Gesù spiega a Luisa come la santità nel Divin Volere consista nel non fare nulla di proprio ma fare ciò che fa Dio. La continua immersione in Lui e l'imparare a riconoscerne l'amore e la presenza in tutte le cose sono aspetti essenziali di questa vita. L'umanità e la divinità di Gesù, la sua misericordia e la sua giustizia. Libro di Cielo, Volume 14, 12 Maggio 1922, Lunedì 21 Ottobre 2019
12 Maggio 1922
La Santità nel Divin Volere: non fare nulla di proprio, ma solo ciò che fa Dio
Sono temi fondamentali la cui digestione è fondamentale per imparare una delle caratteristiche della DV: stare 24h con Gesù e saperlo riconoscere
“Se sapessi come mi pesa l’usar giustizia e quanto amo la creatura! Tutta la Creazione è per Me come il corpo all’anima, come la corteccia al frutto, Io sono in continuo atto immediato con l’uomo, ma le cose create mi nascondono, come il corpo nasconde l’anima, ma se non fosse per l’anima il corpo non avrebbe vita, così se mi ritirassi dalle cose create tutte resterebbero senza vita, sicché in tutte le cose create Io visito l’uomo, lo tocco e gli dò la vita. Sto nascosto nel fuoco e lo visito col calore; se Io non ci fossi, il fuoco non avrebbe calore, sarebbe fuoco dipinto e senza vita e mentre Io visito l’uomo nel fuoco, lui non mi riconosce né mi dà un saluto. Sto nell’acqua e lo visito col dissetarlo, se Io non ci fossi, l’acqua non disseterebbe, sarebbe acqua morta; e mentre Io lo visito, lui mi passa avanti senza farmi un inchino. Sto nascosto nel cibo e visito l’uomo col dargli la sostanza, la forza, il gusto; se Io non ci fossi, l’uomo, prendendo il cibo, resterebbe digiuno, eppure, ingrato, mentre si ciba di Me mi volta le spalle. Sto nascosto nel sole e lo visito con la mia luce, quasi ad ogni istante, ma, ingrato, mi ricambia con continue offese. In tutte le cose lo visito: nell’aria che respira, nel fiore che olezza, nel venticello che rinfresca, nel tuono che colpisce, in tutto; le mie visite sono innumerevoli, vedi quanto lo amo? E tu stando nella mia volontà, sei insieme con Me a visitare l’uomo e a dargli la vita, perciò non ti spaventare se qualche volta concorri alla giustizia.” Gesù
Guardati intorno, tutto ciò che vediamo o prendiamo è Divina Volontà - non è panteismo, capiamo bene, la creatura è distinta da Dio ma Sua Creatura e soprattutto come veicolo. La proprietà del fuoco e la sua sostanza intrinseca gliela ha data l'Altissimo, se tu ti scaldi al fuoco devi riconoscere la visita di Dio in quella creatura e devi pensare che se non ci fosse la visita di Dio in quella creatura, questa creatura non farebbe ciò per cui è stata creata e ciò per tutte le cose. Ecco perchè imparando a vivere in questo mondo si vive bene, divinamente e felici anche in mezzo alle prove, tumulti e tribolazioni inevitabili nella vita presente sia personali sia il prossimo (la nostra famiglia, ambiente di lavoro, città, nazione, ecc...) - dovunque noi ci muoviamo possiamo - insieme a tante belle realtà che il Signore ci dona - vivere delle prove e momenti duri.
Prove e tribolazioni sono soggette alla divina volontà e permesse e in alcune circostanze volute perchè se sa che da una sofferenza verrà fuori un bene non esita.
E Gesù: “Perché ti spaventi? Nel mio Volere non puoi esimerti dal fare ciò che faccio Io, la cosa è connaturale ed è proprio questa la santità nel mio Volere: non fare nulla di proprio, ma fare ciò che fa Dio. E poi, la mia giustizia è santità e amore, è equilibrare i diritti divini; se non avessi la giustizia mancherebbe tutta la pienezza della perfezione alla mia Divinità, così, se tu vuoi vivere nel mio Volere e non vuoi prendere parte agli atti di giustizia, la santità fatta nel mio Volere non avrebbe il suo pieno compimento, sono due acque fuse insieme, l’una è costretta a fare ciò che fa l’altra; invece se sono separate, ognuna fa la sua via. Così la Volontà mia e la tua sono le due acque fuse insieme e ciò che fa l’una deve fare l’altra, perciò sempre nella mia Volontà ti voglio.”
Gesù spiega che la giustizia divina è una perfezione, se Dio fosse giusto mancherebbe qualcosa. La giustizia non è qualcosa di brutto o aggiunto a Dio, la giustizia è una virtù cardinale, noi pensiamo subito ai possibili castighi, flagelli e punizioni divine (qua e nell'altro mondo) che sono cose che rettamente comprese rientrano nella giustizia ma non è solo questo. La Giustizia è dare a ciascuno il suo, quello che si merita, premiare i buoni e punire i malvagi. Non c'è solo l'aspetto negativo - punizione dopo e correzioni in questa vita al fine di ottenere la nostra conversione - tutto quello che accade nella nostra vita terrena è sempre finalizzato alla nostra conversione e salvezza della nostra anima (questo è un dato certo), qui non ci sono pene retributive, ci saranno nell'altro mondo. Cioè le sofferenze che una persona si merita e che i demoni possono porre in essere (entro i limiti in cui l'ingratitudine, la malizia e il numero e la specie dei peccati del dannato che ha fatto e non di più). La Giustizia non dà l'ergastolo a chi merita 3 anni di carcere.
"..Ora, l’anima che vive nel mio Volere prende parte a tutti i miei attributi ed insieme con Me corre ad ogni atto mio, quindi deve correre con Me anche agli atti di giustizia, ecco perciò, quando voglio castigare, ti nascondo la mia Umanità, la quale è più accessibile all’umana natura e tu, ai riverberi della mia Umanità senti l’amore e la compassione che ho verso le anime e mi strappi i flagelli con cui voglio colpirle. Quando poi le creature ne fanno tante che mi costringono a colpirle, nascondendoti la mia Umanità ti elevo nella luce della mia Divinità, per cui assorbendoti e beandoti in Essa, tu non senti i riverbi della mia Umanità ed Io, restando libero, colpisco le creature, sicché, o ti manifesto la mia Umanità facendoti concorrere insieme con Me agli atti di misericordia verso le creature, o ti assorbo nella luce della mia Divinità facendoti concorrere agli atti di giustizia, è sempre con Me che tu stai, anzi, quando ti assorbo nella luce della mia Divinità, è la grazia più grande che ti faccio e tu, poiché non vedi la mia Umanità, ti lamenti perché ti privo di Me e così non apprezzi la grazia che ricevi.” Gesù
In Dio è anche presente l'umanità di Gesù. Luisa si lamenta delle privazioni sensibili di Gesù, cioè quella legata alla sua umanità che è quella che veicola la sua Misericordia. La sua Umanità è veicolo della Misericordia e la sua Divinà è veicolo di Giustizia.
"..quando voglio castigare, ti nascondo la mia Umanità, la quale è più accessibile all’umana natura e tu, ai riverberi della mia Umanità senti l’amore e la compassione che ho verso le anime e mi strappi i flagelli con cui voglio colpirle. Quando poi le creature ne fanno tante che mi costringono a colpirle, nascondendoti la mia Umanità ti elevo nella luce della mia Divinità, per cui assorbendoti e beandoti in Essa, tu non senti i riverbi della mia Umanità ed Io, restando libero, colpisco le creature..." Gesù
"..o ti manifesto la mia Umanità facendoti concorrere insieme con Me agli atti di misericordia.." quando Gesù si manifesta a Luisa
Sappiamo che la Santissima Umanità di Gesù è l'espressione somma della Divina Misericordia, Gesù ha preso la sua carne umana per morire in croce e mostrare a noi il Volto Invisibile di Dio (per noi viatori); adesso Gesù si vela dietro l'Eucarestia e i suoi ministri. Occorre avere una chiara comprensione.
"..molti, nel sentire che vengo spesso da te si meravigliano, non essendo stato mio solito farlo con altre anime..." Gesù
Le manifestazioni sensibili di Gesù erano tante. E qua però Gesù
"..La santità nel mio Volere è inseparabile da Me e per elevarla al livello divino mi è necessario tenerla, o immedesimata con la mia Umanità, o nella luce della mia Divinità;.." Gesù
Il don pensa che possiamo applicare analogicamente questo discorso allo sforzo ordinario di vivere nella DV, e questo sarà palese perchè ci saranno dei momenti (fenomeno noto anche nella letteratura spirituale) in Gesù si farà presente, non nel senso che lo vedi con gli occhi ma le anime di preghiera sanno benissimo quando Gesù si fa sentire attraverso le esperienze che si vivono nella preghiera e poi ci sono dei momenti in cui Gesù sembra si sia ritirato. E uno pensa subito ai peccati e non sembra alla persona di aver peccato, ma è Nostro Signore che ti toglie percezione della sua presenza (anche se è sempre con te) - ti ascolta, ti guida, ti accompagna ecc... anche quando non lo senti.
"..e poi, perché vuoi perdere il tempo col pensare che mi hai offeso?.." Gesù
Un conto è Luisa, ma per noi è sempre bene (ad avviso del don) di stare attenti perchè certamente se combiniamo qualche guaio volontario (non imperfezione ma un peccato veniale che macchia, è una cosa brutta....san Paolo dice che non ci può essere nessuna alleanza tra il diavolo e Dio - nella DV non ci deve essere il peccato volontario in senso stretto - la Chiesa insegna che la non volontarietà di un'atto toglie la mortalità anche ad un'atto che sarebbe oggettivamente grave. E' lieve quando non ha la volontarietà della persona, in quel caso il danno causato sarebbe maggiore.
Un peccato volontario - tipo la bugia di scusa - io non posso mentire sapendo di mentire. Questo sarebbe un'atto perfettamente volontario, essere presi in contropiede in un discorso e in quella situazione non sapendo cosa dire sbofonchia qualcosa, gli scappa una mezza verità o cose del genere. La menzogna premeditata non la possiamo dire - possiamo dire il vero senza dire tutto. Il peccato macchia l'anima.
"..Per chi vive nel mio Volere il veleno della colpa non è entrato e poi, il tuo Gesù ti fulminerebbe se ti vedesse anche con piccole macchie di peccati, ti metterei fuori dal cerchio della mia Volontà e tu perderesti subito l’attitudine d’operare nel mio Volere.." Gesù
E' chiaro che qua Gesù parla di un'anima - altissimamente privilegiata che non si può permettere cose del genere (a chi molto è stato dato, molto sarà richiesto)- noi comuni mortali possiamo sperare che sia più misericordia.
Col diavolo e con il peccato (se si vuole fare vita nella DV) non ci devono essere compromessi di nessun genere, non ci fanno concessioni di nessun tipo e non ci si parla. Siccome il mondo del peccato è il mondo del diavolo e noi da esso dobbiamo starci alla larga - dobbiamo vivere nel mondo di Dio. E Gesù spiega questo rapporto molto intimo ed è possibile (forse) che anche altri lo vivano:
"..La santità nel mio Volere è inseparabile da Me e per elevarla al livello divino mi è necessario tenerla, o immedesimata con la mia Umanità, o nella luce della mia Divinità; altrimenti, come potrebbe l’anima tenere l’attitudine del suo operato nel mio Volere, se il mio operato ed il suo non fosse uno solo?.." Gesù
Facciamo tutto insieme (atto di fusione), ciò che fa Gesù lo facciamo noi ed è un mistero grande. Nulla fare di proprio ma fare ciò che fa Dio (segreto della Santità). Cerchiamo di crearci sante abitudini di ringraziamento.
MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
Nessun commento:
Posta un commento