Gesù esalta le beatitudini, le felicità le gioie e la conoscenza dei più intimi segreti che sono riservate alle anime che vivono in pienezza nel Divin Volere. L'immagine dell'essere immersi nelle acque del mare è un'ottima metafora per comprendere la vita nel Divin Volere. La fecondità di questa vita e come essa cresce in noi. Libro di cielo volume 18, 18 e 21 Febbraio 1926, 20 Luglio 2020
Il brano dell'11 Febbraio 1926
(La volontà umana è il tarlo che rode tutti i beni e la chiave che apre tutti i mali. Ogni atto di volontà umana non connessa con quella di Dio, forma un abisso di distanza tra il Creatore e la creatura) è stato saltato
18 Febbraio 1926
Ogni manifestazione sulla Volontà Divina è una beatitudine che si sprigiona da Dio e ogni atto di volontà umana respinge queste beatitudine
21 Febbraio 1926
Ogni manifestazione sulla Divina Volontà è un parto di Essa e come ogni atto fatto in Essa è acqua che forma per ingrandire il mare della Volontà Eterna intorno all’anima
“Figlia mia, piccola neonata della mia Volontà, tu devi sapere che chi è nata nella mia Volontà, può essere anche madre, col dare alla luce molti figli al mio Supremo Volere. Per essere madre è necessario avere materia sufficiente nell’interno, per poter formare con il suo sangue, con la sua carne e con gli alimenti continui il parto che si vuol dare alla luce. Se non c’è il germe e la materia sufficiente, è inutile sperare d’essere madre. Ora in te, essendo nata nel mio Volere, c’è il germe della fecondità, come pure c’è la materia sufficientissima di tutte le manifestazioni che ti ho fatto sul mio Volere, ogni conoscenza che ti ho dato, si può dire che può dare alla luce un figlio alla mia Volontà; i tuoi atti continui nel mio Volere sono alimenti abbondanti per formare prima in te questi figli del Cielo e poi metterli fuori come trionfo, onore, gloria e corona della mia Volontà e perenne gioia della madre che li ha partoriti..." Gesù
Brani molto belli e complementari. Nel secondo Gesù spiega delle dinamiche soprannaturali riguardanti Luisa che spiega la sua "maternità", in ogni caso il paragone di Gesù si fonda sulla sua sentenza Evangelica (chi fa la volontà di Dio, è per me sorella, fratello o madre dice Gesù). Quindi significa - si applica per prima cosa alla Chiesa e al suo mistero - che esiste una fecondità intrinseca derivante dall'unione con Gesù, dal Vangelo e dei suoi Voleri. Gesù approfondisce il Vangelo e lo applica in maniera singolare a Luisa e a chi verrà dopo di lei. Tante volte Gesù ha spiegato che la logica di Dio consiste nel fare tutto in una sola persona e poi dopo che tutto è compiuto dilatarlo a beneficio di tutti (così è stato con la Madonna e con Luisa, con Adamo e con Gesù). E ne dobbiamo prendere atto.
"...il mio amabile Gesù mi ha sorpreso e mi ha riempito tutta di Se stesso, in modo che non vedevo più me, ma solo Gesù, il quale formava intorno a Sé un mare immenso di tante fiammelle e queste erano tutte verità che si riferivano alla Divinità e al suo amabile Volere. Onde io avrei voluto prendere tutte quelle fiammelle, per conoscere Colui che è tutto per me e farlo conoscere da tutti, macché, dove non trovavo i vocaboli umani per esprimerle, dove la piccolezza della mia mente per contenerle, dove l’infinito che non mi era dato di abbracciare, dove l’immenso in cui io restavo dispersa. Di tutto comprendevo qualcosa, ma ahimè! il linguaggio celeste è molto differente dal linguaggio terrestre, quindi non trovavo le parole adatte per farmi capire, molto più che stando con Gesù io ho lo stesso linguaggio di Gesù, ci comprendiamo a meraviglia tutti e due; ma ritirato Gesù e trovandomi in me stessa, sento un tale cambiamento, che a stento posso dire qualcosa e forse pronunciata male e balbettando come una piccola bambina..." Gesù
Tante cose dell'Altissimo non si possono comprendere perchè il linguaggio e lo stile del Cielo è molto differente dal linguaggio terrestre percui se Dio ti concede Lui accesso soprannaturale a suoi modi, forme e linguaggio nessun problema fino a quando dura questo stato ma se ciò non accade noi rimaniamo al di sotto. Il senso della liturgia domenicale (della zizzania e del grano) è che Dio è Onnipotente ma non fa tutto ciò che potrebbe, non lo fa perchè non vuole. Dio vuole ciò solo che è giusto volere e ciò che è Giusto lo comprende solo Lui. Ecco perchè dobbiamo stare sempre tranquilli nei suoi modi di agire, dei suoi misteri e dei suoi decreti e al tempo stesso non dobbiamo mai disperare mai di nulla. Comanda Lui anche quando sembra che sia il maligno a farlo. Non solo non capiamo il linguaggio celeste ma quando si esce da questo stato (di visione ndr) anche chi l'ha vissuto non sanno spiegarsi (lo dicono tanti Santi nella storia della Chiesa).
Prima il Signore fa una sorte di apologia della felicità che deriva dal vivere nella divina volontà, la sola in grado di poter garantire anche in questa vita la pienezza della felicità.
"E’ giusto che la mia piccola neonata del mio Voler Supremo prenda parte alle beatitudini, gioie e felicità di Colei che l’ha messa alla luce. Tutte queste fiammelle che tu vedi nel mare interminabile della mia Volontà, sono simbolo delle beatitudini, gioie e felicità segrete che Essa contiene. Dico segrete, perché non avendo manifestato ancora la pienezza della conoscenza che il Voler Eterno contiene, né essendoci disposizioni convenienti nelle creature per manifestarle, tutte queste beatitudini stanno “ad intra” nella Divinità, aspettando di metterle fuori a chi deve nascere, vivere e far vita nel nostro Volere, senza interruzione alcuna, perché essendo una la sua volontà con la nostra, tutte le porte divine sono aperte ed i nostri più intimi segreti svelati, le gioie e le beatitudini si rendono comuni, per quanto a creatura è possibile e capace...." Gesù
Vuol dire che le conosceranno solo i diretti interessati e non ne devono parlare se questo fosse vero e al tempo stesso è un'ampia piattaforma di verifica: sto iniziando a vivere nella dv? Quanto mi sento beato, gioioso e felice? Ho vissuto beatitudini e gioie sconosciute che prima non avevo mai gustato? Se questo c'è siamo sulla buona strada, se questo non c'è pazienza...vivere nella pienezza nella dv è una cosa bella ma è una cosa grossa, impegnativa che richiede una molteplicità di campi di azione di lavoro. Si tratta di aprire una serie di circuiti tutti importanti e contemplentari che a poco a poco ci portano alla vita piena nel dv. Non avere interruzione alcuna -- un'Unità dell'Umana Volontà con quella divina, le due rimangono distinte ma non rimangono confuse. Quando si sta in questo stato si fa una vita simile a quella della Madonna.
"..tutte le porte divine sono aperte ed i nostri più intimi segreti svelati, le gioie e le beatitudini si rendono comuni,.." Gesù
Questa era la condizione terrena della Madonna. Tra Dio e la Madonna non c'erano segreti. Gli unici segreti erano quelli finalizzati alla continua e sempre più perfetta santificazione della Madonna, il don pensa che la Madonna potrebbe non aver saputo in anticipo (e lo si può vedere nei Vangeli) che pur andando a Betlemme Gesù sarebbe nato in una stalla, e la Madonna forse non sapeva che sarebbe dovuta scappare in Egitto.
Tutta la difficoltà dell'esercizio delle virtù è che noi ci ritroviamo improvvisamente di fronte a delle difficoltà o a situazioni difficili, complicate e dolorose e ci facciamo prendere dall'ansia o dal dubbio ma se l'avessimo saputo prima ci saremmo fatti trovare separati. Nella Sacra Scrittura (AT) si legge che Dio non fa nulla senza consultare i suoi profeti (passo biblico)
Amos 3,7
Poiché il Signore, DIO, non fa nulla
senza rivelare il suo segreto ai suoi servi, i profeti.
Cioè dei santi uomini ma non a livello della Madonna, questa pienezza della felicità che possiamo conoscere.
"..Queste beatitudini furono chiuse in Noi dalla volontà umana e ogni atto di volontà umana è una serratura a queste beatitudini celesti, non solo nel tempo, ma anche nell’Eternità, perché ogni atto della mia Volontà fatto in terra getta nell’anima il germe di quella beatitudine che dovrà godere nel Cielo; senza il germe è inutile sperare la pianta. Perciò ti voglio sempre più addentro nel mio Volere.” Gesù
Noi dovremmo avere un santo timore, timore quieto (non agitiamoci). Fermo restando nella pace, noi dovremmo giungere ad un livello in cui ci rendiamo conto di evitare di andare a fare guai. Chiudere a chiave una beatitudine celeste è un'atto da folli, chi di noi non vuole essere beato? Non solo adesso (nel tempo) mi privo di una beatitudine e me ne priverò anche dopo. Non è un solo problema di adesso. IL Signore ci dice queste cose per santamente ammonirci e guidarci nella via del bene.
"..Onde, non so come, mi sentivo il solito timore che potessi uscire minimamente dalla Santissima Volontà ed il mio sempre amabile Gesù è ritornato di nuovo e, tutto amore, mi ha detto:.." Luisa
Gesù risponde di non preoccuparsi. Ed usa due immagini: quel mare e della maternità, chi sa nuotare (in alto mare non a riva che non si vive questa scena). Al largo farsi un bel tuffo dopodichè si stende molto a galla (a forma di croce) vedrà che sta benissimo, si sente la carezza dell'acqua, il calore del sole e si sente tranquillo. Quando stai in acqua stai circondato davanti, dietro ecc... e se non ci fosse un mezzo di trasporto (pedalò, ecc...) - si fa per dire - se non ci fossero mezzi di trasporto una persona rimarrebbe in alto mare. Immagine molto bella.
“Figlia mia, perché temi? Senti, quando tu ti affanni e ti affliggi per paura di uscire dal mio Volere, Io me la rido e ti burlo, perché so che è tanta l’acqua del mare della mia Volontà che ti circonda, che non troveresti i confini per uscirne; dovunque volessi volgere il passo, a destra o a sinistra, avanti o dietro, cammineresti, sì, ma sempre nell’acqua del mare della mia Volontà e quest’acqua l’hai formata tu stessa coi tanti atti che hai fatto in Essa, perché essendo la mia Volontà interminabile, facendo i tuoi atti in Essa venivi a formare intorno a te un mare da cui non puoi uscire. Sicché ogni atto che fai viene a formare nuova acqua per allargare maggiormente il mare della Suprema Volontà dentro e fuori di te. I tuoi stessi timori di uscire dall’origine donde sei nata, sono ondate che formi, che, agitandoti, ti sprofondano di più nell’abisso del mare del mio Volere..." Gesù
E questo è un'obbiettivo possibile. Quanto più ci addentriamo in questa vita attraverso discernimento, la mortificazioe della nostra umana volontà, la capacità di cogliere quello che Dio ci chiede nell'istante presente, gli atti compiuti, le intenzioni e motivazioni profonde del nostro operare, la capacità di ascolto perchè Dio ha tante cose da dirci, ha tante correzioni da fare e lo fa nella misura in cui noi lo lasciamo fare. E' una vita meravigliose, ma giungere all'annientamento della nostra volontà umana non è un'operazione divertente, si deve passare attraverso una montagna di croci e di umiliazioni attraverso le quali tu devi renderti conto di quante stupidaggini facciamo dal mattino alla sera. E' come una lebbra che abbiamo attaccati, non ce la scrolliamo facilmente di dosso e questo Dio lo sa ed ecco perchè ci pensa Lui a potarci, ma queste cose sono dolorose e se te le lasci fare, Nostro Signore piano piano ti fa crescere ma se tu inizi a battere i pugni e ribellarti ed ad incaponirti Dio ci rispetta, fa un passo indietro e aspetterà tempi più opportuni ma nel frattempo perdiamo un sacco di tempo.
".. Per essere madre è necessario avere materia sufficiente nell’interno, per poter formare con il suo sangue, con la sua carne e con gli alimenti continui il parto che si vuol dare alla luce. Se non c’è il germe e la materia sufficiente, è inutile sperare d’essere madre..." Gesù
Gesù dice a Luisa che per diventare madre ci vuole il germe, la materia e poi la capacità di nutrimento. Il germe (le cellule deputate alla fecondazione), la materia e la capacità di alimentazione. Una donna che ha queste cose e non ci sono problemi fisici può diventare madre e crescere un figlio. E Gesù applica a Luisa queste cose:
"..Ora in te, essendo nata nel mio Volere, c’è il germe della fecondità, come pure c’è la materia sufficientissima di tutte le manifestazioni che ti ho fatto sul mio Volere, ogni conoscenza che ti ho dato, si può dire che può dare alla luce un figlio alla mia Volontà; i tuoi atti continui nel mio Volere sono alimenti abbondanti per formare prima in te questi figli del Cielo e poi metterli fuori come trionfo, onore, gloria e corona della mia Volontà e perenne gioia della madre che li ha partoriti. Vedi dunque che significa una manifestazione di più, è un parto di più che fa la mia Volontà, è una Vita Divina che esce a bene delle creature, è un debilitare le forze dell’umana volontà per costituirvi la fortezza della Volontà Divina..." Gesù
Germa della fecondità essendo nata nella dv, la materia sono tutte le manifestazioni sul dv e come si alimenta tutto questo? Come cresce? Con gli atti continui nel dv, noi possiamo far crescere o regredire questa vita arrivando alla sera a letto avendo dato dei buoni alimenti alla vita nella dv e un pò di botte alla nostra volontà umana. Nel corso del tempo questo modo fa attecchire sempre di più questa vita.
MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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