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domenica 23 giugno 2019

Grazie non sprecate

Gesù spiega a Luisa l'importanza di sperdersi in Lui e di ricorrere alla Divina Volontà per superare le nostre miserie. Le spiega come mai le chiese sono deserte: a causa di moltissimi peccati e grazie sprecate. Le parla della fermezza e della costanza che consentono di non sprecare le grazie. Libro di cielo, Volume 12, 31 Gennaio, 12-17 Febbraio e 4 Marzo 1918, 2 Maggio 2019

Alcune indicazioni spirituali di Gesù e alcune luce su alcune situazioni attuali.

31 Gennaio 1918 Sperdersi in Gesù per poter dire: ciò che è di Gesù è mio

"..Supponi un bicchiere pieno d’acqua che versi in un grande recipiente pieno d’acqua; sapresti tu discernere dopo l’acqua del bicchiere dall’acqua del recipiente? Certo che no, però con tuo guadagno grandissimo ed Io con sommo mio contento. Ripetimi spesso in ciò che fai: “Gesù, lo verso in Te per poter fare non la mia volontà, ma la tua.” Ed Io subito verserò il mio agire in te.” Gesù

Sperdersi è un termine tecnico nel mondo della DV, indica un'operazione interiore. Perdersi in Gesù o in Maria, in particolare Gesù parla di spedere la preghiera in Lui e degli effetti che produce e quando questo accade, accade l'auspicata fusione. Questa azione va anche ampliata alle opere, pene, amore ed azioni. Questo è un'esercizio interiore che è difficile perchè il nostro corpo decaduto ci fa tribolare e ci distraiamo.

12 Febbraio 1918 Le chiese deserte e senza ministri

E Lui: “Ah! figlia mia, quando permetto che le chiese restino deserte, i ministri dispersi, le messe diminuite, significa che i sacrifici mi sono di offese, le preghiere insulti, le adorazioni irriverenze, le confessioni trastulli e senza frutti; quindi, non trovando più gloria mia, anzi offese, né bene loro, piochè non mi servono più, li tolgo; ma, questo strappare i ministri dal mio Santuario significa ancora che le cose sono giunte al punto più brutto e che la diversità dei flagelli si moltiplicherà. Quanto è duro l’uomo, quanto è duro!” Gesù

Fa molto riflettere: si vede qua e là negli scritti di Luisa che c'è un principio che Gesù applica talvolta: piuttosto che avere un contatto negativo con gli ambienti legati a Lui talvolta li elimina. E' una cosa drammatica su cui riflettere e che ogni persona ragionevole gli darebbe ragione. Immaginiamo di imbattersi in un ministro sacerdotale novello Giuda: meglio non imbattersi in Lui o rimanerne scandalizzati?

Queste cose sono dette per condividere un dolore e dare una luce non per fare polemica. Alcune di esse riguardano i ministri altri possono riguardare anche i fedeli che potrebbero rendersi attori o complici di alcune cose. Come stiamo alla presenza del Signore? Come ci confessiamo? Con quanto amore ci confessiamo? con che preparazione? Gesù sta dicendo è che non basta che ci sia il contatto con le cose sacre ma che questo contatto sia fruttuoso. Dato che oggi c'è il dramma delle chiese vuote ma in altre ci sono chiese abbastanza piene, di per sè questo non è un buon segno. Non è una cosa bella. Qui ci sempre - se si fa una glossa - San Gregorio Magno a proposito della diminuzione dei buoni ministri: la scelleratezza e la vita poco santa dei ministri stessi però a volte (San Gregorio Magno diceva) è essa stessa un castigo. Siccome i cuori delle anime sono duri, non apprezzano, non si vogliono convertire e allora il Signore ritira la sua Mano. Non è sempre facile fare discernimento ma occorre preoccuparsi personalmente perchè le cose vadino meglio. Preghiamo il Signore perchè riformi sempre in meglio la sua Chiesa però occorre anche che i sacerdoti si facciano delle domande.Come accogliamo i ministri e le grazie che il Signore ci manda?

17 Febbraio 1918 Il calore del Voler Divino distrugge le imperfezioni

“Figlia mia, il sole col suo calore distrugge i miasmi, la parte infettiva che c’è nel letame quando viene sparso nel terreno per fecondare le piante, altrimenti queste marcirebbero e finirebbero col seccarsi. Ora, il calore della mia Volontà, non appena l’anima entra dentro distrugge l’infezione, i difetti che l’anima ha contratto nella sua distrazione, perciò appena avverti la distrazione, non ti stare in te stessa, ma subito entra nel mio Volere, affinché il mio calore ti purifichi e ti impedisca di inaridire.” Gesù

Quando ci rendiamo conto che ci fondiamo poco e ce ne rendiamo conto uno potrebbe spazientirsi, se uno avverte il peso della giornata senza nessuna spiegazione la tecnica di combattimento non è prendere il nemico di petto ma chiamare la DV ad agire in noi distruggendo quest'infezione. Vivere nella DV è un'attestazione della nostra coscienza del nostro nulla e di aver bisogno di Lui per tutto e in tutto.

4 Marzo 1918 La fermezza produce l’eroismo

Figlia mia, coraggio, non ti spostare in nulla, la fermezza è la virtù più grande, la fermezza produce l’eroismo, e chi la esercita è quasi impossibile che non sia un gran santo; anzi, come va ripetendo i suoi atti, così va formando due sbarre, una a destra e l’altra a sinistra, che gli servono di appoggio e difesa; e reiterando i suoi atti, si forma in sé una sorgente di nuovo e crescente amore. La fermezza rassoda la grazia e vi mette il suggello della perseveranza finale. Il tuo Gesù non teme che le sue grazie possano restare senza effetti e perciò a torrenti Io le verso sull’anima costante. Sicché un’anima che oggi opera e domani no, ora fa un bene, ora un altro, non c’è da sperare un gran che, non avrà alcun appoggio, ed ora sarà sbattuta ad un punto ed ora ad un altro, morirà di fame perché non avrà la sorgente della fermezza che fa sorgere l’amore; la grazia teme di versarsi, perché ne farà abuso e se ne servirà per offendermi.” Gesù

Tema della fermezza che si trova anche in un'ora della Passione. La fermezza ad essere fermi è un'aspetto molto importante della vita spirituale che va coltivato in tantissimi modi. I fioretti cioè piccoli sacrifici possono aiutare. Quali fiorellini porto alla Madonna? se io li rispetto (senza fare il superman spirituale) - quello che ci cambia è la virtù della costanza. Ogni operazione che prevede un'impegno sparso nel tempo fa crescere enormemente la virtù della fermezza e della costanza. Certo che la carità è la virtù più grande, ma anche la carità più vera ha bisogno della fermezza e costanza / deve diventare una virtù stabile. La virtù non è fare l'atto eroico e basta, non giova a nulla fare queste cose. Quante grazie sprecate? le grazie non si sprecano, lo spreco è sempre un peccato, se io risparmio 2 euro sugli sprechi e lo mando in Africa (esempio) posso salvare qualcosa. Dei soldi va fatto buon uso, non si tratta di fare i tirchi e spilorci ma bisogna amministrare bene i soldi. Anche il tempo sprecato. E chi non è fermo le grazie le sprecherà, mentre chi è fermo le userà bene. Se non abbiamo la fermezza iniziano a fare un programma con piccole cose, non aspettiamo il domani. Attraverso questi piccoli cresciamo nella virtù della costanza e della fermezza.

QUA CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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