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sabato 9 novembre 2019

Chi possiede il Fiat non è soggetto ad alcuna infelicità

Gesù spiega a Luisa quanto bene la Madonna ha prodotto vivendo del tutto nella Divina Volontà e anche quanto bene si possa produrre in esso sia a beneficio nostro, dei santi e di tutte le persone della razza umana. Libro di Cielo volume 24 15 Agosto 1928 e 18 Agosto 1928, sabato 20 Luglio 2019. (ndr: testo riscritto dal sottoscritto perchè per uno sbaglio era identico a quello del Venerdì).

"..perché chi possiede il Fiat Divino non è soggetto ad alcuna infelicità.." Gesù, bisognerebbe ripetersela in continuazione...perché chi possiede il Fiat Divino non è soggetto ad alcuna infelicità...perché chi possiede il Fiat Divino non è soggetto ad alcuna infelicità....perché chi possiede il Fiat Divino non è soggetto ad alcuna infelicità...potremmo prenderla come giaculatoria. Molti maestri di Spirito consigliano di portarsi una frase della meditazione nella giornata quotidiana.

15 Agosto 1928 Il vivere nel Fiat Divino è comunione tra Creatore e creatura. La Vergine, sua gloria insuperabile. La santità del Voler Divino conosciuta in Cielo

"..solo Lei è l'unica perché fu la sola che fece vita nel Fiat Divino, mai ebbe luogo in Lei l'umano volere, la sua vita fu tutta di Volontà Divina.." Gesù / Nessuno può raggiungere la Madonna / Adamo ed Eva sono caduti e Luisa aveva il peccato originale e anch'essa ha fatto degli atti di volontà umana e anche noi, e anche quando si fa la scelta di vivere sul serio nella DV non è operazione sempre molto agevole fermare il nostro volere umano e non dargli vita; anche nelle piccolissime cose di cui è piena la nostra vita quotidiana.

"..Ora in Cielo l'Altezza della Madre Sovrana, possedendo i suoi mari non fa altro che innalzare onde altissime di luce, di santità, d'amore eccetera e scaricarle sul Trono dell'Ente Supremo, il quale per non farsi vincere dall'amore di Lei, da sotto i mari della Vergine Regina, dove ha il suo mare più esteso, più profondo, forma le onde sue più alte e le versa su di Lei e Lei prepara le altre e Dio le altre, in modo che tutto l'Empireo resta allagato da queste onde di luce, di bellezze, d'amore e simili, tanto che tutti prendono parte e godono e vedendo che loro, cioè i Beati, non possono formare queste onde, perché non posseggono mari, comprendono che la loro Madre e Regina, se possiede tutto ciò è perché formò la sua vita e santità nella Volontà Divina. Sicché i Santi nella Vergine conoscono che significa santità di Voler Divino nella creatura e perciò sospirano altre creature che portino questi mari nella Patria Celeste, per veder formare altre onde incantevoli e di loro maggiore godimento. La terra non conosce ancora la Santità nella mia Volontà e perciò amo tanto farla conoscere, ma al Cielo è ben nota perché c'è la Regina Sovrana che solo a vederla, si fa rivelatrice della santità del mio Fiat. Sicché Lei, in virtù di Esso, fu portento in terra di grazie per sé e per tutta l'umana famiglia ed è portento di gloria nella Patria Celeste, né alcun'altra creatura si può dire simile a Lei." Gesù

In Paradiso conoscono la DV perchè vedono cosa succede tra la Madonna e Dio. Guardiamo l'immensità del mare e poi guardiamo quei sentierini di montagna e guardiamo i rivoli d'acqua, cosa sono in confronto al mare? o una fontanella in città? Peggio ancora qualche gocciolina, se avessimo tanta sete sarebbe una tortura prendere acqua con il conta gocce. Vedendo questi spettacoli i Santi vedono questo e capiscono che questa cosa sta su un'altro pianeta. Si applica anche ai grandi Santi. Certo che tutto è grazia ma i Santi sono gli eroi della fede, la Chiesa riconoscendo le eroicità delle loro virtù li chiama Venerabile, cioè coloro che hanno esercitato le virtù cristiane in modo eroico. Ma quell'eroe di fronte alla Santità nella Volontà Divina è un nulla. Chi è questa creatura? E' la Mamma di Gesù..

".. solo Lei è l'unica perché fu la sola che fece vita nel Fiat Divino, mai ebbe luogo in Lei l'umano volere, la sua vita fu tutta di Volontà Divina ed in virtù di Essa, accentrò in sé tutte le creature concependole nel suo Materno Cuore e bilocando tante volte il suo Figlio Gesù per darlo a ciascuna creatura che aveva concepito nel suo Vergine Cuore.Perciò la sua Maternità è estesa a tutti. Tutti possono darsi il vanto e dire: la Madre di Gesù e la Madre mia, e questa Madre sì dolce, amabile, amante, dà a ciascuna il suo Figlio diletto, come pegno del suo amore materno. Sola la mia Volontà poteva darle questa virtù di concepire tutte le creature come figli suoi e di moltiplicare tante volte il suo Gesù per quanti figli aveva..." Gesù

Tutti hanno il proprio Gesù e la Madonna, in Paradiso c'è una gara d'amore perpetua tra Dio e la Madonna che si trova su altre frequenze della santità ordinaria. La meditazione di questi scritti deve lasciarci a bocca aperta, la Terra non conosce ancora la santità nella DIVINA VOLONTA', i Santi sospirano che noi, ai quali è toccata la sorte di vivere in questo tempo (nel tempo della rivelazione della Divina Volontà ndr), se uno fosse vissuto nel passato non le avrebbe conosciute. I santi fanno il tifo perchè in Paradiso si gode non soltanto del rapporto personale con Dio, non soltanto dei beni accidentali che il Signore dona ma anche dei beni degli uni degli altri; ma se arriva un Santo che ha fatto atti nella DV questo ridonda a beneficio di tutti. Monfort fu illuminato in parte perchè chi è veramente devoto alla Madonna diventa santo in breve tempo ma il segreto pienamente rivelato è perchè la vita della Madonna fu tutta di Volontà Divina. In Lei non ci fu mai il peccato ma non fece mai nessun atto di volere proprio anche tra quelli leciti e normali.

(PER CAPIRE I BENI ACCIDENTALI...Caro Lorenzo, 1. nella beatitudine che si prova in cielo i teologi distinguono una beatitudine essenziale da una beatitudine accidentale. Tale beatitudine viene dette anche gloria. Ebbene, la gloria essenziale consiste nel possesso di Dio. La beatitudine o gloria accidentale consiste nel possesso di altri beni che non sono Dio.

2. Tra i beni cosiddetti “accidentali” vi sono anche le aureole. Di queste aureole parla san Tommaso nel Supplemento alla Somma teologica. A dire il vero il Supplemento non l’ha scritto proprio San Tommaso, perché morto prima di concludere la Somma Teologica, ma l’hanno compilato i suoi segretari prendendo da quanto san Tommaso aveva scritto su questi argomenti soprattutto nel Commento alle Sentenze......per continuare ad approfondire l'argomento rimando al link...il primo dei domenicani)

18 Agosto 1928 Le pene nel Fiat sono stille e si giungono a rapirle. Esempio. Come le verità sulla Divina Volontà sono vite Divine e stanno tutte in aspettativa per fare il loro ufficio

Luisa sta pensando a quanti dolori ebbero Gesù e la Madonna.

Stavo facendo il mio solito giro nelle opere della Redenzione e soffermandomi ora ad una pena, ora ad un'altra che Gesù e la Celeste Regina avevano sofferto, pensavo tra me: chissà come i loro Cuori restavano affogati nelle loro pene; pene non piccole, tanto che la Vergine giungeva a sacrificare il proprio Figlio ed il Figlio la sua stessa vita. Ed il mio dolce Gesù, muovendosi nel mio interno, mi ha detto: "Figlia mia, siccome in me e nella Madre mia regnava il Fiat Divino, si comprendeva che significava fare e soffrire un atto in Essa ed il gran bene che si acquistava. Onde in virtù del grande acquisto, la pena ci sembrava piccola, come una stilla di acqua nell'immenso mare. E per fare altri acquisti si sospirava altre occasioni d'opere e di pene, perché per un atto nella mia Volontà Divina non c'è pena, neppure il sacrificio della propria vita che possa eguagliare un acquisto sì grande. Noi ci trovavamo nella condizione di una persona a cui viene offerto il bene d'un lavoro faticoso sì, ma il cui guadagno è tanto grande che metterebbe la propria vita per avere occasione d'avere altri simili lavori, perché innanzi ai grandi acquisti le pene si sospirano, si agognano e si giunge perfino a rapirle. Se per il lavoro di una giornata si potesse guadagnare un regno, rendere sé e tutta la sua patria felice, chi non farebbe il lavoro d'un giorno? Sebbene per me e per la Celeste Signora, la Patria fosse già nostra, eravamo più che felici, perché chi possiede il Fiat Divino non è soggetto ad alcuna infelicità, tutto era nostro..." Gesù

E qua Gesù spiega: in Lui e in Lei regnava il FIAT divino e perciò si capisce bene il perchè. Tutta la meritorietà degli atti della Redenzione e della Santificazione dipende dal fatto che erano atti compiuti nella DV, quindi un'atto di penitenza compiuto nella dv (quindi "..vieni divina volontà a digiunare... vieni divina volontà ad astenerti dal prendere questo cibo....ecc / mi fondo in te prima di compiere questo sacrificio - e questo vale per tutte le cose dalle più piccole alle più grandi) che valore avrà?

Tentazione: se ogni atto divino fatto nella DV è Infinito, Eterno ed Immenso che differenza c'è se faccio un Rosario o faccio una semplice passeggiata? tanto è sempre IEI (Infinito Eterno Immenso) -- la qualificazione di un'atto religioso in senso stretto è infinitamente più grande di una passeggiata. Gesù non si è limitato a fare una passeggiata sul lago di Galilea ma tutta quanta la Sua Vita fu un'immenso sacrificio. Quando contempliamo la Passione di Gesù c'è da rimanere senza parole.

Quando uno ha la fede, se ti arriva una croce non la prendi più alla umana ma ringrazi il Signore ma ti fondi alla divina volontà e la offri. Noi qua non ci rendiamo conto ma dall'altra parte sì.

"..E per fare altri acquisti si sospirava altre occasioni d'opere e di pene, perché per un atto nella mia Volontà Divina non c'è pena, neppure il sacrificio della propria vita che possa eguagliare un acquisto sì grande...." Gesù

E qua siamo liberi di crederci o di non crederci. Luisa potrebbe ripetere quella frase che disse Santa Bernadette agli scettici di Lourdes: lei disse (a coloro che dubitavano): a me la Madonna ha detto di dirvelo non di farvelo credere. E perchè facevano tutte queste pene, sacrifici e penitenze? Perchè servivano per l'umana famiglia ed ogni pena raddoppiava il bene loro. Gesù e Maria erano felici e volevano la nostra felicità e per far ciò dovevano soffrire pene e croci a favore del genere umano e Gesù / Maria volentieri lo facevano. E' bellissimo pensare ai nostri atti nella DV che producono per noi - noi non stiamo nella DV come ci stavano Gesù e Maria, possiamo ci possiamo entrare, ci rendono felici, concorrono con quelli di Gesù e di Maria per la salvezza dell'Umanità, concorreranno alla crescita della gloria accidentale del Paradiso e concorreranno alla nostra glorificazione in Paradiso.

"..ma perché l'operare nel Fiat dà campo a fare operare ad un Volere Divino ed operando in Esso sono Cieli che corrono in quell'atto, sono Soli che si racchiudono, sono beni immensi che sorgono. Insomma è quel Fiat Divino che tutto può e tutto possiede.." Gesù

Produrre Cieli e Soli è atto degnissimo in sè stesso ed è degno di Dio.

"Figlia mia, siccome in me e nella Madre mia regnava il Fiat Divino, si comprendeva che significava fare e soffrire un atto in Essa ed il gran bene che si acquistava. Onde in virtù del grande acquisto, la pena ci sembrava piccola, come una stilla di acqua nell'immenso mare. E per fare altri acquisti si sospirava altre occasioni d'opere e di pene, perché per un atto nella mia Volontà Divina non c'è pena, neppure il sacrificio della propria vita che possa eguagliare un acquisto sì grande. Noi ci trovavamo nella condizione di una persona a cui viene offerto il bene d'un lavoro faticoso sì, ma il cui guadagno è tanto grande che metterebbe la propria vita per avere occasione d'avere altri simili lavori, perché innanzi ai grandi acquisti le pene si sospirano, si agognano e si giunge perfino a rapirle. Se per il lavoro di una giornata si potesse guadagnare un regno, rendere sé e tutta la sua patria felice, chi non farebbe il lavoro d'un giorno? Sebbene per me e per la Celeste Signora, la Patria fosse già nostra, eravamo più che felici, perché chi possiede il Fiat Divino non è soggetto ad alcuna infelicità, tutto era nostro. Ma siccome le nostre opere e pene nel nostro Voler Divino servivano all'acquisto del regno per l’umana famiglia ed ogni pena in più raddoppiava i diritti su essi per un sì grande acquisto, l'amore per loro e per vederli felici, ci sentivamo gloriosi, vittoriosi, che la giornata della nostra vita quaggiù, fosse zeppa di pene e di opere per causa loro. E poi non solo per questo, cioè per il bene delle creature, ma perché l'operare nel Fiat dà campo a fare operare ad un Volere Divino ed operando in Esso sono Cieli che corrono in quell'atto, sono Soli che si racchiudono, sono beni immensi che sorgono. Insomma è quel Fiat Divino che tutto può e tutto possiede." Gesù

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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