella nostra vita, anche l'intenzione ultima delle nostre azioni. Spesso c'è il nostro tornaconto, apparire ecc... ma quando uno entra nella dv di queste cose non gliene importa più nulla. Nel sottofondo delle sue azioni è cercare e tentare di fare quello che Dio vuole e non il proprio interesse. Magari una persona spera di fare la volontà di Dio, l'onestà con noi stessi, stiamo attenti alle nostre risonanze interiori. Solo il nostro cuore e la nostra coscienza può dirci se ci stiamo muovendo nella volontà di Dio.

".. E quando si comunicano segreti importanti ed essendo questo il segreto più importante di tutta la storia della Creazione, si mettono da parte i divertimenti, i baci e le carezze, molto più che il lavoro del Regno del Supremo Volere è esuberante ed il più grande che possa esistere in tutta la storia del mondo...." Gesù

Nei primi scritti c'era Gesù che abbracciava Luisa e la baciava, volto di Dio innamorata della sua creatura, (lo diceva anche Santa Caterina da Siena nel dialogo della Divina Provvidenza). Luisa all'inizio non era ancora pronta ad entrare nel dv e quindi Gesù si divertiva. Ma non è che prima Gesù l'ha amata e poi no. Questa è la percezione che anche noi possiamo avere (anche calando il tutto dallo straordinario nell'ordinario - quando cessa la consolazione sensibile di Gesù e noi iniziamo a preoccuparci). Magari sono realmente diminuite le sue visite ma magari la nostra anima sta crescendo, diminuiscono i vizi, aumentano le virtù, si stanno purificando le intenzioni e desideri, cambiano le reazioni, aumenta il discernimento e la pace interiore anche quando ci sono "terremoti" esteriori. Gesù è h24 (anche se tu non te ne accorgi) intento a lavorare dentro di noi anche se non ce ne accorgiamo. Noi dobbiamo lavorare, la vigna è la nostra anima certo che i pastori in cura d'anime. La vigna della nostra anima è stata affidata per prima cosa a me o a te (siamo noi stessi i responsabili della nostra anima); certamente non in maniera esclusiva ma non è che un sacerdote può stare 24h accanto a te. Magari ti darà dritte, benedizioni, direttore spirituale ecc... ma poi il compito è il tuo e mio.

"..Tu devi sapere che sto sempre occupato e tutto intento a lavorare in te; ora allargo la tua capacità, ora t’insegno; molte volte passo a lavorare insieme con te, altre volte ti supplisco, insomma sto sempre occupato e ciò dice che ti amo sempre più, ma con amore più forte e sostanzioso.” Gesù

Morale: Gesù ci ama di più quando ci fa percepire quando ci fa percepire i suoi diletti o quando lavora la nostra anima per farci diventare santi? O ci invita a lavorare per la nostra santificazione? Le consolazioni o carezze sensibili che Gesù ci dà in questo mondo non sono fine a sè stesse (in Paradiso lo saranno) ma sono finalizzate perchè tu la prendi e la metti a frutto (parabola delle mine). Il godimento dei diletti fini a sè stessi è per l'altro mondo. In questo mondo bisogna lavorare con amore (Gesù a Santa Faustina).

Quanto noi lavoriamo la nostra anime e nella nostra anima. Per lavoro si intende qualcosa di produttivo di beni, ricchezza, ecc... ma tutto appiattito nella vita terrena. Ok, ha una sua consistenza e non può essere trascurata e non possiamo ignorarla nè le leggi di vita terrene. C'è un lavoro che si può fare anche di domenica che è il lavoro sulla nostra anima. Lavoro che Gesù ammira, desidera, ci chiede e si compiace e quando lo vede, viene in noi a lavorare per noi e con noi. Poi non che non siamo puri spiriti, non c'è bisogno di essee grandi filosofi per capire che i sensi e le emozioni ingannano e non sempre ci portano alla verità. IL più grande regalo che può farci Gesù non è darci di baci, i baci che riceveva Luisa in Paradiso saranno superati da quelli che riceveremo là. Solo che in Paradiso ci si deve andare e cercare di arrivarci al livello stabilito da noi.

Tutte le opere che noi facciamo per il Signore, saranno tutti quanti profumatamente retribuiti, ci sono i gradi gloria in Paradiso e questi dipenderanno da cosa avremo fatto sulla Terra. Chi predica cose diverse da questo non merita nessun ascolto da noi e passerà dei guai con Nostro Signore perchè la Verità non è in nostro potere. Figuriamoci cosa farà Gesù nell'anima che cerca di entrare nel regno della Dv, regalo molto più grande di qualsiasi soddisfazione sensibile che Gesù possa farci in questa vita.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

sabato 22 maggio 2021

Perché Gesù dovette soffrire tanto per noi

Gesù rivela il perché dovette tanto soffrire quando venne sulla terra. Per la nostra redenzione e salvezza sarebbe bastata una goccia di sangue, ma per restituire il Dono perduto della Divina Volontà erano necessario fiumi di pene, di lacrime e di dolori. Gesù volle associare la Chiesa e i suoi figli alla sua missione. Libro di cielo volume 19, 29 Luglio 1926, 1 Ottobre 2020

29 Luglio 1926 Tutto ciò che faceva Nostro Signore, in virtù del Voler Divino investiva tutta la Creazione. Chi metterà di nuovo in festa tutta la Creazione? (alcune parti del testo si ricollegano alla meditazione 20 Luglio 1926 La parola di Gesù è lavoro, il suo silenzio è riposo. Il riposo di Gesù in mezzo alle sue opere -- Silenzio orante, silenzio contemplativo e silenzio sepolcrale)

Il Signore, in questo brano, ci porta dentro il mistero della sua Incarnazione e di una maggior comprensione di una realtà di fede, il primo ottobre è la festa di santa Teresa di Gesù Bambino. Che disse una goccia del sangue di Gesù sarebbe bastata per salvare tutte le persone e oltre. Ma noi tutti sappiamo che la Redenzione è stato un bagno di sangue terrificante. La trafittura del costato fece uscire le ultime traccie di sangue ed acqua di Gesù. E spesso sorge nei cuori un grido un perchè addolorato, Perchè tutto questo dolore per me? Mi dispiace di essere la causa di tanti atroci dolori.

Figlia mia, il primo uomo, col peccare, perdette una Volontà Divina e perciò ci volle la mia Umanità unita al Verbo Eterno, che doveva sacrificare in tutto e per tutto la volontà umana della mia Umanità per riacquistare questa Volontà Divina, per ridarla di nuovo alla creatura. Sicché la mia Umanità non dette neppure un respiro di vita alla sua volontà umana, ma la tenne solo per sacrificarla e per pagare la libertà che si era preso l’uomo di rigettare con tanta ingratitudine questa Volontà Suprema; e perdendo la quale fallirono tutti i suoi beni, la sua felicità, il suo dominio, la sua santità, tutto perse. Se l’uomo avesse perduto una cosa umana datagli da Dio, un angelo, un santo gliela avrebbe potuto restituire, ma siccome perdette una Volontà Divina, ci volle un altro Uomo e Dio che la potesse restituire. Ora, se fossi venuto sulla terra per redimerlo, sarebbe bastata una goccia del mio sangue, una mia piccola pena, per metterlo in salvo, ma siccome venni non solo per salvarlo, ma per restituirgli la mia Volontà perduta, questa Divina Volontà volle scendere in tutte le mie pene, nelle lacrime, nei miei sospiri e gemiti, in tutto ciò che Io facevo e soffrivo, per riacquistare di nuovo il dominio in tutti e su tutti gli atti umani e così poter formare di nuovo il suo Regno in mezzo alle creature...." Gesù

Nessuno ci aveva pensato bene. Se fosse stata finalizzata alla Redenzione sarebbe bastata una gocccia di sangue. Ci volevano fiumi di pene e gemiti di Gesù e non solo nella Passione quelle che accompagnarono la vita terrena di Gesù dal concepimento fino alla morte.

"..Una nuova apparizione agli inizi del 1674. Il Cuore di Gesù le apparve “circondato da una corona di spine simboleggianti le ferite inferte dai nostri peccati e sormontato da una croce significante che, dai primi istanti della sua incarnazione, e, cioè, dal momento in cui il Sacro Cuore era stato formato, la croce vi era stata piantata e dal primo istante era stato pieno d'ogni amarezza”....." Gesù a santa Margherita Alacoque - qua il sito

Nelle ore della Passione Gesù va ancora più a fondo (parla di flagelli, chiodi e spine di fuoco ecc..) e dice che le pene della sua Passione esteriore non sono state così gravi rispetto a quelle interne. La domanda santamente stupita che potrebbe sorgere: qual'è il danno della perdita della divina volontà e qual'è l'importanza del suo recupero se è questa la causa di tante pene, lacrime, pene, sospiri e gemiti. Che sarà questa dv se per ripristinarla è dovuto succedere tutto questo? Ripristinarla, ma dopo Gesù sono passati 2000 anni prima che si ritornasse a parlare di questo.

Gesù fa comprendere una cosa: è vero che quando Lui operava nella dv travalicava i confini dello spazio e tempo e raggiungeva tutti però anche qua il tempo che noi viviamo in questo mondo è una dimensione reale. Perciò ora, c'è qualcuno che sta operando nella dv, perchè se non ci fosse nulla, si creerebbe una sorta di vuoto; perchè la Creazione si rallegra di vedersela (la dv) operante in sè e se nessuno opera adesso si rimane nel silenzio sepolcrale nonostante che la Madonna, Gesù e Luisa hanno fatto quello che dovevano fare.

Il don parla di per sè di cosa possa voler dire fare una vita senza la propria volontà. Mica noi lo sappiamo tanto (facciamo atti ecc..) ma quando uno compie un'atto nella dv, quell'atto produce conseguenze e distensioni immense inimmaginabili di cui noi poveri mortali (così il don crede). La dimensione del tempo è una dimensione reale. Gesù ha voluto associare i suoi figli e la sua Chiesa nelle sue opere. Molti si stupiscono e si stracciano le vesti quando si parla (in senso ampio) di coo-rendezione; san Paolo dice di noi che completiamo con le nostre sofferenze ciò che manca alla croce di Cristo; le mortificazioni fatte dai Santi di cui gli stolti (senza giudicare le persone in modo soggettive), pensano: questa persona pensa che con un suo digiuno possa compiere qualcosa di buono. Faccio una mortificazione affidando poi l'uso a Gesù per la Redenzione. Dio non ha bisogno di nulla, una goccia di sangue suo bastava per tutti ma la Chiesa insegna nel Catechismo, Gesù si è compiaciuto di associare la sua Chiesa alla sua opera. Pregate fratelli e sorelle (offertorio) perchè il mio e il vostro sacrificio sia gradito ecc... (dice il don). Dio non ha bisogno di noi ma se la sua stessa divina volontà stabilisce che vuole associare le sue membra del suo corpo mistico di Cristo alla vita del capo e se vuole fare di un poveraccio un suo collaboratore (in Paradiso conosceremo chi si è salvato grazie ai nostri sacrifici). Basti guardare al mistero dell'Ordine Sacro, Nostro Signore chiama miseri umani a cooperare per la salvezza ed ad agire in Persona Cristi. Alla consacrazione dice "Questo è il Mio corpo..." sostituendosi a Gesù. In quel momento non è più il sacerdote a parlare ma è Cristo che parla in Lui e non ci deve stupire che nelle opere della dv, nell'operare nella dv, il Signore abbia voluto associare noi suoi figli e per questo che sono importanti gli atti nella dv.

"..Se l’uomo avesse perduto una cosa umana datagli da Dio, un angelo, un santo gliela avrebbe potuto restituire, ma siccome perdette una Volontà Divina, ci volle un altro Uomo e Dio che la potesse restituire. Ora, se fossi venuto sulla terra per redimerlo, sarebbe bastata una goccia del mio sangue, una mia piccola pena, per metterlo in salvo, ma siccome venni non solo per salvarlo, ma per restituirgli la mia Volontà perduta, questa Divina Volontà volle scendere in tutte le mie pene, nelle lacrime, nei miei sospiri e gemiti, in tutto ciò che Io facevo e soffrivo, per riacquistare di nuovo il dominio in tutti e su tutti gli atti umani e così poter formare di nuovo il suo Regno in mezzo alle creature..." Gesù

La Volontà divina poteva ridargliela solo una persona che fosse uomo come lui e Dio. Il mistero dell'Icarnazione non viene relazionato solo con il mistero della Redenzione ma anche con la resitutizione del dono della Divina Volontà. I misteri divini, qualcosa si capisce ma questo regno è poco conosciuto. San Massiliamo Maria Kolbe diceva: siamo quasi arrivati al 2000 ma della Madonna non si sa quasi nulla. Le opere di Dio si producono germogli e si vanno a stabilire attraverso il tempo e sacrificio non indifferente; tuttavia ciò non sarebbe stato possibile se non ci fosse stato il sacrificio di un'Uomo e Dio che ridonasse il bene a chi l'aveva perduto.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

venerdì 21 maggio 2021

I quattro gradi della vita nel Divin Volere

Gesù rivela i quattro gradi della vita nel Divin Volere, che sono analoghi ai gradi di santità che si possono raggiungere nella vita cristiana e ai gradi di orazione. Splendida lezione e splendide immagini. Libro di cielo volume 19, 26 Luglio 1926, 30 Settembre 2020

26 Luglio 1926 Nel Supremo Volere ci sono quattro gradi

Il don ritiene che questo rientri tra i brani più significativi dei libri di Cielo, sono importanti tutti (magari ciò che è secondario per noi a gli occhi di Dio è primario); al don pare che ci siano dei brani significativi e questo brano non fa altro che fare un parallelismo tra di esso e i gradi di orazione. Ricordiamo sempre che la vita cristiana va avanti per gradi e tappe, davanti al Signore; in Cielo ci sono delle gerarchie angeliche e di santi. I santi non stanno tutti allo stesso livello. Tutti beati ma non sono tutti uniformati come soldatini. C'è una diversità dovuta non solo alla diversità ontologica della persona (ogni persona ha una propria individualità unica ed irripetibile, se c'è in Paradiso ottimo se manca nessuno può sostituirlo). Diversità di gradi, le gerarchie del Cielo si fondano sui meriti. Certamente ci sono delle diversità strutturali, san Tommaso d'Aquino parlava di tre ordini che in Paradiso rifulgono: i Vergini, i Dottori (della Chiesa ndr) e i Martiri che sono forme particolari di eccellenza. I figli di Dio prendono mogli e mariti solo in questo mondo (lo dice Gesù nel Vangelo). I dottori non soltanto coloro che hanno il titolo di dottore della Chiesa ma sono anche coloro che si sono affaticati (di una persone si dice che è dottore perchè è dotto della scienza che ha appreso) portando al massimo gli studi. Coloro che si sono distinti dell'insegnamento del Vangelo e della Parola di Dio.

Santa Teresa d'Avila, dice che la stragrande maggioranza dei battezzati si affaccia al primo grado della vita interiore (cioè un pò come il primo grado della dv) cioè si limita alla preghiera vocale o con le formule precostituite o personale che però si riduce ad una serie di richieste a Dio.

Figlia mia, come la luce del sole non viene goduta da tutti egualmente, non da parte del sole, perché le opere mie, contenendo il bene universale, fanno il bene a tutti senza restrizione alcuna, ma da parte delle creature. Supponi che una persona stia nella sua stanza, questa tale non gode tutta la vivezza della luce e se gode una luce mite, non gode il suo calore;...." Gesù

Fate un sondaggio e quei pochi che pregano, la maggiornza di essi prega in questo modo. Secondo step: la meditazione, stop alla parole, mi metto in ascolto. Non mi metto a dire parole su parole - la preghiera vocale è imprescindibile, anche per chi vive il Matrimonio Mistico - i gradi successivi comportano l'acquisizione di quelli precedenti e non l'abbandono. Orazione finalizzata a crescere e quello che si medita si trasforma in un dialogo con il Signore (propositi, affetti e desideri ecc...). Poi c'è la Preghiera profonda o Orazione di Raccoglimento fino alle vette più alte che iniziano ad essere governate direttamente da Dio. La Dv non è che presuppone questo stadio ma certamente lo esige, perchè è attraverso questo stadio che si instaura un rapporto d'amore e quello che viene dopo (dall'Orazione di Quiete alle varie esperienze straordinario, rapimenti dello spirito ecc... fino al Matrimonio Mistico).

C'è il Sole e la creatura. Ma io non ho fatto l'orazione profonda (esempio) ma non è il Signore a proibirmelo ma me lo sono proibito da solo. Per dedicarsi alla preghiera devo scegliere cosa farne del mio tempo, se io scelgo di stare due ore alla televisione sono due ore che ho speso così. Se io dedico le 2 ore alla preghiera non è la stessa cosa. Se io guardo una cosa lecita e che non fa male, non è peccato sempre vounque e comunque ma non è la stessa cosa stare 2 ore in preghiera. Come riempo il mio tempo. Chi dice di non aver tempo per la preghiera, mente. Anche quando uno stesse in condizioni di vita difficili, non troverà 2 ore ma avrà 20 minuti che uno si ritaglia con estrema fatica, e se il Signore vede che tu sacrifichi quei 20 minuti per Lui, stai tranquillo che quel piccolo tempo ti basterà a farti spiccare tutti i voli possibili adatti a te. Dio dalla parte sua ha già tutto pronto. Anche alla termine della nostra vita terrena, se io muoio a 80 anni, sono 365 x 80 anni (29.200 giorni) ecc... quanto tempo avrò speso per dormire ecc... e che cosa ne abbiamo fatto di questo tempo che ci è stato concesso di vivere? Se io sto 2 ore al giorno alla televisione, 56 ore al mese di tv vuol dire stare 2 giorni e mezzo davanti alla tv e in un'anno 25 giorni quasi ecc... Dobbiamo pensarci perchè non abbiamo un tempo illimitato. A che grado sta la mia preghiera oggi? Senza voler giudicare, sta al grado al quale io l'ho fatta arrivare. Quanto impegno ci ho speso?

"... invece un’altra sta fuori dell’abitato, questa gode più luce, sente il calore del sole; il calore purifica, disinfetta l’aria putrida e nel godere l’aria purificata s’invigorisce e sente più sanità, sicché la seconda gode di più dei beni che porta il sole alla terra.." Gesù

Il primo livello è già qualcosa, sono coloro che iniziano a vivere secondo i 10 comandamenti e giungono a quella vita che è meglio di niente ma vive in spirito di sopportazione (meglio questo che nulla) e di peccato volontario non si parla più. Il secondo livello è già una grandissima grazia. Sono quelli che non stanno più dentro casa ma sono usciti fuori. Sono quelli che hanno iniziato ad entrare nei primi passi, stanno dentro: iniziano a sentire a morire le loro passioni e questo bisogna sentirlo: sei superbo? sei irascibile? sei lussurioso? Sei chiaccherone...? Costanza nel bene e sopportano le croci (il don metterebbe una firma se tutti fossero così) ma non sono cessate le attrattive terrene nè si è persa la percezione del peso della natura umana.

"...Ma passa avanti, una terza persona si va a mettere in quel punto dove i raggi solari battono la superficie della terra, questa si sente investita dai suoi raggi, si sente scottare dal calore del sole, la vivezza della sua luce è tanta, che riempiendosi l’occhio stentatamente può guardare la terra, si vede come trasfusa nella stessa luce, si può dire, che poco sente della terra, di se stessa, ma perché poggia i piedi sulla terra, ma vive tutta per il sole..." Gesù

Noi diremmo sono quelli che vanno a prendere il sole. Inizia ad essere trasformato dai raggi solari. La luce inizia ad essere tanta e che cosa senti? Sento il sole che mi scotta, lo avverto. Qua si è già più del cielo che della terra.

"..Vedi che gran differenza c’è tra la prima, la seconda e la terza, ma passa avanti ancora, una quarta spicca il volo nei raggi solari, s’innalza fino al centro della sua sfera, questa resta bruciata dall’intensità del calore che il sole contiene nel suo centro, l’intensità della luce la eclissa totalmente, in modo che resta sperduta, consumata nello stesso sole; questa quarta non può più guardare la terra, né pensare a se stessa e se guarderà, guarderà luce, sentirà fuoco, sicché per lei tutte le cose sono finite, la luce e il calore si sono sostituiti alla sua vita; che gran differenza tra la terza e la quarta!.." Gesù

Questa è la consumazione totale, da quello che capisce il don è che al secondo livello ci si può arrivare con le proprie forze sostenuti dalla Grazia; già al terzo livello c'è più la grazia che le nostre forze. Al quarto, mentre sulla spiaggia ci possiamo andare, nessuno di noi può spiccare il volo - potremmo disporci ma c'è bisogno che ci porti. Santa Teresa d'Avila diceva: nessuno pensi che il Matrimonio Mistico sia roba per gente di altri pianeti (certosini, monache ecc...) non sta scritto da nessuna parte. Siamo noi che ci escludiamo da soli. Mica io sono santo...(diciamo noi) ma spesso dietro di essa c'è la frase: io non voglio diventare santo. La santità fa un pò di paura, c'è questa percezione che la santità ci porti lontano dalla terra, noi tutti critichiamo la terra ma siamo molto attaccatti ad essa. Non sappiamo quanto sia bello spiccare il volo.

"... La prima si può dire che non vive nel suo Regno, ma solo alla luce che dal mio Regno spande a tutti il Sole del mio Volere, si può dire che è fuori dei suoi confini e se gode una scarsa luce è per la natura della luce che si spande ovunque; la sua natura, le sue debolezze e passioni le formano come un’abitazione intorno e formano l’aria infetta e putrida, respirando la quale vive malaticcia e senza vivezza di forza nel fare il bene, ma nonostante ciò è rassegnata, sopporta alla meglio gli incontri della vita, perché la luce della mia Volontà, per quanto mite, porta sempre il suo bene. La seconda è l’immagine di chi è entrato nei primi passi dei confini del Regno del Supremo Volere, questa gode non solo più luce, ma gode pure il calore, quindi l’aria che respira è pura e respirandola, si sente morire le passioni, è costante nel bene, sopporta non solo con pazienza le croci, ma con amore, ma siccome è ai primi passi dei confini, guarda la terra, sente il peso della natura umana. Invece la terza, essendo l’immagine di chi si è inoltrato nei confini di questo Regno, è tale e tanta la sua luce, che le fa dimenticare tutto, non sente più nulla di se stessa, il bene, le virtù, le croci, si cambiano in natura; l’eclissa, la trasforma e appena le lascia di guardare da lontano ciò che a lei più non appartiene. La quarta è la più felice, perché è l’immagine di chi non solo vive nel mio Regno, ma di chi ne ha fatto acquisto, questa subisce la consumazione totale nel sole supremo del mio Volere, l’eclissi della luce è tanto fitta che essa stessa diventa luce e calore, né può guardare altro che luce e fuoco e tutte le cose si convertono per lei in luce e amore...." Gesù sulle quattro immagini viste prima

Poi c'è una frase di Gesù che speriamo che la dica solo a Luisa altrimenti per lui (il don) c'è di preoccuparsi:

"..Per te poi, che devi far conoscere il Regno c’è tutta la necessità che viva nell’ultimo grado.” Gesù

Speriamo sia una cosa relativa solo a Luisa, perchè i vertici sono lontani e siamo in cammino e speriamo che il Signore ci faccia giungere ai gradi più alti della vita nella dv. Chiediamo alla Madonna che ci aiuti a desiderare il massimo, perchè è il desiderio che spinge l'agire.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

giovedì 20 maggio 2021

Chi è questa Divina Volontà

Gesù spiega chi è davvero questa Volontà Divina, come non ci sia cosa più importante, più santa, più immensa, più potente, più benefica e più capace di dare la vita di essa. Dove non c'è la Divina Volontà, non ci può essere vita. Libro di cielo volume 19, 23 Luglio 1926, 29 Settembre 2020

23 Luglio 1926 Timori d’essere lasciata da Gesù. Chi vive nel Voler Divino perde ogni via d’uscita, né Gesù può lasciarla né lei può lasciare Gesù. La Creazione è specchio, la Volontà Divina è Vita

"..Ora, la molteplicità delle cose che ti ho fatto conoscere serve a mostrare che cosa è questa Volontà Divina, come non c’è cosa più importante, più santa, più immensa, più potente, più benefica e che ha virtù di dar vita più di Essa.." Gesù

Centro e cuore della meditazione di questo brano che poi si espande. La cosa fondamentale anche per noi è conoscere sempre più e meglio cosa significhi Divina Volontà, che sarà mai questo grande mistero e Gesù da alcune definizioni (nel testo qua sopra). San Paolo scrive in una delle sue lettere, nelle quali dice che ha lasciato perdere tutto tranne Gesù che è l'unica cosa che gli interessa, tutte le altre cose diverse da Gesù san Paolo le reputa spazzatura.

"..Tutte le altre cose, per quanto buone e sante, sono sempre nell’ordine secondario, Essa sola ha sempre il primo posto e dove non c’è non ci può essere vita.." Gesù

La Dv è la santità della santità

"..E se ti volessi Io lasciare non lo potrei, perché non saprei dove andare per mettermi fuori dei confini della mia Volontà, Essa è dappertutto e dovunque andassi mi troverei sempre insieme con te............ Per quanto sono potente, in ciò sono impotente, perché sono inseparabile dal mio Volere,..." Gesù

"..Ora, la molteplicità delle cose che ti ho fatto conoscere serve a mostrare che cosa è questa Volontà Divina, come non c’è cosa più importante, più santa, più immensa, più potente, più benefica e che ha virtù di dar vita più di Essa.." Gesù

Se vogliamo essere un pò più arditi, una santità più grande della dv Dio stesso non se la potrebbe inventare. Noi sappiamo che l'immensità (attributo di Dio - catechismo di san Pio X - è essere presente tutto e dappertutto). Luisa aveva paura di uscire dalla dv - ma Gesù dice che una volta che tu ci stai dentro è impossibile andare in un posto dove essa non ci sia. Quando si vive in questo mondo si ha l'impressione di essere immersi in questa immensità. Avvolti. Con tutto quello che ne consegue. Accorgersi delle piccole gentilezze che Dio ci fa ma che noi non vediamo. Potente:Egli parla e tutto è fatto, (Sacra Scrittura) comanda e viene eseguito ecc... i poveri esorcisti dicono che ci vogliono anni per farlo ma per Gesù non è così. Taci ed esci da costui ed è subito finito. Nel libro di Giobbe, dove si parla di tutto il male che ha subisco quest'anima santa è stato permesso da Dio con tanto di autorizzazione concessa a Satana per la maggior gloria di Dio, Giobbe l'ha capito dopo quando ha visito l'esito della sua prova. I diavoli hanno libertà d'azione ma hanno le ore contate. Tra noi umani diciamo - in modo dispregiativo - sono morti che camminano perchè sono già vinti. Noi siamo legati all'istante presente ma non possiamo balzare al Trionfo del Cuore Immacolato. Noi dobbiamo combattere il male in tutte le sue forme che possiamo combattere, ci sono dei mali più grandi di noi che non possiamo vincere frontalmente ma possiamo fare quel combattimento efficace che è la preghiera, gli atti nella dv ecc.. ma questo non ci indurre a pensieri balori che tutto è sotto controllo di Dio Onnipotente che se volesse potrebbe risolvere il problema in modo istantaneo. Ma se Dio non lo fa ha i suoi buoni motivi. A Dio i perchè non si chiedono.

Benefica. Fare il bene (dal latino) produrre il benessere. Il benessere psichico, spirituale e morale. Non tanto del corpo, quando noi parliamo del benessere materiale (soldi, buona salute ecc...) che non sono da rigettare - la depressione è il male del nostro tempo, noi siamo depressi perchè le persone si sono allontanate da Dio con maggior consapevolezza (abbiamo 2000 anni di cristianesimo alle spalle) ripetendo il grodio: non ti servirò (come disse Lucifero e company). E se uno si stacca da questa fonte di benessere, cadrà nel malessere, c'è qualcosa che beneficia e qualcosa che maleficia. Gli esorcisti stanno con i capelli dritti (per chi li ha) perchè vedono malefici su malefici, gli spiriti malefici non sanno fare altro che male. Ma supponiamo che un maleficio sia invocato su una persona che vive nella dv? Non gli fa nulla, ma se incontra una persona (che come la maggioranza della persone non vive nella dv) quello ti colpisce e ti fa tutti gli effetti immaginabili. Se non si vive una vita di santità e non è protetto da Dio che fa quando viene colpito da un male? Se la deve prendere con Dio o con sè stesso e le sue scelte? - Chi vuole stare meglio (interiormente); una parola di conforto va bene, ma ti fa bene all'istante ma poi passa e poi ritorni immerso nei problemi, i benefici della dv non sono contingenti ma creano uno stato abituale di benessere nell'anima che può essere turbata da qualche miseria o scorribanda del nemico; non si diventa indistruttibili dall'oggi al domani però la situazione cambia.

"..e che ha virtù di dar vita più di Essa..." Gesù

Gesù, nel Vangelo di san Giovanni, è venuto per darci la Vita e in abbondanza. Questa è la vita eterna conoscere Dio. Virtù di dare la vita, la vita biologica viene dalla dv, il mio cuore batto perchè la dv lo mantiene nell'essere e gli permette di battere. La Vita intesa nel senso spirituale? morale? ( quando noi diciamo che bella vita, o quando vediamo qualcuno che pecca e noi diciamo falsamente: quello si dà alla bella vita (quella è la vita di satana che sembra bella ma è avvelenante...) - la bella vita la fa chi vive nella dv.

"..Essa sola ha sempre il primo posto e dove non c’è non ci può essere vita.." Gesù

La gente pensa che vivere svincolati da Dio, dalla religione, dai preti ecc... si campi meglio. Il don sta nella Chiesa perchè sa che dove c'è la dv c'è la vita e cerca di prendersela (la vita) a prescindere di ciò che fanno gli altri (non significa approvare, avvallare o non esigere giustizia anche umana per situazioni inqualificabili qualora siano reali). A noi interessa la dv e dove non c'è non c'è vita.

Se Dio vuole il nostro bene e se peccare fosse il nostro bene e fosse l'autentica felicità e se questo facesse del bene alla nostra anima, ti pare che Dio che non vuole altro che la nostra felicità non sarebbe il primo a dirci: fallo, divertiti. Ma se ti dice di non farlo, io devo fare uno step indietro e chiedermi: siamo sicuri che questa cosa sia bella al di là di ciò che appare in apparenza? In natura ci sono delle specie di funghi super allettanti ma basta che te ne mangi pochissimo e te ne vai al Creatore e ci sono delle specie buonissime ma hanno il corrispettivo (fungo) velenoso che è quasi identico (salvo qualche particolare) e se non c'è qualche esperto di funghi uno se ne va al Creatore.

Siamo sicuri che in quello che stiamo facendo c'è la vita o c'è la morte? Eva fu tentata dal diavolo, fu ingannata dal diavolo, chi sa se a Dio dispiacque che Eva accolse l'insinuazione che Dio gli avesse interdetto la felicità. Ma allora come mai Dio ha creato l'Universo e le loro vite?

"..Dopo di ciò stavo facendo i miei soliti atti nel Supremo Volere ed innanzi alla mia mente si faceva presente tutto l’ordine che conviene tenere nella Divina Volontà,ciò che si deve fare e dove si può giungere,.." Gesù

Chi vive nella dv deve crescere, di ciò che Dio preferisce, di ciò che non gradisce (piano piano), non significa che ciò che Dio non gradisce ipso facto sia peccato. No. Non è sempre tra il lecito e l'illecito ma c'è anche l'ambito del buono, migliore e ottimo e dell'eccellente. Dio non a tutti chiede il 100 ma se a qualcuno lo chiede quella persona glielo deve dare facendo discernimento sulle situazioni che accadono. E' un cammino continuo. La dv vuole che noi godiamo di certe cose, abbiamo i nostri momenti di relax ed è facile a causa della nostra miseria sforare i limiti di tempo e di qualità. Non posso distendermi con qualche mezzo illecito o non posso esagerare con i mezzi di distensione. Piano piano si inizia a fare sempre più luce.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

mercoledì 19 maggio 2021

Giochi d'azzardo divini

Gesù spiega le meraviglie della Creazione e l'adorazione muta a Dio che sempre da essa sale. Rivela il gioco d'azzardo fatto nel creare l'uomo e come si sia "rifatto" della perdita subita dall'umana volontà in Adamo. Elogio della potenza di anche un solo atto fatto nel Divin Volere. Libro di cielo volume 19, 9 Marzo 1926, 23 Luglio 2020

9 Marzo 1926 La Creazione forma la gloria muta di Dio. Nel creare l’uomo fu un giuoco d’azzardo, ma fallito, che si deve rifare

Oggi Gesù si è inventato la metafora dei giocatori d'azzardo per farci capire qualocosa sulla dv. L'azzardo azzardo, quelli terribili, quelli che si fanno ai casinò dove si perdono fortune intere, se hai vinto hai vinto o perso perso. In due minuti o sei rovinato o hai sbancato.

"...Non fu così nel creare l’uomo, il nostro amore fu tanto per lui, che sorpassò tutto l’amore che avemmo nella Creazione, perciò lo dotammo di ragione, di memoria e di volontà e mettemmo la nostra Volontà, come al banco, nella sua affinché la moltiplicasse, la centuplicasse, non per Noi che non avevamo bisogno, ma per suo bene, affinché non restasse come le altre cose create, mute e nello stesso punto in cui Noi le mettemmo fuori, ma affinché crescesse sempre, sempre in gloria, in ricchezze, in amore ed in somiglianza col suo Creatore e per fare che lui potesse trovare tutti gli aiuti possibili ed immaginabili, demmo a sua disposizione la nostra Volontà, affinché operasse con la nostra stessa potenza il bene, la crescita, la somiglianza che voleva acquistare col suo Creatore. Il nostro amore nel creare l’uomo volle fare un giuoco d’azzardo, mettendo nella piccola cerchia della volontà umana come al banco le cose nostre: la nostra bellezza, sapienza, santità, amore, eccetera e la nostra Volontà che doveva farsi guida ed attrice del suo operato, affinché non solo lo facesse crescere a nostra somiglianza, ma gli desse la forma d’un piccolo dio..." Gesù

Il gioco d'azzardo di per sè non è una cosa buona, ma Gesù usa questa metafora. A chi poteva farne scempio ha dato tesori incomparabili nel crearlo, santità, sapienza, amore, bellezza e la sua stessa volontà. I giocatori d'azzardo, quando perdono vogliono rifarsi e spesso si vanno ad affossarsi di più. Nostro Signore ha voluto rifarsi con la Madonna e stavolta ha vinto.

"..Perciò il nostro dolore fu grande nel vederci respingere questi grandi beni dalla creatura ed il nostro giuoco d’azzardo per allora andò fallito, ma per quanto fallito, era sempre un giuoco divino che poteva e doveva rifarsi del suo fallimento. Perciò, dopo tanti anni il mio amore volle di nuovo giocare d’azzardo e fu con la mia Mamma Immacolata, in Lei il nostro giuoco non andò fallito, ebbe il suo pieno effetto e perciò le demmo tutto e tutto a Lei affidammo, anzi si faceva a gara: Noi a dare e Lei a ricevere..." Gesù

La Madonna ha vinto, ha vinto che la sua Umanità sia glorificata, quando si gioca bisogna avere le fiches, (e bisogna comprarle) se tu perdi devi perderci qualcosa del tuo. La posta del concorrente umano è la volontà e anche da parte di Gesù si mette la Volontà Divina. Se vince Gesù la volontà divina invade la creatura, la beatifica fin da questo mondo e gli ottiene un sacco di grazie, e a Dio ottienne che la nostra volontà sia sua e possiamo dare ed ottenere ciò che Dio ci vuole dare. Con Adamo, ciò che Dio aveva in messo in campo - la dv ne viene mortificata, torna indietro e perde quella gloria che doveva avere nella creatura e dalla Creazione e l'uomo che si illude di non aver perso la sua volontà umana sperimenterà l'amaro di cosa significhi una vita fallita, senza senso ed infelice dove si impiegano le energie per stare bene. Moltissimi non riescono a trovare quello spicchio di cielo.

Oltre al tema del gioco d'azzardo c'è il tema della Creazione muta. In tutte le opere della Creazione (oltre al Ti Amo di Gesù) c'è un qualche cosa che ci parla di Dio, ecco perchè stare a contatto con la Creazione ci fa star bene. I libri sapienziali e san Paolo dice che i per i cosidetti atei, ma Dio gli chiederà se ha visto le cose che ha visto sul pianeta terra ed erano belle? Fatte bene? Avevano degli equilibri? Loro diranno di sì, ma da dove viene questa roba qua? Sei mai riuscito a volare con le braccia tue? - Credere in Dio è un'atto di fede (si capisca bene) però gli occhi ce li hai e il cervello ma ti sei fatto qualche domanda di ciò che hai guardato? Per analogia, dalle cose create si può risalire al Creatore, paradossalmente molti atei sono persone colte ed istruite, è come quando un'artista bestemmia, una persona colta ha tante possibilità di farsi le giuste domande e darsi delle risposte, le cose belle create non possono essersi fatte da sole. Come può un artista di alto livello bestemmiare? La Creazione è un libro muto - in silenzio adora chi l'ha fatto e ci dice: riconosci attraverso di me la sapienza di Chi mi ha creato.

La povera anima mia nuotava nel mare interminabile del Voler Divino ed il mio sempre amabile Gesù mi ha fatto vedere in atto tutta la Creazione; che ordine, che armonia, quante svariate bellezze, ogni cosa aveva il suggello d’un amore increato che correva verso le creature e che scendendo nel fondo di ogni cuore gridava nel suo muto linguaggio: “Ama, ama Colui che tanto ama.” Io ho provato un dolce incanto nel vedere la Creazione tutta, il suo mutismo amoroso, più che voce potente ha ferito il mio povero cuore, tanto, che mi sono sentita venir meno ed il mio dolce Gesù, sostenendomi nelle sue braccia, mi ha detto: “Figlia mia, tutta la Creazione dice: “Gloria, adorazione verso il nostro Creatore, amore verso le creature.” Sicché la Creazione è una gloria, un’adorazione muta per Noi, perché non le fu concessa alcuna libertà, né di crescere né di decrescere, la mettemmo fuori di Noi ma la lasciammo in Noi, cioè dentro la nostra Volontà a decantare, sebbene muta, la nostra potenza, bellezza, magnificenza e gloria, sicché siamo Noi stessi che decantiamo la nostra potenza, la nostra gloria, l’infinito amore nostro, potenza, bontà, armonia e bellezza; la Creazione nulla ci dà da per se stessa, sebbene essendo essa lo sbocco di tutto il nostro Essere Divino, serve da specchio all’uomo per guardare e conoscere il suo Creatore e gli dà lezioni sublimi di ordine, d’armonie, di santità e d’amore, si può dire che lo stesso Creatore, atteggiandosi a Maestro Divino, dà tante lezioni per quante cose creò, dalla più grande alla più piccola opera che uscì dalle sue mani creatrici...." Gesù

1) Il Signore è tornato a giocare d'azzardo due volte, dopo Adamo è tornato a giocare con la Madonna (= dono della Redenzione) e Luisa (causa già adesso in atto il regno della dv e il fine della Creazione) ed ha vinto entrambe le volte. E il don crede che Dio si divertirebbe a giocare d'azzardo con noi (chi non lascia tutto per seguirmi non può essere mio discepolo dice Gesù), il radicalismo evangelico è un'invito (da capirsi bene) un'azzardo, più si punta con Dio più si vince. Il problema è che noi abbiamo paura di fare azzardi con Dio perchè ci fidiamo poco di Lui. 2) Imparare a trovare nel Creato stesso oltre che ai segni di Dio (da accogliere e ricambiare) la sua bellezza e sapienza ed avere un rapporto differente con la Creazione. Enciclica del Papa sulla Creazione. Per un figlio di Dio, fermo restando l'abisso che c'è tra il Creatore e la creatura, il rapporto con essa cambia quando vive nella dv e compreso il rapoorto con sè stessi- chi ha interiorizzato bene la dv, può fumare? Se io fumo io faccio male ai miei polmoni, alla circolazione, al mio cervello, i miei polmoni li ho ricevuti perchè io li custodisca. Certo, un giorno io moriò (prezzo che si deve pagare al peccato originale ma Dio è contento che io tratti bene i polmoni e non li maltratti... Un figlio della dv inquina? Butta le cartacce per terra? Sta attento a non danneggiare, non solo per ragioni laiche, umane o di convenienza ma come atto di amore verso il Signore. I maltrattamenti comuni agli animali (anche se chi si straccia le vesti per questi non si scompone per l'aborto) e l'idolatria degli animali non ci saranno in chi vive nella dv.

Un'atto solo compiuto nella dv è come se sempre lo si stesse facendo.

"..basta fare una volta un atto, una prece, un ti amo, e prendendo posto nel Voler Supremo si continua a fare sempre lo stesso atto, la prece, il ti amo, senza mai smettere, perché quando nella mia Volontà si fa un atto, quell’atto non è più soggetto ad interruzione, fatto una volta, resta fatto per sempre, è come se si stesse sempre a farlo. L’operato dell’anima nella mia Volontà entra a parte nei modi dell’operato divino, che quando opera fa sempre lo stesso atto senza avere bisogno di ripeterlo; che saranno i tanti tuoi ti amo nella mia Volontà, che ripeteranno sempre il loro ritornello: ti amo, ti amo? Saranno tante ferite per Me e mi prepareranno a concedere la grazia più grande: che la mia Volontà sia conosciuta, amata e compiuta. Perciò nella mia Volontà, le preghiere, le opere, l’amore, entrano nell’ordine divino e si può dire che sono Io stesso che prego, che opero, che amo e che cosa potrei negare a Me stesso? Di che cosa non potrei compiacermi?” Gesù

Quanti atti eterni rimarranno a dare gloria a Dio?

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

domenica 16 maggio 2021

Silenzio orante, silenzio contemplativo e silenzio sepolcrale

Gesù spiega l'importanza fondamentale del riposo e in che senso Lui stesso riposa e desidera riposarsi e vuole che la creatura riposi in Lui e con Lui. Il silenzio è una dimensione fondamentale della vita cristiana e ancor più del vivere nel Divin Volere. Diversi tipi di silenzio. Libro di cielo volume 19, 20 Luglio 1926, 28 Settembre 2020

20 Luglio 1926 La parola di Gesù è lavoro, il suo silenzio è riposo. Il riposo di Gesù in mezzo alle sue opere

Brano che ha sullo sfondo alcune importantissime verità di fede che ci vengono dalla rivelazione (Colui che parla - per chi ci crede - è Gesù che ha parlato nei Vangeli ed è evidente che ci sono profondi contatti tra gli scritti di Luisa e la Rivelazione Pubblica).

Qua Gesù parla del riposo, anche della Parola creativa e dell'importanza del fare riposo e silenzio in noi. Nel libro dell'Esodo c'è un lungo discorso che Dio fa sul giorno di sabato e si ricollega alla Genesi. Il settimo giorno Dio si riposò ed ordinò all'uomo il riposo. Dio non si stanca come noi, non significa dormire il riposare, oggi Gesù ci dice che vuol dire compiacersi delle cose fatte per noi. E godere delle cose belle che Dio ha fatto per noi. Il senso profono del giorno del Signore è questo. Non vivere una giornata nell'affanno, nella fatica, nel fare compere ecc.... riposarsi. Godere delle opere di Dio.

San Tommaso d'Aquino o il santo Curato d'Ars: se Dio volesse fare una cosa più grande della Messa non potrebbe farla, non perchè sia Onnipotente ma perchè inventandosi la Messa ha fatto la cosa più grande che possa esistere in tutto l'Universo. La prima cosa da fare alla domenica è partecipare alla santa Messa, se riposarsi è compiacersi delle opere della Creazione allora si va a Messa. In una vita tendente alla dv, parlare di obbligo di andare alla Messa domenicale non ha senso - si capisca il senso, le legge è fatta per il peccatore non per il giusto - un Figlio di Dio la domenica re impara a santificarla ed è contento di andare a Messa. Il Signore oggi vuole che io mi goda delle cose belle per prima cosa la Messa, una bella passeggiata al mare, anche la famiglia, i figli, ecc.. sono cose belle che Dio ha fatto e benedicendo il Signore che mi ha donato. Nella nostra preghiera personale, quanto tempo è dedicato al ringraziamento e alla lode? Quando la preghiera cresce, la preghiera cessa di essere una lista di cose da chiedere a Dio (Vangelo san Matteo 6, cercate il Regno ) nella dv dire il Padre Nostro basta ed avanza (che si faccia la sua Volontà in Cielo e in terra è tutto). Pregare per le intenzioni di Gesù o della Madonna, la preghiera non è più chiedo a Dio tante cose,--- mi servono queste cose pensaci tu. Sia fatta la Mia volontà; questo accade fino a quando prego come i pagani cioè parole, parole ecc.. quando si inizia a pregare subentrano due stili differenti: quando nella preghiera si parla, si ama e si loda ecc.. e quando non si parla si fa profondo silenzio. La preghiera profonda ha un profondo silenzio interiore, non assenza di ogni pensiero, desiderio ecc... ma nel silenzio consacrato a Dio tutte le nostre energie interiori (pensieri, sogni, ecc...) sono tutti quanti polarizzati verso il Signore. Se anche tu arrivassi al Matrimonio Mistico (dicono i maesrti di spirito) dovresti dire sempre lo stesso il rosario e fare la meditazione. Però certamente quando la preghiera sale qualitivamente si trasforma in lode e ringraziamento e in amore quando è in silenzio.

Dio ha voluto godere della grandezza del suo capolavoro.

"..Ma non sono contento a riposarmi da solo, voglio insieme con Me colei che mi dà riposo, affinché lei prenda riposo e godiamo insieme i frutti del nostro lavoro. Guarda, non ti pare più bella tutta la Creazione e tutte le opere della mia Redenzione col tuo ti amo, con la tua adorazione e con la tua volontà trasfusa nella mia, che fa vita in mezzo alle sfere celesti? Sicché non c’è più solitudine, né quel silenzio sepolcrale che c’era prima nelle sfere celesti ed in tutte le opere mie, ma c’è la piccola figlia del mio Volere, che fa compagnia, che fa sentire la sua voce, che ama, che adora, che prega e che mantenendo i suoi diritti dategli dalla mia Volontà, possiede tutto e quando c’è chi possiede, non c’è più solitudine né silenzio di tomba...." Gesù

Ecco perchè ha ordinato il riposo del giorno di sabato (per noi domenica) perchè vuole che i suoi figli li facciano compagnia e godano con Lui le bellezze del creato. Se io non santifico la domenica (andando alla Messa in primis), io non soltanto pecco mortalmente e vado all'inferno ecc.... ma dò a Dio il dolore di essersi riposato da solo senza la compagnia delle creatura, in funzione delle quali ha sprigionato la Creazione. Oltre al silenzio orante, c'è anche il silenzio contemplativo.

Continuando a sentirmi tutta abbandonata nel Supremo Volere, il mio sempre amabile Gesù si è fatto vedere tutto silenzioso, in atto di guardare tutta la Creazione, tutte le opere sue e mentre le guardava restava come rapito profondamente innanzi alla magnificenza, santità, molteplicità e grandezza delle sue opere..." Luisa

Contemplare vuol dire guardare con attenzione, qui sarebbero da fare. Per esempio, nel silenzio iniziare a fissare le opere che Dio ha fatto: fissa il Sole senza rimanere abbagliati al mattino o alla sera, ascolta le risonanze interiori, lì c'è la dv e poi i giri. Ad uncerto punto diventano quasi spontanei in noi, guardiamo la pioggia in silenzio. Un cielo stellato quando è possibile, guardare la Luna, un'animale con attenzione. Quell'animale domenistico è un'atto della dv, il Signore l'ha donato a te e tra te e lui s'è creato un legame unico. Dio voleva che tu avessi quel rapporto particolare con quella creatura e ci fosse uno scambio reciproco. Un'animale domenistico instaura un rapporto. Se uno guarda, contempla ed osserva quelle cose che fanno, non è solo un problema nel sentirsi consolati. C'è veramente un rapporto tra te e l'animale... ma davvero il Cielo pensa anche a queste cose? Dio conosce anche un minimo movimento della nostra anima... negli scritti ci sono dei passaggi dove ci fa vedere l'attenzione che Dio ha per ogni suo figlio. Silenzio orante e contemplativo: in queste dimensioni,si impara a riconoscere l'amore di Dio per noi e a ricambiarlo, la vita di fede - all'essenziale - è tutta qua. Prima riconoscere l'amore di Dio e dopo amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore e delle tua forze e il prossimo tuo come te stesso.

Poi attenzione: c'è anche il silenzio sepolcrale, delle persone che si sentono sole ed abbandonate, che avvertono al mancanza di rivolga loro la parola, noi lo avvertiamo in maniera passiva questo silenzio o diventiamo cooperatori. Se conosciamo una persona che non sta bene e non la chiamiamo diventa un silenzio sepolcrale. E' un bel silenzio quando tacciamo con le altre creature dei difetti del prossimo e ne parliamo solo al Signore. Il silenzio sepolcrale è ordinariamente vissuto da Dio dalle creature, quante persone fanno sentire la propria compagnia a Dio? Lo amano, lo adorano e lo pregano? La Madonna chiede di fargli compagnia per 15 minuti (primi sabati del Mese), la Madonna potrebbe essere sola (non in Paradiso), ma la Madonna considera i suoi figli come se fossero unici. Quanti tra i suoi figli l'offendono? Magari offendendola o mettendola per intercalare nelle loro espressioni. Pensiamo alla compagnia che il Cielo chiede, gioia per loro e gioia anche per noi, pensiamo che il Signore non ci ripaghi di ciò che facciamo per Lui? Chi fa i primi 5 sabati del mese e adempie questo umile desiderio della Madonna... pensiamo che fatta questa cosa non arrivino gli autotreni di grazia? Ne arrivano tanti.

Cerchiamo di non fare sentire solo Nostro Signore e anche i nostri fratelli

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

sabato 15 maggio 2021

Dio sa quel che fa e non cambia

Gesù spiega le molte buone ragioni per cui non parlò esplicitamente del regno del suo Volere durante il suo ministero sulla terra. Dio non cambia: il progetto di far vivere l'uomo nella Divina Volontà è stato solo rimandato dal libero arbitrio dell'uomo, ma avrà il suo compimento. Libro di cielo volume 19, 18 Luglio 1926, 25 Settembre 2020

18 Luglio 1926 Perché Nostro Signore nel venire sulla terra non manifestò il Regno del suo Volere

Questo brano (come Gesù ha spiegato) è in continuazione con il precedente (Veli divini 14 luglio 1926). Gesù qua spiega il fattore tempo, gradualità e salute dell'anima. Ed ribadisce a chiare lettere e termini perentori che l'uomo cambia ma Dio no. Quindi se Dio decide una cosa, se la mette in testa, non gliela toglie dalla testa nessuna e presto o tardi quella cosa sarà fatta. E' solo questione di tempo.

Come mai Gesù non ha parlato esplicitamente del regno della Divina Volontà sulla terra? Gesù ne ha parlato adombrandolo, dietro le immagini misteriose del Regno di Dio, quando preghiamo il Padre Nostro...sia fatta la Tua Volontà come in Cielo così in Terra, ha lavorato in maniera dietro le quinte.

Figlia mia, vedi dunque la necessità come col venire sulla terra non diedi il Regno del mio Volere né lo feci conoscere, volli far prova novella della creatura, volli darle cose minori di quelle che diedi nella Creazione, rimedi e beni per guarirla, perché nel crearlo, l’uomo non era malato, ma sano e santo, quindi poteva benissimo vivere nel Regno del mio Volere, ma sottraendosi al Voler Supremo si ammalò ed Io venni sulla terra come medico celeste per vedere se accettava i rimedi, le medicine per la sua malattia e dopo aver fatto prova di ciò, allora gli avrei fatto la sorpresa di manifestare il Regno della mia Volontà, che tenevo preparato per lui nella mia Umanità...." Gesù

L'uomo (quando Gesù venne sulla terra) non era sano, era malato di brutto. Una persona che malata, la devo trattare come una malata, non vanno al lavoro, non fanno attività fisica e spesso non riescono a studiare o a compiere intellettuali. E' un problema ovvio. Non si può operare anche umanamente in presenza di una malattia, basta la presenza di una malattia a complicarci la vita. La malattia del peccato originale è una cosa grossa. Le persone anche comuni - penso sia esperienza di tutti - pensano tutti di essere delle bravi persone e di non fare nulla di male. Chi è che smette di avere questa percezione? Chi inizia a formarsi un pò e quanto più uno apre gli occhi, più la luce entra e quindi la persona cambia. Noi siamo malati ma senza sapere di esserlo, perchè la differenza tra l'essere ammalati nel corpo e nell'anima è che chi è ammalato con il corpo - a meno che non sia anche malato di mente - lo sa. E si sente male in parti ben precise. E ci sono cure particolari. La malattia dell'anima non si sente in maniera immediata come quella fisica. Il malassere dell'anima lo sperimentiamo (come insegna la Chiesa) attraverso il disordine delle passioni, non riusciamo a controllare le nostre pulsioni, i morsi della gola, l'invidia, i moti dell'avarizia, ecc... che molti sentono ma quasi nessuno confessa. C'è questa situazione strutturale, ativica ed ontologica di questo genere con la differenza che le malattie dell'anima non sono comprensibili come quelle del corpo. Come fai a dire ad un malato la santità delle santità?

La prima cosa che bisogna fare - e il don lo vede nella sua esperienza sacerdotale e di vita - ha avuto 13 anni prima di conoscere la dv, fino al 2017 la predicazione era tutta quanta concentrata e polarizzata sullo sforzo di far rendere conto alle persone di accogliere tutti i beni donataci attraverso la Redenzione: la vita della grazia e la Confessione. Però oggi c'è il problema che le persone pensano di aver bisogno di Gesù, la società pensa di poter fare a meno di Dio - Dio non è odiato come ai tempi dove c'era la Rivoluzione Francese o Russa, ci sono ancora dei posti così .. - ma fondamentalmente Dio è relegato come una cosa inutile. Abbiamo tutti gli aggeggi elettronici ecc... treni iperveloci, internet, ecc.. a che serve Dio? La prima operazione è far rendere conto che Gesù non è venuto sulla terra così tanto per far qualcosa ma perchè c'è in una situazione grave. Molti santi hanno insegnato e anche la Madonna a Fatima ha detto che la maggioranza delle persone che vanno all'inferno non credevano che nemmeno esistesse. Nè tanto meno credevano di trovarsi in uno stato di dannazione - Gloria Polo pensava di essere una bravissima cristiana salvo che aveva commesso un'aborto volontario sono brava, ecc...; non lo sapeva. Chi non si è ancora purificato e non ha fatto una confessione generale deve forse mettere tutto in stand-by e cambiare qualcosa.

La seconda cosa è la gradualità sotto due punti di vista: il Signore ci fa conoscere le cose poco a poco.

"..Ora, così sta facendo la paterna bontà, nella Creazione mise l’uomo nell’opulenza dei beni, senza restrizione alcuna, ma solo perché volle provarlo in una cosa che a lui non costava un gran che, con un atto di sua volontà contraria alla mia sciupò tutti questi beni, ma il mio amore non si arrestò, incominciai, più che padre, a dargli a poco a poco e prima a guarirlo; con il poco, molte volte si usa più attenzione di quando si posseggono le cose grandi, perché se si possiedono proprietà grandi e si sciupano, c’è sempre da dove prendere, ma se si sciupa il poco si resta digiuno, ma non ho cambiato la decisione di dare il Regno della mia Volontà all’uomo, l’uomo si cambia, Dio non si cambia..." Gesù

Adamo aveva la dv tutta insieme e di botto l'ha persa tutta. Adesso non si fa così. L'ingresso nella mondo della dv si realizza dall'oggi al domani. Gesù ha 10 milioni di euro da darci, prima ci dà 100 euro e man mano che ne facciamo buon uso aumenta i soldi che ci dona.

"..faremo come un padre che vuol dare la proprietà ai suoi figli, ma questi figli sciupano molto i beni del padre, ma nonostante ciò il padre è deciso a dare la proprietà ai suoi figli, onde pensa un altro ritrovato, dà ai figli non più le somme grandi, ma a poco a poco, a lira a lira e come vede che i figli conservano il poco, così va aumentando le piccole somme. Con ciò vengono a riconoscere l’amore del padre e ad apprezzare i beni che affida loro, ciò che non facevano prima quando avevano le somme grandi, questo serve a raffermarli e a far loro imparare a saper conservare i beni ricevuti; onde il padre, quando li ha formati, conferma la sua decisione e dà la sua proprietà ai figli..." Gesù

Poi diventano 300, 400 , ecc.. gradualità. In questo mondo si entra in modo graduale da un punto di vista qualitativo. Ma anche quantitativo. Diluito nel corso del tempo, ecco perchè è importante la costanza e perseveranza. E un'altra motivazione: se uno ha 10 milioni uno potrebbe sperperare il capitale in stupidaggini, se 200 euro li togli da un conto di un'operaio quella perdita pesa. Quel poco che ti viene dato impari a valorizzarlo bene (sfondo della parabola dei talenti, dell'amministratore disonesto, dei servi che vengono trovati al lavoro ecc... Vangelo). Piano piano e poco a poco. Perchè questo è prudente da parte dell'Altissimo e ci aiuta a responsabilizzarci anche sull'uso dei beni materiali. Ognuno deve mettersi (non siamo tutti chiamati a vivere come san Francesco) davanti a Dio. L'amministrazione dei soldi e dei beni non è da lasciare al caso. Ti pare che la dv permetta che tu abbia un'armadio pieno di cose che tu non userai mai? Quante paia di scarpe hanno le donne? Scarpe e borse dicono che siano idoli delle donne, tra due paia e 300 c'è una differenza. Se tu non impari ad amministrare bene le piccole cose (ascetica ordinaria) il cibo non bisogna mai sprecarlo mai e per nessun motivo. Non si butta al secchio il cibo. Il signore chiederà conto anche di un chicco di riso sprecato (si leggano gli scritti di Gloria Polo), non siamo leggeri. L'evitare gli sprechi non perchè siamo tirchi ma perchè i beni devono essere usati bene, che bisogno c'è di lasciare le luci accese dove non ci sei? Usa pure il condizionatore, non essere troppo rigido ma attento. Magari questi sprechi che ti fanno risparmiare 30€ e magari mandarli in India per aiutare qualcuno. Il don detesta fare il moralista, ma vuole far comprendere. Dio se ti dona una grazia attuale e tu la trascuri, prima di dartene un'altra aspetta un'attimo se quella persona si sveglia e magari usa bene il poco che ha. E' vero cheDio è sopra di noi, e la sua Volontà ci trascende ecc... ma è ovvio che se il buon senso ci suggerisce una cosa... Una persona non sana di mente darebbe i beni a chi ne fa un cattivo uso. Gesù non vuole che si faccia sciupio. Tutto questo ci sarà e poi Gesù conclude:

"...Ora, se avessi voluto manifestare il Regno della mia Volontà, tanto quando venni sulla terra, quanto prima che i beni della Redenzione fossero riconosciuti ed in gran parte posseduti dalle creature, i miei santi più grandi si sarebbero spaventati, tutti avrebbero pensato e detto: “Adamo innocente e santo non seppe vivere né perseverò in questo Regno di luce interminabile e di santità divina, come lo possiamo noi?” E tu per prima, quante volte non ti sei spaventata? E tremando innanzi ai beni immensi e alla santità tutta divina del Regno del Fiat Supremo, volevi ritirarti dicendomi: “Gesù, pensa a qualche altra creatura, io ne sono incapace.” Gesù

Cosa sarebbe successo se Gesù avesse detto tutto a Luisa dei suoi progetti e della dv? Buon allentamento ed esercizio ecc.. quando starai sufficentemente tonico vai.

"...e perciò la mia più che paterna bontà fece con te come ad una seconda mia Madre, alla quale nascosi il mio concepimento nel suo seno, prima la preparai, la formai, per non farla spaventare e quando giunse il tempo opportuno, nell’atto proprio che Io dovevo concepirmi, allora glielo feci sapere per mezzo dell’angelo e anche se a primo aspetto tremò e si conturbò, subito si rasserenò, perché era abituata a vivere insieme col suo Dio, in mezzo alla sua luce ed innanzi alla sua santità. Così ho fatto con te, per tanti anni ed anni ti nascosi che volevo formare in te questo Regno supremo, ti preparai, ti formai, mi chiusi in te, nel fondo dell’anima tua per formarlo e quando il tutto fu fatto, ti manifestai il segreto,..." Gesù

Molte volte il Signore ci occulta la coscienza su tante cose per buone ragioni (anche per non farci cadere in preda della superbia); se però Dio ci metta in una certa situazione anche se la cosa appare del tutto sproporzionata mi darà certamente anche la forza di essere all'altezza di questo incarico.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI