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lunedì 24 giugno 2019

Il nostro punto di appoggio

Gesù spiega a Luisa l'enorme differenza che intercorre tra il vivere uniti con Lui e il vivere nel Divin Volere. La esorta ad appoggiarsi completamente e solo in Lui e non nelle creature, facendo tutto solo per piacere a Lui, per amore di Lui, vivendo a spese della sua Volontà. Libro di cielo, Volume 12, 8-12 Aprile 1918, 6 Maggio 2019

8 Aprile 1918 Differenza tra il vivere unito con Gesù e vivere nel Divin Volere

Molte volte Gesù fa notare la differenza tra il fare e il vivere la DV, l'unione con Dio è il fine di ogni cammino spirituale ed è tantissimo giungere a questa forma di unione. Qua però Gesù stende le braccia e fa entrare Luisa nel suo Volere, Luisa ha vissuto questa esperienza di entrare nel DV in maniera sensibile, noi possiamo entrare nel DV con un'atto di Volontà e anche se non succede nulla di sensibile e immediatamente si prende parte all'Atto Solo.

"..“Vieni nel mio Volere, anche un solo istante e vedrai la gran differenza.” Io mi son trovata in Gesù, il mio piccolo atomo nuotava nel Volere Eterno e siccome questo Volere Eterno è un atto solo che contiene tutti gli atti insieme, passati, presenti e futuri, io, stando nel Volere Eterno prendevo parte a quell’atto unico, che contiene tutti gli atti per quanto a creatura è possibile. Io prendevo parte anche agli atti che non esistono e che dovranno esistere fino alla fine dei secoli e finché Dio sarà Dio, ed anche per questi io l’amavo, lo ringraziavo, lo benedivo, ecc., non c’era atto che mi sfuggisse ed ora prendevo l’amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, lo facevo mio, come era mio il loro Volere e lo davo a Loro come mio. Com’ero contenta di poter dar Loro l’amore Loro come mio e come Loro trovavano il pieno contento e sfogo completo nel ricevere da me il loro amore come mio! Ma chi può dire tutto? Mi mancano i vocaboli.." Gesù

Se potessimo comprende ciò dovremmo essere Dio, possiamo solo afferrare e comprendere solo ciò che è più piccolo di noi. In questo atto sono contenuti tutti gli atti. Anche se non esistono termini per comprendere ciò, Luisa spiega come attraverso questa partecipazione a questi atti scaturiscono due cose: il ringraziamento per tutto e la seconda è la partecipazione riflessa nella creatura di tutte le cose del Creatore che può rioffrire al Signore. E' la glorificazione massima che si possa dare alla SS.Trinità, è il fare (nella DV) proprie le cose create dal Signore e rioffrirle.

Di fronte a questo la creatura scompare e vive a spese di Gesù, facendo quest'operazione si entra nell'ambito dell'eternità che a noi non appartiene, noi siamo incatenati al momento presente.

".. è penetrare nell’onniveggenza dell’Eterno, nella mente increata e prendere parte a tutto per quanto a creatura è possibile ed a ciascun atto divino;è fruire anche stando in terra di tutte le qualità divine;.." Gesù

Qui è fruire in terra di tutte le qualità divine e deve diventare vita della nostra vita ovviamente in modo vero ed essere ben compreso (non bisogna fare i matti credendosi chissà chi), avendo la percezione che Dio ci mette a disposizione delle grazie.

"..; è odiare il male in modo divino.." Gesù

Non esiste proprio in maniera assoluta che una persona che vuole stare nella DV non odi il male (il peccato, non il peccatore), i figli della DV il peccato non sanno cosa sia (quello volontario, la perfezione è un cammino), però il male non si fa per nessun motivo.

".. è quello spandersi a tutti senza esaurire, perché la Volontà che anima questa creatura è Divina.." Gesù

soltanto Gesù può capire cosa vuol dire spandersi a tutti senza esaurirsi. Certamente un'operazione spirituale perchè gli effetti degli atti spirituali si spandono a destra e sinistra sulle creature ben disposte a riceverne gli effetti o l'anima che vive nella DV cessa di avere pretese nei confronti del prossimo

La differenza di vivere unito con Gesù è una progressiva di unione con Lui e sempre più sono uniti ma non c'è partecipazione agli atti divini come avviene nel fondersi nel DV ed ecco perchè è importante che i nostri atti di fusione siano sempre più numerosi e frequenti

12 Aprile 1918 L’anima deve poggiarsi in Gesù

Trovandomi nel solito mio stato, sentivo un estremo bisogno di Gesù e di poggiarmi tutta in Lui ed il mio dolce Gesù è venuto e mi ha detto: “Figlia mia, poggiati tutta in Me, mi troverai sempre pronto, non ti mancherò mai; anzi, quanto più ti poggerai in Me, Io mi riverserò in te e, sentendo Io molte volte il bisogno di poggiarmi, Io verrò da te e mi poggerò in te, servendomi dello stesso mio poggio che ho formato in te e quando vedo che tu sdegni il poggio delle creature, Io ti amerò a doppio e ti raddoppierò il mio poggio.” Poi ha soggiunto: “Quando l’anima fa tutto per piacermi, per amarmi e per vivere a spese della mia Volontà, viene ad essere come membra al mio corpo ed Io mi glorio di queste membra come mie; diversamente sono come membra slogate da Me che danno dolore, non solo a Me, ma a loro stesse ed al prossimo, sono membra che fanno scaturire materia da ammorbare e disseccare lo stesso bene che fanno.

Noi esseri umani sappiamo benissimo che un punto d'appoggio fisico ce lo dobbiamo avere e anche nella vita interiore. Questo vale specie per il nostro mondo affettivo. Se io sono appoggiato sono sereno, ed è esperienza comune che noi cerchiamo punti d'appoggio infiniti e c'è il groviglio di tutto il nostro mondo psichico affettivo ed emotivo che almeno un pochino chi si lascia illuminare dalla DV riceve non poche indicazioni. Generalmente noi cerchiamo qualche punto d'appoggio in qualche persona o in qualche cosa tipo il lavoro, la carriera, ecc... Dove cerco la mia gratificazione?

Dove ti appoggi tu? chi vive nella DV si appoggia in Gesù o Maria e non a chiacchiere ma bisogna provarlo. Esercizi del distacco, sei capace di rinunciare o a perdere quella cosa? e poi la prova concreta cioè la capacità di vivere di non appoggiarsi alle creature. Gesù si compiace quando vede un'anima che lo ama, lo serve e lo desidera. Se noi ci appoggiamo alle creature, dalle creature riceverò quello che danno. Confidare ed appoggiarsi sono due termini vicini. Chi si appoggia alle creature proverà solo amarezze e delusioni perchè anche le creature la cercano in altre persone. Quante relazioni saltano per questo?

Gesù dà delle spie. Gesù dice l'anima deve piacere a Lui e vivere a spese della sua Volontà (atto preventivo, fusione, ecc...); non devo stare sempre a preoccuparsi in continuazione, ci pensa a Lui. Questi scritti, rettamente intesi, hanno una grande portata santificante per l'anima. Queste cose non sono state dette per dirle ma per viverle.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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