Gesù spiega a Luisa che, nella misura in cui si fa la Divina Volontà e si vive in essa, Dio può dare sempre più grazie, beni e benefici di ogni bene alla creatura, dato che suo unico intento e interesse è sempre e solo dare perché possiamo essere felici. Le grazie, i doni e i beni ricevuti non vanno tenuti inerti, ma corrisposti coltivandoli, accrescendoli e trafficandoli perché sempre di più si dilatino in noi i confini del regno del Divin Volere. Libro di cielo volume 16, 16 e 28 Agosto 1923, 5 Marzo 2020
16 Agosto 1923
La ragione per cui Gesù vuole che si faccia la sua Volontà, è trovare occasioni e mezzi per poter sempre dare
Le lezioni ruotano su due espressioni: una del primo brano ("...Quindi tutta la ragione, l’interesse per cui voglio che faccia la mia Volontà, è per trovare occasioni e mezzi di poter sempre dare;..Gesù) e l'altra del secondo brano è ("... Non basta possedere, ma saper possedere.." - Gesù)
Luisa (primo brano): Stavo pensando tra me: “Perché il benedetto Gesù ha tanto interesse, vuole e ama tanto che si faccia la sua Volontà? Quale gloria può ricevere dal fatto che una povera e vile creatura ceda il suo volere nella sua altissima, santissima e amabilissima Volontà sua?”
Gesù non guadagna nulla, ma se la creatura dice se si mette a fare la Sua Volontà e/o vive in essa apre i canali
“Figlia mia, vuoi saperlo? Perché è tanto il mio amore, la mia suprema bontà, che ogniqualvolta la creatura fa la mia Volontà, opera perché voglio Io, le do del mio e per darle sempre del mio voglio che faccia la mia Volontà...." Gesù
Parliamoci chiaro: se uno ci pensa bena, certo che Gesù vuole vederci lavorare ecc...ma il punto fondamentale è che in questa viva ricevere la Grazia, la gioia, la felicità, l'amicizia con Gesù, raggiungere il Paradiso e goderne delle meraviglie e vivere eternamemte beati...questi sono benefici che riceviamo noi. Nessuno può dare a Dio qualcosa che non abbia, quello che diamo a Dio la gloria accidentale ma per dargli ciò che è Gli è dovuto, perchè gli è dovuto noi ne riceviamo altro. Il peccato non intacca la gloria essenziale di Dio, non intacca la sua Gloria, Dio ha fatto quello che ha fatto perchè i pecccati fanno male a Dio ma fanno male a noi. Solo per questo ha fatto la Redenzione, al Signore non gliene viene proprio niente se non la gioia di vedere le sue creature contente. Una delle cose fondamentali che si comprende nella dv è che Dio ci vuole solo bene e vuole il nostro bene e vuole darci beni. E se ne vediamo pochi dipende dal fatto perchè noi non ci mettiamo in condizione di riceverli. Tutte le bestemmie che salgono al cielo (tipo la gente che si lamenta con Dio in continuazione solo per metterlo sotto processo e non si ricorda mai di Lui in altre occasioni...perchè non ha fatto questo ecc...) ma la vergogna che queste proveranno queste persone quando andranno dall'altra parte...perchè qua certe cose non si vedono (ed è per questo che ci vuole la fede) ma quando saremo morti noi vedremo ciò che Dio ha fatto per noi e vedremo ciò che Lui avrebbe voluto fare con noi ma non l'ha fatto perchè noi non glielo abbiamo permesso. Non abbiamo voluto. Una delle cose molto chiare (quando si conosce bene la dv) è che Dio vuole soltanto bene e il male viene solo da noi e tutto il bene non ricevuto è colpa nostra.
“Figlia mia, vuoi saperlo? Perché è tanto il mio amore, la mia suprema bontà, che ogniqualvolta la creatura fa la mia Volontà, opera perché voglio Io, le do del mio e per darle sempre del mio voglio che faccia la mia Volontà. Quindi tutta la ragione, l’interesse per cui voglio che faccia la mia Volontà, è per trovare occasioni e mezzi di poter sempre dare; è il mio amore che non vuole stare quieto, vuol sempre correre, volare verso la creatura,..." Gesù
Ha chi ha sarà dato (si dice nel Vangelo), fai quello che Dio vuole la tua anima si dilaterà per prendere grazia su grazia. Ha ricolmato di beni gli affamati, non sai più dove mettere i doni dell'Altissimo. La Madonna non è rimasta con le bracce incrociate, Lei è stata una fucina ininterrotta di trafficare gli innumerolvi doni ricevuti dall'Altissimo e si disponeva così a riceverne altri. Se noi, sempre più e sempre meglio faremo ciò che Dio vuole, riceveremo grazie su grazie. E questo te ne accorgerai, perchè il Signore oltre alle grazie ti darà anche la luce per poterle riconoscere comprese (il don sa quello che dice) delle cose che noi - essendo cose molto piccole, magari legate alla nostra vita naturale - la morte di santa Rita. Santa Rita voleva odorare una rosa d'inverno e da una sua parente ha trovato due rose e ha potuto soddisfare una cosa piccola. Piccolo desiderio terreno. Il Signore ti accontenta pure queste ed è felice di farlo se tu "accontenti Lui". Se invece una persona da sola va a cercare di accontentarsi e di stare bene cercando di fare la sua volontà procacciandosi i piaceri sensibili non starà bene sia perchè alcuni piaceri sono peccaminosi ma noi non sappiamo cosa sia bene che io goda oggi. Può darsi che una cosa che a me piace fare oggi per me non sia bene farla oggi ma tra un'anno. Io questo non lo posso fare. Se io sto completamente abbandonato nella dv ci penserà Dio. La vita di questo mondo non è estranea alla Santissima Trinità, Lui è presente in tutte quante le nostre cose, Lui conosce anche i nostri piccoli desideri (tipo mi piacrebbe vedere una vecchia trasmissione tv....). Se tu non fai la dv, sei tu che prendi le distanze da Dio e dici: me lo procuro da solo e Nostro Signore ti dice accomdati, ma non è che Dio non voglia darmele ma sono io che le rifiuto.
"..Invece, se non opera per fare la mia Volontà si mette con Me a debita distanza, rendendosi come estranea da Me e quindi non può prendere ciò che Io le voglio dare; e se Io le volessi dare del mio, le sarebbe nocivo ed indigeribile, perché il suo palato rozzo e contaminato dalla volontà umana, non le farebbe gustare né apprezzare i doni divini,.." Gesù
Non si danno le perle ai porci (dice Gesù nel Vangelo).
"..dunque tutto l’interesse è perché voglio dare sempre del mio..." Gesù
".. Oh! se tutti conoscessero il bene, (doni che si ricevono facendola e vivendoci in essa dice il don) non si farebbero ingannare dalla propria volontà!”.." Gesù
(il brano del 20 agosto 1923 che però deve essere meditato a parte sia per la lunghezza sia per la profondità dei contenuti)
28 Agosto 1923
Non basta possedere, ma bisogna coltivare e custodire ciò che si possiede
Ulteriore approfondimento del primo brano, dove Gesù spiega una cosa: Circostanza contingente: Luisa stava attenendo una visita da Gesù, proprio mentre stava arrivando il confessore Gesù compare.
"..E Gesù, con un aspetto dignitoso e noncurante mi ha detto:
“Figlia mia, vuoi tu che distrugga l’ordine della mia sapienza e che tolga quella potestà data alla mia Chiesa?”.." Gesù
La potestà nella Chiesa da chiunque sia esercitata, è potestà data dal Signore, nessuno si faccia ingannare da nessun vano ragionamento, quando ci troviamo in contatto da chi nella Chiesa ha la potestà non ci venga in mente mai di fare atti inconsulti o altro. Diverso quando un fedele battezzato può esternare difficoltà ma la potestà non si discute perchè nella Chiesa rappresenta Gesù. Se il superiore sbaglia, se la vede con Nostro Signore, chi obbedisce non sbaglia mai e chi disobbedisce sbaglia sempre anche qualora avesse buoni motivi per oggettivi o soggettivi per farlo (criterio fondamentale per noi e anche per avere discernimento, si dà sempre fiducia a chi opera con la Chiesa, nella Chiesa e sotto la Chiesa). Quando questo non c'è, estrema cautela, perchè dove questo non c'è è facilissimo trovare le zampe del diavolo anche camuffate ad arte.
La vita nella dv non è una cosa che si dà di botto. Non dall'oggi alla mattina dopo. Tu piano piano inizi a ricevere grazie ma le devi sapere mettere a frutto.
"..sicché le pene, le mortificazioni, la vigilanza, la pazienza e anche la mia stessa privazione, servono ad allargare e a custodire i confini della mia Volontà nell’anima tua..." Gesù
La nostra reazione alle cose che ci succedono, dobbiamo avere mille occhi: hai una pena? Gesù ti sta dilatando gli ambiti di possesso e di esercizio della dv, quella pena la devi accogliere e devi lasciare che ti faccia male. In stato di obbedienza a Dio. A noi non ci va di soffrire, ma se arriva una pena te la tieni e la offri al Signore e basta senza sbraitare. E basta. L'ascesi quaresimale serve a questo, se tu non ti privi mai di niente e non soffri mai nel proprio corpo, perchè soffrire nel corpo fa bene...è un'accessorio, il digiuno è digiuno fisico. Dal cibo. E ti alleni a soffrire e metti pazienza di fronte alle avversità della vita. I momenti di aridità per noi che non abbiamo la grazia di vedere Gesù.
"..Così sono le mie grazie, i miei doni, specie la mia Volontà che qual Regina ho messo in te, vuole da te il cibo, vuole il lavorio delle tue pene, dei tuoi atti, vuole che in ogni cosa, la tua volontà tutta sottomessa alla sua, le dia gli onori ed il corteggio che come a Regina si conviene; ed Essa in ogni cosa che farai e soffrirai, terrà pronto il cibo da imboccare all’anima tua.E così tu da una parte e la mia Volontà dall’altra, allargherete i confini della mia Suprema Volontà in te.” Gesù
Un'imprevisto o incoveniente non respingerlo (gli uomini ragionano sbuffando), quella scocciatura è una delle pene di oggi (prendere la propria croce Ogni giorno...), se c'è questa operazione di collaborazione con la creatura con tutte queste cose che io le decodifico con la fede perchè io un fastidio lo percepisco come fastidio. Devo sempre fare un passaggio di fede. Ecco perchè San Paolo dice che il giusto vive di fede.
MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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