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mercoledì 18 agosto 2021

Gli abitanti di Cafonia

Considerazioni di Gesù sull'immensa sfacciataggine della stragrande maggioranza delle creature, che pur ricevendo tutto dalla Divina Volontà ed essendo, per natura, suoi servi, fanno in realtà da padroni e la trattano peggio di come si tratterebbe un servo, umiliandola e disconoscendola in tutti i modi possibili. La consolazione che Gesù ha da chi la accoglie e la ama ed i grandi benefici elargiti a chi la fa regnare. Libro di cielo volume 20, 29 Novembre 1926, 22 Dicembre 2020

29 Novembre 1926 Come la Divina Volontà fa da serva alle creature perché non la fanno regnare

Un brano che dovrebbe suscitare un profondo esame di coscienza in tutti noi, perchè se si volesse fare una battuta, questo brano si dovrebbe titolare: gli abitanti di cafonia, - espressione ironica. Se c'è una cosa che dà fastidio a quasi praticamente tutti, è il comportamento delle persone cafone, grezze e grossolane. Non soltanto le regole della buona educazione ma anche le regole elementari del vivere civile. Pensiamo, per esempio, a quanto siamo toccati o feriti quando facciamo qualcosa di bene a qualcuno - anche una cosa sciocca - tipo versare un bicchiere d'acqua o dare il passaggio ad una macchina la precedenza ad una macchina anche se avremmo la precedenza. Una persona educata ti sorride o alza la mano, il cafone questa cosa non la fa, passa e manco ti guarda come se fosse suo diritto passare per prima. Quando facciamo una gentilezza a qualcuno, se viene ricambiata con uno sgarbo (esempio: tu fai un regalo a qualcuno e questo a volte si mostra contrariato ma ha almeno il buon senso di non dirlo, il cafone patentato si lamenta: ma che è questa cosa? Fa schifo. O il cafone che fa un regalo e ti dice: questo l'ho pagato 300 euro..). Queste cose a quanto pare non sono così rare e il don pensa che difficile trovare qualcuno che queste cose non siano brutti, becere o difficilmente sopportabili.

"...Volontà mia, quanto sei ammirabile! Chi può dire di aver amato le creature come Te?..." Gesù

"..Oh se tutti conoscessero ciò che essa fa per loro, quanto ama, come il suo soffio vitale dà vita a tutti!.." Gesù

Coloro che dovrebbero essere i servi della dv, si atteggiano a padroni come cafoni. Il servo (anticamente) lavorava non h24, per una certa quantità di ore come oggi una colf e veniva pagata. Lo schiavo era h24, nessuna retribuzione e il Padrone aveva diritto e di morte.

"...essa fece come un re che volendo formarsi un’abitazione in cui regnare e formare la sua dimora, vi forma tante stanze, vi mette tante luci, per fare che non regni l’oscurità, vi mette fontanine di acque freschissime, per ricreazione, vi mette le musica, fa circondare la sua abitazione con ameni giardini, insomma vi mette tutto ciò che può renderlo felice e degno della sua regalità. Ora come re deve avere i suoi servi, i suoi ministri, i suoi soldati. Ora che avviene? Questi disconoscono il re ed invece di dominare il re, dominano i servi, i ministri, i soldati, qual non sarebbe il dolore di questo re, nel vedere che le opere sue non servono a lui, ma con ingiustizia servono ai suoi servi e lui stesso è costretto a fare il servo ai suoi servi? Perché quando un servizio, un’opera serve a se stesso non si è servitore..." Gesù

La nostra giornata dovrebbe essere costellate di un grazie in tutti i momenti, nel Prefazio il sacerdote dice: "...E’ veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore..." sempre e in ogni luogo. Il don sta parlando, il solo fatto per il parlare, quante grazie deve dire? 1) Perchè quella mattina, il don si è svegliato 2) Perchè è in buona salute, 3) Perchè sta respirando 4) Perchè il suo cuore sta battendo 5) Perchè le sue corde vocali funzionano 6) Perchè gli organi di trasmissione funzionano 7) Perchè il cervello funziona e 8) Perchè la mente riesce a connettere dei concetti sensati e a trasmetterli e si spera adirittura che il Signore si serva del don imboccandogli le parole, per infondere nella sua testa gli esempi più teneri. Già per queste cose dobbiamo dire grazie, poi dobbiamo ringraziare perchè abbiamo un tetto sotto la testa (9), le competenze per parlare ecc... il don queste cose le ha perchè ha la dv che gliele sta porgendo adesso. Nel corso della giornata, istante per istante, di quante cose dovremmo ringraziare? Purtroppo c'è chi considera che sia tutti dovuto e, oltre a non dire mai un grazie, se c'è qualcosa che non funziona iniziano a bestemmiare o ad arrabbiarsi perchè guai se qualcuno viola i suoi presunti diritti. Questa è la situazione.

Uno potrebbe dire: ma cosa gliene importa a Dio? Lui sta bene.

"..Ora senti il gran dolore della mia Suprema Volontà, tu che sei sua figlia, è giusto che sappia i dolori della tua madre, della tua regina e di Colei che è tua Vita. Essa nella Creazione fa la serva ai servi, serve l’umana volontà perché la mia non regna nelle creature. Com’è duro servire ai servi e per tanti secoli! Come l’anima si sottrae alla mia per fare la sua, mette in servitù la mia Volontà nella Creazione. Perciò il suo dolore è grande, da Regina diventa serva, né vi è chi può raddolcire un dolore sì amaro...." Gesù

"...perché non era decoroso per Lei, servire le creature, anzi era sconvenevole per la sua nobiltà di Regina far da serva a creature ingrate e perverse, che si servivano della sua servitù senza neppure guardarla, senza dirle un grazie, senza retribuirla con alcuna mercede come si usa fare coi servi..." Gesù

Non è necessario pensare alla perversione come chissà quale comportamento, la perversione cioè uno smarrimento della retta ordinazione del nostro agire, facciamo una cosa che non viene fatta per ciò che è stata creata.

Figlia mia, è molto doloroso ed umiliante per il mio Supremo Volere far da servo alle creature che non lo fanno regnare in esse..." Gesù

La maggior parte degli esseri umani passa la maggior parte del tempo a far soffrire ed umiliare la dv, sta dicendo Gesù. Ovviamente c'è il lieto fine grazie a Dio, sembra una dolorosa confessione di Gesù che ci fa conoscere come stanno le cose. L'esito di questa parole è che uno si metta davanti a Dio: posso campare così? Fra soffrire l'Unico che mi ama davvero e mettermi sotto i piedi la dv? La dv quando la facciamo entrare ed operare nella nostra anima, continua a fare la serva ma è una servitù volontaria e gradevole. Noi non abbiamo nulla da dare alla dv, abbiamo solo da prendere. Però, altra cosa è mettersi a servizio della dv

"..Esso regna in te mentre scrivi e si sente onorato e felicitato di servirti, di guidare la tua mano mentre scrivi, affinché verghi le parole sulla carta per farsi conoscere. Esso mette a servizio nella tua mente la sua santità, per somministrarti le idee, i vocaboli, gli esempi più teneri che riguardano il mio Supremo Volere affinché si faccia via in mezzo alle creature per formare il suo regno. Esso serve alla tua vista per farti guardare ciò che scrivi, alla tua bocca per imboccarti le parole, al tuo cuore per farlo palpitare del suo stesso Volere. Che differenza!.." Gesù

Tanto lo amano, tanto la dv si fa vita di ogni loro atto. Noi non ce ne rendiamo conto, il don non lo sa se in questa meditazione la Santissima Trinità lo ha aiutato, - lo sogna e lo spera - sicuramente non ci rendiamo conto, ma se si vive nell'amicizia con il Signore questi santi servizi la dv ce li fa volentieri. Al peccatore in senso stretto, la dv non somministra i vocaboli, le idee... però il peccatore beve l'acqua, respira, parla, si muove, mangia, ecc...atti resi possibili che la dv ce li sta porgendo e i grazie non li dice e non ama Colui che tutto dà e nemmeno lo ricambia.

Non ce lo ordina il medico di farci la carta d'identità per il comune di Cafonia, anzi il medico lo sconsiglia vivamente, possiamo farci la carta d'identità per la città santa dove regna la gratitudine, l'amore e l'accoglienza e l'uso santo.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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