Splendida lezione di Gesù con molte immagini e metafore sulla Luce che promana dalla Divina Volontà e l'operosità che è richiesta alla creatura per poterla accogliere e vivere. Analogia tra la vita nella Divina Volontà e la Santissima Trinità. Libro di Cielo, Volume 32, 14 Agosto 1932, Giovedì 29 Dicembre 2022
14 Agosto 1932
Chi non vive nella Divina Volontà, si trova nelle condizioni degli oziosi innanzi alla luce del sole. Chi vive in Essa possiede la Santissima Trinità in atto .
Le cose sono profonde e belle. Il contesto di questo brano è uno dei temi classici del libro di Cielo: la differenza tra chi vive nella Divina Volontà e chi vive nella volontà umana, e non ci sono altre possibilità. Ma anche nelle piccole scelte quotidiane, o si agisce con volontà umana o volontà divina. Ma c'è un'abisso di differenza e la prima immagine che Gesù usa è l'immagine della luce del Sole e gli oziosi.
«Figlia benedetta, la differenza tra l’una e l’altra è grande ed incalcolabile. Per chi non vive nella mia Volontà, Essa è come il sole per gli oziosi, per quanto li investa con la sua luce e li dardeggi col suo calore, essi nulla fanno, nulla imparano e nulla guadagnano e rendono per loro sterile la luce del sole e siccome stanno senza far nulla, si stancano, s’annoiano della stessa luce e cercano l’oscurità come riposo del loro ozio infelice...." Gesù
Oggi abbiamo l'energia elettrica per illuminare la notte, non è che comprendiamo come 1000 anni fa la profondità di questa verità. 1000 anni fa non si poteva lavorare di notte portandomi la torcia ad olio. Il sole illuma il giorno ed è fatto per operare. Fuori di metafora, la volontà divina è il Sole che splende oggettivamente su tutto e tutti, solo che molti stanno oziosi e non fanno nulla. Stanno senza fare nulla e cercano l'oscurità per il loro riposo, cioè le tenebre del peccato. Poco più avanti, Gesù fa un'altra immagine che è immediatamente consequenziale della prima.
"..Invece per chi lavora, la luce è operante, è luce all’occhio per farle guardare ciò che deve fare, perché per quanta luce abbia al di fuori se il suo occhio non ha la vita della luce, a nulla le servirà la luce che la circonda e se non ha la luce esterna a nulla le gioverà avere la vita della luce nel suo occhio. La mia Paterna bontà ha messo tale unione d’accordo tra la luce esterna, che può avere la creatura e quella del suo occhio, che l’una non può operare senza dell’altra..." Gesù
Il don auspica che molti si accorgano dei Ti Amo di Dio nel prodigio del nostro organismo umano, prendere i ti amo mentre stiamo muovendo le mani, quando incrociamo le mani, quando si appoggiano sui nostri dorsi, stare attenti a queste cose, i nervi, muscoli, arti, i comandi che partono dal cervello, il senso del tatto ecc.... tanta roba. Tantissime cose della vita ordinaria, la carezza dell'acqua, ecc.. vivere nella dv è farsi attenti a queste cose perchè quando Gesù dice:
"...Essa è come il sole per gli oziosi, per quanto li investa con la sua luce e li dardeggi col suo calore, essi nulla fanno,.." Gesù
Vivere di umana volontà vuol dire anche semplicemente non farsi attenti a questi ti amo. Gesù poi passa alla metafora dell'occhio umano. Ci sono varie motivazioni perchè uno sta nelle tenebre: o sta nelle tenebre perchè è notte, o sta con gli occhi chiusi o il Sole non c'è e uno sta con gli occhi chiusi. Se uno ha le tapparella di casa chiuse o gli occhi chiusi, il Sole non serve a nulla. Perchè si possa vedere c'è bisogno che si incontri la luce del Sole e la luce dell'occhio - Gesù poi lo spiega:
"..Ora tale è la luce della mia Volontà, per chi non vive in Essa, Essa investe ed esiste per tutti, ma non è operante né dominante nell’atto della creatura e questa, nonostante la sua luce, resta oziosa, non impara nulla di Divino, né fa alcuna conquista e le cose più belle la stancano e l’annoiano..." Gesù
Che significa tenere gli occhi chiusi da un punto di vista spirituale? Gesù lo dice qua sopra. Chi ha scelto di vivere di volontà umana campa così, non fa conquista di nuove conoscenze, di nuovi traguardi esistenziali, di nuovi traguardi morali, qualche virtù o qualche buona opera da offrire al Signore, per esempio un digiuno di vari giorni da offrire al Signore. Vivere nella dv vuol dire non stare oziosi.
"...La volontà umana che vuol vivere nella mia è come l’occhio pieno di luce, che si rende capace di unificarsi con la luce della mia Volontà, tanto che, mettendosi d’accordo tra loro, fanno e formano lavori ed opere prodigiose, da fare strabiliare Cieli e terra. Vedi dunque che significa vivere nella mia Volontà? Non stare oziosa, la piccola luce dell’anima si accorda con la luce del Fiat eterno, per renderlo operante negli atti suoi e così formare l’inseparabilità tra l’uno e l’altro.» Gesù
Vuol dire accogliere il Fiat, riconoscerlo e a lavorare sempre con esso. Ed ascoltarla. La volontà divina, prova ad aprirti ad essa e vedrai quante ispirazioni arrivano. E' una marea montante, tante sono le cose che Gesù vuol dire ai suoi figli e pochissimi si mettono in condizione di ascoltare queste ispirazioni e tanto meno sono coloro che le mettono in pratica.
Poi ci fa un volo nella Santissima Trinità..
«Figlia benedetta, la mia Volontà produce la luce nell’anima, la luce genera la conoscenza, luce e conoscenza si amano e generano l’amore...." Gesù
Quando si parla di Cristo si parla sempre di Luce. Questa Luce ha la sorgente nella dv che la produce nell'anima e succede che, quando la Luce è presente nell'anima, le cose che conosciamo meglio sono quelle che possiamo vedere. E solo attraverso questa Luce si genera la conoscenza di tante cose, belle e sante. Consocenze sulle verità di Fede, su Dio, sulla realtà, il discernimento, capire cosa accade, il senso della storia, degli eventi, luce che ci aiuta a non fare stupidaggini, a fare luce su noi stessi, ad essere coerenti, su chi siamo in verità sotto tutti i punti di vista, sulla nostra preziosità e sulle nostre miserie ecc..... Iniziamo ad amare poi Dio perchè si comprende viene da un'atto d'amore di Dio e i benefici che comporta una reazione di corrispondenza e si genera l'amore.
"..Sicché dove regna la mia Volontà Suprema regna la Trinità Sacrosanta in atto. La nostra Divinità adorabile è portata in natura, in modo irresistibile, senza mai interrompere, a generare continuamente ed il primo atto generatore lo facciamo in Noi stessi...." Gesù
Poi Gesù sale in cattedra ed inizia ad elevare il discorso. La prima cosa che si studia a Teologia Trinitaria è che il Verbo viene generato, quella che è la nostra concezione di tempo, in Dio non c'è, se capissimo qualcosa di ciò saremmo come Dio. Noi non dobbiamo concepire la generazione del Verbo come un'atto fatto in un momento e basta. Ma è incessante, il Padre sta nell'atto di generare il Verbo e il Verbo sta nell'atto di accogliere l'amore di Colui che lo genera e di ricambiare l'amore. E da questo vortice di interscambio spira lo Spirito Santo e da l'Uno e l'Altro parte l'amore.
"..Il Padre mi genera continuamente ed Io, suo Figlio, mi sento generato continuamente in Lui, il Padre Celeste mi genera e mi ama, Io son generato e l’amo e dall’uno e dall’altro procede l’amore. In quest’atto generativo, incessante, si racchiudono tutte le nostre conoscenze mirabili, i nostri segreti, le nostre beatitudini, i tempi, le nostre disposizioni, la nostra potenza e sapienza. Tutta quanta l’eternità si racchiude in un solo atto generatore che forma tutto l’assieme del nostro Essere Divino..."Gesù
Dio ha creato la Creazione perchè questa beatitudine eterna che genera ininterrottamente la Seconda Persona ecc.. che è il fondamento della divina beatitudine, Dio ha voluto che qualcuno ne godesse oltre a loro. La divina Volontà è un pò come il Padre, se tu l'accogli nell'anima ti porta la Luce che è un pò come il Figlio con la sua conoscenza e questa genera l'amore che è lo Spirito Santo.
"...e, mancando le nostre conoscenze, l’amore non troverebbe la sostanza per generare ed ecco perché la nostra Trinità Santissima è scompigliata nella creatura. Perciò la sola nostra Volontà è quella che può formare questa nostra generazione divina..." Gesù
Quando questo processo viene compiuto, la beatitudine divina delle Tre Persone divine, viene partecipata non in maniera uguale ma vera anche se non perfetta ancora alla persona. E la persona che vive in questo modo inizia a sentirsi felice perchè vive in sè un riflesso lontano ma vero dell'infinita felicità delle Tre Persone nella misura in cui ci sta a questo gioco. La stragrande maggioranza delle persone non accoglie la divina volontà, sta oziosa e quindi è come se queste cose non ci fossero. A quanti l'hanno accolto ha dato il potere di diventare Figli di Dio - san Giovanni - chi è genitore sa benissimo che hanno i cromosomi dei genitori, diventare Figli di Dio vuol dire staccarsi dai nostri modi piccini di vedere umani, di operare umani ecc.. ma significa iniziare ad operare come piccoli dei. La pace profonda, la gioia immensa e la pace imperturbabile e questo amore ininterrottamente alimentato. Si vive nel nostro rapporto con Dio e poi traspare, si fa vedere nell'amore del prossimo. Perchè San Giovanni Evangelista è l'apostolo dell'amore? Perchè ha conosciuto meglio degli altri in cosa consisteva l'amore di Gesù appoggiando la testa sul petto di Gesù nell'ultima cena. Chi non ama non ha mai conosciuto Dio. Non dice che è cattivo, non è così semplice. Certo, c'è anche la dimensione morale. Tu puoi andare a Messa tutti i giorni - come dice Gesù nel Vangelo - andare a Messa tutti i giorni è una cosa bellissima, ma anche questo va fatto bene e non come abitudine o routinaria. Va fatta come cosa ben vissuta perchè produca il massimo dei frutti nel nostro cuore.
MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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