Quinta Ora
L'anima assiste alla caduta di Adamo nell'Eden, al dolore divino e cerca di riparare
col proprio amore.
Amor mio, la potenza dell'Unità della tua Volontà Divina congiunse in uno solo l'Atto
del Creatore con quello delle tue prime creature e quindi mise anche in comune con
loro tutti i suoi beni, tutti i suoi gaudi. O mio Gesù, anch'io voglio ricominciare la
mia vita in questa Unità del tuo Volere insieme ai miei progenitori; ivi voglio
stabilire la mia dimora, ivi voglio trovare per sempre la mia gioia, la mia felicità.
Ma ahimè! Ecco che per loro somma sventura, Adamo ed Eva uscirono dalla tua
Volontà per fare la propria e, dal più alto grado di tutte le felicità, precipitarono
nell'abisso di tutte le miserie. Cielo e terra furono scossi vedendo che le più belle
creature si ribellavano alla Volontà del loro Creatore; tutta la Creazione tremò e, Tu
stessa, Maestà adorabile, provasti tale dolore, da ammantarti di Giustizia contro di
loro.
Per consolare il tuo Cuore, ecco, Vita mia, Gesù, che io formo la mia stabile dimora
nel Divin Volere, né da essa vorrò mai uscire; e ciò per riconquistare almeno in parte
gli immensi benefici che le tue prime creature perdettero e per cancellare il marchio
di disonore che s'impresse sulla loro fronte. E perché le gioie, le felicità che Ti
davano i miei progenitori nei primi tempi della loro creazione possano continuare, io
voglio deporre il mio bacio e la mia incessante riparazione in quello stesso dolore che
Ti ammantò di Giustizia; voglio toglierti il manto di corruccio per poterti
contemplare rivestito di quello della pace. Deh, o Gesù, fa' che i primi tempi della
Creazione ritornino e si rinnovino le feste, le gioie, i trastulli tra Te e le creature
mediante l'avvento del Regno della tua Volontà.
Nessun commento:
Posta un commento