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martedì 3 dicembre 2019

Nella Divina Volontà niente mestizia

Gesù spiega che la mestizia non può assolutamente essere compatibile con la vita nella Divina Volontà, che è sorgente e fonte di ogni gioia, felicità e contento. Danni e caratteristiche della mestizia. Spiega anche il portento degli atti nel Divin Volere e come essi moltiplichino glorie e grazie in cielo e in terra, costituendo oggetto di ammirazione e gioia per Gesù stesso, che vede formarsi in essi nuove splendide creazioni. Libro di Cielo, volume 13, 13-20 Agosto 1921, Giovedì 8 Agosto 2019

Gli scritti non sono mai scontati e mai poco importanti e ci sono dei passaggi dove, se ci fosse un'ipotetico elettrocardiogramma raggiungerebbero dei picchi straordinari. E' stupendo sentire che chi è triste viene messo fuori dal cielo o un solo atto nella DV vale più della stessa Creazione.

13 Agosto 1921 La mestizia non entra nella Divina Volontà. La Divina Volontà contiene la sostanza di tutte le gioie, la fonte di tutte le felicità

Figlia mia, coraggio, non ti voglio afflitta, perché tutto l’essere di chi vive nella mia Volontà, è sfiorato dal sorriso del Cielo, dal contento dei beati, dalla pace dei santi. La mia Volontà contiene la sostanza di tutte le gioie, la fonte di tutte le felicità e chi vive nel mio Volere, anche nel dolore sente impastati insieme: dolore e gioia, lacrime e sorriso, amarezza e dolcezza. Il contento è inseparabile dalla mia Volontà. Tu devi sapere che come pensi nella mia Volontà, come parli, come operi, come ami, ecc., tanti figli partorisci al mio Volere per quanti pensieri fai, per quante parole dici, per quante opere e atti d’amore emetti; questi figli si moltiplicano all’infinito nel mio Volere e girano per il Cielo e per tutta la terra, portando al Cielo nuova gioia, nuova gloria e contento e, alla terra, nuova grazia girando per tutti i cuori, portando i miei sospiri, i miei gemiti, le suppliche della loro Madre che li vuole salvi e che vuol dare loro la sua Vita. Or, questi figli, parto del mio Volere, perché si riconosca che sono i miei figli, devono rassomigliare, tenere gli stessi modi della Madre che li ha partoriti, se si vedono mesti, saranno messi fuori dal Cielo e sarà detto loro: “Nel nostro soggiorno non entra la mestizia.” Non faranno breccia nelle creature, perché, vedendoli mesti, metteranno in dubbio che siano i veri figli legittimi del mio Volere e poi, chi è mesto non ha la grazia d’insinuarsi negli altri, di vincerli e dominarli; chi è mesto non è capace di eroismo e di darsi a bene di tutti. Molte volte questi figli restano abortiti e muoiono al parto, senza uscire alla luce del Divin Volere.” Gesù

Circostanza contingente: Luisa si sente afflitta, non sofferente ma tendente alla mestizia. San Paolo nelle sue lettere dice che noi cristiani siamo afflitti ma sempre lieti, poveri ma facciamo ricchi a molti ecc... afflitti ma sempre lieti. E Gesù dice che non vuole Luisa/ e noi afflitti tendenti alla tristezza. Per chi vive nella DV sfiora su tutto il sorriso del cielo.

"..perché tutto l’essere di chi vive nella mia Volontà, è sfiorato dal sorriso del Cielo, dal contento dei beati, dalla pace dei santi.." dv

Gesù sta dicendo che chi vive nella DV è l'immagine anche esteriore della contentezza, gioia e felicità. Se esse (contentezza, gioia e felicità) non ci sono nella nostra vita e non le sentiamo la vita nella DV non è ancora sufficientemente formata perchè la DV contiene la sostanza di tutte le gioie. Quante felicità ci sono? infinite, sono tutte nella DV. E chi vive nel DV anche nel dolore si sente gioia e dolore, amarezza e dolcezza, ecc.. chi vive nella DV quando sente dire queste cose non c'è bisogno di queste cose perchè sa di cosa si tratta.

Noi sappiamo che qua Gesù fa riferimento a due forme di giri: i giri automatici quelli che noi inneschiamo basta che noi facciamo un'opera, un pensiero nella DV ecc.. ed è come se partorissimo un figlio nel dv e appena entrano nella DV diventano infiniti. E girano per tutta la terra. Ho detto una parola nella DV e, sebbene non me ne rendo conto, si moltiplica all'infinito ed incomincia a girare e dove va? in giro, in Cielo a portare nuova gloria e contento ai Santi e poi sulla terra (presente, passato e futuro) portando grazia a tutti i cuori. Una cosa di questo genere ogni conoscenza dilata la vita nella DV dentro l'anima - uno cercherà di interiorizzare sempre di più e moltiplicare gli atti nella DV. Questi figli devono tenere rassomigliare i modi della Madre cioè la DV (con tutto il rispetto per la Madonna).

"..questi figli, parto del mio Volere, perché si riconosca che sono i miei figli, devono rassomigliare, tenere gli stessi modi della Madre che li ha partoriti, se si vedono mesti, saranno messi fuori dal Cielo e sarà detto loro: “Nel nostro soggiorno non entra la mestizia.” Gesù

Se vuoi mantenerti mesto nonostante abbia la sorgente della felicità in te fai pure ma non puoi entrare qua; eco della parabola del Vangelo in cui il Padrone di casa caccia colui che non aveva l'abito di nozze. Non c'è compatibilità tra la DV e la mestizia e poi c'è un'altro problema: le creature se ti vedono che cosa penseranno? come faranno a pensare che la DV è la sorgente di tutte le gioie e che è preziosa tale che vale qualsiasi sacrificio se vedono i musi lunghi? Non ci crederà nessuno. Chi è mesto non ha la grazia di insinuarsi negli altri, per entrare nei cuori occorre avere uno stile esteriore bello, pacato e rispetto del prossimo. Noi comunichiamo queste cose anche se non sembra, sono i modi che affascinano i cuori nelle persone, è quello che la persona trasmette e se queste cose non ci sono, puoi essere chi vuoi ma nei cuori non entrerai. Chi è mesto non è capace di fare atti di eroismo. Chi è ripiegata su sè stessa farà qualche gesto ma non sarà perseverante.

20 Agosto 1921 Gli atti fatti nel Divin Volere sono nuovi cieli d’amore e di gloria

Figlia mia, figlia del mio Volere, Io amo tanto chi vive nella mia Volontà, che mi faccio custodia e lo tengo a difesa nelle mie stesse braccia. Sono geloso che neppure un atto vada perduto, perché in ogni atto viene compromessa la mia stessa Vita.." Gesù

Poi spiega

"..Il Fiat fece uscire la Creazione e dal Fiat riceve continua conservazione, se il mio Fiat si ritirasse si risolverebbe nel nulla e se la Creazione si conserva integra, senza mutarsi, è perché non è uscita dal Fiat.." Gesù

"..ma non ho ripetuto un nuovo Fiat , altrimenti sarebbero usciti altri nuovi cieli, altri nuovi soli e stelle, ma uno diverso dall’altro; ma nell’anima che vive nel mio Volere non è un solo Fiat, ma ripetuti Fiat, per cui come l’anima opera nel mio Volere, Io ripeto il Fiat e si estendono nuovi cieli, nuovi soli e stelle e siccome l’anima contiene un’intelligenza, questi cieli sono nuovi cieli d’amore, di gloria, di luce, di adorazione, di conoscenza, da formare tale varietà di bellezza che Io stesso ne resto rapito.." Gesù

Tutte le cose create sono quelle che sono e rimangono quelle che sono perchè non hanno intelligenza e volontà. Mentre il Signore ha pronunciato un solo FIAT per la Creazione, nell'anima che vive nella DV non è un solo FIAT ma ripetuti ogni volta che l'anima fa un'atto nel divin volere e che succede? Nuovi cieli, soli ecc... un solo fiat ha creato un'universo ma quanti fiat si ripetono. Perchè si ripetono? Perchè l'anima ha l'intelligenza, e quindi - dopo aver letto le cose che ha detto Gesù - faccio un'atto nella DV con l'intenzione di fonderlo con essa perchè quell'atto diventi eterno, immenso ecc.. e che succede? altro fiat nell'anima che faccio contento Gesù tale da farlo rimanere rapito. Io povero peccatore posso fare questo? Intanto bisogna leggerli e capirli bene. Il fondamento è l'intelligenza e la volontà.

"..Tutto il Cielo, i santi, gli angeli non sanno distaccare lo sguardo, perché mentre guardano la varietà dei cieli che contiene, altri nuovi si estendono, l’uno più bello dell’altro; vedono la celeste patria ricopiata nell’anima che vive nel mio Volere, e la molteplicità delle cose nuove si moltiplica all’infinito.." Gesù

Possiamo usare qualche misero esempio, supponiamo chi viaggia e va a vedere nuovi posti. E' bello vedere posti non conosciuti, chi è appassionato di cinema va sempre in cerca di altri spettacoli belli ecc.. questa cosa non è semplicemente legata alla caducità di queste cose ma è un fatto strutturale. La contentezza e la felicità nasce dalla continua varietà e sempre novità che ci vengono poste di fronte, in Paradiso la fonte della Felicità ci sorprenderà di secondo in secondo e non si esauriranno le fonti di piacere. Dopo 1000 anni di Paradiso, ogni giorno nuovo sarà un nuovo giorno di cose belle e non ci stancheremo mai. Gesù dice che se in terra rinunceremo a qualcosa di bello ce la restituirà con gli interessi nell'altro mondo dove i viaggi, i gusti ecc.. sono più belli. Quell'atto è un'atto unito alla DV perchè essa è una moltiplicatrice ininterrotta di gioia e di contenti di ogni genere.

"..Perché il cielo, il sole, sono senza intelligenza, onde da parte sua non hanno alcun valore, tutto il valore è mio. Invece, per chi vive nel mio Volere, contenendo un’intelligenza c’è il suo volere che corre nel Mio e la potenza del mio Fiat si serve di esso come materia per estendere questi nuovi cieli, sicché, come l’anima opera nel mio Volere mi dà il diletto di formare nuove Creazioni. “Questi atti sono l’esplicazione della Vita della mia Volontà, i prodigi del mio Volere, il mio Fiat ripetuto; come non devo amare quest’anima?

Da parte del Sole non c'è nessun valore aggiunto, ma per chi vive nella DV c'è il suo volere che corre nel Volere di Gesù. Un punto fondamentalissimo: gli atti nella DV sembrano (ma non lo sono) tutti uguali "se io dico prima di fare un'azione..vieni dv nel mio parlare o ascoltare ecc...." attenzione nella DV entra quello che faccio io in quanto io cioè la mia anima e il mio modo di fare una certa cosa è unico anche se si tratta di cose che fanno tutti (anche nel dormire, mangiare, ecc..) noi abbiamo delle cose personali - DNA, impronte digitali, ecc.. - Gesù vede moltiplicarsi nella DV l'atto di quella persona particolare che lo può fare soltanto lei. Certo che la potenza è tratta dalla DV ma l'intelligenza è di quell'anima particolare. Se non lo faccio nella dv il mio personale non lo può fare nessuno.

Questi atti sono l’esplicazione della Vita della mia Volontà, i prodigi del mio Volere, il mio Fiat ripetuto; come non devo amare quest’anima?” Gesù

MEDITAZIONE SULLA DIVINA VOLONTA' DI don Leonardo Maria Pompei

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