Nella Creazione e nella Divina Maria la Divina Volontà si trova completa e integra e nel più alto grado. Nella Madonna, essere dotato di ragione, il Fiat raggiunse vette e vertici inimmaginabili a mente umana. Ella da sola fece ciò che tutti, angeli e santi insieme, non fecero né mai riusciranno a fare. Il merito immenso dei dolori di Maria Santissima. Libro di cielo volume 19, 28 Aprile 1926, 7 Agosto 2020
28 Aprile 1926
La Creazione e la Mamma Celeste sono gli esemplari più perfetti del vivere nel Divino Volere. La Vergine superò tutti nel patire
Il 28 aprile è la data della morte di San Luigi Maria di Montfort, si celebra la sua festa nella Chiesa e la sua memoria è facoltativa ed c'è un brano mariano negli scritti di Luisa in quella data. La Madonna è stata l'unica creatura a portare in Paradiso in modo incontaminato la dv che aveva ricevuto in dono.
In questo brano, Luisa nota come spesso Gesù parli della Creazione e della Divina Maria quando parla della dv, sembra quasi che cerchi dei pretesti per parlare della Creazione e la sua Mamma Celeste e Gesù dice che c'è un motivo.
“Figlia mia, se faccio ciò ho le forti ragioni. Tu devi sapere che la mia Volontà solo nella Creazione e nella mia Mamma Celeste è stata sempre integra ed ha tenuto libero il suo campo d’azione, quindi dovendo chiamare te a vivere nel mio Volere come una di loro, dovevo proportele come esempio, come un’immagine che tu devi imitare..." Gesù
Con una differenza fondamentale: la dv è rimasta nella Creazione senza proprio merito perchè la Creazione non ha la ragione - tuttavia Gesù usa la Creazione per fare delle analogie edificanti per noi perchè spiega che mentre la Creazione si dà a tutti nulla perde ed è sempre uguale. Anche come legge evangelica: noi pensiamo che dando ci impoveriamo, perchè dare vuol dire sottrarre qualcosa di nostro o di noi stessi ma Gesù dice: date e vi sarà dato e San Francesco dice che è dando che si riceve. La nobiltà di un'anima che vive nella dv e che impara dalle opere della dv è questo tratto caratteristico: dare, darsi, donare e donarsi sempre a tutti con tutto quello che si può senza paura di rimanere senza. Grandissima libertà interiore che tanto rende rassomiglianti con Dio stesso e non solo con la Creazione. Non esiste posto diverso dove si può trovare un'immagine perfetta del vivere nel dv. E perciò Dio chiama tutti coloro che vogliono vivere nella dv a fare i giri dando al Signore quel ricambio d'amore a nome della Creazione. Che in quanto non creatura ragionevole, la Creazione di per sè stessa non può dare a Dio.
La Madonna era dotata di ragione e quindi il mantenimento integro della dv in Lei era atto meritorio. Era atto che attesta la grandezza, l'eccellenza e la sua cooperazione ininterrotta le conferiva - oltre alla pienezza di grazia - una crescita ininterrotta in questi ambiti. Questo vale anche per noi. Sono delle scelte.
Noi facciamo delle scelte di vita in continuazione, e se ci pensiamo, fondamentalmente la scelta è se fare la nostra volontà o quella di Dio, qui si tratta di fare regnare la sua volontà come in Cielo così in terra se si vuole che il Fiat regni come in Cielo.
".. Perciò, figlia mia, se vuoi che il mio Fiat Supremo regni come in Cielo, che è la cosa più grande che ci resta da fare per le umane generazioni, fa’ che il mio Volere tenga il posto di sovrano in te e che viva integro e permanente, di tutto il resto non ti dar pensiero, né della tua incapacità, né delle circostanze, né delle cose nuove che possono sorgere intorno a te, perché regnando in te il mio Volere, serviranno come materia ed alimento perché il mio Fiat abbia il suo compimento.” Gesù a Luisa e anche a noi
Quando una persona vive nella dv o vuole vivere in essa, a Napoli dicono sta senza pensiero. Di tutto il resto non darsi pensiero, nel Vangelo di san Matteo cap. 6 Gesù dice di non preoccuparsi o darsi pensiero di cosa mangeremo, berremo ecc... I pensieri vengono ai pagani dice Gesù nel Vangelo, quelli che sono convinti che Dio non esista. Altra spia che ci fanno comprendere se e quanto viviamo nella dv: il tasso di pensieri e di preoccupazioni. Non si intende il pensare normale - è ovvio - ma sono i pensieri che sono causa di preoccupazione, affanno, angoscia, inquietudine, di disorientamento, ma che sta succedendo? E' la fine ecc, pensieri umanamente comprensibili in certe situazioni ma che sono figli di chi nonha ancora interiorizzato la grandezza del dv. L'unica cosa di cui dobbiamo darci pensiero, dice Gesù, è di stare il più possibile in esso. Perchè al resto ci pensa Lui. Noi non dobbiamo preoccuparci delle cose più grandi che sono più grandi noi, al limite farne oggetto della nostra preghiera e basta. Ciò su cui abbiamo molto potere è la nostra volonta e possiamo scegliere di vivere ininterrottamente in quella dv, questo sì.
Ultimo spunto di meditazione: Luisa dice (non senza ragione):
"..Onde dopo stavo pensando tra me: “E’ vero che la mia Regina Mamma fece il più grande dei sacrifici, che nessun altro ha fatto, cioè, col non voler conoscere affatto la sua volontà, ma solo quella di Dio ed in ciò abbracciò tutti i dolori, tutte le pene, fino all’eroismo del sacrificio di sacrificare il proprio Figlio per compiere il Voler Supremo, ma una volta fece questo sacrificio, tutto ciò che soffrì dopo fu l’effetto del suo primo atto, né ebbe a lottare come noi, nelle diverse circostanze, negli incontri imprevisti, nelle perdite inaspettate, per noi è sempre lotta, fino a sanguinare il proprio cuore per timore di cedere alla nostra guerreggiante volontà umana; con quanta attenzione bisogna stare affinché il Voler Supremo tenga sempre il suo posto d’onore e la supremazia su tutto e molte volte rincrudisce più la lotta che la stessa pena.” Gesù
Noi dobbiamo sempre a stare a tribolare perchè non aveva (Gesù usa questa espressione ) il germe della colpa e di conseguenza non aveva il germe della lotta. Noi dobbiamo stare a tribolare sempre perchè dentro di noi la volontà umana è contraria a quella divina, asseconda le passioni, è preda di tante miserie, di tanti disordini, perchè dobbiamo sempre lottare. Gesù non nega queste cosa.
E quindi Gesù dice: mi sono inventato un'altra cosa perchè le sue sofferenz e sacrifici fossero meritori.
“Figlia mia, tu ti sbagli, non fu uno il massimo sacrificio della mia Mamma, ma furono tali e tanti per quanti dolori, pene, circostanze, incontri fu esposta la sua e la mia esistenza; le pene in Lei erano sempre raddoppiate, perché le mie pene erano più che pene sue e poi la mia sapienza non cambiò direzione con la Mamma mia, in ogni pena che doveva toccarle Io le domandavo sempre se voleva accettarle, per sentirmi ripetere da Lei quel Fiat in ogni pena, in ogni circostanza ed anche in ogni suo palpito; quel Fiat mi risuonava sì dolce, sì soave ed armonioso, che lo volevo sentir ripetere in ogni istante della sua vita e perciò le domandavo sempre: “Mamma, vuoi far questo? Vuoi soffrire questa pena?” Gesù
Non incontrava queste resistenze interne nel farle, ma prima Gesù le chiedeva se voleva soffrire esaltando al massimo la volontarierà dei gesti della Madonna e secondo Lei -attraverso la luce del Fiat - conosceva bene l'intensità delle pene che accettava.
"..Ed a Lei il mio Fiat portava i mari dei beni che contiene e le faceva capire l’intensità della pena che accettava e questo capire con luce divina ciò che passo passo doveva patire, le dava un tale martirio, che infinitamente supera la lotta che subiscono le creature,.." Gesù
Una delle cose certe - confermate da tantissimi autori ed attendibili rivelazioni private di Maria Santissima stessa - è che Lei stessa perfettamente sapeva cosa sarebbe successo a Gesù fin dall'Annunciazione. A noi la conoscenza del futuro - il Signore ce l'ha interdetta - (e si pecca gravemente andando a cercare mezzi per aggirare questo divieto tipo dai maghi); chi fa queste cose è un folle (andare dai maghi) perchè se tra un'anno ci dovesse prendere una malattia terribile e dolorissima, la SLA (le cose peggiori come esempio)..come staremmo se noi sapessimo prima tutto ciò? Staremmo male prima del tempo. Già queste cose sono cose terrificanti, come si campa? La Madonna lo aveva sempre saputo, avrebbe potuto dire no ma accettava. Dicendo sì, Gesù la esaltava al massimo. Bisogna capire chi abbiamo davanti quando parliamo della Madonna, vediamo se qualcuno sa competere con Lei. I grandi santi sono stati molto generosi nell'eroismo del patire, ma qua stiamo su un'altra dimensione.
La lotta che noi viviamo è segno di passioni veementi. Fino a quando ci sarà una grande lotta nell'entrare nella dv vorrà dire che le passioni sono ancora molto vive.
"..La lotta è segno di passioni veementi, mentre la mia Volontà, se porta il dolore, dà l’intrepidezza e con la conoscenza dell’intensità della pena gli dà tale merito, che solo una Volontà Divina può dare.." Gesù
Nessuno pensi, quando si parla della dv che ci darà -sulla terra - la pienezza della felicità (cose vere) che questo significhi niente dolore sulla terra, niente dolore sarà solo in Paradiso, il dolore sulla terra sarà per il nostro bene. Ma quando porta il dolore dà l'intrepidezza, il coraggio e lo spirito d'offerta. Cosa grossa? Te lo offro Signore. Cosa seria: mettiamoci di fronte a Dio e chiediamoci: e se Dio mi chiedesse questo, io direi Fiat? Questo continuo rinnegare la propria volontà umana e adeguarla a quella divina. Noi forse non avremo Gesù che ci dirà: figlio/figlia mia, posso chiederti questo sacrificio o mandarti questa tribolazione? Forse non in questi termini, ma è un parlare misterioso nella nostra vita attraverso i fatti e situazioni che chiedono una nostra risposta. La nostra risposta può assomigliare a quella della Madonna o a quella dei comuni mortali. E per il nostro bene e felicità speriamo che le nostre risposte assomiglino a quelle che dava la Madonna.
MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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