Gesù spiega l'importanza di ogni minima verità dentro l'orizzonte degli scritti e i nessi tra la creazione e chi vive nella Divina Volontà. Considerazioni al riguardo sui misteri immensi di Dio e sull'importanza dell'umiltà. Libro di Cielo, Volume 25, 25 Marzo 1929, Lunedì 17 Gennaio 2022
25 Marzo 1929
Come la Creazione corre con una corsa vertiginosa verso il suo Creatore. Chi vive nel Voler Divino è inseparabile da Esso. Ordine che Gesù ha tenuto nel manifestare le verità sulla Divina Volontà. Rinnovazione della Creazione. Importanza delle verità.
Iniziamo la meditazione di questo brano. Da un punto di vista generale sembrerebbe (al don) una sorta di brano di transizione dove Gesù ribadisce dei concetti noti, tipo unendosi alla dv ci si unisce ad ogni creatura e quindi Dio guardando la persona gli vede dentro Cielo, Mare ecc... e questo si è spezzato con il peccato dell'uomo e che questa è l'opera sua più cara. Questo testo sottolinea in modo forte l'importanza di ogni singola verità sul suo divin volere. Tanto che:
"..Perciò sto tanto attento che tu nulla perda di ciò che ti dico sulla mia Volontà Divina, perché c'è tanta importanza in queste verità che, occultandone alcune, sarebbe come se si volesse spostare il Sole dal suo posto, fare uscire il mare dal suo lido, che ne sarebbe della terra? Pensalo tu stessa. E tale sarebbe se mancassero tutte le verità che con tanto ordine ti ho manifestato sulla mia Divina Volontà." Gesù
Il don non sa - ognuno di noi ha delle sensibilità differenti - è facile per noi renderci conto che tutte queste verità sono tutte così minimamente importanti? Pensiamo: supponiamo che tutto il libro di Cielo tolto il brano di oggi (tutti i brani - il brano di oggi). Noi percepiremmo questa tragedia? Il don confessa che non percepirebbe tale mancanza, la stessa cosa capita con la Sacra Scrittura. Ci sono dei passi enormemente oscuri, il libro dei Numeri, delle Cronache (AT) interi capitoli dedicati a geneaologie, a battaglie, ecc...e tutto quello è che contenuto dentro la Bibbia è Parola di Dio. Ma saltiamo (il don fa un'esempio) pensiamo a quando andiamo a messa prima di Natale, quando c'è ad esempio la genealogia di Gesù - 42 generazioni - che utilità avrebbe? Ci fa capire quello che dice il profeta Isaia: quanto i cieli sovrastano la terra quanto le vie di Dio sovrastano le nostre. Una cosa evidente alla nostra ragionevolezza umana (ma a che serve questo elenco?) - sulle cose di Dio (che non si capiscono) mi viene il dubbio ma non devo dargli il consenso, perchè se lo facessi direi che Dio sta facendo delle cose insensate o inutili. Il don la percezione che trae è: si dice da solo: cerca di restare calmo, sereno e tranquillo perchè stai di fronte a Colui che è Immenso e che le vie sono imperscutabili. Così avviene nei labirinti delle nostre vite personali (nelle vicende paradossali) sia anche nella Storia. In Dio le cose sono tutte viste in un'altro modo. Se noi non cresciamo enormemente in questo senso della nostra bassezza, incapacità, ecc... - Salomone implora Dio che gli desse la Sapienza - il don se può dire della sua esperienza di vita più tempo passa e più comprende che questa dimensione sia necessaria ed imprescindibile. Perchè altrimenti prendiamo un sacco di cantonate e possiamo farci tanto tanto male. L'umiltà a detta dei maestri di spirito non è fare gesti esterni che mostrano umiltà o buttarsi una montagna di fango addosso ecc...è metterci al nostro posto; è stare al nostro posto davanti a Dio. Ma quanto è importante stare al proprio posto? E qual'è il nostro posto? La nostra povera testolina, di fronte all'intelligenza divina cosa vogliamo che sia? Zero, eppure le persone mettono Dio sotto processo. Se noi potessimo vedere le cose come le vede Dio inorridiremmo, sarebbe come se un qualcosa meno di una pulce si mettesse a competere con il Principe degli Angeli. Quando atteggiamento si matura profondamente nel cuore, prima di fare una scelta significativa non è che parte in quarta facendosi delle giustificazioni ma prega e chiede aiuto a Dio. Dovremmo conoscere sempre più meglio cosa sia la Volontà di Dio e quale sia per me. Dio volge lo sguardo verso l'umile e il superbo lo vede da lontano. Il segreto dell'immensa grandezza della Madonna è essere sempre rimasta al suo posto, avere una grandissima considerazione di Dio (perchè è Altissimo) ma noi abbiamo una considerazione altissima dell'Altissimo. Sono cose di un'importanza focale, centrale ad avviso del don. E anche tutte le cose che Gesù dice. Non capisci gli scritti sulla dv? Anche il don leggendo dei passaggi rimane esterefatto:
"Figlia mia, chi vive nel mio Voler Divino è vincolato con tutta la Creazione, né essa può fare a meno di questa fortunata creatura, né la creatura si può svincolare dalle cose create,..." Gesù
Cosa sta dicendo Gesù? Queste cose avvengono quando una persona vive nella dv ed avvengono ad uno strato che non è conosciuto da noi, non presente alla nostra coscienza. Ammesso e non concesso che il don forse sta muovendo qualche millimetro in questo mondo, il don non si sente vincolato alle cose create nè tanto meno si sente che il Cielo e la Terra, i mondi ecc.. possano fare a meno del don. Ma ci rendiamo conto di queste affermazione del genere? Se uno volesse fare una meditazione dovrebbe rimanerci una settimana per ogni brano. Il don non ha nessuna percezione di queste cose. Se Gesù dice tutte queste cose a Luisa in continuazione, il don si chiede: quando era sulla Terra, si rendeva conto di queste cose qua?
"..perché essendo l'una la volontà dell'altra, qual è la mia Divina Volontà, formano un solo corpo con tante membra inseparabili tra loro.." Gesù
Perchè se io mi unisco alla dv, siccome tutte le opere create sono opere della dv, nessuna esclusa, succede che tutte queste opere continuamente stanno parlando della dv. E chi vive in essa in continuazione - i giri che si fanno - l'unica cosa che ogni tanto che il Signore può concedere - nel silenzio prova ad entrare in raccoglimento qualche cosa si sente ma non fino a questo punto. Dio attraverso questi volumi, ha fatto una composizione meravigliosa e la comprenderemo nel Cielo. Noi dobbiamo sempre pensare che qua sulla terra siamo limitati e che ci stiamo 60/80/90 anni circa ma il respiro cosmico universale è più grande di noi. Chi ce l'ha detto che nell'eternità molte cose ci verranno spiegate? Il don pensa che l'uomo contemporaneo farebbe bene riscoprire la santa umiltà e riscoprire la saggezza degli antichi (so di non sapere ad esempio) quante stupidaggini ci risparmieremmo. Che il Signore ci possa concedere questa grazia grande di trovare il nostro autentico posto davanti a Lui perchè solo così qualche cosa il Signore ce lo mostra altrimenti Dio si ritira e non ci concede nulla. Quando ciò accade chi ne ha la peggio siamo noi non Lui.
MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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