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mercoledì 18 settembre 2019

L'era del Divin Volere

Gesù spiega come le anime che vivono nel Divin Volere gli restituiscono l'amore e la gloria di tutta la creazione, e che ciò sarà fatto da tutti nella promessa era del Divin Volere. Le privazioni di Gesù e il loro senso. Gesù spiega assai bene la differenza e complementarietà tra pene divine e pene inferte dalle creature che subì nel corso dell sua vita terrena. Libro di cielo, Volume 12, 22-24 Maggio e 4 Giugno 1919, 14 Giugno 2019

22 Maggio 1919 Le anime nell’era del vivere nel Divin Volere, completeranno la gloria da parte della Creazione

Gesù fa riferimento all'Era del Divin Volere, chi ama Gesù e sente questa parola ha un sospiro chiedendosi quando arriverà; sappiamo che sotto volontà divina che permissiva del male e a volte sembra che il Male sembra troppo, inarrestabile e non ci si possa far nulla e in parte è vero. E quindi si vive nella speranza che il Signore ci metta le mani. Cosa succederà in quest'era? tutti daranno la gloria e l'onore che gli è dovuta e sarà era di grazie sorprendenti ed inaudite e qua Gesù fa esempi molto belli. La vita nella DV ha tra i vari elementi costitutivi quello di volersi offrire per dare a Dio la gloria, onore, ringraziamento di tutta la creazione (irrazionale e ragionevole ma ingrata dei benefici) ( cioè atti e giri). Quanto ci impegnano? per due? avremo gloria per due, per cento? avremo la gloria per cento.

"..Ecco perciò chiamo te nel mio Volere e ti sussurro all’orecchio: “Gesù, depongo ai tuoi piedi l’adorazione, la sudditanza di tutta l’umana famiglia; depongo nel tuo cuore il “ti amo” di tutti; sulle tue labbra imprimo il mio bacio per suggellare il bacio di tutte le generazioni; con le mie braccia ti stringo, per stringerti con le braccia di tutti, per portarti la gloria di tutte le opere delle creature*.” Ed Io sento in te l’adorazione, il ti amo, il bacio, ecc., di tutta l’umana famiglia e come non dovrei dare a te l’amore, i baci, le grazie che dovrei dare agli altri? Ora sappi, figlia mia, che ciò che la creatura fa in terra è il capitale che si fa per il Cielo, sicché, se poco ha fatto poco avrà, se molto, avrà molto; se una mi ha amato e glorificato per dieci, avrà dieci contenti di più, corrispondenti ad altrettanta gloria e sarà amata da Me dieci volte di più, se un altra per cento e per mille, avrà contenti, amore e gloria per cento e per mille. Così Io darò alla Creazione ciò che ho deciso di dare e la Creazione mi darà ciò che Io devo ricevere da loro e la mia gloria sarà completata in tutto.” Gesù

C'è bisogno della comprensione profonda di alcuni principi: tra cui la libertà. Non dobbiamo fare i compiti, il problema è che quello che si fa si ritrova. Ciò che fai in terra ti ritrovi in Cielo. Ciò che non mi danno gli uni (dice Gesù) lo prendo dagli altri. Cosa vogliamo farci con la nostra vita terrena?

Figlia mia, tutte le opere mie sono complete, sicché la gloria che mi deve dare la creatura sarà completa e non verrà l’ultimo giorno se tutta la Creazione non mi dà l’onore e la gloria da Me stesso voluta e decisa e ciò che non mi danno gli uni, prendo dagli altri, in questi raddoppio le grazie, che altri mi respinsero e da questi ricevo doppio amore e gloria; in altri, a seconda le loro disposizioni, giungo a dare grazie che darei a dieci, ad altri a cento, ad altri a mille ed alle volte do grazie che darei a città, a province, ed anche a regni interi e questi mi amano e mi danno gloria per dieci, per cento, per mille, ecc., così la mia gloria viene completata da parte della Creazione e quando vedo che la creatura non può giungere, nonostante la sua buona volontà, la attiro nel mio Volere, dove trova virtù di moltiplicare un atto solo per quanti ne vuole e mi dà la gloria, l’onore, l’amore, che altri non mi danno, perciò sto preparando l’era del vivere nel mio Volere, ché ciò che non hanno fatto nelle generazioni passate e che non faranno, in quest’era della mia Volontà le creature completeranno l’amore, la gloria, l’onore di tutta la Creazione, ed Io darò loro grazie sorprendenti ed inaudite..." Gesù

Le cose si dicono (per esempio i consigli dei sacerdoti) e se le fai è meglio per te. Sei tu che devi fare le scelte - esiste un passaggio dove si avverte la paura, il timore e il pericolo di fare una brutta fine all'inizio ma poi cambia -, il regno della DV è il regno dell'amore e devi essere mosso dall'amore a Gesù e questo è un fatto che tu devi imparare a vedertela tra te e Lui. Non si tratta di fare bella figura dal confessore, parenti, ecc.... si tratta di cosa farci con l'amore di Gesù che mi ha dato e come voglio gestirlo. E non possiamo delegarlo a nessuno questa scelta. Il timore scompare e la vita diventa una vita di amore goduto e riconosciuto, amore di languore, di privazione e di compassione (compatire le pene di Gesù) ma è sempre amore. Amare senza misura e su questo si parte per un viaggio la cui velocità di crociera dipende da noi. Libertà responsabile: hai fatto poco? poco avrai. Come mai hai poche grazie? Se a Gesù dai poco Lui ti ricambia con poco e quel poco che hai adesso te lo ritroverai in Paradiso.

* Consigliata come preghiera di Adorazione Eucaristica

24 Maggio 1919 L’anima nella quale dimora Gesù, sente ciò che il mondo Gli manda: durezza, tenebre, peccati, ecc..

Mi sentivo molto oppressa ed afflitta per la privazione del mio dolce Gesù e gli dicevo con tutto il cuore: “Vieni mia vita, senza di Te mi sento morente, ma non per morire, ma solo per sempre morire. Vieni, non ne posso più, non ne posso più.” Il mio dolce Gesù si è mosso nel mio interno e ho sentito che mi ha baciato forte il cuore e poi, svelandosi, mi ha detto: “Figlia mia, sentivo un irresistibile bisogno di sfogarmi con te in amore.” Ed io, subito: “Gesù, quanto mi fai soffrire, la tua privazione mi uccide, tutte le altre pene mi sarebbero nulla, anzi sorrisi e baci tuoi, ma la tua privazione è morte senza pietà, ah Gesù! Gesù! come sei cambiato!” E Lui, interrompendo il mio dire, mi ha detto: “Figlia del mio amore, non vuoi persuaderti che guardo il mondo attraverso te e sei costretta, siccome dimoro in te, a sentire ciò che mi manda il mondo: durezza, tenebre, peccati, furore della mia giustizia, ecc.? Sicché invece di pensare alla mia privazione, devi pensare a difendermi dai mali che mi mandano le creature ed a spezzare il furore della mia giustizia, così Io resterò difeso in te e le creature meno colpite.” Gesù

Luisa ci mette a giorno della sua morte senza morire per l'assenza di Gesù; molte cose non le possiamo capire. Quando Gesù si nasconde noi come reagiamo? Nella DV ci sono i divertimenti leciti (prendendo anche il suo TI AMO nei divertimenti) ma se avverto la solitudine di Gesù non lo invoco e penso ad altro non va. Non mi fa crescere in Santità, a Gesù piace essere desiderato e questo è già fare riparazione / Gesù si nasconde è perchè vuole vedere quanto lo invochi e ripari per coloro che nemmeno se lo filano proprio.

4 Giugno 1919 Gesù doveva soffrire l’ingiustizia, l’odio, le burle perché la Redenzione fosse completa e siccome la Divinità era incapace di dargli queste pene, ecco perché nell’ultimo dei suoi giorni mortali soffri la Passione da parte delle creature

Gesù ci mostra le ragioni di questa doppia passione in perfetta coerenza con le rivelazioni del Sacro Cuore (dove Gesù mostra il suo Cuore con la Croce infissa al centro e quella croce era simbolo delle sofferenze che patì dall'inizio della sua concezione); però sono nuovi i dettagli.

Figlia mia, le pene che mi diede la Divinità superano di gran lunga le pene che mi diedero le creature, sia nella potenza come nell’intensità e molteplicità e lunghezza di tempo; ma non ci fu ingiustizia né odio, ma sommo amore, accordo reciproco da parte di tutte e Tre le Divine Persone, impegno che Io avevo preso su di Me di salvare le anime a costo di subire tante morti per quante creature uscivano fuori alla luce della Creazione e che il Padre, con sommo amore, mi aveva accordato. Nella Divinità non esiste, né può esistere l’ingiustizia né l’odio, quindi Essa è incapace di farmi soffrire queste pene, ma l’uomo, col peccato, aveva commesso somma ingiustizia, odio, ecc., ed Io per glorificare il Padre completamente, dovevo soffrire l’ingiustizia, l’odio, le burle, ecc., ecco perchè nell’ultimo dei miei giorni mortali soffrii la Passione da parte delle creature, dove furono tante le ingiustizie, gli odi, le burle, le vendette, le umiliazioni che usarono contro di Me, che resero la mia povera Umanità l’obbrobrio di tutti, tanto da non sembrare che fossi uomo; mi sfigurarono tanto che loro stessi avevano orrore a guardarmi; ero l’abiezione ed il rifiuto di tutti, sicché potrei chiamarle due Passioni distinte. Le creature non mi potevano dare tante morti né tante pene per quante creature e peccati fossero stati commessi da esse, erano incapaci e perciò la Divinità ne prese l’impegno, ma con sommo amore e accordo da ambo le parti. Ma la Divinità era incapace d’ingiustizia, ecc.; per cui sottentrarono le creature e così completai in tutto l’opera della Redenzione. Quanto mi costano le anime! E’ perciò che le amo tanto.” Gesù

Gesù doveva ridare la Gloria al Padre e le creature non potevano dare tante morti e pene, quanti peccati ha dovuto espiare? e queste pene (divine) superano in intensità, molteplicità e lunghezza però nel Venerdì santo c'è l'odio che la Divinità non gli poteva dare: ingiustizie, odio e scherni. Gesù ha vissuto l'odio delle creature che la divinità non poteva dargli perchè incapace di odiare sè stessa e qualsiasi cosa abbia creato. Bisogna contemplare in ginocchio questo mistero in cui la figura d'amore di Gesù si staglia.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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