Lezione di Gesù sulla santità di chi fa, adora e sopporta le disposizioni della Divina Volontà e chi invece vive in essa. Analogia di Gesù tra gli atti fatti dall'anima che vive nel Divin Volere e la Santissima Trinità. Libro ci Cielo, Volume 25, 27 Febbraio 1929, Giovedì 30 Dicembre 2021
27 Febbraio 1929
Come tutti i Santi sono gli effetti della Divina Volontà, invece chi vivrà in Essa ne possederà la vita.
Gesù in questo brano dà diverse suggestione sulla santità ordinaria (ossia fare la dv godendone gli effetti) e poi di vivere in essa e poi Gesù pone un'analogia tra l'anima che vive nella dv e la Trinità divina.
Noi sappiamo che il cammino della dv ha una tappa obbligata sulla quale non è ammessa discussione, ogni giorno questo cammino si rinnova, è un cammino d'insieme. Compiere la dv e vivere in essa sono cose che vanno sempre a braccetto. I santi hanno fatto la dv, significa osservare i comandamenti, i doveri del proprio stato ed imparare a discernere piano piano quello che il Signore vuole da noi - dalle grandi scelte tipo lo stato di vita alle piccole scelte quotidiane - questo comporta a compiere le virtù che i santi le hanno vissute in grado eroico. Fare la divinità, secondo:
"...Ora gli effetti del mio Fiat, sono dati a chi fa la mia Divina Volontà, chi adora le sue disposizioni, chi con pazienza sopporta ciò che Essa vuole, facendo così, la creatura riconosce che c'è questa Volontà Suprema ed Essa, vedendosi riconosciuta, non le nega i suoi mirabili effetti..." Gesù
Quando Dio ci fa capire dai fatti, dalle circostanze o delle situazioni che dispone qualcosa che a me sembra strano o che non capisco, il Signore chiede il sacrificio di adorarne le disposizioni (tu capisci, io no, tu sai perchè io no - esempio - la mia piccoleza si umilia davanti a Te..). Terzo step: chi con pazienza sopporta ciò che Essa vuole, a volte la dv ci sottopone a delle prove di tutti i tipi. Prove naturali o no (malattie, eventi naturali, rovescio economico, perdita di persona cara, ecc..) o a volte il Signore ci chiede di sopportare delle ingiustizie che possono essere privati o pubbliche o persecuzioni - vedendo le vite dei santi: fare la dv, adorarne le disposizioni e sopportarne le tribolazioni. San Giovanni della Croce ha subito delle incredibili ingiusitize da parte dei suoi sottoposti. Che significa fare la dv come in Cielo così in Terra per gli ascoltatori di Luisa? Non soltanto essere un soggetto che riceve disposizioni o prove ma diventare intimi della dv, prenderla ed imparare a farla vivere in noi attraverso i giri come qualcosa che sia Vita. Quando questo accade, se l'anima possiede la vita del dv con tutti i suoi effetti.
"Figlia mia, la creazione tutta, tutti i santi non sono altro che gli effetti della mia Divina Volontà, Essa, se parla, crea e forma le opere più belle, per ogni suo piccolo moto getta profumi di prodigi sulle creature, il suo più piccolo alito getta varietà di bellezze su chi lo riceve, vera immagine del Sole, che solo investendo la terra, col suo tocco di luce dà le tante varietà dei colori, di dolcezza a tutte le piante. Nessuno può negare che solo facendosi toccare dalla sua luce, non ha ricevuto il bene che essa contiene...." Gesù
Quando c'è un'opera in cui Dio è coinvolto, ci sono degli effetti benefici che cadono o ridondano sul Santo o sulla creazione, ma quando uno ce l'ha dentro (la dv) la situazione cambia, diventa un culture di una vita ed essendoci la vita della dv, tutto contiene compresa ogni forma di santità. Chi percorre seriamente questo cammino raggiungerà la santità. Se la mia persona è limitata, io rimango io, io ho il mio temperamento, i miei doni di natura e di grazia, ho la mia individualità personale, in quella santità c'è l'impronta di chi la pone in essere, ma fermo restando questo, avendo in sè la vita della dv, tutto quello che hanno operato i Santi e gli angeli è misteriosamente presente in quest'anima.
"..Quale incanto e stupore non sarebbe se una creatura potesse racchiudere dentro di sé tutta la sfera del Sole con tutta la sua luce? Chi non direbbe che lei contiene tutti gli effetti, i colori, la dolcezza, la luce che il Sole ha dato e darà a tutta la terra ed a tutte le grandi e piccole piante? Se ciò potesse essere, stupirebbero Cielo e terra e tutti riconoscerebbero che tutti gli effetti che posseggono, sono racchiusi in quella creatura che possiede la sfera del Sole, che n'è la vita con tutti i suoi effetti. Ma umanamente parlando ciò non può succedere perché la creatura non potrebbe contenere né la forza di tutta la luce del Sole, né del suo calore, resterebbe bruciata, né il Sole avrebbe virtù di non bruciarla..." Gesù
San Paolo dice che quando eravamo bambini lui ha dato da mangiare latte (predicazione semplice) ma ora che non siamo più bambini ci sono predicazioni più complesse. Infatti Gesù ha annunciato questa cosa (la dv) non subito all'inizio quando è venuto ma adesso. Sono passati 2000 dalla Redenzione, noi abbiamo un patrimonio di 2000 anni, 21 Concili, ci sono definizioni dogmatiche, ecc.. nella misura in cui questo patrimonio (della Chiesa) è posseduto permette di avere i requisiti di base (ecco perchè dovrebbero essere i sacerdoti ad annunciare questi scritti) permette di affacciarsi in questo mondo tutto divino e spirituale. San Paolo distingue l'uomo carnale - per chi vive nella lussuria compulsiva, parlargli di queste cose è follia perchè non le capisce - ci vuole un percorso e pazienza. Il don conosce un pò di anime che affrontano questi scritti e non capiscono alcuni passaggi e chiudono subito. Il don non è nato imparato (nell'usare gli strumenti di comunicazione), ma pian piano ha capito, il Signore lo ha aiutato ma il don ci si è messo con pazienza a studiare. Dentro questo mondo (della dv) devi imparare a muoverti come se avessi preso un IPhone, all'inizio sei bravo solo a fare telefonate e messaggi, ma cosa sono tutte quelle applicazioni che si hanno? Se montano un sistema operativo nuovo devi vederlo così se c'è qualcosa che ti interessa te la studi con calma. Piano piano lo esplori. Apri le applicazioni e vedi un pò, specie le cose più preziose sono di per sè potenzialmente accessibili a tutti ma non in poco tempo ma ci vuole la pazienza. Non capisco qualcosa? Magari vado avanti e poi il Signore mi aiuterà.
Ultimo step:
"Figlia mia, chi vive nel mio Voler Divino non si sposta mai dai modi del suo Creatore e non cessa di fare la nostra ripetitrice,..." Gesù
I modi divini, noi non possiamo e non dobbiamo mai per nessun motivo - non dobbiamo mai scendere di livello. Io non posso, con una persona che ha sbagliato, prenderla ad insulti, mortificarla, non posso esporre le mie idee con arroganza, supponanza, non posso esprimermi in modi volgari e non posso mai dire menzogne a fin di bene. I modi divini noi dobbiamo acquisirli, come farebbe questa cosa Gesù o Maria? La farebbe? Se uno ci pensasse prima fare qualcosa, già eviterebbe una montagna di imperfezioni, peccati veniali e se non di peggio. I modi di cui parla Gesù, non sono solo uno stile, ma i modi che coinvolgono la conformazione di ciò che accade in chi vive nella dv.
"..mentre è una la nostra Essenza, una la Volontà, una la vita, uno l'amore, una la potenza, però siamo tre distinte Persone..." Gesù
"..Così per l'anima che vive in Essa, uno è il palpito ed in ogni palpito forma tre atti, uno abbraccia Dio, il secondo abbraccia tutte le creature, il terzo se stessa. E così se parla, se opera, in ciascuna cosa che fa, forma questi tre atti che, facendo eco alla potenza, alla Sapienza e all’Amore di Colui che l'ha creata, abbraccia tutto e tutti." Gesù
Questa terna si riverbera persino negli atti inconsapevoli che la persona nella dv pone in essere. Se non ami te stesso, il prossimo non lo ami per nulla. Significa che porta amore a Dio, al prossimo e a te stesso. Se uno dice una volgarità, può dire che con essa ha abbracciato il Signore, il prossimo e sè stesso? Come parlo? Come opero? Ci sono i travisamenti della dv, io non posso fondermi con la dv e fare una cosa che Dio non vuole o non gradisce, non si può fare. Chi di noi potrebbe dire: vieni dv ad accendermi nella sigaretta? Ecco perchè dobbiamo sempre pensare prima di agire, il don su questo non si stancherà mai di dirlo. L'abdicazione del pensiero e dell'intelletto è un peccato mortale e una delle prime cose che Gesù ci chiederà. Una cosa che non si deve fare non diventa buona con la scusa della dv. Il don ne ha sentite talmente tante da rimanere senza parole e addolorato: ma tu guarda un pò quel maledetto del diavolo che usa le conosce della dv e usando la stupidità delle persone fa fare delle cose che a Dio non piace. Ma tu guarda come l'umana volontà guasta tutto. Ecco perchè dobbiamo chiedere al Signore che ci tenga una mano sulla testa e non abdichiamo all'uso sensato del nostro intelletto.
MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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