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martedì 11 febbraio 2020

Rapporti spezzati

Gesù spiega a Luisa i rapporti che c'erano tra volontà umana e divina prima del peccato e come, dopo che furono rotti, l'uomo si mise in rapporto col peccato, con le passioni e il suo più fiero nemico. La ricostruzione e il ripristino di tutti questi rapporti nell'anima che vive nella Divina Volontà e non esce mai da essa se non per qualche leggera e involontaria debolezza. Libro di Cielo, Volume 13, 3-5 Gennaio 1922, Martedì 17 Settembre 2019

3 Gennaio 1922 Rapporti che ci sono tra la Volontà Divina e la volontà umana

Rapporti spezzati e restituiti i temi dominanti di questi due brani che non cessano di stupire e sorprendere ma come dice Gesù si tratta di verità sempre nuove e ciascuna di essa porta una felicità e conoscerle, meditarle e farle nostre significa ipso facto aumentare il nostro tasso di felicità e alcune parole portano una consolazione straordinaria fuori dal comune. E' vero che c'è il guaio fatto da Adamo e da coloro che lo seguono ribellandosi al Signore ma c'è anche chi li riallaccia (i legami). Gesù vuol far conoscere i rapporti che ci sono tra la Volontà Divina e quella Umana. C'era un rapporto di sponsalità, di fusione, estatici, idilliaci ecc... che avrebbero provocato i divini amplessi fin da questo mondo e rapporti che avrebbero messo e situato l'uomo nel corretto suo stato legato e dipendente dal proprio Principio (la Divina Volontà) e rapporti di Creazione (tutti ci avrebbero obbedito e nessuna ci avrebbe attaccato). Negli scritti di Maria D'Agreda (La Mistica Città di Dio) c'era scritto che la Madonna comandava gli elementi non per sè ma perchè non facessero soffrire Gesù bambino. La Madonna non faceva uso per sè dei suoi poteri ma li aveva e noi possiamo non capacitarci e fare la faccia perplessa quando sentiamo..

"..Perciò l’anima che vive nel mio Volere si eleva tanto in alto che lascia dietro tutti e si mette in ordine tra Me e lei, si restituisce al principio e mette in vigore tutti i rapporti spezzati; tutte le cose create le fanno corteggio e la riconoscono per loro legittima sorella e si sentono onorate nel farsi dominare da lei; vedono che lo scopo per cui furono create, di essere comandate e di ubbidire ai suoi piccoli cenni, è già compiuto, sicché tutta la natura sta riverente intorno a lei ed esulta nel vedere finalmente che il loro Dio riceve la gloria dello scopo per cui l’aveva creata: di servire l’uomo, onde, il fuoco, la luce, l’acqua, il freddo, si faranno da lei comandare ed ubbidiranno fedelmente.." Gesù

San Francesco d'Assisi non conosceva queste cose, aveva però un'amore folle per il Signore che gli fece fare follie e questo l'ha portato ad un'unione alla sua volontà e qualche primizia di questo dono l'ha vissuta (cantico delle creature, il lupo di Gubbio ecc...) e non sono favolette. Sono delle cose vere e profonde assai. Questo perchè quando si vive nel DV si mette ordine tra il Creatore e la creatura tra cui il dominio sulle cose create. La follia dell'uomo è che aveva questi doni è che ha rotto i rapporti e si è messo in rapporti con il nemico.

"..Ora, l’uomo col sottrarsi alla mia Volontà ruppe tutti questi rapporti e si mise in rapporto col peccato, con le passioni, col suo più fiero nemico.." Gesù

In un esorcismo (testimonianza personale del don - il diavolo non bisogna mai ascoltarlo perchè mischia sempre il vero e il falso e dice sempre un sacco di studipaggini), dicono gli esorcisti che però talvolta il Signore obbliga il demonio a dire il vero per scuotere un pò le coscienze - il diavolo avrebbe detto questa frase: il diavolo si faceva beffe della stupidità umana "..voi abbandonate Quello (il diavolo non può chiamare per nome Gesù) che vi Ama infinitamente e non avete idea di quanto vi ama e venite a mettervi nelle mie mani come tanti deficienti, come degli emeriti idioti nelle mani di chi odia e che vi farà male per l'eternità...quanto siete stupidi.." forse non sono le esatte parole però il concetto è questo. Follia più grande di questa si può forse concepire? Eppure in questa follia vive la stragrande maggioranza del genere umano ma chi ripristina questi rapporti lascia indietro tutti (le cose di prima sono passate direbbe San Paolo, c'è altro a cui pensare). Tutto viene relativizzato e quando si entra in questo mondo e si sceglie questa vita le priorità cambiano. Se cresciamo bene dobbiamo avere l'unica paura santa: quella di uscire dal Fiat.

(continua nel brano di sotto)

5 Gennaio 1922 L’Essere Divino è portato da una forza irresistibile a comunicarsi alla creatura

Figlia mia, la tua afflizione pesa sul mio cuore, più che se fosse mia e non posso soffrire che tu sia così amareggiata ed a qualunque costo voglio vederti felice, voglio vedere sul tuo labbro spuntare di nuovo il sorriso che porta la beatitudine del mio Volere; dimmi dunque, che vuoi perché possa renderti di nuovo felice? ..." Gesù

Frase che fa pensare all'episodio biblico del Re Salomone al quale il Signore chiede cosa voleva. E lui chiese la sapienza e non altro per ben governare e siccome non chiese altro il Signore gli diede anche dell'altro. Quando non c'è la cosa più importante, il resto non ci rende felici e non ci appaga.

"..Ed io: “Amor mio, quello che voglio è che mi dia la grazia che io faccia sempre, sempre il tuo Volere, questo mi basta. Quanto temo di non fare ciò, non è questa la più grande sventura, che non faccia anche nella più piccola cosa la tua Volontà? Eppure le tue proposte, le tue stesse premure m’inducono a questo, perché vedo che, non perché è la tua Volontà, ma perché vuoi rendermi felice e svuotare il mio cuore dall’amarezza di cui è come inzuppato, Tu vuoi fare la volontà mia, ah! Gesù, Gesù, non permettere e se vuoi rendermi felice, alla tua potenza non mancano altri modi per togliermi dalla mia afflizione.” Luisa

Ed attenzione al motivo per cui Luisa dice ciò, perchè Gesù la vede amareggiata e la rivuole felice. Se vuoi fare qualcosa inventalo te (dice Luisa rivolto al Signore) non me lo chiedere te. Impariamo da questo. Gesù la rassicura, questo non sarà mai. (Luisa chiede che sia Gesù a prendere l'iniziativa per non fare lei l'umana volontà).

"..E Gesù: “Figlia mia, figlia mia, figlia della mia Volontà, no, non temere, questo non sarà mai, che i nostri voleri restino neppure lesi, se sarà necessario farò un miracolo , ma i nostri voleri non si disgiungeranno giammai...."

E se anche Luisa per debolezza mancasse per debolezza (non per malizia) Gesù farà un miracolo.

"..Senti, il mio Essere è portato da una forza irresistibile a comunicarsi alla creatura, ho tante altre cose da dirti ancora, tante altre verità che tu non conosci e tutte le mie verità portano la felicità che ciascuna possiede e quante verità l’anima conosce, tante diverse felicità acquista.." e Gesù le rivolge a tutte noi. Dio ha creato tutto l'universo per vedere la sua creatura intelligente vivere nel suo Volere e godesse fin da questo immenso l'immensa felicità che avrebbe trovato il compimento in Paradiso.

"..Ora le verità, trovando il tuo cuore amareggiato sentono ombrata la loro felicità e non possono comunicarsi liberamente. Io sono come un padre felice che possiede la pienezza di tutta la felicità e che vuol rendere felici tutti i suoi figli. Ora, se vede un figlio che veramente lo ama e lo vede mesto, pensoso, a qualunque costo vuole rendere felice suo figlio e toglierlo da quell’imbarazzo e se il padre conosce che quella mestizia è per causa dell’amore che porta al padre, oh! allora non si dà pace ed usa tutte le arti e fa qualunque sacrificio per rendere felice suo figlio. Tale sono Io e siccome so che la tua afflizione è per causa mia, se non ti vedo ritornare di nuovo al tuo stato di letizia ed improntata dalla mia felicità, Io mi renderò infelice aspettando che ritorni nelle braccia della mia felicità.” Gesù

Gesù ha la pienezza della felicità e vuole rendere felici i figli e quando ci vede mesti e pensosi (i figli che vogliono vivere nel DV non perchè schiavi delle passioni, alleati col loro fiero nemico - chi vive nel peccato sperimenta il salario del peccato e della sua ribellione), quando ci vede in questo modo ci pensa Lui. Qui parla dei dolori santi, da un lato fanno piacere (beati gli afflitti perchè saranno consolati) ma dall'altro gli recano dolore perchè vanno a temperare lo stato di felicità che deve caratterizzare un figlio del divin volere. Ci sono sante afflizioni, la più importante è fare nostri i dolori di Gesù e di Maria cosa che pochi fanno, il secondo dolore santo (che è compreso nel primo) è addolorarsi nel dilagare del peccato e perdita delle anime e le mancanza di corrispondenza dell'amore delle creature, poi c'è il dolore della separazione da Gesù sia in modo straordinario sia in modo ordinario (grazia sensibile o interiore). Tutte queste cose sono dolori santi non piagnistei per cui si piange per motivazioni umane (le cose non vanno secondo la nostra volontà o perdiamo qualche persona cara o oggetto, soldo e lavoro - comprensbili ma umane) o per motivi di peccato (quando uno perde un compagno di peccato per esempio). Dove c'è la presenza del peccato e del demonio la letizia e la felicità non ci sono, c'è il pessimismo che abbatte, c'è l'angoscia, la depressione, la tristezza profonda e lacerante...queste sono cose sterco e bava dell'inferno e non possono abitare in un'anima che vuole vivere nel divin volere.

Mai mancare ad occhi aperti quando sappiamo esserci una volontà Divina

MEDITAZIONE SULLA DIVINA VOLONTA' DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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