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domenica 10 dicembre 2023

Sarà chiamato beato chiunque vive nella Divina Volontà

Gesù spiega che il Voler Divino è anzitutto passione e delirio di Dio stesso e dovrebbe esserlo anche di ogni creatura, unitamente all'ambizione di voler vivere in questo regno. Nuovi elementi per comprendere se si vive nella Divina Volontà. Libro di Cielo, Volume 32, 13 Agosto 1933, 3 Aprile 2023

13 Agosto 1933 Delirio e passione Divina del Voler Divino di voler vivere insieme con la creatura. Il suo atto nuovo ed il Pittore Divino. Che significa vivere nel Voler Supremo.

C'è un sacco di roba detta da Gesù e per meditare questo brano in modo adeguato ci vorrebbe una giornata intera.

"...Oh Volontà Divina, viviamo insieme se vuoi rendermi felice e possa trovare in me la felicità della tua stessa vita!..." Luisa

Chi gà ci sta nella dv faccia sempre più e sempre meglio e chi non ci sta, presto ci stia. Gesù ci parla - non è la prima volta - Gesù dice:

"Figlia mia benedetta, potrei dire che è un delirio, una passione divina della mia Volontà,...." Gesù

Questo delirio è fare vita assieme con la creatura.

"..Tu devi sapere che il mio Volere Divino ha sempre pronto un atto nuovo da dare alla creatura, ma se non vive insieme, non si abitua a fare i suoi atti unita col mio Volere, per formarne uno solo, non lo può dare, primo perché non sarebbe degna di riceverlo, secondo non capirebbe il valore del gran dono che riceve e non avrebbe virtù di assorbirlo in sé come vita propria....." Gesù

Questi non sono grazie attuali o doni temporali, un'atto nuovo della dv ricevuto nell'anima è roba grossa. Per prima cosa le cose Gesù non le dà a chi non è degno - lo dice anche nel Vangelo, non dà le cose sante e le perle ai porci. Non le dà Lui e non dobbiamo neanche darle noi. E secondo il Signore non dà i suoi doni a chi non è in grado di apprezzarli e a chi non li può assorbire gli atti.

"..Col vivere insieme con la mia Divina Volontà, si acquista nuova vita, modi divini, scienza celeste, penetrazione delle cose più profonde, insomma, siccome il mio Fiat è il Maestro dei maestri, è Colui che crea la scienza più alta, fa conoscere le cose non velate, ma come in realtà sono..." Gesù

Primo esame di coscienza: si acquista nuova vita. Avete visto quant'è bella lo scritto che c'è alla 24° ora delle Ore della Passione? Alla 24° ora c'è quello scritto che dice la mia notte è finita, la vera resurrezione in questo mondo è questa: modi divini e non umani. Fino a quando qualcuno continuerà a dire al don: abbi pazienza, lo so che è così ma io sono pure umano. Lo sa il don che è un'essere umano ma se vivi nella dv, l'umano non c'è, non ha più vita e se ha ancora vita vuol dire che il divino ancora non ti ha assorbito - o perchè non vuoi, o perchè non ci lavori abbastanza o non lo desideri abbastanza o non ci credi, ognuno deve sapersi esaminare bene davanti al Signore. Poi la scienza celeste, il discernimento, la percezione di dove sta la verità o la menzogna che diventano realtà in noi e non sono cose astratte. Capito cosa succede se c'è il Fiat in te?

"..Quindi vivendo insieme con la creatura non la vuol tenere ignorante, la istruisce, le fa le sue sorprese, le racconta la sua storia divina e questo (la) trasforma e la rende capace di ricevere il suo atto nuovo che il mio Volere le vuol dare e l'anima in ogni atto che fa unita con Essa, acquista una nuova prerogativa di somiglianza Divina...." Gesù

La dv produce incessantemente atti nuovi, in continuazione e in Paradiso quando ci andremo (speriamo) vedremo che è proprio così e ogni atto è una bomba atomica, è un'estasi, e tu questo lo avverti, lo senti e lo vivi. Poi ti arriva un'atto, tu fai un'atto in esso e acquisti una nuova prerogativa della somiglianza divina e l'anima si sgrezza. Essere grezzi non è una cosa bella, l'anima diventa bella.

"..Col vivere insieme col mio Volere, l'anima si affina, si abbellisce e diventa nelle nostri mani creatrici come la tela adatta in mano al pittore. Quanto più bella, più fine è la tela, tanto più bella viene l'immagine che il pittore vuole dipingere su quella tela, pare che i suoi pennelli ed i suoi colori acquistano più arte, sono più valenti, i colori su una tela finissima sono più vivi. Sicché la tela si cambia in immagine che sembra viva ed acquista tale valore, da rendersi ammirata chissà da quanti popoli...." Gesù

Se tu hai una tela mezza rovinata, potrai chiamare anche il più bravo dei pittori ma, nonostante il disegno, si vede che hai una tela mezza rovinata. Ma se hai una tela raffinata, liscia e perfetta è un'altra cosa.

Finito un giorno, tu sarai più bello e avrei conosciuto cose belle e sante.

"..e sta aspettando un atto fatto insieme con Essa, per arricchirla, per farsi conoscere di più e far uso dei suoi pennelli divini, per elevarla a tale altezza e rara bellezza da farla essere ammirata chissà da quante generazioni, in modo che tutti la chiameranno beata e chi ha il bene di guardarla si sentirà felice..." Gesù

Vi ricorda qualcosa? Il Signore sta dicendo che anche noi potremmo cantare il Magnificat dicendo che tutte le generazioni chiameranno anche me beata/o. Lo dice Gesù, il don non si azzerderebbe mai a dire una cosa del genere. E questo ci fa capire il segreto della beatitudine di Maria, il mistero della sua eccellenza, ecc.... per quanto possa essere bellissima la Madonna non avrebbe raggiunto quel posto se non avesse avuto la divina volontà. Tutti ci chiameranno beati. Se tu hai la grazia che puoi vedere un'anima che vive nella dv, già che la vedi ti senti felice. Ci rendiamo conto? Uno potrebbe dire che sarebbe un diletto vedere la Madonna ma qua Gesù dice che sarà felice una persona che guarderà chi vivrà nella dv. (Dentro un contesto di santità e non un contesto mondano).

"..Perciò vivere insieme col mio Fiat è la fortuna più grande e dovrebbe essere il delirio, la passione veemente e l'ambizione di tutti." Gesù

Possiamo essere ambiziosi? Sì, ma è un peccato? Sì, tranne in un caso: ambire a vivere nella dv, questo può essere ambizioso quanto ti pare. Avanti.

"...Dopo ciò sentivo in me e fuori di me il mare mormoreggiante del Fiat Divino, oh come è dolce, soave, il suo mormorio! Mormora e parla, mormora e carezza la sua amata creatura, mormora e la bacia e, stringendola fra le sue braccia, le dice: “ti amo e chiedo amore”. Non vi è cosa più bella, più gradita che sentir dire “ti amo” da un Volere sì santo che chiede, per contraccambio, l'amore piccolo della creatura...." Luisa

Non sono espressioni metaforiche. Per dubbi rileggarsi i primi volumi. Ti pare che Nostro Signore ti dia i baci? Il don ha ricevuto un sacco di messaggi ecc.. di gente scandalizzata. Non serve rispondere a queste persone dice il don. E abbiamo un'altro clou:

"Figlia mia, vuoi sapere che significa fare e vivere nella mia Volontà Divina? Conoscere dove la creatura si trova, con chi ha a che fare, che cosa può ricevere, non dimenticare il bene che ha ricevuto, questi sono tutti segni che l'anima vive nella mia Divina Volontà. Perché dire che vive in Essa e non conoscere dove si trova la Reggia divina che si presta a farle d'abitazione, sarebbe come non apprezzare, perché le cose, le persone, i luoghi quando non si conoscono non si apprezzano, dire: “vivo nel Voler Divino” e non conoscerlo è assurdo e se non lo conosce non è una realtà, ma un modo di dire, mentre la prima cosa che fa la mia Volontà è farsi conoscere, svelarsi a chi vuol vivere insieme con Essa...." Gesù

Lo sai con chi hai a che fare quando vivi nella dv? Ti rendi cosa potresti ricevere dall'Altissimo anche in questa vita? Non dimentica il bene che ha ricevuto...se Nostro Signore ti ha fatto qualche grazia e tu te la dimentichi poco.....è possibile dimenticare beni immensi ricevuti? Il don dice con dolore che purtroppo è possibile. E anche beni molto grandi. Se l'anima capisce dove si trova, con chi ha a che fare e non dimentica il molto bene ricevuto tutti segni che l'anima vive nella dv. Dire che vivere nel dv senza saperlo è un'assurdo.

"...Quindi conoscendo dove si trova, conosce che ha a che fare con un Volere sì santo, che vuole tutto, per darle tutto. Onde si mette in atto di ricevere la sua santità, la sua luce e si mette in atto di vivere dei beni di Colui che convive insieme, perché conoscendolo, non si sente più di abbassarsi nella sua volontà umana, molto più che non è più sua. Con questa conoscenza la creatura acquista l'udito per ascoltarlo, la voce per parlarne, la mente per comprenderlo, la fiducia in modo divino per chiedere tutto e tutto ricevere. Sicché non ignora i beni che possiede, anzi è tutt’occhi per custodirli e ringrazia Colui che tanto si è abbassato a vivere con essa...." Gesù

E poi sentiamo cosa dice Gesù:

"..Ora se qualcuno leggerà queste righe che ti ho fatto scrivere, non comprenderà quello che sta scritto e meravigliandosi metterà in dubbio verità si sacrosante e dove può giungere la creatura col vivere insieme col mio Volere, è segno che non vive con Esso,.." Gesù

"..come lo può comprendere se non ha in sé questa vita sì santa, non ha provato mai le sue delizie, non ha ascoltato mai le sue belle lezioni, il suo palato non ha gustato mai questo cibo celeste che sa dare la mia Volontà? Perciò ignorano ciò che sa fare e dare il mio Fiat e se lo ignorano, come possono comprenderlo? Quando un bene non si conosce, se non si sentono almeno le disposizioni di volerlo credere, si ha la cecità della mente e la durezza del cuore e si può giungere anche a disprezzare quel bene..." Gesù

Hai mai provato le divine delizie? E hai mai ascoltato i libri di Cielo? Non le lezioni tenute da Don Leonardo o don chi ti pare... quelle che Gesù ti fa in privato? Hai mai gustato cibo celeste? Non è fare la comunione...cioè è anche quello ma c'è dell'altro. Tutte queste cose il Fiat le fa e le dà e se uno non le conosce è perchè non le ha ricevute e se non le ha ricevute è perchè non vive ancora con esso. Provare le divine delizie, ascoltare le sue lezioni, - non vuol dire che lo vedi - Santa Teresa d'Avila diceva che se l'hai vissute capisci, sono fatti interiori e profondi ma veri - quando un bene non si conosce, se non si hanno le disposizioni del cuore

Quando non si hanno le disposizioni del cuore, succede che si sentono quattro cose ed iniziano a sparare zero ed ad erigersi a giudici non sapendo cosa dicono. E perderanno un bene tanto grande. Che Dio ce ne scampi e liberi. Tutto parte dalla conoscenza che porta al possesso e il possesso - perchè possesso significa conoscere? Io non posso amare qualcuno se non lo conosco e se sto con qualcuno lo conosco sempre di più. Sono movimenti circolari, il punto di partenza è sempre la conoscenza ma poi conoscenza e possesso si arrichiscono l'uno con l'altro. Ed immettono in questo vortice di vita divina e chi la vive sa bene di cosa si tratta.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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