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sabato 9 settembre 2023

Affogare nell'amore

Gesù spiega il motivo per cui a volte toglie la sua presenza sensibile nell'anima, pur continuando essa a vivere in un'atmosfera di surreale pace, serenità e felicità. Le operazioni di amore che Egli fa nell'anima fino a farla sentire letteralmente affogata dall'amore. Libro di Cielo, Volume 31, 28 Agosto 1932, Lunedì 2 Gennaio 2023

28 Agosto 1932 Alternative Divine, lavoro e riposo. Come Dio prende la creatura sempre per mezzo dell’amore. Amore universale ed amore speciale.

Parole molto belle e anche molto adatte al tempo liturgico di Natale e durante questo tempo è un continuo di girare della liturgia attorno alla nascita di Gesù e anche sul rifiuto di questo amore e san Giovanni parla dell'Anticristo, figura molto enigmatica nella Sacra Scrittura che simboleggia il rifiuto di questo Amore, follia più grande non esiste. La meditazione esordisce con Luisa che si sente assorbita ed avvolta in tanta immensità d'amore e nonostante avverta i gemiti della mancanza sensibile di Gesù, c'è questo mistero: sta avvolta nella pace e nell'amore e dall'altro sente la mancanza di Gesù. Chi le ha sperimentate e le vive capisce cos'è, sono dimensioni sovrannaturali, non sono cose umane, sono cose che vengono dal Cielo, è un'atmosfera divina. Il don la definisce una realtà surreale anche perchè si scontra contro una realtà oggettiva di ciò che viviamo - a tutti livelli - che non è spesso foriero di pace e serenità ma portatore di pensieri e di preoccupazioni ed affanni o nei casi più gravi di angoscia. Ma queste cose non possono entrare in un'anima dove regna la dv.

"Mi sembra che mi manchi il Re, mi manca Colui che con un amore che non so dire, ha operato ed ordinato tutto in me e, mancandomi Lui, mi sento sola; ma dimmi, perché mi hai lasciato? Perché non parli?» Luisa

La risposta di Gesù, sui tempi del lavoro e del riposo, in linea di massima sembra le sue parole che poggino sul principio molto conosciuto in teologia ascetica: fino a quando stiamo in questo mondo, lo stato della nostra anima passa a volte per cose in qualche modo dipendendi dalla nostra volontà ma spesso da quello che Dio stabilisce a momenti di fervore o di minore fervore o di aridità. E nei momenti di ariditià ci sembra che il Signore non ci faccia sentire la Sua presenza e quando ci sembra di non aver fatto grandi mancanze (anche se siamo peccatori, persone imperfett ecc...), qua oggi Gesù lo spiega. Il lavoro è quando Lui opera nella nostra anima e noi sentiamo il diletto e quando Gesù cessa di lavorare in noi ci sembra di essere rimasti soli ma non è così. Quello che Gesù fa notare, quando un'anima corrisponde a Lui e lo lascia lavorare, fa delle grandi cose e ne gode nel riposo.

"...non vuoi tu che mi riposi sotto questo cielo così sereno?..." Gesù

"..Queste stelle e questo sole che mi piovono addosso come dolci refrigeri, facendomi le più belle nenie mi invitano al riposo ed in muto silenzio mi dicono: «Come son belle le opere Tue, la Tua Volontà operante, la Tua potenza creatrice che ci ha dato la vita! Siamo opere Tue, riposati in noi e noi formeremo la Tua gloria, la Tua adorazione perenne.» Gesù

Se noi spalanchiamo le nostre porte alla dv in noi, iniziano a succedere in noi cose grandi e belle e dei veri e propri prodigi di santità. Chi qualche cosina piccola ha vissuto di questo, qualcosa inizia a capirla. Ci si rende conto che stiamo di fronte a qualcosa di fronte alle quale noi non c'entriamo proprio nulla. Non si tratta di essere umili, si tratta di prendere atto dell'evidenza, uno sa bene quando quella cosa non c'entra nulla, che non è buono a vivere quell'effetto e se ci facciamo attenti, è bellissimo vedere in continuazione il Signore operare nella nostra vita e nella nostra giornata.

"..Ad un dire così dolce prendo riposo e nello stesso tempo veglio e conservo il mio lavoro e preparo altri lavori da fare; e se sapessi qual è il primo lavoro che faccio dopo il riposo!..." Gesù

Se tu fai fare un lavoro a Gesù, quello si riposa e poi te ne fa un'altro migliore, e via di seguito. Che splendore di vita attende e che si apre di fronte a chi entra in questo orizzonte e in quest'ottica? Molti potrebbero dire che si sono tristi presagi del 2023 - la meditazione è caduta il 2 gennaio - il don si chiedeva come avrebbe reagito quando sarebbero morti i genitori; stai a sempre a dire - dialogo del don da solo - che la morte è un passaggio, poi vediamo. Ma grazie a Dio è abbastanza bene. Sei sicuro che se scoppia il finimondo, rimani imperturbabile? Poggiamo la nostra sicurezza in Dio solo e non sulle sue manifestazioni interiori. Coem ci siamo detti tantissime volte, altro sono le cose che accadono ed altro è come noi reagiamo. La cosa fondamentale è la nostra reazione. Conoscete qualcuno che in 2 anni di terrorismo pandemico, può dire che non gli ha fatto nè caldo nè freddo? Il don crede che se qualcuno vive nella dv qualcosa del genere deve averlo vissuto e non è stato vissuto dovremmo chiederci: siamo sicuri di stare nella dv? Se io credessi di stare nelle mani dell'Onnipotente, ma di che cosa deve averci paura? Cosa potrebbe accadere? Si soffre un pò? E affidiamo le sofferenze al Signore, ci sta da essere precari? Confidiamo in Lui. Si muore? Magari, andiamo in Paradiso. Noi con la morte (in grazia) iniziamo a vivere una vita spettacolare con il Signore. Cosa può scuotere profondamente un'anima che vive nel dv, che si sente sotto la pioggia di un TI AMO immenso, se noi lasciamo fare a Nostro Signore...

"...Apro il mio lavoro col dire alla creatura un dolce mio «ti amo», voglio iniziare il mio lavoro col mio amore, affinché la creatura, sentendosi ferire e rapire dalla forza irresistibile del mio amore, mi lasci fare e mi dia il campo d’azione nell’anima sua. Io la prendo sempre: inizio i miei lavori, chiedo dei sacrifici a via ed a forza d’amore, il mio amore la felicita, l’investe, l’assorbe, l’inebria ed essa, di fronte al mio amore, inebriata com’è, mi fa fare ciò che voglio e giunge a sacrificarmi la propria vita, perché un mio «ti amo» esce dal fondo della mia Divinità, che contiene l’immensità,..." Gesù

Se tu non ti senti affogato d'amore, dalla pioggia di un TI AMO immenso che non lo inizi a percepire dovunque, dalla terra che ti sostiene i piedi, ogni passo, ogni cosa che facciamo, ogni azione, mangi, bevi, dormi, ecc... qualsiasi cosa è un sempre ti amo. Ma ad un certo punto non è più un processo razionale ma inizia ad essere percepito e vissuto. Se tu ti senti che Lui ti ha dato tutto, cosa vuoi dare a Nostro Signore che Lui non abbia?

"...e sebbene anch’essa senta il bisogno di dirmi «ti amo», vede che il suo è troppo piccolo di fronte al mio, perché non ha le armi dell’immensità, della potenza e dell’infinità, però non vuole restare dietro ed usa l’industria di dirlo nella potenza della mia Volontà.." Gesù

Adesso queste cose le studiamo, nelle cose di Dio c'è un rodaggio, un tempo in cui il Signore vuole vederci lavorare e poi si passa per il secondo step dove le cose iniziano a partire in automatico.

"...ma a ripeterle un mio «ti amo» diretto e speciale, perché è vero che amo tutti, il mio amore non cessa mai per nessuno, ma quando voglio fare lavori speciali, nuove opere, disegni più distinti, non mi contento del mio amore generale, ma vi aggiungo un amore speciale e distinto, che mentre serve ad affascinare la creatura, serve come materia, come terreno dove formare il mio lavoro e distendere le mie opere...." Gesù

Certo Gesù ama tutti, ma alcuni li ama con amore speciale e distinto. E' gente che ha delle missioni particolari, che deve fare nuove opere, ecc.. e questi hanno un'amore speciale distino e hanno degli oneri distinti più grandi di quelli richiesti ad un fedele comune. Quello che è importante è l'affogamento d'amore che sorprende e coinvolge ed invita al ricambio e fa vivere in un'atmosfera surreale o soprannaturale qualsiasi cosa accada intorno a noi.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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