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domenica 27 novembre 2022

Gesù è stanco di aspettare

Gesù parla a Luisa della sua stanchezza di aspettare che gli uomini lo accolgano e accolgano il dono della Divina Volontà con tutti gli infiniti beni che esso contiene. Gesù non trova su chi riversare tanta grazia e tanta abbondanza. Libro di Cielo, Volume 27, 10 Dicembre 1929, Martedì 5 Aprile 2022

10 Dicembre 1929 Perfetto equilibrio di Dio nelle sue opere, triplice equilibrio

Brano breve ma molto intenso e molto profondo. Gesù tra le altre cose sfoga cosa c'è nel suo cuore e ci mette alla luce di alcuni aspetti.

Mi sentivo tutta abbandonata nella Divina Volontà e seguitando a fare i miei atti in Essa, ho sentito una voce che mi sussurrava all'orecchio: “quanto sono stanco!”...Luisa

Luisa non riconosce subito da dove viene quella voce e Gesù interviene e spiega. La stanchezza deriva dal tanto e troppo aspettare. E qua il don pensa che dobbiamo fare un primo pit stop spirituale e fissare lo sguardo del cuore e della nostra mente su questo dolore di Gesù: sono stanco di aspettare.

"..E vedendomi costretto ad aspettare, sentendo in Me la molteplicità degli atti che voglio fare e non facendoli, perché il regno del mio Fiat non è conosciuto né regna sulla terra, sento tale stanchezza che do in smania e dico: “possibile che non vogliano ricevere i miei beni?” E rimango afflitto perché gli atti miei, la potenza del mio Volere, la sua luce, la sua felicità e bellezza non si affratellano con le creature e non corrono in mezzo a loro..." Gesù

E Gesù si trova a vedere i mortali condannati a vivere una vita orrida, brutta, piatta, grigia, insignificante e a volte nera e peccaminosa e disperata, angosciata e preoccupata. Così campano i miei figli (direbbe Gesù) ma potrebbero non campare così. Gesù ha dei beni ma le sue creature non li vogliono e se li deve tenere per sè. Questa è una tragedia. Un sacerdote che è degno di questo nome perchè vive la chiamata del suo ministero un pò capisce questa espressione di Gesù e anche i sacerdoti aspettano... i sacerdoti sanno che per la cura d'anima ci vuole tempo. Non esiste che nessuno si faccia santo dall'oggi al domani. Si aspetta tanto tempo che un'anima (illuminata dalla grazia) arrivi da sola a certe conclusioni, aspetta segni di cambiamento, aspetta segni di conversione, ad un sacerdote non viene in tasca nulla da questa cosa. E' solo la gioia soprannaturale nel sapere che altri possono essere felici. Le persone se si allontanano da tutto ciò che è male e vivono in Gesù e Maria possono avere una vita felicie già da questo mondo. Ma purtroppo di fronte a certe situazioni un sacerdote non può far nulla di fronte a certe situazioni perchè un'intervento fuori luogo o premature potrebbe essere controproducente e forse danneggiare l'opera della grazia. Oppure il sacerdote capisce bene che si trova di fronte ad un'anima - da un punto di vista oggettivo - ceca e di quella cecità che non è malleabile e non è recettiva della luce divina e qualsiasi cosa una cosa dicesse potrebbe rivelarsi contro producente e quella persona potrebbe compiere altri errori e quindi si aspetta. E si aspetta, si aspetta, si aspetta ecc.. e questa attesa è niente di fronte a quella di Gesù. Nel libro dell'Apocalisse, Gesù dice che sta alla porta e bussa e se qualcuno mi apre Lui entrerà e cenerà con chi gli apre la porta del cuore. Ma chi gli apre la porta del cuore? Non sono a quanto pare. E quindi succede che Gesù si trova con un patrimonio immenso, addirittura con il tesoro dei tesori cioè la divina volontà e non può darlo ai suoi figli perchè non stanno in condizioni di poterlo riceverle. Non lo chiedono e non lo vogliono, o sono interessati a chiacchere in linea teorica ma non si mettono in condizioni oggettive di ricevere i divini benefici. E quindi il Signore rimane in attesa.

"..sento tale stanchezza che do in smania e dico: “possibile che non vogliano ricevere i miei beni?”.." Gesù

Lo smaniare è una cosa tipica di questi scritti, è un compotamento estremo figlio dell'amore. Perchè l'amore smania quando o non si può comunicare o quando l'oggetto dell'amore è assente. Dobbiamo pensarci tanto a questa cosa e dobbiamo anche pensare al modo di riparare a questa cosa che è molto semplice, almeno noi disporci e volerli quei beni e non lasciarli inerti a Gesù. Dio è già potente, felice, bello ecc... quindi la partecipazione di questi beni divini giova a noi, a Gesù giova in maniera indiretta e ci ama e quindi gode nel vederci felici (quando noi amiamo veramente qualcuno, l'amore autentico vive per fare felice l'altro). L'amore autentico non è egoismo. Quando c'è un Ti amo vuol dire che la persona che ama pensa come posso farlo sentire importante? Felice e prezioso?. I grandi Santi - due grandi sante sono state santa Margherita alacoque e Santa Veronica Giuliani assieme a Gertrude la Grande , Gesù disse a Maria Valtorta sono anime che lo hanno amato di più. E cosa facevano queste anime? Dalla mattina alla sera stavano sotto l'impulso della grazia a pensare nuovi modi per fare felice Gesù e che in pratica erano nuove croci e sofferenze per abbracciare l'amato per dire all'Amato che lo amavano e per cooperare ciò che il Signore li chiedeva: cooperare per la salvezza delle anime e soffrire molto con Lui per la conversione dei peccatori. La gioia più grande di una persona che ama è vedere felice la persona amata e ciò gli basta per sè stessa, ecco perchè nei giorni scorsi il don ha detto che San Giovanni della croce avrebbe voluto patire per amore di Gesù. Quella dimensione lì (dell'amore) non vuole ricompensa o altro, quando si ama davvero Gesù, tutti quanti desideriamo di lasciare questo mondo e di poterlo incontrare ma prova a chiederti: ti sei salvato per il rotto della cuffia, magari ti sei salvato all'ultimo senza essere consapevole di essere stato un peccatore, il Signore ti ha dato il dono della contrizione prima di morire e dopo la purificazione andrai in Paradiso. L'altra alternativa è al momento della morte ti troverai - di fronte a Gesù - a prescindere di come sei morto Lui che ti dirà: sorella mia o fratello mio grazie perchè Mi hai fatto proprio contento. Dopo cosa succede? Purgatorio fino alla fine del mondo o Paradiso immediato? Ma tu cosa preferiresti? Farsi dire questo o per il rotto della cuffia? Quando ci si ama ci si stanca ad escogitare nuove forme per dimostrare quanto si ama il Signore ed ecco perchè nella dv sono così importanti i giri ed ecco perchè non ci sono ricette già fatte.

"...La mia Divina Volontà nell'uscire nel suo campo d'azione nella Creazione fece sfoggio di tante magnificenze d'opere, tanto che l'uomo stesso è incapace di numerarle tutte e di comprendere il giusto valore di ciascun'opera e anche se le vede, le tocca e gode i suoi benefici effetti, pure si può chiamare il primo ignorantello della Creazione..." Gesù

Noi abbiamo un parco d'azione tra le opere della Creazione e Redenzione dove possiamo sbizzarirci. Tu hai mai pensato che cosa sono i tuoi occhi? Va a vedere sul web, guarda cos'è l'occhio umano, com'è fatto e come mai noi vediamo con gli occhi. Quanti ti amo ci saranno da mettere? Possiamo vedere la luce e le opere della Creazione, i nostri organi, quante cose ci sono? Il senso del tatto, i nostri sensori naturali che sono disposti su ogni millimetro della nostra pelle, prova a sentire quando cammini e cosa accade, pensa e guarda i movimenti degli arti. Si muove la gamba, la parte superiore, inferiore, si muove il piede, si poggia prima il tallone, ecc.. e prova a farti attento a queste cose. Noi non sappiamo cosa ci sia nelle galassie, ma noi sappiamo cosa ci sia nel nostro corpo. I Ti Amo quando mangiamo e beviamo, ce li siamo detti tante volte. Ascolta il battito del cuore e senti il battito del cuore, fatti attento ai moti della dv dentro di noi, sono infiniti e non è necessario essere un'esperto di anatomia per girare nel fiat creante nel nostro corpo. Non è la stessa cosa adoperare uno strumento oggetto o sapere chi l'ha fatto ed avere questa gioia ulteriore nell'usarlo e ringraziarlo che ti darà per questo un'autotreno di grazie, oltre a quelle che tu già hai.

"..tanto che l'uomo stesso è incapace di numerarle tutte e di comprendere il giusto valore di ciascun'opera.." Gesù

Adamo invece comprendeva il giusto valore di ciascun'opera, compredeva il suo senso nell'ordine del cosmo e comprendeva il ti amo specifico che Dio aveva messo in quella creatura. Adesso dobbiamo allenarci a queste cose e tanto più ci alleniamo e quanto più siamo disposti a ricevere la sua potenza, felicità, luce e bellezza.

"Figlia mia, sono proprio Io, Colui che sente tutto il peso di tanto aspettare che mi produce tale stanchezza, da sentire tutto il peso di voler fare il bene e, per indisposizione di chi lo deve ricevere, non poterlo fare. Oh com'è duro voler fare il bene, tenerlo preparato e pronto per darlo e non trovare chi lo riceve!.." Gesù

Noi possiamo dire con tutto il cuore: ecco Signore, dallo a me con tutto noi stessi? Ci interessa? Non è che uno si alza alla mattina e prende tutto ma tu stai coltivando le disposizioni per avere questo bene? Già Salomone scriveva che fin da bambino cercava la Sapienza e ha fatto fatiche di ogni genere e dice ha ricevuto il dono e ha ricevuto tutti i beni. La Sapienza non è la dv ma una delle proprietà ed insieme a Lei sono arrivati tutti i beni a Salomone. Vogliamo noi tutti i beni? Valore peso e misura. I valori costituivi di tutto ciò che è fatto bene. E ci sarebbe da fare un'altra meditazione. La misura vuol dire che una cosa stai facendo, dicendo, ecc... quanto? Nè poco nè troppo. Il valore è quello che ha agli occhi di Dio, non mi importa nulla di cosa sia. Il peso, in ebraico significa avere un certo peso specifico; il peso dev'essere proporzionato. La leggerezza d'animo è un difetto, è pesante chi sta sempre a brontolare, lamentarsi, ecc.. e la leggerezza d'anima è la sciocca allegria di chi sta sempre a ridere e scherzare. Una vita felice e il sorriso è sempre pronto a sbocciare sulle labbra, ma la stolta allegria dei buontemponi come li chiama la Sacra Scrittura o dei perdigiorno viola le regole del peso. La leggerezza d'animo. Il Signore ci aiuti a personalizzare questa meditazione perchè diventi vita della nostra personale preghiera.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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