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sabato 2 ottobre 2021

La natura di Dio è dare felicità

Gesù raccomanda a Luisa la massima “meglio poco che niente”. Le ricorda che la sua natura è dare felicità e beatitudini, ma in tutto il mondo non trova un solo punto dove partecipare la sua felicità e dare il contraccambio. Chi vuol vivere nella Divina Volontà deve lasciare tutto ciò che è umano e vestirsi solo di ciò che appartiene alla Divina Volontà. Meditazione su Libro di cielo volume 20, 13 Gennaio 1927, 20 Gennaio 2021

13 Gennaio 1927 Come Gesù prega che Luisa scriva. Come la sua parola è felicità. Come chi vive nel Volere Divino è guardato come uno della Patria Celeste. Prega insieme con tutta la Creazione, Gesù le promette che tutto le sarà concesso

Brano impegnativo. Cogliamo gli elementi importanti. La prima suggestione è quella frase di Gesù:

Figlia mia, scrivi un poco, son contento di poco e non di nulla,...." Gesù (Luisa aveva grosse difficoltà a scrivere e Gesù le chiedeva uno sforzo per farlo - aveva la febbre). Meglio poco che nulla. L'applicazione di questo è ampia, es: una persona che è abituata a dire una corona del rosario, quel giorno sa che non potrà dirlo, magari dice: non lo dico per nulla, no, dì due decine o tre o una. Meglio quello che niente. Non ce la faccio a svolgere il lavoro tutto oggi....prova a spostarne un pò. Lo scegliere il nulla ci fa retrocedere il poco ci tiene in tensione. Uno studente, studia 3h al giorno ma quel giorno ha solo mezz'ora, al niente è sempre meglio il poco. A La Salette la Madonna chiese se facevano le preghiere del mattino e della sera, bisogna farle, quando manca il tempo al massimo il segno della Croce e un Padre Nostro ed Ave Maria.

"...Tu sai che non c’è per me in tutto il mondo un punto dove possa partecipare le mie felicità e riceverne il contraccambio..." Gesù

"...quando Io posso parlare con una creatura, farmi intendere, per me è felicità e felicità piena, sovrabbondante per chi mi ascolta, molto più che parlando con te, stando tu nel mio Volere, Io parlo a te nella mia stessa Volontà, non fuori di Essa e son certo d’essere compreso, molto più che parlandoti del mio Volere sento in te la felicità del regno mio, l’eco della felicità della Patria Celeste. Sai, figlia mia, come succede? Siccome Io ti tengo nel Fiat Supremo, guardo te come una della mia Patria Celeste. Che diresti tu, se una che vive già nel cielo, non volesse ricevere le mie nuove gioie che naturalmente sprigiona dal mio seno per felicitare tutti i beati? Perché in me è natura dare sempre nuove beatitudini, questa tale sarebbe un intoppo alla mia felicità, chiuderebbe nel mio seno le gioie che voglio mettere fuori..." Gesù

Per quanto dipende da Gesù, non è che Lui non vorrebbe sprigionare felicità ma non ha un posto dove trovarne un contraccambio. Questo oceano di amore, gioie e felicità che Dio vorrebbe dare a tutte le creature, ma non trova quasi nessuno perchè al massimo trova qualche persona che si accontenti di ricevere qualche bricioletta e niente di più. Le anime che vivranno nella dv riceveranno gioia dal Cielo, Gesù non mente, incarneranno quelle poche persone che diranno: io da me stesso non merito nulla ecc.. ma siccome Ti Amo tanto e desidero che non vadano sprecare le tue Grazie eccoti il mio cuore. Presubilmente Gesù ascolterà questa preghiera. Gesù è addolarato di non poterci fare felici.

Poi Luisa parte con una preghiera da persona innamorata (seconda parte del brano):

"..Onde dopo di ciò, mi son messa a pregare portando innanzi alla Maestà Suprema tutta la creazione insieme con me, cioè il cielo, le stelle, il sole, il mare, insomma tutto, affinché la mia preghiera fosse animata da tutti gli atti che esercita il Fiat Supremo in tutta la creazione; il mio dolce Gesù si è messo vicino a me, poggiando la sua testa vicino alla mia e stendendomi il braccio al collo come per sostenermi ed io gli ho detto: “amor mio, Gesù, non sono io sola che ti prego, ma insieme con me c’è la tua Volontà operante in tutta la creazione, che prega che venga il tuo regno. Essa stessa vuole i suoi diritti tutti interi e completi, su tutti e tutto e solo col venire il regno del Fiat Supremo sulla terra tutti i suoi diritti le verranno ridati...." Gesù

"...se son sua figlia voglio che i diritti suoi le siano ridati e voglio pure che al mio primo Padre Adamo sia ridato l’onore come se non si fosse sottratto alla tua Volontà” Luisa

Noi dobbiamo sempre guardarci dall'usare termini perentori (voglio), ma qua si può usare eccome, possiamo pensarci, ho mai fatto una preghiera del genere a Gesù? Mi fondo nella dv (esempio) per prendere tutto quello che hai fatto per ridonarti l'amore che ti è stato tolta ecc... come se nessuno ti avesse mai offeso? Non è una sciocchezza, preghiera da bambini. E bisogna pensare che questa preghiera in qualche modo misterioso produca ciò che dice.

"...Gesù, tutto commosso, mi ha detto: “Alla piccola figlia mia, che prende tanto a cuore i diritti del mio Fiat divino e che si serve del suo stesso potere per farmi breccia nel mio Cuore, sarà tutto concesso,..... A te tutto sarà dato, anzi aggiusteremo insieme ciò che riguarda la mia Volontà e ciò che riguarda le creature" Gesù

Poi arriviamo al culmine. Dove il Signore cala sempre gli assi più belli. Che ci fornisce alcuni parametri ben definiti per vivere nella dv per non illuderci. Magari ci illudiamo di vivere nella dv.

Figlia mia, l’anima per vivere nella mia Volontà deve salire e per salire..." l'ascesi e che significa? Deve lasciare ciò che alla Volontà di Gesù non appartiene. Ogni giorno il Signore ci aiuti a lasciare qualche cosa che c'è in noi (pensare, agire, ecc...) che non appartiene alla dv e su questo dobbiamo essere sinceri, solleciti, solerti e senza ansia e con occhi aperti dicendoci la verità.

Figlia mia, l’anima per vivere nella mia Volontà deve salire e per salire in essa deve lasciare ciò che alla mia Volontà non appartiene, deve lasciare i suoi miseri cenci, le sue abitudini volgari,..." Gesù

La vita nella dv non è soltanto una vita divina perchè noi uniamo i nostri occhi alla dv (vieni divina volontà a guardare ecc..) ma perchè divino io e le mie abitudini, qua entra in ballo la nostra cooperazione. Se io ho delle abitudini volgari, modi di fare, consuetudini, gerghi, modi di trattare delle persone volgari, grezzi o abitanti di cafonia...io non posso perseverare in questo come se nulla fosse.

".. i suoi cibi vili,.." quando uno vive di Cielo, non dovremmo mangiare immondizia. Esempio: se io mi abituo a mangiare cozze e Champagne tutti i giorni, io la carne in scatola - con tutto rispetto - non la mangerò più. Perchè c'è un'abisso tra gli spaghetti allo scoglio e la carne in scatola. L'alimentazione del corpo dev'essere moderata, il cibo...cosa fai entrare dentro di te? Cosa ascolti? Leggi? In che discorsi ti intrattieni?

"...le sue miserie..." magari non possiamo liberarcene del tutto, possiamo però portare al Signore e fare quanto stai in noi per crescere, perfezionarsi con calma nel possibile. Operazione necessaria. I nostri attaccamenti, i nostri idoli (com'è il nostro rapporto con il denaro? la stima di noi stessi...)

".. tutto deve lasciare per servirsi di veste regale, di abitudini Divine, di cibi preziosi e sostanziosi, di ricchezze infinite, insomma di tutto ciò che appartiene alla mia Volontà,.." Gesù

abitudini da gran signore, non nel senso umano, la vita di Gesù e di Maria, la signorilità e allo stile e modi di fare. Se non facciamo delle risoluzioni interiori - potrà anche accadere di fare una caduta di stile - ma io non ci farò mai pace. E cercherò di lottarci contro le mie cadute di stile. Alimentiamo bene la nostra anima, siamo circondati da discariche, social network (rissa continua, insulti ecc...ndr), notizie, tv spazzatura, ecc... noi siamo bombardanti e avvelenati dal mattino alla sera. Il don non crede che ci sia qualche prescizione medica che ci faccia aprire il cuore a questa immondizia, sono io che decido di aprire il social /sito ecc... perchè aprirlo. Vado sul social perchè so che c'è una bacheca che pubblica cose interessanti? Belle? Lo apro per quello? Se io apro il social per andare a curiosare è chiaro che mi entrerà del cibo non buono che mi avvelenerà il cuore. Siamo noi a scegliere su quali orizzonti a situare la nostra esistenza. Dio ci aiuta e non vede l'ora di vedere figli vestiti da gran signori, che si nutrono di cose belle, che godono dei beni di Dio e si sono disposti per riceverli, non saremo come Luisa ma forse qualcosina..

".. ciò che hai scritto per ora serve a te, serve al regno del Fiat Supremo, poi sarà norma per coloro che vivranno in Esso, i quali dovranno servirsi di tutti gli atti operanti della mia volontà per mantenersi nei confini del regno mio..." Gesù

Queste cose siamo invitati a prenderle e a trasformarle in norme, direzioni e direttrici per le nostre scelte delle nostre azioni.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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