Lezione di Gesù su come tutti gli atti umani compiuti da Gesù si trasformano in divino e su come, operando nel Divin Volere, si possano rendere attuali e moltiplicare tutti gli atti compiuti da Gesù nell'opera della redenzione del mondo. Libro di Cielo, Volume 27, 24 Ottobre 1929, Lunedì 21 Marzo 2022
24 Ottobre 1929
Come nella Divina Volontà l'anima ha tutto in suo potere perché trova la sorgente delle opere divine e le può ripetere quante volte vuole.
Breve ed intenso significativo. Volgiamo lo sguardo sulle ultime parole di Gesù (sulle conseguenze degli atti compiuti nella dv):
"..questi atti si schierano intorno al Principio che è Dio, come atti divini. Dio, nel vedere gli atti della creatura nella sua Divina Volontà, li riconosce come atti suoi e si sente amato e glorificato come Lui vuole, col suo stesso amore e con la sua stessa gloria." Gesù
Una delle cose che Gesù ci ha insegnato in questi scritti è di trasformare i nostri atti in atti divini con due conseguenze: 1) Dare a Dio quello che gli è dovuto, dovremmo avere come profondo desiderio del cuore quello di mettere in pratica il primo comandamento (amreai il Signore Dio tuo con tutte le tue forze), ma amesso e non concesso che si riuscisse a far ciò - san Tommaso s'Aquino diceva che l'unica creatura che è stata in grado di farlo è stata la Madonna - anche se ci riuscissimo, il Signore ne sarebbe contento ma ricevrebbe una sequenza di atti d'amore - fatti con il cuore, opere, parole ecc.. - ma la riceverebbe da una creatura imperfetta, limitata, ecc... Ogni nostro atto questo non dimentichiamocelo mai è strutturalmente tarato in due modi:1) a causa delle conseguenze del peccato originale, quell'atto non sarà mai un'atto perfetto - anche se fosse qualcosa di buona, ci sarà sempre nell'esecuzione una modalità imperfetta sbagliata nel compierlo ci sarà sempre un pò d'orgoglio interno, desiderio di primeggiare, ecc.. lo rende non perfetto. Esempio: voglio dire una preghiera con il cuore, ma mentre sto leggendo mi capita (come del resto accade quasi sempre) mi sbaglio o mi correggo ecc.. e questa cosa toglie la perfezione, non si va all'inferno, anche se io non ho nessuna colpa però di per sè....ma io posso offrire una cosa del genere al Signore? Di per sè no. E' chiaro che il Signore ci guarda con uno sguardo di benevolenza e tutto ciò che non è volontario fa come se non ci fosse stato, questo dipende dalla sua bontà. Ma di per sè...la Madonna non faceva mai una cosa del genere. Queste considerazioni sono l'alimento continuo della nostra umiltà, non è c'è bisogno di essere peccatori, ma l'umiltà più profonda dalla nostra conoscienza di ciò che siamo. In quaresima (data in cui viene postata questa meditazione ndr) offro un sacrificio grosso che mi costa tanto e non lo dico a nessuno. Grossa cosa. E' una grande azione, ma questa azione avrà questa tara intrinseca - imperfezioni e limitato - e comunque è un'atto di un'ente creato situato in un certo arco temporale. Ha una portata limitata - da un punto di vista oggettivo e anche i meriti lo saranno. Per assurdo: se la Madonna non fosse vissuta fin dal primo istante nella dv avrebbe offerto atti supermeritori ma umani accompagnati dalla grazia santificante ma sarebbero stati limitati. Ma così non è stato. Come facciamo noi figli d'Adamo a diventare come la Madonna? Il primo step ce l'ha insegnato San Luigi Montfort - il trattato della vera devozione - riconoscendo la nostra imperfezione (siamo più superbi, lussuruiosi ecc...) guai se qualcuno dicesse che non lo è. Magari non lo siamo in atto ma lo siamo in potenza come diceva san Tommaso d'Aquino. Nessuno di noi deve dubitare di queste cose. Stiamo sempre nell'umiltà profonda davanti all'Altissimo. L'umiltà che gradisce il Signore è quella del cuore, è espressione di un'atteggiamento di una persona che quando c'è Dio lo vede e Dio volge lo sguardo.
Con la Consacrazione Totus Tuus, uno dice: per quanto io ci provi a santificarmi (nessuno deve pensare di esserlo) ma lo vedi che io non ne combino una dritta. Allora che facciamo? Fonderci con la Madonna con la consacrazione vuol dire rinunciare alle proprie intenzioni, consegnare tutte le nostre opere alla Madonna perchè Lei le purifichi dalle macchie di imperfezioni e poi le presenti al Signore. Anche se noi non ce ne rendiamo conto - dobbiamo sempre però dare del nostro meglio, non dobbiamo fare le buone azioni all'acqua di rose solo per farla - le nostre azioni giungono a Dio purificate dalla puzza d'umano e di imperfetto che non possiamo togliercela da sola. Ma anche quando accade questo - immaginiamo di dare in regalo una mela marcia - di fronte a Dio noi siamo così. La Madonna toglie la parte marcia, prende la parte buona e fa una macedonia al Signore.
Perchè un'atto sia degno di Lui devono essere atti divini. Ed ecco perchè Gesù s'è dovuto incarnare. Il peccato offende Dio e Dio è un'ente infinito e deve ricevere una riparazione infinita se non chi abbia la stessa natura del soggetto offeso. Attraverso la dv cosa accade? Oltre ad offrire azioni pure, possiamo offrire parole, pensieri e opere di valore infinito. E non solo. Sono le cose tipiche della dv. C'è un'altro aspetto: il brano di oggi trae origine da un pensiero di Luisa:
Mi sentivo tutta abbandonata nel Fiat Divino, seguendo ed offrendo tutti gli atti suoi tanto della Creazione quanto della Redenzione e, giungendo al Concepimento del Verbo dicevo tra me: come vorrei nel Voler Divino far mio il concepimento del Verbo, per poter offrire all'Ente Supremo l'amore, la gloria, la soddisfazione, come se un'altra volta il Verbo si concepisse...." Luisa
Questa è una cosa che deve nascere a chi aspira a vivere nella dv. Nel mondo in tutti i minuti cosa sale a Dio? Amore, Gloria? No, ma oltraggi, offese, ecc.. e chi li ripara? E un'altro degno? Chi vive nella dv. Gesù dice a Luisa:
"Figlia mia, nella mia Divina Volontà l'anima ha tutto in suo potere, non vi è cosa che la nostra Divinità abbia fatto, tanto nella Creazione quanto nella Redenzione, che il nostro Fiat Divino non ne possieda la sorgente, perché Esso non sperde nulla dei nostri atti, anzi è la depositaria di tutto. E chi possiede il nostro Voler Divino possiede la sorgente del mio concepimento, della mia nascita, delle mie lacrime, dei miei passi, delle mie opere, di tutto, i nostri atti non si esauriscono mai e come fa memoria e vuole offrire il mio concepimento, viene rinnovato il mio concepimento, come se di nuovo fossi concepito, risorgo a nuova nascita, le mie lacrime, le mie pene, i miei passi e le mie opere risorgono a novella vita e ripetono il gran bene che Io feci nella Redenzione...." Gesù
Io posso fondermi nella dv, far mio il suo Concepimento ed offrirlo come se un'altra volta il Verbo s'incarnasse per darti tutta la gloria ecc.. che da questa umiliazione ti è venuta. Non è la stessa cosa farlo o non farlo. Perchè se lo si fa accadono tre cose: 1) Si fa felice la Santissima Trinità e la gloria gli arriva eccome 2) Il soggetto che compie quest'operazione riceve un'autotreno inimmaginabile di grazie, santità e felicità in questo mondo 3) Chi fa queste operazioni produce e genera grazie che si espandono dovunque e dappertutto. Non sappiamo dove ma arrivano.
"..Sicché la creatura che vive nel nostro Voler Divino è la ripetitrice delle opere nostre, perché come della Creazione nulla si è sperduto di ciò che fu creato, così della Redenzione, tutto sta in atto di sorgere continuamente; ma chi ci dà la spinta? Chi ci dà l'occasione di muovere le nostre sorgenti per rinnovare le opere nostre? Chi vive nel nostro Volere; in virtù di Esso, la creatura partecipa alla nostra forza creatrice, perciò tutto può far risorgere a novella vita; lei, coi suoi atti, con le sue offerte, con le sue suppliche, muove continuamente le nostre sorgenti, le quali, mosse come da un gradito venticello, formano le onde e i nostri atti, straripando, si moltiplicano e crescono all'infinito. Le nostre sorgenti sono simbolizzate dal mare: se il vento non lo agita, se non vengono formate le onde, le acque non straripano e le città non restano bagnate..." Gesù
Bisogna agitare queste onde per la santificazione delle anime. Perchè nel FAIT ci sono le sorgenti di infinite grazie però...però se non c'è qualcuno, cioè chi vive nel dv e non smuove queste grazie, queste restano dove stanno. A patto che la DV decida di fare qualcosa a prescindere ma altrimenti così non è.
"..Così per le sorgenti di tante opere nostre, se il nostro Fiat Divino non le vuol muovere, o chi vive in Esso non si dà pensiero di formare nessun venticello con gli atti suoi, sebbene siano piene fino all'orlo, non straripano per moltiplicare i loro beni a pro delle creature..." Gesù
Vivere nella dv e pregare in questo modo, sono chiaramenti dei giri, - dire:(mi fondo nel dv) e vorrei fare mio il Concepimento del Verbo per dare al Signore.... - è un giro nel Fiat Redimente. Ogni volta che si fa questa cosa, non si va soltanto in giro, si va a navigare in questo internet dove ci sta tutto e mentre si naviga la si smuove e questo oceano di grazia viene tirata fuori e qualcuno ne beneficerà. Dobbiamo sempre pensare che non esiste bene più grande che si possa fare all'Umanità. Certo poi la stragrande maggioranza di noi deve lavorare fisicamente - a seconda dello stato di vita in cui si trova - per il bene. Ma la prima cosa che fa bene a noi e al mondo è muoversi e compiere i propri atti dentro la dv. E preghiamo il Signore che così sia sempre.
MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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