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sabato 23 maggio 2020

Gesù tutto operò e soffrì nella sua Volontà

01 Dicembre 1922 Gesù tutto operò e soffrì nella sua Volontà

Stavo pensando alla Passione del mio dolce Gesù e mi sentivo quelle pene a me vicino, come se allora allora le soffrisse; e [Gesù] guardandomi, mi ha detto: "Figlia mia, Io soffrii tutte le pene nella mia Volontà, e come le soffrii aprivano tante vie nella mia Volontà per giungere a ciascuna creatura. Se non avessi sofferto nella mia Volontà, che involge tutto, le mie pene non sarebbero giunte fino a te ed a ciascuno, sarebbero restate con la mia Umanità. Anzi, con averle sofferte nella mia Volontà, non solo aprivano tante vie per andare da loro, ma ne aprivano tante altre per far entrare le creature fino a Me ed unirsi con quelle pene, e darmi ciascuna le pene che, con le loro offese Mi dovevano dare in tutto i corso dei secoli. E mentre Io ero sotto la tempesta dei colpi, la mia Volontà mi portava ciascuna creatura a colpirmi; sicchè non furono soli [i carnefici] quelli che Mi flagellarono, ma le creature di tutti i tempi, che con le loro offese avrebbero concorso alla barbara flagellazione. E così in tutte le altre pene. La mia Volontà Mi portava tutti, nessuno mancava all'appello, tutti erano a Me presenti, nessuno Mi sfuggì; perciò le mie pene furono, oh, quanto più dure, più molteplici di quelle che si videro! Onde se vuoi che le offerte delle mie pene, la tua compassione e riparazione, le tue piccole pene, non solo giungano fino a Me, ma facciano le stesse vie delle mie, fà che tutto entri nel mio Volere,e tutte le generazioni [ne] riceveranno gli effetti. E non solo le mie pene, ma anche le mie parole, perchè dette nella mia Volontà giungevano a tutti; come, per esempio, quando Pilato Mi domandò se Io fossi Re, Io risposi: 'Il mio Regno non è di questo mondo; se di questo mondo fosse, milioni di legioni di Angeli Mi difenderebbero'; e Pilato, nel vedermi sì povero, umiliato, disprezzato, si meravigliò e disse più marcato: 'Come, Re sei Tu?',ed Io con fermezza risposi a lui ed a tutti quelli che si trovano al suo posto: 'Re Io sono, e son venuto nel mondo ad insegnare la Verità. E la Verità è che non sono i posti, i regni, le dignità, il diritto del comando, che fanno regnare l'uomo, che lo nobilitano, che lo innalzano su tutti; anzi queste cose sono schiavitù, miserie, che lo fanno servire a vili passioni, a uomini ingiusti, commettendo anch'egli tanti atti d'ingiustizia che lo snobilitano, lo gettano nel fango e gli attirano l'odio dei suoi dipendenti. Sicchè le ricchezze sono schiavitù, i posti sono spade con cui molti restano uccisi o feriti. Il vero regnare è la virtù, lo spogliamento di tutto, il sacrificarsi per tutti, il sottoporsi a tutti; e questo è il vero regnare, che vincola tutti e si fa amare per tutti. Onde il mio Regno non avrà mai fine, ed il tuo è vicino a perire'. E queste parole, nella mia Volontà le facevo giungere all'orecchio di tutti quelli che si trovano in posti di autorità, per far loro conoscere il grande pericolo in cui si trovano, e per mettere in guardia coloro che aspirano ai posti, alle dignità, al comando".

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