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domenica 26 marzo 2023

"Lasciami libero di fare quello che voglio!"

Di nuovo Gesù torna sul valore e l'importanza delle pene volontarie e non forzate. Lui vuole vivere nelle sue anime care ed elette come in casa propria, libero di fare quello che vuole. Questo dipende ovviamente da quanto l'anima si abbandona senza riserve e si offre a Lui. Libro di Cielo, Volume 29, 4 Maggio 1931, Giovedì 28 Luglio 2022

4 Maggio 1931 Potenza della parola di Gesù. Come gli atti ripetuti sono come succo alle piante. Le pene forzate perdono la freschezza. Gesù vuole essere libero nell'anima .

Meditazione solo della seconda ed ultima parte perchè ad avviso del don - la sua sensibilità - è assolutamente basilare. Per poi vedere se ci resta un pochino di tempo per la prima che parla dell'importanza degli atti compiuti nella dv.

Gesù riprende l'argomento che Lui gradisce le pene volontarie e non forzate. Lo abbiamo già visto nei giorni scorsi. In una meditazione precedente, Libro di Cielo, Volume 29, 2 Aprile 1931, Gesù diceva:

"..basta un quarto d'ora di pene volontarie per supplire e sorpassare tutte le pene più atroci che ci sono nel mondo, perché queste sono nell'ordine umano, le volontarie sono nell'ordine divino..." Gesù

"..Perciò voglio libertà e, se vuoi rendermi felice, lasciami libero di fare quello che voglio." Gesù

La libertà è un bene formidabile, Dio stesso ce la riconosce e ce la concede (non senza responsabilità) dandoci la possibilità di combinare guai, di sbagliare e di dannarsi. La dannazione è l'attestazione suprema della libertà della creatura e di come Lui non gli fa fare nulla di forzato. I lavori forzati in Dio non esistono, i lavori forzati si trovano solo all'inferno, e gli schiavi d'amore della Madonna? E' la schiavitù d'amore nel quale si mette la Madonna (e quindi il Signore) nelle condizioni di libertà di fare con noi quello che vuole. Anticamente lo schiavo non poteva fare altro che seguire senza fiatare qualsiasi ordine dei suoi padroni sotto la pena delle sferze e della morte perchè nel diritto romano c'era il diritto di vita e di morte, se tu uccidevi uno schiavo non c'era nessun processo e neanche venivi indagato sul perchè l'avevi ucciso. Anche se lo uccidevi per capriccio non succedeva nulla. Questa condizione però, la consacrazione Totus Tuus è un'offerta volontaria, e tutta la vita della Chiesa è impostata sull'offerta volontaria. Pensiamo alla vita consacrata o la vita religiosa, san Tommaso diceva che la vita religiosa è più perfetta della vita sacerdotale, anche se un sacerdote dovrebbe avere un tasso di virtù come un religioso già formato. In ogni caso la vita consacrazione alla vita religiosa? E' un'offerta che si fa a Dio, posso avere una santa sessualità attiva? Certo, posso godere dei beni leciti che il Signore mi ha dato o piaceri leciti? Certo, posso fare dentro la volontà di Dio andare di là senza chiedere il permesso a nessuno? Certo. Quando una persona diventa religiosa rinuncia a queste cose offrendole al Signore - rinuncia alla sessualità lecita con il voto di castità, rinuncia all'uso o alla proprietà in alcuni casi scegliendo la povertà evangelica e rinuncio alla facoltà di disporre liberamente di me stesso - chiedendo sempre ad un superiore se si può fare qualcosa (obbedienza). Che cos'è questo? E' un' offerta volontaria, te l'ha ordinato il medico di fare questa cosa? No, ti piace più la vita claustrale o no? Vai..chiaro che bisogna essere ammessi, fare discernimento ecc... è un'offerta volontaria. Un giovanotto che vuole diventare sacerdote lo fa con un'atto libero e volontario e così dovrebbe essere il matrimonio. Te l'ha ordinato il medico di sposarti con questa singola persona? Ecco perchè molti matrimoni vanno a finire male, perchè non si è fatto un sufficente discernimento, primo sulla propria vocazione e secondo sulla persona - siamo sicuri che questa sia la persona che Dio ha pensato per me? E' un'atto volontario. Se uno dei due non avesse contratto il matrimonio liberamente il matrimonio è nullo. Capiamo quanto Nostro Signroe gradisca la libertà dei nostri atti? Voglio fare un digiuno, qualcuno me lo obbliga? La Chiesa obbliga i fedeli dai 18 ai 60 anni solo due giorni all'anno - lasciamo perdere che molti se ne infischiano - ma il resto dei digiuni sono facoltativi. Lo vuoi fare? Bravo. Non lo vuoi fare? Meno bravo ma libera scelta. Vuoi fare un pò di penitenze? Prego, quali? Scegli, quanto? Scegli. Magari chiedi aiuto per fare discernimento su cosa fare - non poco e non troppo poco. Assieme alla volontarietà ci vuole costanza.

"..Perciò sii attenta e fa’ che la tua costanza sia la forza vincitrice, che vince e domina il tuo Gesù." Gesù

Le offerte di vita (Matrimonio, Sacerdozio e vita consacrata) sono irrevocabili a vita, e con Dio le cose si fanno così. Noi non possiamo a differenza di Dio - Dio con un'atto solo fa tutto - ma noi non siamo così. Noi siamo legati allo spazio- tempo e all'attimo presente e perchè si tratti di un'offerta totale io devo anticipare lo scorrere del tempo e devo impegnarmi a rimanere fedele a costo di qualsiasi costo. Se ad un prete capita un vescovo che lo prende di mira e lo mortifica e lo umilia, ecc.. tu te lo tieni e ti metti in ginocchio e fai quello che dice il vescovo. Se a te religioso capita un superiore che è fuori di testa e che meno lo vedi meglio stai, te lo tieni. Se ti capita il coniuge che non è tanto per la quale te lo tieni. Ah, questa è volontà di Dio certa. Si potrebbe trattare per uscire dai voti (Sacra Rota, Papa per sciogliemento dei voti ecc..) tutto è possibile ma sarà contento Nostro Signore? Altro quello che è canonicamente lecito - ci sono dei casi limite, dove è talmente evidente che quel matrimonio sia nullo, che quell'ordinazione forse non sarebbe mai dovuta essere fatta o che quell'ingresso del monastero non si sarebbe dovuto fare ecc...) ed ecco perchè nella Chiesa ci sono degli uffici che permettono l'uscita da queste situazioni (Sacra Rota, dispensa dal celibato e indulto per un consacrato che lascia) ma devono essere casi rari e gravissimi dove è evidente che si è fatto qualcosa che non si doveva fare ma al di fuori questi casi uno se lo tiene. Ogni giorno si rinnova la propria fedeltà, anche vivere da celibe e da nubile è una scelta o può essere condizione che uno subisce - uno che avrebbe voluto fare altro e non c'è riuscito e si ritrova così perchè è la situazione che noi viviamo - ma per molti dev'essere la condizione scelta. Io servo il Signore da laico, usufrendo degli ampi spazi di tempo che la mia condizione mi dona, non come fare gli scapoloni mondani che vanno in giro sentendosi liberi di fare quello che vogliono ma investendo l'energia e le risorse che ho per il Signore anche senza consacrazioni particolari. L'importante è che tutto sia volontario.

"Figlia mia, non voglio in te le pene forzate, ma volontarie, perché le pene forzate perdono la freschezza, la bellezza ed il dolce incanto della somiglianza delle pene del tuo Gesù, che furono sofferte da me tutte volontariamente e sono come quei fiori appassiti, come quei frutti immaturi, che la vista sdegna di guardare e la bocca non può ingoiare, tanto è l'insipidezza e la durezza di quei frutti..." Gesù

Tutte le pene di Gesù sono state volontarie. Obiezione: ma uno potrebbe dire che quando Gesù stava legato alla colonna e lo stavano massacrando che volontarierà c'era? Qui non stiamo parlando di pinco pallino, qua stiamo parlando del Verbo fatto carne, se Gesù non avesse voluto farsi legare, qualcuno avrebbe potuto legarlo? Non dimentichiamoci mai - il don ogni volta che ci pensa, la sua mente si perde, per farsi legare alla colonna, Gesù ha dovuto fare un'atto di Volontà positiva: fate pure ma se avesse voluto altro, Lui li avrebbe fulminato tutti quanti. Lui avrebbe potuto scendere dalla croce. Qualcuno avrebbe potuto far soffrire il Signore senza che Lui lo permettesse? Tutte le pene di Gesù sono state volontarie. Cosa dice Gesù prima di essere consegnato? Viene il principe di questo mondo, egli non ha nessun potere su di Me ma bisogna che il Mondo sappia... il diavolo ha qualche potere su Dio? Nel Vangelo di san Giovanni, nell'orto quando vogliono arrestarlo, cascano tutti giù per terra (a quell'Io sono) e Gesà sottointeso dice: io mi faccio prendere non siete voi che prendete me. Al don se prende un tumore se lo tiene, non si può guarire da solo, nè dire: non lo voglio e quindi lo mando via. Ma Gesù non era una semplice creatura, era il Figlio di Dio fatto uomo.

"..Tu devi sapere che quando eleggo un'anima, io vi formo la mia abitazione e voglio essere libero in casa mia di fare quello che voglio e di stare come mi piace, né voglio restrizione da parte della creatura, voglio assoluta libertà, altrimenti mi renderei infelice ed inceppato nel mio modo d'agire..." Gesù

"..Sarebbe la più grande sventura, anche al più povero, di non godere la libertà nel suo piccolo tugurio ed incorrere nella sventura d'un povero individuo, che avendo formato con tanto amore un'abitazione, quando l'ha corredata e messa in ordine, vi entra per abitarvi, ma con suo dolore le vengono fatte imposizioni e restrizioni, gli si dice: in questa stanza non puoi dormire, in questa non puoi ricevere, in quest'altra non puoi passare, insomma non può stare come vuole, nè fare quello che vuole, sicché, poveretto, si sente infelice, perché ha perduto la sua libertà ed è pentito dei sacrifici che ha fatto di aver fabbricato questa abitazione..." Gesù

"..Tale son Io; quanti lavori, quanti sacrifici, quante grazie non ho versato per ridurre una creatura per mia abitazione e quando ne prendo il possesso, più di tutto amo e voglio la libertà in casa mia e quando trovo ora le ripugnanze, ora le restrizioni succede che invece di adattarsi l'abitazione a me, io mi devo adattare ad essa, quindi non posso svolgere la mia vita, né i miei modi divini e né mi è dato di compiere lo scopo per cui con tanto amore ho scelto questa abitazione..." Gesù

Ci siamo trovati di fronte a delle situazioni estreme (lockdown, epidemia ecc...) che richiedono delle scelte, però pensiamo se ti subordinao l'esercizio di un diritto sacrosanto a qualche condizione che se non l'adempi ti dicono: questa cosa tu non la puoi fare. Il don pensa e dice: una persona che ha interiorizzato il valore della libertà non può accettare questa cosa, il don dice: io non me la vado a comprare quella cosa sottomettendomi forzatamente ad un'imposizione per cosa..? I grandi tempi prova, la prova fa uscire quello uscire quello che c'è nel cuore dell'uomo, quindi chiunque legga o ascolta questa meditazione sa bene quello che ha fatto o non ha fatto confrontandosi su questo. Sulle imposizioni e restrizioni. E' un discorso estendibile ai principi generali. Ecco perchè tante volte con Gesù si deve avere un'atteggiamento dicendo: la mia anima e il mio corpo è casa tua, tu qua dentro puoi fare quello che vuoi. E dobbiamo fare esempi, offerte e dobbiamo ripeterglielo mille miliardi di volte e pensando anche a quella cosa o quelle cose che ci potrebbero spaventare se il Signore ce lo chiedesse. E' una disposizione profonda ed interiore.

Gesù nella prima parte ha parlato degli atti compiuti nella dv e degli effetti mirabili che conducono e dell'analogia del mondo dell'agricoltura - più atti si ripetono più cresce la vita nella dv in noi e questo va bene ma bada che se non ci sono queste profonde disposizioni nel cuore e Gesù non si può muovere liberamente a casa tua come se fosse casa Sua, e quindi fa quello che vuole senza incontrare resistenza alcuna, noi non possiamo essere sicuri di comportarci così. Possiamo fare le nostre offerte, o chiedere che il Signore ci faccia vedere eventuali nostre cecità o resistenze che non vediamo, fammelo capire. Noi dobbiamo fidarci di Lui, una persona che vuole darsi tutto (come dice il Montfort), nell'ambito del nostro possiamo donare tutto. Non possiamo che se noi doniamo tutto al Signore, Lui non ci aiuti a fare ciò che vuole in casa nostra perchè quella è casa Sua.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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