Gesù spiega a Luisa che Dio non può avere desideri perché, essendo infinito, ha la pienezza di tutti i beni. Solo nella Divina Volontà si riordinano ed equilibrano tutti desideri, le ansie e gli affetti dell'uomo. Effetti divini (ma non percebili) degli atti compiuti nel Divin Volere. Gesù deve essere il centro del cuore dell'uomo. Libro di cielo, Volume 12, 20-28 Maggio 1918, 9 Maggio 2019
20 Maggio 1918 La Volontà di Dio concentra tutto
“Figlia mia, Io non ho desideri, affetti, ma tutto è concentrato nella mia Volontà, la mia Volontà è tutto in Me. Desidera chi non può, ma Io posso tutto; vorrebbe amare chi non ha amore, ma nella mia Volontà c’è la pienezza, la sorgente del vero amore, ed essendo infinito, in un atto semplice della mia Volontà posseggo tutti i beni, che straripando dal mio Essere scendono a bene di tutti. Se Io avessi desideri, sarei infelice, mi mancherebbe qualcosa, ma Io posseggo tutto, perciò sono felice e felicito tutti. Infinito significa potere tutto, possedere tutto, felicitare tutto. La creatura, che è finita, non possiede tutto, né può abbracciare tutto, ecco perciò contiene desideri, ansie, affetti, ecc., di cui, come tanti scalini, può servirsi per salire al Creatore, lambire in sé le qualità divine e riempirsi tanto da straripare a bene degli altri. Ma se poi l’anima concentrerà tutta sé nella mia Volontà, sperdendosi tutta nel mio Volere, allora non lambirà le mie qualità, ma in un solo sorso mi assorbirà in sé e non avrà più in sé desideri e affetti propri, ma solo la Vita del mio Volere, che dominandola tutta, le farà scomparire tutto e farà ricomparire in tutto la mia Volontà.” Gesù
Noi siamo degli enti finiti e quindi è impossibile possedere e potere tutto ecc... perchè siamo limitati ma Dio non è così. I desideri non si possono attribuire ad una persona divina perchè nel Signore è tutto concentrato e ha già tutto. E' già in sè la pienezza dell'amore di cui gode e riversa su tutto (e stesso discorso per gli altri beni). Qual'è il senso di questo discorso di Gesù? L'attenzione della nostra vita interiore deve essere di sperderci nel DV perchè questo è il modo in cui tutte le qualità divine ci avvolgono e ci toccano e lo spia di questo è non avere più desideri ed affetti propri ma tutto è accordato nella vita del DV.
Che significa? (spiegazione del don) Non è possibile sentire un desiderio ed immediatamente raccordarlo al DV (se Dio non vuole mi dimentico di averla desiderato), quando nasce un desiderio la Volontà lo asseconda e coopera perchè l'oggetto del desiderio sia nostro e ci arrabbiamo quando il nostro desiderio è frustato. Questo vale anche nel piccolissimo, prova a pensare a quando ti innervosisci? Quando hai qualche tuo volere che ti viene impedito, convizione che ti viene frustata ecc.... / se io assecondo un desiderio ma vengo frustato io sto male ma se io non lo assecondo ma faccio in modo che quel desiderio assecondi la DV, posso anche provare a muovermi per vedere se è possibile ma se mi rendo conto che non è possibile vado avanti. La comprensione della vita nella DV porta la persona dentro i meccanismi più profondi della persona perchè quello che esce da noi è la parte finale di un processo che avviene dentro di noi e noi i processi li dobbiamo capire. Altrimenti la nostra vita spirituale sarà sempre una vita superficiale. Com'è uscito fuori quel modo di pensare? cosa c'è sotto? La fusione con la DV se è fatta bene porta alla decodificazione di tutto questo e questo comporta un salto di qualità nella vita ma profondo. Quando questo non c'è noi interveniamo sempre sull'esterno..ma dentro? Ma questo tipo di lavoro è sterile perchè se c'è un problema esso rimarrà.
23 Maggio 1918 I voli dell’anima nel Voler Divino
in questo mentre è venuto (Gesù) e mi ha detto:
“Colomba mia, chi ti può dire i voli che fai nel mio Volere, lo spazio che percorri, l’aria che ingoi? Nessuno, nessuno, neppure tu lo sapresti dire. Solo Io, solo Io lo posso dire, Io che ne misuro le fibre, Io che numero il volo dei tuoi pensieri, dei tuoi palpiti e mentre voli, vedo i cuori che tocchi; ma non ti arrestare, sorvola ad altri cuori, picchia, ripicchia e sorvola ancora e,sulle tue ali, porta il mio “ti amo” ad altri cuori per farmi amare e poi, in un solo volo vieni al mio cuore per prendere ristoro, per poi ricominciare voli più rapidi. Io mi diverto con la mia colomba e chiamo gli angeli e la mia Mammina a divertirsi con me. Ma sai! non ti dico tutto, il resto te lo dirò nel Cielo. Oh, quante cose sorprendenti ti dirò!” Gesù
Se Luisa non sapeva cosa succedeva quando girava o si muoveva nella DV figuriamoci noi. Nella vita spirituale non dobbiamo fare caso a quello che si sente o si percepisce. Nel trattato della Vera Devozione il Monfort insegna ad unire le nostre intenzioni a quelle di Maria (come nella DV, cambia solo il destinatario o le intenzioni di Gesù o di Maria) - "rinuncio a me stesso mia Buona Madre e mi dono tutto a te Madre" - esempio.
Questo atto produce la purificazione delle nostre intenzioni e ci uniamo a quella Madonna, ma se io cambiassi il destinatario (il maligno) immediatamente il demonio si unirebbe alle mie azioni e immediatamente il mio atto produrrebbe degli effetti (negativi).
Principio generale: a livello immediato non si sente nulla, ma a livello di stato dell'anima si sente, un'anima che moltiplica gli atti nel DV immediatamente concorre a produrre in sè quel profondo benessere, pace, quiete e gioia che in questo mondo si vivono salvo quelle uscite dalla DV che facciamo e che fanno entrare qualcosa di estraneo nella nostra anima. Ma sono folate. Non sono conseguenze immediate ma un'anima si rende conto che trova pace, ma se il fine fosse opposto in poco tempo si ritroverebbe nella rabbia, ira ed inquietudine. La vita interiore (anche in generale) se si vive in grazia di Dio si sta bene interiormente, chi pecca sta nella morte anche se esteriormente si procura dei piaceri. Si tratta sempre di riverberi non immediati e non direttamente collegabili.
Ogni male deriva dal peccato dell'uomo ma non possiamo stabilire i nessi di causa. Non possiamo conoscere le dinamiche in questa vita ma possiamo conoscere i principi generali e farne moderatamente esperienza. Questo dovrebbe essere uno sprone per fare giri e preghiere nella DV anche se non sentiamo nulla.
28 Maggio 1918 E’ tanta la gelosia d’amore che Gesù prova per Luisa, che le allontana tutto
E il dolce Gesù mi ha detto:
“Figlia mia, questo non è altro che il mio amore più forte, ed è tanto, che la gelosia del mio amore per te ti allontana tutto, ed è tanta la mia gelosia che sto a guardia affinchè neppure un’ombra d’amore di creatura ti aliti, al più tollero che qualcuna ti ami in Me, non fuori di Me, altrimenti la farei fuggire e questo significa pure che né tu sei entrata in alcun cuore, né qualcuno è entrato nel tuo.”
Il tema della gelosia divina è già presente nella Sacra Scrittura che trae origine da una passione dell'uomo che può essere negativa ma in Dio è diverso. Dio è geloso e ci vuole tutti per sè ma perchè non vuole che nulla di negativo e di guastante entri nel nostro cuore, essere tutti per Gesù e di Gesù è essere felici noi. Se Dio sa che il tuo cuore quando incomincia a dividersi per una montagna di amore starà male e sta bene tanto quanto Lui sarà il centro del nostro cuore è evidente che è geloso che Lui ci vuole tutti per sè e tende a farci terra bruciata intorno a noi ma questo discorso deve essere applicata con grano salis.
Luisa era una vergine consacrata, chi vive nel mondo com marito o moglie ecc.. non può annichilire il suo contorno affettivo ma deve fare in modo che l'amore di Gesù sia sempre al primo posto. Lasciare che un figlio segua la propria vocazione è mettere Gesù al primo posto e non tenerselo stretto a sè, fare il male per compiacere il coniuge è sbagliato ecc... Il principio deve essere sempre chiaro.
Se c'è un'anima consacrata o religiosa e sente queste cose deve farsi un'esame di coscienza perchè in un'anima del genere non devono starci amori umani che vanno a minare la santità della vita religiosa ed abbassano di molto la qualità di essa ed abbassano la possibilità di entrare in relazione profonda con Gesù.
MEDITAZIONE ALLA CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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