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domenica 26 maggio 2019

Differenza tra rassegnarsi alla Divina Volontà e vivere nel Divin Volere (prima parte)

Gesù racconta a Luisa come era la sua vita terrena: mai badare a se stesso ma sempre polarizzato e fissato nella Volontà del Padre. Poi Luisa spiega la differenza tra vivere rassegnati al Divin Volere e vivere nel Divin Volere. Rassegnato è chi impara che tutto dipende dalla Divina Volontà e cerca di farla puntualmente quando la viene a conoscere. Vive nel Divin Volere, invece, chi non fa mai e per nessun motivo nulla da solo o da se stesso ma tutto sempre e solo con Gesù. Libro di cielo, Volume 12, 14 Agosto 1917, prima parte, 22 Aprile 2019

14 Agosto 1917 Gesù non faceva altro che darsi in balia della Volontà del Padre. Esempio della Santità del vivere nel Divin Volere

Qui Luisa decolla. Sono cose che bisogna incominciarle a viverle per comprenderle perchè non ci sono parole adeguate per spiegarle (e per questo Luisa chiede aiuto a Gesù) e spesso quando si tratta di spiegare cose mistiche esiste un problema nello spiegare cosa si è vissuto. C'è questo gap, distanza strutturale.

Gesù parla della sua vita

Figlia mia, Io non facevo altro che darmi in balia della Volontà del Padre. Sicché, se pensavo, pensavo nella mente del Padre; se parlavo, parlavo nella bocca e con la lingua del Padre; se operavo, operavo nelle mani del Padre; anche se respiravo respiravo in Lui e tutto ciò che facevo andava ordinato come Lui voleva. Sicché potevo dire che svolgevo la mia Vita nel Padre, ed Io ero il portatore del Padre, perché tutto chiusi nel suo Volere e niente facevo da Me, il punto mio principale era la Volontà del Padre, perché non badavo a Me stesso, né per le offese che facevano Io interrompevo il mio corso, ma sempre più volavo al mio centro; ed allora la mia Vita naturale finì quando in tutto compii la Volontà del Padre...."

Un punto molto importante per noi, l'ingresso nella DV è qualcosa di graduale e progressivo (c'è scritto nel capitolo 26), per entrare in questo mondo bisogna aprire una serie di operazioni che vanno compiute e mano a mano che si procede in questa direzione il regno della DV entra nella nostra vita. Piano a piano si raggiungono le tappe intermedie, a poco a poco la DV prende il possesso e prende possesso di noi tanto quanto noi ci impegniamo e perseveriamo con costanza mettendo in conto anche ritardi e cadute. Dobbiamo imparare a smetterci di preoccuparci di noi stessi: purtroppo abbiamo l'amor proprio. Noi, ordinariamente, non siamo capaci di stare abbandonati al Signore / le privazioni di Luisa: Gesù sapeva che Luisa soffriva per le sue privazioni e le dice: datti in balia della mia Volontà, non ti preoccupare.

"..la mia stessa privazione che tanto ti tormenta e ti consuma, scorrendo nella mia Volontà troverà il sostegno, i miei baci nascosti, la mia Vita in te vestita da te;.." molte operazioni di Dio nella nostra anima avvengono a nostra insaputa, non abbiamo la consapevolezza di cosa succede quando prendiamo i Sacramenti; avvengono al di sotto della sfera cosciente. L'unico pensiero che si vede avere è non avere pensieri e stare fissi e concentrati su quello che il Signore vuole.

Vivere rassegnati alla DV è il primo passaggio per vivere poi il secondo. Per prima cosa si vive rassegnati e poi si va oltre, Gesù è venuto a contemplare la legge, non la abolisce ma la porta oltre. C'è sempre doppio binario: fare la Volontà di Dio e poi viverla. Tanto nelle cose prospere e avverse.

"..Primo, vivere rassegnato, secondo il mio povero parere, significa rassegnarsi in tutto alla Volontà Divina, tanto nelle cose prospere quanto nelle avverse, guardando in tutte le cose la Divina Volontà, l’ordine che la disposizione divina ha su tutte le creature e che neppure un capello può cadere dal nostro capo se il Signore non vuole..." Gesù

Quanti fedeli credono davvero a queste parole? se uno credesse sul serio a queste parole camperebbe meglio e siamo ancora lontani dal vivere nella DV. La prima cosa è stare rassegnati, credere sul serio al fatto che la DV che ha primato su tutto e che realmente non cade un capello dal nostro capo che Dio non voglia. La seconda cosa è un rapporto di attivo e di risposta alla Volontà di Dio, se so che una cosa non è volontà di Dio non la faccio.

".. Mi sembra un buon figlio che va dove vuole il Padre, soffre ciò che vuole il Padre; ricco o povero, è indifferente, è contento solo di essere ciò che vuole il Padre; se riceve o chiede ordine di andare a qualche parte per il disimpegno di qualche affare, lui va solo perché lo ha voluto il Padre,.."

Questo è il primo passo verso la Santità, però il limite strutturale è che non c'è una connessione h24 con il Signore. E' evidente che io non sto ininterrottamente concentrato su ciò che il Signore vuole, ci sono cause strutturali e quindi darò vita ad atti di volontà umana anche leciti o indifferenti ma questo spezza un'unione continuata e spezza la crescita nell'unione con Gesù. Quell'unione che due sposi rappresentano dovrebbero realizzarsi tra Cristo e l'anima.

Santa Teresina di Gesù Bambino un pochino aveva incominciato ad intravedere. Nell'atto di Fusione si dice "..facciamo tutto insieme...." è una fusione di vita che comporta nell'agire in Gesù, possiamo in parte comprendere meglio la comprenderemo quando la vivremo e chi vive in questa dimensione non può essere molestata dal demonio. Perchè tutto ha fatto Gesù e l'anima assieme. Anche spostare un bicchiere nella DV diventa una cosa grande, dipende che quando una cosa non è semplicemente umana limitata e finita ma se un'atto diventa Divino perchè lo compio fuso con la DV è evidente che la nobiltà e grandezza e valore del gesto aumenta all'infinito. Non è importante nella DV quello che si fa (si possono fare anche cose piccolissime Luisa non ha compiuto quasi nulla ed è rimasta quasi sempre a letto dal punto di vista umano - eppure Luisa è stata chiamata dopo la Madonna a rientrare nel regno del Fiat sebbene segnata dal peccato). La cosa fondamentale è fare quello che Dio ti mette davanti piccolo o grande che sia, anche il più piccolo atto deve essere però messo nella DV in modo tale che la vita di Gesù continui nella nostra vita. E qua possiamo e dobbiamo santificarci in questo modo.

CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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