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sabato 8 giugno 2024

Far tremare tutto l'inferno

Alcuni ulteriori prodigi promessi a chi vive nel Divin Volere. La condizione per poterli vivere, far sorridere il Cielo e far tremare l'inferno è che la creatura rinunci al proprio volere e lasci a Gesù la libertà di poter fare ciò che vuole in lei. Libro di Cielo, Volume 34, 24 Gennaio 1937, 29 Settembre 2023

24 Gennaio 1937 La Divina Volontà fa della creatura che vive in Essa la ripetitrice della sua vita e del suo amore e forma e distende in essa tutta la Creazione e tutto ciò che fece Gesù. Come darà ad essa un nome nuovo chiamandola: Fiat mio.

Forse oggi è bene iniziare dalla fine per poi ripercorrere a ritroso i tratti salienti.

"..Dopo ciò, per essere più sicura, vi crea il suo palpito, il suo respiro, fa circolare più che sangue la sua vita, la sua luce e, come trionfante, le dà un nome nuovo, chiamandola “Fiat mio”, questo nome è il nome più bello, che farà sorridere tutto il Cielo e tremare tutto l'inferno, nome che non posso dare se non a chi vive nel mio Volere e mi ha fatto fare in essa ciò che voglio...." Gesù

L'inferno non si chiama Fiat Mio ma Mia Volontà, questo il don non lo dice da sè stesso. Il don dice che talvolta negli esorcismi, il diavolo, facendosi beffe del genere umano, dice che voi date la colpa a me delle cose che fate, ma no. Non c'è nessuna colpa che dovete darea me, io sono innocente, ma senza la nostra volontà lui non può fare nulla. La tentazione è un tentativo di farci fare un peccato. Il diavolo è anche un grande ingannatore, gli inganni non sono i peccati, non è una cosa che interviene a trascinare la nostra volontà: ci carpisce l'intelletto per farci fare qualcosa di sbagliato - poi, una volta aderito all'inganno, o faremo cose oggettivamente sbagliate ma noi non ce ne rendiamo conto perchè stiamo dentro l'inganno o anche cose soggettivamente peccaminose. In ogni caso l'imputato e il colpevole non è in senso stretto il diavolo, se uno viene a casa per vendermi l'enciclopedia, io posso dire no grazie, non mi interessa. Nostro Signore permette le tentatazioni perchè non vuole che al suo seguito ci siano persone sforzate, perchè se io non avessi un'alternativa non sarei libero di seguire Dio. Come farei a dimostrare la mia libera adesione a mè stesso e al Signore? Se noi veramente entrassimo nell'ottica di far fare a Gesù in noi quello che vuole, di non agire di testa nostra, - ma come si fa? La divina volontà non si conosce molte volte, cosa possiamo fare? Dio vuole la sincerità del cuore. Quando noi stiamo davanti a Dio - e non possiamo mentire come alle creature - ma se veramente nel mio cuore c'è la sincera richiesta di capire la Sua Volontà, io la farei a costo di qualsiasi costo di qualsisi sacrificio. E il don ha chiesto di fare esempi concreti nella preghiera. Non dovrebbe esserci nulla nella nostra vita alla quale siamo attaccati che non saremmo pronti a sacrificare a Dio come Abramo. L'unico problema è come faccio a saperlo con certezza? C'è la conoscenza, formazione, preghiera e anche imparare...il don non sa come si fa a conoscere la dv. Ci si deve orizzontare dai 10 comandamenti ecc... fino a calare tutto nella nostra vita. Una persona può star facendo una cosa che è il contrario di quello che Dio vuole, ma se dentro il suo cuore è convinto - o perchè è stato ingannato, o perchè è stato influenzato da altri, ecc... , non lo sappiamo - lui o lei pensa con sufficente grado di certezza ciò che Dio vuole, forse non meriterà davanti a Dio - ma quanto meno la persona non sarà giudicata severamente. Il nostro problema con i rapporti con il prossimo è che vanno a fiducia. Magari osservando certe cose una persona può provare a capire qualcosa, ma sono processi difficili. Se stiamo sinceri, stiamo sereni. Nella vita il don ha conosciuto persone affrante, persone implicate in movimenti ecclesiali che nel tempo ha riconosciuto non essere questo granchè - ed usa un eufemismo - e quelli stanno disperati dicendo: padre, ci ho perso 10 anni della mia vita....facci pace, magari il Signore ti ha dato qualche grazia, prenditi il buono che c'è stato e non ci pensare più (magari confessati). Il Don crede che se nel cuore c'è la disposizione della persona che è pronta a fare la Sua Volontà qualunque essa sia a qualunque costo,..poi attenzione che se Dio ci mette alla prova, non possiamo scappare. Ma questa è la cosa che ci salva perchè se uno ha la volontà messa in questo modo, il diavolo potrebbe ingannarlo ma difficilmente potrebbe uscire dalla divina volontà.

"..chiamandola “Fiat mio”, questo nome è il nome più bello, che farà sorridere tutto il Cielo e tremare tutto l'inferno, nome che non posso dare se non a chi vive nel mio Volere e mi ha fatto fare in essa ciò che voglio..." Gesù

Prima Gesù ha approfondito un pochino il concetto della fusione. Quel fare tutto insieme non è un modo di dire come tra noi mortali, noi usiamo con troppa disinvoltura "tutto, niente, mai, sempre ecc...." il don ha imparato ad essere prudente, circospetto e pacato. La maturazione e l'accumulo dell'esperienza, l'aver preso lezioni dalla vita, ti fa necessariamente abbassare un pò la cresta, ci si deve dare una calmata. Gesù qua non parla per iperbole come facciamo noi. Qua Gesù parla di tutto cioè atti volontari ed involontari, consapevoli ed inconsapevoli.

"..Insomma non vi è atto che essa fa che non si diletti di pronunziare il suo Fiat e dove chiude il valore dell'aria, dove il dolce canto degli uccelli, il belato degli agnelli, dove la bellezza dei fiori e se gli atti della creatura non giungono a distendere l'opera della Creazione, si serve del palpito, del respiro, della rapidità con cui circola il sangue nelle sue vene, tutto anima col suo Fiat e vi forma la Creazione completa..." Gesù

Quello che capisce il don è che il Fiat forma la Creazione completa negli atti involontari della creatura perchè il palpito, il respiro ecc...sono atti involontari. Il respiro, il palpito e la circolazione del sangue sono moti perpetui che sono nel corpo, è un moto della divina volontà in te. Chi si accorge della circolazione del sangue nelle vene? Ma che cosa comporta questa cosa qua? Perchè Gesù la ripete e la ritiene importante?

"..Il mio Fiat creò la Creazione ed a ciascuna cosa creata mise un valore, un amore ed un ufficio distinto per produrre un bene distinto alle creature, tanto che il Cielo possiede un valore, un amore ed un ufficio tutto proprio, il sole, il vento, il mare, ne possiedono un altro e fanno distinti uffici e così di tutte le cose create...." Gesù

Chi vede un bel mazzo di fiori ha una buona reazione, se vedi un paesaggio, un bell'animale, ecc... ma quanta roba ci sta dentro la Creazione? Quante specie di piante, frutti, animali ci sono in giro? Vogliamo andare a vedere le specie dei funghi? ("..I funghi (Fungi, L. 1753, dal latino) o miceti (dal greco antico μύκης, mýkēs) sono un regno di organismi eucarioti, unicellulari e pluricellulari: comprende più di 700 000 specie conosciute, benché la diversità sia stata stimata in più di 3 milioni di specie...." fonte: Google). Se una persona vive nella dv se li prende tutti. Ma fino a che punto? Nel senso che sa riconoscere tutte le sfumature d'amore? O è semplicemente un fatto oggettivo? La creatura ne è consapevole? A volte la nostra preghiera può assumere la forma di una domanda nelle cose lecite - Signore mio, ma che intendi con questa cosa? E' una cosa percepibile o no?

Se non c'è la realtà che si vuole vivere nel dv e se si vuole lascir fare a Gesù quello che vuole, il Cielo non sorride e l'inferno non trema e queste cose, foriere di grazie immense che siano percepibili o no, queste cose non le possiamo vivere. Il fondatore del satanismo moderno disse che il motto dell'inferno è: fai ciò che vuoi. Mentre il motto del Paradiso è fai quello che Dio vuole e non ti fidare di ciò che vuoi tu.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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